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Piano Concerto - Forum pianoforte

Battimenti Quinte


duccio
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Più propriamente è vibrato di ampiezza!!!Giusto!!!!!Ma i cantanti lo chiamano vibrato di altezza. Spesso i cantanti usano locuzioni, espressioni improprie,dettate dalla tradizione. Per esempio usano dirre la "respirazione diaframmatica".....quando si deve sapere che il diaframma è un muscolo che scende ( al gonfiarsi dei polmoni in basso), ma non sale. Con la contrazione degli addominali e, alla fine, degli intercostali il cantante ottiene la "pressione del fiato". Il violinista, però, simula il vibrato di ampiezza col vibrato di altezza. Grazie di avermi dato l'occasione di precisare.....spero di essere stato più "preciso".....e poi ...avanti qualche cantante!!!!!!

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  • 3 weeks later...

Si ma quasi mai calante per lo stesso numero di battimenti. La situazione è complessa. per aver detto su un video "..per lo stesso numero di battimenti..." ho avuto addosso gli altri esperti. <E hanno ragione!!!!!Il rivolto di una quinta calante non ha lo stesso numero di battimenti. La quarta diventa battente per quasi il doppio. Dobbiamo fare i conti anche con la disarmonicità complessiva dello strumento o con la disarmonicità "in alcune zone" di esso. Chiedo venia ..ho così enunciato perche stavo dando nozioni generiche e non volevo entrare nel dettaglio specifico e complesso. Comunque quello che comanda è la progressione di terze maggiori ( progressive in aumento di velocità di battimenti). L'orecchio le gradisce molto. In realtà sono sorelle al vibrato d'altezza che viene generato ( dico generato e non creato!!) dal cantante durante l'emissione vocale. Quel vibrato che il violinista ricerca su di una sola nota. La "fissità" è sgradevole. ...vedete un po' voi!!!( Attenti a GENNARINO...che già sta ha aperto l'armadio delle formule.....(POVERO ME!!!!!!)

 

Perfetto Paolo! Una cosa non mi è ancora chiara(non voglio stressarti molto...una piccola nozione ogni tanto!! :rolleyes: :rolleyes: ) :

mentre accordando per quarte e quinte si fà un vero e proprio ciclo che ti permette di accordare tutta l'ottava, con le terze questo non credo sia possibile, quindi dopo aver accordato le quattro terze come si procede? Il numero di battimenti delle terze da te indicato credo non sia una regola assoluta ma dipenda dalla disarmonicità ....vero?

Puo essere quidi che dopo aver creato lo scomparto mi ritrovi con l'ultimo intervallo non proprio gradevole e costretto a ripartire modificando la velocità dei battimenti delle terze ! Correggimi !

 

Grazie mille ancora

Lorenzo

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Certo. Non è così facile. Comunque accordare per terze è più sicuro e professionale. Le quinte soffrono di più la disarmonicità. E' più difficile ascoltare la velocità dei loro battimenti. Deve essere rispettata la velocità progressiva delle terze.Ti dovresti ritrovare. Controlla le quinte, le quarte e le seste.

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In effetti sto accordando una vecchio pianoforte, di un mio amico, che erano praticamente piu' di 20 anni che non veniva accordato.

Era praticamente un tono sotto. sto cercando di riprenderlo poco alla volta e dopo la seconda accordatura pare che si stia stabilizzando, cosi faccio un piacere ad un amico ed uno a me :P :P :P ; lui nsa di essere una mia cavia ;)

In effetti le terze inizialmente non le sentivo ma adesso mi sono cosi' chiare... :o e devo dire che è veramente emozionante sentire un pianoforte ormai dalle note irriconoscibili tanto era scordato, riprendere a vivere. Certo parliamo di una accordatura quasi sufficiente ma sono contento!!

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  • 9 months later...

Aiuto!

Ho molta difficolta' a contare i battimenti.

Eppure suono spesso ad orecchio.

L'accordatura l'ho eseguita con un software basandomi sulla frequenza di ciascuna nota, ma vorrei imparare a centrare il tiro ad orecchio perche' secondo me e' l'unico modo per avere un pianoforte accordato.

Chiedo troppo?

Ps)Ho apprezzato moltissimo il video di Paolo a cui va' tutta la mia stima per la sua disponibilita' nel realizzare i tutorial tecnici e a Tutti i partecipanti a queste utilissime discussioni.

Ciao Gianni

 

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In effetti sto accordando una vecchio pianoforte, di un mio amico, che erano praticamente piu' di 20 anni che non veniva accordato.

Era praticamente un tono sotto. sto cercando di riprenderlo poco alla volta e dopo la seconda accordatura pare che si stia stabilizzando, cosi faccio un piacere ad un amico ed uno a me

Ma in questo caso non conviene fare la prima accordatura 1/2 tono sopra e poi, dopo l'assestamento della tavola armonica, fare una riaccordatura?

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Se sei Musicista e hai studiato i gruppi irregolari puoi mettere il metronomo a 60 e pensare o pronunciare gruppi di cinque, sette, o nove note in un secondo...buon esercizio no? Comincerai a familiarizzare con i battimenti dellaterza FA-LA della terza LA_DO e così via......è solo un espediente pratico e chiedo venia ai colleghi che invocano precisi valori. Imparare a sentire le terze ci salva dalla disarmonicità delle quinte e delle quarte che a volte ci portano fuori strada. Insomma terze maggiori e seste sono, si sa, la verifica di una buona spartizione dei battimenti nell'ottava centrale e no solo.

