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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pianoforte con problemi tecnici risolvibili o da buttare via?


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Buongiorno a tutti, farò una sintesi dei fatti.

 

Ho uno Schimmel a tre quarti di coda di coda da un'anno e qualche mese, non ho ben capito che modello sia, è 2 metri e 8 centrimetri.

Numero di matricola 292 - 964, è nero semilucido con le venature del legno, abbastanza insolita come finitura. Controllando su un sito avevo visto che ha circa 20 anni concordate? In caso caricherò qualche foto, non ho ben capito di che modello si tratti.

 

Me l'ha venduto il mio tecnico di fiducia, persona di grande esperienza nel campo. Lo affittava. Non a voler mettere in discussione tale fiducia, però sto iniziando a dubitare sulla reale affidabilità di questo strumento, che mi sembra sfruttato tantissimo e credo di averlo strapagato.

 

Inizialmente mi piaceva molto per il timbro particolare, era omogeneo a livello di suono e di meccanica, per i primi 6 mesi è andato bene, con l'arrivo dell'estate già i primi cambiamenti

parte grave e media cambiata e le prime differenze sonore tra un tasto e l'altro e l'altro,

poi via via finchè non è arrivato di nuovo l'inverno, a gennaio ha dato una pettinata ai martelli ma i suoni metallici e quelli in cui si sente di più o di meno il "colpo" erano rimasti... inoltre era sceso il punto dell'affondo del tasto e l'ha dovuto regolare.

Qualche settimana dopo il suo intervento mi si è bloccata completamente la tastiera, era piena di attriti e nel frattempo le differenze timbriche tra un tasto e l'altro sono aumentate allora l'ho dovuto chiamare di nuovo, e la settimana scorsa ha sbloccato la tastiera, l'ha intonato, gli ho chiesto di inscurire gli acuti che erano diventati troppo brillanti e la parte grave, ma tuttavia sono rimaste un mare di differenze timbriche, continuano ad esserci un sacco di suoni "battuti", meno battuti, metallici, meno metallici.... insomma non riesco a raccapezzarmi in alcun modo, una disperazione dato che non ho modo di andare a suonare altri pianoforti dalle mie parti.

 

Quando è venuto gli ho detto anche della questione dei tasti che si spostano molto lateralmente e fanno rumore, in particolare in alcuni nella parte centrale (se non ricordo male da uno dei video del maestro Paolo Ferrarelli dovrebbe essere a causa dell'infeltratura dei fori consumata), pare aver preso alla leggera il problema, dicendo che nella maggior dei pianoforti e così.

 

Mentre per quanto riguarda la questione degli smorzi,

dei quali avevamo parlato nell'altra discussione,

mi aveva detto che veniva in primavera con l'arrivo del caldo a sostituirne qualcuno, io ho insistito per avere la sostituzione completa dato che mi sembrano disomogenei.

 

Poi ho un altro dubbio che mi sono dimenticato di chiedergli, quando aziono il pedale di sinistra non arriva a escludere la prima delle 3 corde, non capisco perchè.

Credo che i martelli in passato siano stati sostituiti, perchè l'ultima nota grave della tastiera ha un martello ingiallito e più grande di tutti i successivi.

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Mi sembra di capire che siano state fatte delle sostituzioni!!! Quando si restaura bisogna tenere le vecchie parti...perché altrimenti è difficile risalire, se qualcosa non va, alla vera "identità" del pianoforte. Tutte le cose che mi dici non si devono verificare eccetto una: è giusto che azionando il pedale di sinistra , i martelli suonino su due corde. Ciò per suonare più piano....ma non è cosi semplice regolarlo. Credo sia un buonissimo pianoforte....il tecnico...forse..... meno buono

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Grazie!

 

Credo che il tecnico sia stato lavativo, quando il pianoforte era suo, prima di acquistarlo, provandolo ho percepito una particolare cura dello strumento.. in quanto a competenza è il migliore in zona a detta di tanti, è l'unico socio AIARP della mia città.

