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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Cari amici, come nello scorso comunicato sono qui nuovamente ad invitarvi a partecipare al concerto del M° Paolo Ferrarelli a Montecompatri Questa volta è un po' scomodo arrivare e conviene lasciare l'auto nella parte bassa del paese. Il concerto è presentato dall'Associazione Karl Jenkins Palazzo Annibaldeschi - Piazza Annibaldeschi, 2 - Montecompatri Biblioteca Comunale adiacente alla Cattedrale Domenica 3 Gennaio 2016 ore 17,15 Di seguito il programma del concerto: Domenico Scarlatti - Selezione di 5 Sonate L.V. Beethoven - Sonata op. 53 (Waldstein) F. Chopin - Ballata n. 3 F. Chopin - 3 mazurche F. Chopin - Scherzo n. 3 Vi aspettiamo con piacere È gradita una conferma di partecipazione all'evento. A presto, L'amministratore di Pianoconcerto.it
  2. Ho letto l'articolo che hai postato ma ci sono diversi contraddittori. Mi viene da pensare che forse la fonte non sia molto autorevole. Che si percepisca maggiormente durante le ore notturne mi sembra scontato... Non ci sono tutti i rumori del giorno e dunque è più facile da ascoltare. Che aumenti di volume nella notte mi sembra assurdo anche perché a naso credo siano rumori di natura elettromagnetica. Ricordo che la mia ex ragazza, che abitava vicino alle antenne di Radio Maria, in certi giorni e con particolari condizioni climatiche, riusciva a sentire la radio dal termosifone. La cosa è alquanto strana ma non credo che mi raccontasse delle falsità. Per questo penso che il rumore è sicuramente riconducibile a onde elettromagnetiche e la cosa migliore in questi casi sarebbe prima di tutto, sincerarsi che la quantità di onde elettromagnetiche nella tua abitazione sia inferiore al limite massimo consentito e capire quale sia la frequenza del campo elettromagnetico al quale siete esposti. Per onde a bassissima frequenza non ci sono studi che dimostrino la loro sicurezza per la salute, per i campi elettromagnetici indotti dalle frequenze di uso comune (50/60 Hz), il limite massimo di esposizione è di 100 micro-Tesla, 10 micro-Tesla per 4 ore di esposizione e 3 micro-Tesla ideali all'interno delle abitazioni. Al posto tuo per prima cosa cercherei di capire, con un misuratore di campo, a che tipo di radiazione elettromagnetica sei sottoposto e a quale potenza, da lì poi si cerca di andare per esclusione. Che l'orecchio riesca a percepire qualcosa al di sotto dei 20 Hz è assolutamente impossibile per limiti fisici imposti dall'anatomia dell'orecchio umano. Bisognerebbe capire se il segnale presenta delle armoniche, in questo caso potresti sentire quelle, però finché non effettuerai una misurazione non riuscirai mai a capire da cosa può essere dato questo problema.
  3. @ Stefanus Ti assicuro che è tutta una questione di allenamento. Con il tempo si diventa veloci ad assimilare. Se poi hai suonato un po' di cose del repertorio di Chopin ti accorgi che i gesti tecnici sono più o meno sempre quelli (e comunque li trovi tutti dentro i suoi studi, se li hai almeno letti stai già un passo avanti), una volta che possiedi la tecnica giusta il passo è breve, fidati, nulla di trascendentale, il difficile è trovare il giusto suono. Questa ballata poi, tecnicamente, a parte il finale non presenta particolari difficoltà. Secondo me è di gran lunga più difficile la quarta ballata che presenta numerosi punti di difficoltà tecnica alta. @ Nancy & Frank Concordo su quello che dite ed è chiaro quello che dice Frank. Suonare con lo spartito non significa non memorizzare in todos. Ovviamente ci sono passaggi che sono talmente difficili tecnicamente che è impensabile stare lì a guardare lo spartito ma vi posso dire che la maggior parte dei problemi io li ho trovati, paradossalmente, sempre nei brani più facili. Se prendiamo una sonata di Mozart, imparo a memoria agevolmente il primo ed il terzo tempo. Mi resta difficile memorizzare l'andante. Può sembrare assurdo ma è proprio così. Almeno nel mio caso, suonare con lo spartito è solo una sicurezza che mi concedo, un gesto psicologico che mi mette a mio agio e mi fa pensare alla musica senza dover temere disturbi esterni. È probabile che in un brano guardi solo in poche frasi lo spartito e di queste in quelle più facili. In questa ballata, ho avuto difficoltà a memorizzare tre punti (i più semplici).