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  • 11 months later...

Caro Paolo,Anche se un anno dopo,volevo riprendere il discorso per capirci meglio..ho provato per terze dalla fa della terza ottava come hai scritto,dopo aver accordato il la centrale e riportato all'ottava sotto,ma non ho capito i battimenti se li devo sentire per apertura del fa con il la o per chiusura..scusa la stupidita' della domanda,ma non mi trovo poi nello scomparto ed e' un continuo correggere quella nota piuttosto che un'altra perche una sesta suona bene ma la quarta no ecc..sono entrato in un circolo vizioso!=D anzi,+ che circolo mi sembra un girone infernale dantesco =D ma mi entusiasma entrarci,ed e' davvero difficile arrivare ad un risultato accettabile all'orecchio,quindi mio caro Virgilio se mi indichi la giusta strada o anche in piccolo sentiero te ne sarei umilmente grato.. =D

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Forse è più facile ascoltarlo che "raccontarlo". Si rischia di entrare in una disquisizione minuziosa da "bravi". Io ho letto molti libri che insegnano l'accordatura, ma se devo essere sincero ho imparato con molta pratica. Il fatto è che dobbiamo fare i conti, come molti sanno, con la disarmonicità. Questa "brutta bestia" altera il livello dei suoni parziali. Bene, abbiamo anche degli accordatori digitali ( anche un comune tunelab) che tengono conto di questo. Io rispettosamente, mi avvicino a questi con molta cautela, in punta dei piedi. A volte è capitato che qualche amico abbia confrontato una mia accordatura con il "sistema". Devo dire che non combina. Io credo che il nostro orecchio continua ad essere insuperato per la misura e la valutazione delle frequenze messe in relazione. Valuta gli errori, li compensa, li accetta e sul temperamento equabile, lo sappiamo bene, sa quale accettare e quali bocciare. Un orecchio che accorda destina la propia accordatura ad un altro orecchio. Non è detto che il primo sia più raffinato e/o esperto del secondo. E' una sfida. Non è detto, però, che un Tunelab possa soddisfare il più esigente. A volte anche il timbro o l'intonazione inganna. Ruggine sulle corde, carico sulla tavola ecc.. possono influire notevolmente sulla valutazione e quindi favorire alcune compensazioni che non rispondono alle misurazioni. Questa è la mia idea esposta in modo intuitivo. Che ne pensate?

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  • 1 month later...

Scusa se non ho + risposto..certo mi piacerebbe sentire e suonare un pianoforte prima accordato a orecchio e poi riaccordato con un accordatore elettronico per capire a fondo le differenza..alla fine l'ho fatto accordare dall'accordatore (che ha usato un accordatore elettronico yamaha) rifinendo ad orecchio per poi limitarmi a correggere qualche coro fuori posto e di poco non + all'unisono,ma quando si e' messo ad accordarlo m'ha detto ke l'unica nota accordata era il la a 440 =D direi,un buon inizio disastroso =D col tempo..

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La maggior parte degli accordatori elettronici non misurano molto bene la disarmonicità, secondo me. Ho finito ora di preparare uno Steinway B destinato ad una  libreria di suono pianistico. A dire di molti pianisti è risultato eccellente, anche e soprattutto per l'accurato lavoro di Simone Renzi che ha curato la ripresa del suono e l'editing. Ho iniziato a lavorare con Tunelab…ma alcune cose non andavano bene. Ho dovuto correggere notissime cose ad orecchio. Non è presunzione. Alcune frequenze nel medio, medio- bassi e anche nel cantabile non le trovavo giuste.

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Mi permetto di puntualizzare una cosa. Gli accordatori elettronici misurano molto bene la disarmonicità ! Il problema dell'inaccuratezza durante la fase di accordatura ha dei risvolti che hanno a che fare con la scienza psicoacustica più che con quella matematica. La misura della disarmonicità viene effettuata facendo una trasformata di Fourier del segnale in ascolto dal microfono. Il software poi compara le armoniche misurate reali con quelle teoriche che sono multipli esatti della fondamentale. La disarmonicità in questo contesto rappresenta proprio lo scostamento in frequenza dell'armonica reale da quella teorica. Un fit non lineare che viene effettuato trovando la curva risultante dall'interpolazione di tutti questi punti (uno per armonica), determina poi il coefficiente di disarmonicità. Bisogna anche dire però che la misurazione della disarmonicità su zone della tastiera (una nota ogni ottava) potrebbe essere insufficiente a livello matematico, perché la disarmonicità non cresce / decresce in modo costante durante la tastiera... Ogni nota ha il suo coefficiente di disarmonicità e questo si fa sentire nel conteggio dei battimenti dove la cosa assume valore significativo. L'insoddisfazione dell'accordatore nell'utilizzo di questo strumento, oltre a quanto detto poi risiede nel fatto che la curva di scostamento frequenziale è soggettiva (varia da individuo a individuo) nelle zone gravi e acute, nello specifico, l'orecchio tende a calare sulle alte frequenze (ecco perché si rende necessario tirare più su il comparto acuto e super acuto), e tende a salire sulle basse frequenze (ecco perché l'accordatore tende a tirare più giù il comparto grave). 

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