Natan Postato Marzo 29, 2012 Report Share Postato Marzo 29, 2012 Come mai i cori da chiesa o amatoriali in generale sono spesso e volentieri poco intonati? Grazie a chi vorrà chiarirmi le idee. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
sisifo1987 Postato Marzo 29, 2012 Report Share Postato Marzo 29, 2012 Di solito i coristi amatoriali sono persone che amano si la musica, ma non sempre sono cantanti. La poca dimestichezza di utilizzo dello strumento vocale credo sia la prima causa oltre anche al orecchio poco allenato, ma non è sempre così (Io facevo parte di un coro e ti posso dire che ho conosciuto persone con un ottimo orecchio anche se non conoscevano la musica). Questo non è l'unico motivo che rende poco apprezzabile l'esecuzione, gli attacchi, i crescenti, i decrescenti ecc. sono tutti elementi che influiscono, però si possono fare belle cose se c'è passione e impegno. Natan perchè fai questa domanda?? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thallo Postato Marzo 30, 2012 Report Share Postato Marzo 30, 2012 Opinione: i cori, anche quelli professionistici, sono spesso poco intonati perchè i maestri di coro considerano l'intonazione come una cosa secondaria. Essere del tutto intonati è una cosa difficilissima, ci si arriva con studi SPECIFICI. A me è capitato di cantare in un coro specializzato in repertorio rinascimentale, il "Costanzo Porta" di Cremona, un signor coro, e vi assicuro che la cura per l'intonazione di un coro che fa quel repertorio è al limite del parossismo. Tutto parte sempre e comunque dalla percezione degli armonici. Se rimaniamo convinti che la voce esegua una nota alla volta, anche in coro, allora non uscirà mai niente di interessante... più voci in unisono o in consonanza si amplificano naturalmente, vanno in risonanza, e quindi se 2 persone cantano tonica e dominante BENE, si percepisce CHIARAMENTE almeno il do in ottava superiore. Chi non ha provato questa esperienza di consonanza allora probabilmente non ha mai fino in fondo capito quanto si possa essere intonati in coro. Ovviamente uno studio di questo tipo mette in secondo piano la vocalità. Il suono deve essere chiaro, non vibrato, nasale (le risonanze vocali in coro dovrebbero sempre essere brillanti, mai cavernose). Per assurdo, in queste cose sono avvantaggiati i dilettanti. Ed infatti, escludendo gli specialisti in repertorio rinascimentale (che spesso non possono davvero essere chiamati dilettanti), i cori più intonati in Italia sono quelli degli alpini. Cori maschili di persone che non hanno mai studiato canto. E i cori meno intonati sono, notoriamente, quelli dei teatri d'opera... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tenore Postato Marzo 30, 2012 Report Share Postato Marzo 30, 2012 Concordo con Thallo, appena ho letto il primo post ho pensato, proponendo un parallelismo con il mondo strumentale, alla differenza fra accordatura e intonazione. Secondo me la cosa più fastidiosa è proprio la scarsa cura degli armonici, che creano risonanze strane e fastidiose. La nota steccata capita ed è ben individuabile … una "casuale" massa di armonici, battimenti, etc … crea una sensazione di disagio inspiegabile per un ascoltare. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
maestrosfredda Postato Aprile 5, 2012 Report Share Postato Aprile 5, 2012 La questione degli armonici, come posta da Thallo, è chiarissima e la condivido pienamente. Poi aggiungerei che dipende dal tipo di repertorio: se, per esempio, facessimo cantare un mottetto di Mendelssohn da un coro di alpini, forse il risultato non sarebbe del tutto soddisfacente... In realtà ritengo che l'intonazione dipenda anche da alcuni semplici accorgimenti tecnici di base, che ogni "dilettante" può imparare: l'appoggio del fiato, l'apertura della gola, l'emissione del suono in avanti. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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