  4. Grazie mille Stefano per il tuo commento, l'ho apprezzato veramente moltissimo. Come dicevo anche a Nancy, non sono un alieno, in 10 giorni ho dovuto solo imparare le note perché già da tempo sono sulla partitura di questa ballata. Ci sono certamente delle imprecisioni ed alcune indecisioni, nonostante la partitura davanti stavo praticamente suonando a memoria (in un punto del video infatti si vede che giro due pagine insieme perché una l'ho completamente saltata avendola suonata a memoria). Purtroppo a me la memoria mi inganna, non sono mai stato abituato a suonare a memoria in pubblico, muro che avrei dovuto abbattere già da piccolo, e temo sempre il blocco. Quando suono a memoria non sono impegnato a pensare alla musica ma a ricordarmi le note e questo non può essere, quando si suona bisogna pensare alla musica. Il punto è che la partitura davanti mi da una sicurezza che mi mette a mio agio e mi lascia concentrato sulla musica. Rispetto all'anno scorso con la memoria ho fatto veramente passi da gigante. Non ricordavo mai nulla di quello che suonavo e se avessi dovuto suonare in pubblico senza partitura non avrei mai saputo finire un tempo di una sonata. Ora ho parecchio repertorio a memoria, quasi tutto il mio repertorio attuale, anche quello a 4 mani, ma il blocco resta sempre, quella sorta di terrore di sbagliare per un vuoto di memoria. Mi esercito in questo modo: partitura sulla scrivania dietro le mie spalle, comincio a suonare e quando mi blocco perché non ricordo mi giro per leggere la partitura e fissare le note che non ho ricordato. Ovviamente studio bene a memoria entrambe le mani separatamente. Ho capito che alla fine il segreto è imparare bene a memoria la sinistra, questo mi da sicurezza ma in concerto preferisco sempre suonare con lo spartito. Alla fine la gente viene al mio concerto per ascoltare e non per guardare se davanti ho lo spartito o no. Non è una giustificazione, è una scelta, ma a conferma della mia tesi è celebre un'intervista del grande Richter il quale parlava dell'esecuzione a memoria come di una inutile gara che limita il repertorio di un pianista; intervista che allego: "Mi sono deciso ahimé troppo tardi a tenere davanti lo spartito durante i concerti, nonostante avessi intuito da tempo che bisognava farlo. È paradossale ma in un'epoca in cui il repertorio era più ristretto e meno complesso si suonava abitualmente con lo spartito e questa saggia usanza fu interrotta da Liszt. Oggi la testa - piuttosto che ben fornita di musica - è sovraccaricata da una abbondanza superflua, e rischia di affaticarsi pericolosamente. Che infantilismo e che vanità, fonte di fatiche inutili, questa specie di gara di prodezza della memoria, quando bisognerebbe soprattutto fare della buona musica che tocchi l'ascoltatore! Mediocre routine in cui si crogiola una gloria mendace e che il mio caro professore Heinrich Neuhaus tanto biasimava. L'incessante richiamo all'ordine dello spartito darebbe meno licenza a questa "libertà", a questa "individualità" dell'interprete con cui si tiranneggia il pubblico e si infesta la musica, e che non è nient'altro che mancanza di umiltà e di rispetto per la musica stessa. Certo non è cosi facile essere assolutamente liberi quando si ha lo spartito davanti e ci vuole molto tempo, lavoro e abitudine, per questo è meglio cominciare il più presto possibile. Ecco un consiglio che darei volentieri ai giovani pianisti: adottare finalmente questo metodo sano e naturale che permetterà loro di non annoiarci vita natural durante con gli stessi programmi, e di crearsi loro stessi una vita musicale più ricca e variata." Altro che problemi di memoria in età adulta, come qualcuno citava... Quella di Richter è stata una scelta ! Scelta che io condivido. Memoria o non memoria io credo che il tutto si restringa alla qualità della musica. Se la musica che esce dalle mani di un pianista è buona musica, almeno per me non ha nessuna importanza se sul pianoforte sia montato oppure no il leggio. Personalmente credo che non smetterò mai di suonare finché la vita e la salute me lo permetteranno. Perderei una parte importante di me e sicuramente non sarei più in grado di affrontare la vita nello stesso modo di come l'affronto adesso. La musica è la mia più grande passione sin