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Piano Concerto - Forum pianoforte

Troppo Avanti Negli Anni?


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Caro Paolo oggi ho potuto vedere il terzo video sulla tecnica pianistica devo dire che lo aspettavo con interesse e curiosità( come tutti gli altri video del resto).Avrei da chiederti un consiglio prima che si inizi con singole lezioni . Ho spesso difficoltà nell’eseguire in velocità brani che vadano oltre l’andante, pensi che sia dovuto al fatto che ho iniziato tardi a studiare pianoforte (circa sei anni fa oggi ne ho 51 ) oppure si tratta solo di acquisire la giusta tecnica?. E quanto può incidere il mestiere che uno fa? Io per esempio faccio il decoratore edile e spesso ho le mani affaticate, e comunque suono almeno una o due ore al giorno tempo libero permettendo.

Ai qualche consiglio da darmi ?

Un saluto Giovanni

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Certamente il trasporto per un tempo prolungato di eccessivi pesi a scapito della muscolatura del braccio, avambraccio e spalla non favoriscono la scioltezza, anzi tendono ad irrigidire dal momento che non vengono utilizzati tutti i muscoli, per tutti mi riferisco a quelli antagonisti che invece restano a riposo. Per dimostrare questo basta fare una semplice prova: prendere un peso e trattenere l'avambraccio a 90° facendo lavorare il solo bicipite. Dopo qualche minuto ti accorgerai che rilasciando il peso, il braccio tenderà a salire da solo proprio perché la muscolatura del bicipite si è irrigidita. Quindi senz'altro anche il tuo mestiere incide sul problema che riscontri. Sono famosi esempi di grandi pianisti che non sollevavano neanche un vassoio del caffé per non irrigidire la muscolatura (in questo caso anche troppo esagerati). Tuttavia mi sento di consigliarti di non forzare oltremodo la muscolatura al pianoforte costringendola ad eseguire brani veloci dal momento che viene già abbondantemente sollecitata durante la giornata. Dovresti al contrario fare il più possibile esercizi di estensione e scioglimento senza esagerare, ovvero dovresti cercare di riequilibrare la muscolatura rigida con la muscolatura antagonista che deve allungare la prima, solo dopo potrai dedicarti ad eseguire brani più veloci sempre però nella massima scioltezza senza irrigidire alcun muscolo ma sfruttando le forze presenti in natura. Solo in alcuni casi (elementi come li ha ben denominati Paolo nel tutorial) è necessario sfruttare la forza dei muscoli per ottenere un particolare suono. Ne parleremo nelle prossime uscite dei videotutorial sulla tecnica pianistica. E visto che hai fatto questa domanda vedremo anche quali esercizi poter fare per sciogliere e rendere nuovamente elastici e riposati i muscoli che per varie problematiche sono rimasti tesi e contratti, magari anche con l'aiuto di Giulia che nel secondo video ci ha ben illustrato il funzionamento anatomico dei muscoli e delle ossa della mano, del braccio, avambraccio e spalla.

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Mi scuso della tarda risposta (24 ore!!!!).

Ci sarebbe da parlare per ore. Ho già trattato in altri post riguardo alla velocità. Ho messo a confronto lo studio lento e quello veloce e ho parlato di come, nel veloce, i movimenti cambino. Cambia anche il coordinamento e l'immagine mentale. Ripeto il suggerimento. Prova a velocizzare un brano, studiandolo a frammenti, a frasi....ma fermandoti sugli accenti. Se il brano è i 4/4, fermarsi ogni quarto, suonando velocemente e ripetendo la nota di arrivo rendendola nota di partenza. Ascoltare le cellule e individuare dove qualcosa non vada. Quindi, trovata la causa ( diteggiatura, gesto errato ecc..)ripetere il frammento. Via via , sempre con fermata, si può suonare una intera frase e poi un periodo.l grande Carlo Zecchi, dalla scuola del quale ho l'onore di discendere, studiava così. Si acquista padronanza dei gesti corretti e si individuano le mancanze. Nello stesso tempo non si "snaturano" le esecuzioni veloci, che non possono rimanere "lente" in eterno!!!!!

 

La spiegazione è molto sommaria e me ne scuso. L'occhio vigile del Maestro è indispensabile almeno all'inizio di questa forma di studio.

 

Per la muscolatura: Quello che dice Simone, che mi ha preceduto nella risposta, è giusto. Un buon intervento è anche immergere le mani e gli avambracci in acqua calda, quandi si proviene dallo sforzo di un lavoro manuale. Il riposo è la cosa migliore. Non si può pretendere di lottare nell'alternanza tra i due lavori muscolari, il primo basato sullo sforzo e sulla tensione, il secondo basato sullo sviluppo energetico fuori tensione.

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Non si preoccupi!! Ci sono domande, le cui risposte si attendono per una vita intera (il tempo di 24 ore viene approssimato ad una risposta istantanea :D )

 

Volevo chiedere se ci fossero delle attività fisiche che non vadano in contrasto con lo studio del pianoforte. In poche parole un pianista deve essere per forza sedentario??perchè ho scoperto da alcuni anni (anche se già lo sapevo), che l'attività fisica mi rilassa e mi fa essere più concentrato in quella celebrale.

Grazie

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Assolutamente no. L'attività fisica favorisce lo studio. Fare sport ossigena. Purchè non si metta a dura prova la muscolatura che ci serve per suonare. Certo fare pesistica o giocare a tennis, non va bene, ma altra attività ok. Anzi si consiglia anche ai pianisti che devono studiare per un esame o per un comcerto, di praticare almeno una bella passeggiata prima di studiare. Il cervello è molto più ben predisposto la mattina e dopo una bella "ossigenata".

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