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Piano Concerto - Forum pianoforte

Mozart sonata k. 283 1° tempo Scarlatti sonata k 1


antares86
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Parliamo dei "respiri". Secondo me e non solo, una Musica senza respiri ....non può vivere. I respiri possono essere più o meno evidenti e non rubano, come ladri silenti, al tempo! Diciamo subito che si possono realizzare respiri senza o sotto pedale. E' differente se si suona dal vivo o su incisione. L'elemento visivo conta e come!!! Per fare un simpatico e quasi comico esempio pensiamo a Celentano....sì sì, proprio lui, il "re degli ignoranti" ( ma che ignorante non è per niente!!! Anzi....molto acuto). Lui, da sempre, gioca comicamente con i lunghi silenzi di attesa, prima di una battuta. E' famoso per questo, oltre che per la sua Musica. E' divertente sentirlo e rivederlo in TV realizzare questo trucco comico. Ma lo ricordo una volta proprio in TV, durante un  intervento fatto telefonicamente mettendo in atto questo simpatico "espediente di attesa". Le sue pause sembravano interminabili...tanto che il conduttore si sincerò che lui fosse ancora all'altro capo del filo. Mancava lui, l'elemento visivo e tutti i "tempi" sembravano più lunghi del giusto...In concerto, la presenza e il gesto del musicista giustifica molto più i "respiri" che ascoltando lo stesso in una incisione. Ognuno trovi quindi la giusta proporzione, con gusto musicale. L'importante è non credere che ci sia "un vuoto". Se ci assale questa paura, la frase non sarà mai tranquilla e flessibile. Tutto apparirà rigido e  sarà anche difficile comprendere le intenzioni delle frasi stesse. Il fraseggio comporta una successione di respiri e come il sapiente oratore "minimizzerà" il "prendere fiato", così il musicista si abituerà a dialogare naturalmente, senza dare la minima impressione di "perdere il tempo". Tutto ciò è segno di maturità artistica, ma, sempre secondo me, bisogna cominciare a studiare prendendosi i respiri che ci necessitano. Impareremo solo successivamente a minimizzarli e noteremo questo quando, nel pezzo studiato, impareremo ad essere sempre più pronti ad "anticipare" quasi, mentalmente," le posizioni del gesto. So di non avere tutti "alleati", ma questa è la mia opinione ( sempre che sia riuscito a farmi comprendere a parole!)

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Parliamo dei "respiri". Secondo me e non solo, una Musica senza respiri ....non può vivere. I respiri possono essere più o meno evidenti e non rubano, come ladri silenti, al tempo! Diciamo subito che si possono realizzare respiri senza o sotto pedale. E' differente se si suona dal vivo o su incisione. L'elemento visivo conta e come!!! Per fare un simpatico e quasi comico esempio pensiamo a Celentano....sì sì, proprio lui, il "re degli ignoranti" ( ma che ignorante non è per niente!!! Anzi....molto acuto). Lui, da sempre, gioca comicamente con i lunghi silenzi di attesa, prima di una battuta. E' famoso per questo, oltre che per la sua Musica. E' divertente sentirlo e rivederlo in TV realizzare questo trucco comico. Ma lo ricordo una volta proprio in TV, durante un  intervento fatto telefonicamente mettendo in atto questo simpatico "espediente di attesa". Le sue pause sembravano interminabili...tanto che il conduttore si sincerò che lui fosse ancora all'altro capo del filo. Mancava lui, l'elemento visivo e tutti i "tempi" sembravano più lunghi del giusto...In concerto, la presenza e il gesto del musicista giustifica molto più i "respiri" che ascoltando lo stesso in una incisione. Ognuno trovi quindi la giusta proporzione, con gusto musicale. L'importante è non credere che ci sia "un vuoto". Se ci assale questa paura, la frase non sarà mai tranquilla e flessibile. Tutto apparirà rigido e  sarà anche difficile comprendere le intenzioni delle frasi stesse. Il fraseggio comporta una successione di respiri e come il sapiente oratore "minimizzerà" il "prendere fiato", così il musicista si abituerà a dialogare naturalmente, senza dare la minima impressione di "perdere il tempo". Tutto ciò è segno di maturità artistica, ma, sempre secondo me, bisogna cominciare a studiare prendendosi i respiri che ci necessitano. Impareremo solo successivamente a minimizzarli e noteremo questo quando, nel pezzo studiato, impareremo ad essere sempre più pronti ad "anticipare" quasi, mentalmente," le posizioni del gesto. So di non avere tutti "alleati", ma questa è la mia opinione ( sempre che sia riuscito a farmi comprendere a parole!)

 

Bellissimo intervento. Forse tra i migliori che hai scritto !

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