da quando ero bambino e figurati che ho rinunciato anche alle ragazze che invece di esortarmi a studiare e perfezionarmi volevano limitarmi perché ci spendevo troppo tempo. Ragazze che non capiscono una cosa del genere non fanno per me, sono troppo stupide. Preferisco quelle che mi spronano ad ottenere risultati su ciò che reputo la mia passione principale e che si appassionino a loro volta a qualcosa di così nobile come la musica classica. Riguardo al fatto dello Chopin romanzato io mi trovo perfettamente d'accordo ed anzi è stata una mia prerogativa non romanzare. Il problema è che quando si cerca di essere misurati si rischia di fare il contrario, ovvero suonare Chopin come suoneresti Liszt. In Chopin non bisogna dimostrare le proprie doti tecniche bisogna solo fruire della sua musica senza smielarla troppo. Chopin era molto attento a questo problema con i suoi allievi. La mia esecuzione ha certamente i suoi limiti, alcuni certamente dovuti alla tastiera che ho utilizzato, altri dipesi ancora dall'attenzione che rivolgo ad azzeccare le note. Man mano che continuerò a suonarla, quando non avrò più bisogno di pensare alle note sono sicuro che su questa ballata acquisirò molta consapevolezza anche perché la sento molto mia. Grazie ancora per il tuo commento.
  5. Voi che cosa ne pensate ?
  6. Molto bella veramente. A uno sguardo a prima vista direi che anche l'acustica dovrebbe essere molto buona. Riguardo i cinesi alla conquista del mondo io non direi. Basta mandargli giù i nostri sindacati...
  7. Guy Bacos è veramente un grandissimo professionista. Ho sentito alcuni suoi mix con le librerie che fanno venire i brividi (In senso positivo ovviamente). Certamente conviene sempre avere un buon controllo che parta da 0. Anche a me le cose preconfezionate non piacciono... Preferisco trattare il mix come si fa con gli stem registrati dall'orchestra dove sei te a decidere dove posizionare gli strumenti, la distanza, il riverbero dell'ambiente ecc. ecc. Ne parlai anche con Geppino l'anno scorso. Ci sono librerie che escono già preconfezionate come quelle della EW ma offrono poco controllo nel ricreare un qualcosa che suoni per lo meno abbastanza vicino al suono di un'orchestra reale. Certamente le librerie non tengono conto di tantissime variabili fisiche che esistono nella realtà e che per forza di cose, non ultimi anche per motivi tecnologici, non possono essere ricreati. Nella mia tesi di laurea ho programmato una libreria campionata di pianoforte (Lo steinway B di Pianoexpert). È venuta abbastanza bene essendo comunque un progetto per una tesi e non un prodotto da commecializzare, quindi pochi layer, mancanza di campioni di release, roundrobin ecc. seppur con tutte le limitazioni di cui sopra. Bisogna cercare di arrivare ad un compromesso che comunque accontenti l'orecchio e non è mai facile.
  8. Ho ascoltato in studio. Effettivamente sui monitor migliora ma la mia opinione resta invariata. Si sente che sono palesemente finti sicuramente dall'inviluppo del suono e dalle dinamiche. Anche la cattura stessa non mi fa impazzire. Per gli archi sono molto belli anche i LASS (LA Scoring Strings). Ti lascio questi ascolti... Ovviamente si tratta della Vienna che costa svariate migliaia di euro, ma oggi come oggi, per l'orchestra è l'unica che abbia una parvenza di realtà. Viene utilizzata anche in ambito professionale per la musica da film per le produzioni a "basso costo", ma anche in questo caso, in alcuni punti si sente del finto. In fin dei conti sono librerie, non possono sostituire, almeno per il momento l'orchestra. Barber_Adagio_For_Strings.mp3 Piuttosto, il sito www.robertosoggetti.com è il tuo ? Molto bella la canzone di sottofondo dell'homepage e molto bello anche il mix.
  9. In studio ho ascolti Genelec, ma credo che confermeranno quello che ho detto sopra.
  10. Si è la sala Mix. Finito è un parolone. Devo ancora finire la normalizzazione della stanza. Sto facendo un po' alla volta perché mi ci vuole tempo. La stanza non è molto grande, per lo meno ho risparmiato un po' evitando di mettere diffusori. Se la stanza è piccola bisogna assorbire ma non troppo per non falsare l'ascolto. Mi sono fatto un paio di conticini è devo spendere ancora qualche altra centinaia di euro prima di dire che è finita.
  11. Non ho ancora ascoltato sui monitor da studio, lo farò stasera quando torno da lavoro. A sentirla qui sulle casse del mac non mi sembra un granché come libreria, mi sembra che suoni palesemente finta. In ogni caso stasera quando torno saprò darti un parere più serio.
  12. Finalmente sono arrivati i nuovi ascolti Le Genelec non hanno bisogno di presentazioni. Rappresentano una garanzia in termini di qualità ed affidabilità. È una marca utilizzata in tutti i migliori studi del mondo. Precedentemente nel mio project studio ero solito utilizzare le Behringer serie Truth 3030A. La Behringer non fa cose bellissime ma questi monitor gli sono riusciti proprio bene (in realtà sono fatti su progetto KRK). Diciamo che di tutta la serie behringer a me piacciono i monitor Truth ed il Mixer digitale x32. Le truth sono un pochino "nasali" a dire la verità ma non è un difetto insormontabile se si riesce a tararle come si deve. Le Genelec sono un'altra storia, inutile a dirlo... Molto più dettagliate. Restituiscono differenza anche cambiando di pochissimo l'equalizzazione di una traccia. Si notano subito differenze. Il peso è più o meno lo stesso. I Tweeter non sono a nastro ma sono anche questi molto delicati.
  13. Grazie per la condivisione Oliviero !
  14. Ciao Enrico, grazie tante, mi fa piacere che ti sia piaciuta. Il pianoforte è uno Yamaha P95. Alcuni brani di repertorio impegnativi sono ancor più impegnativi su questa tastiera, non c'è il ritorno che ti aspetteresti su un pianoforte tradizionale e non puoi sfruttare tanti artifici tecnici per fluire bene nei passaggi veloci e nei ribattuti. In ogni caso sono d'accordo con te, sono una manna dal cielo ! A presto
  15. Si sono sempre due fili in realtà ma la massa viene utilizzata come garza schermante. Avvolge il filo che porta il segnale per limitare i disturbi elettromagnetici esterni in ogni caso poi quella retina ai capi va saldata su una massa (riferimento 0).
  16. Molto bello. Io ho avuto la fortuna di assistere anche attivamente a registrazioni dell'orchestra col M° Peppe Vessicchio per musica da film. È veramente affascinante.
  17. Non avevo visto il commento di Maurizio. Grazie anche a te. Con te questi discorsi li abbiamo presi tante volte, mi riferisco alle interpretazioni. A me piace essere il più possibile pulito e misurato, perdo ore sane anche solo su 10 battute se ce n'è bisogno. Penso che ogni autore non abbia messo mai note a caso in partitura, ognuna ha la sua importanza e deve uscire fuori per il suo grado d'importanza. Tolti gli errori di emozione che si possono commettere bisogna comunque cercare di puntare alla perfezione quando si prepara un brano, sia tecnica che interpretativa. Ovviamente poi la perfezione tecnica è un qualcosa che ha un valore oggettivo, quella interpretativa è invece soggettiva quindi può piacere o non, però l'autore di norma in partitura da tutte le indicazioni che servono all'interprete per capire come vanno tirate fuori quelle note. Sta all'interprete poi riuscire a leggerle non solo in modo superficiale ma addentrandosi per cogliere il significato "tra le righe". Nonostante ogni pianista faccia le sue scelte poi la soggettività ha dei margini. Ci sono interpretazioni che sono oggettivamente sbagliate. Riguardo la parentesi di Lang Lang non starai mica dicendo che l'ho suonata meglio io in 10gg su un pianoforte digitale che lui in concerto su uno Steinway !!! Ovviamente scherzo ! Lang Lang è un grandissimo virtuoso della tastiera ed un grande pianista, devo riconoscere che il suo livello tecnico è mostruoso seppur non condivido il suo modo di suonare da solista (riferendomi alle interpretazioni esasperate per il solo gusto di dar spettacolo). Mi urta il suo modo di fare perché non è al servizio della musica ma tutto il contrario: si serve della musica per mettersi in bella mostra e questo è tutto ciò che dovrebbe evitare un pianista di successo. Mi urta il fatto che un pianista di talento come lui debba rovinare tutto per mancanza di umiltà, non nei confronti degli spettatori ma nei confronti della musica e degli autori. È uno spreco, dico solo questo...
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