 

 

Avrei un altro quesito, poco fa ho letto un post dove si parlava del peso del tasto, il quale nel ritorno dovrebbe essere ben aderente al dito..... sento poca aderenza, un ritorno abbastanza lento, non è che forse quei martelli che ha messo, essendo decisamente più piccoli se confrontati - come ho scritto sopra- con l'ultimo della parte grave che è stato lasciato, sarebbero anche più leggeri e quindi il tasto ci mette più tempo a risalire..

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Cosa sarebbe questa AIARP ?

 

L'AIARP è "l'associazione italiana accordatori e riparatori di pianoforte"

 

In pratica per diventare soci bisogna ottenere una certificazione europea secondo standard molto elevati, in teoria dovrebbe essere una garanzia di idonietà che attesta un'altissima competenza nel campo, e poi il nome dei soci viene pubblicato su riviste nazionali ed europee, ad esempio citandone una che conosco "Suonare News".. ma solo dopo aver conferito il certificato di secondo livello (cioè quello che concerne i pianoforti a coda), invece superati gli esami di primo livello (che interessano solo i verticali) non viene rilasciato alcun attestato, ma è il requisito per affrontare il successivo.

 

http://www.aiarp.it/

 

Sul sito nel caso ti interessasse dare un'occhiata puoi trovare informazioni e numeri di telefono sui tecnici della tua zona, nella sezione Albo Soci > Ordinari > Per regione

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Ecco!

 

?? Cioè concordi Pianoexpert ?

 

Piuttosto mi piacerebbe sapere queste associazioni di categoria da chi vengono riconosciute. Sono riconosciute a livello nazionale, europeo, mondiale ? Quello che voglio capire è chi mi garantisce che un'associazione del genere sia fatta solo ed esclusivamente di gente competente ?

Voglio dire, potrei anche io svegliarmi domani mattina ed aprire l'associazione PDCI acronimo di Pianisti da Concerto Italiani, poi formare una casta facendomi pubblicità, con l'unico scopo di garantirmi il lavoro avendo dato un'immagine di professionalità. E il lavoro per tutti gli altri ? In questo modo potrei pensare che sono loro a controllare chi deve lavorare e chi no una volta acquisita una certa egemonia.

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Cara Lory...sei molto acuta!!!! Credo che tu ti sia data da te, intelligentemente, le risposte. Ho rispetto di tutti i componenti dell'AIARP e della loro professionalità...anche se non tutti, tra quelli che ho conosciuto, mi sembrano competenti veramente. Le categorie danno forza agli associati e offrono un ipotetica garanzia a chi cerca un professionista competente. Questo Forum, oltre a tanti altri obiettivi, vuole aprire un fronte di comprensione per ciò che riguarda la tecnologia del pianoforte. Il pianista non deve esere ignaro di ciò che succede sul suo strumento. Può imparare a comprendere che cosa è causa delle sue insoddisfazioni e saper dialogare col suo tecnico in maniera più soddisfacente.

Un'altra malattia che serpeggia è spesso la gelosia delle conoscenze. Chi sa e chi scopre ...tiene per se! Chi non sa...racconta chiacchere.

 

Io ho raccontato spesso al mia storia di pianista, su altri post. Non riuscivo a sentire un discorso coerente con quello di un' altra successiva persona che veniva a casa mia per curare il mio strumento e migliorarlo. Bisogna assolutamente capire che cosa il tecnico stia facendo e ascoltare con attenzione ciò che propone. Questo a prescindere dalle sue competenze. Senza peli sulla lingua, molti professionisti ( non solo i Tecnici di pianoforti) lavorano a diversi livelli, a seconda di chi hanno di fronte. Bisogna abbandonare questo comportamento!!!! La professionalità (ovviamente differente dal professionismo) deve prescindere dal contesto. Una volta un orchestrale disse a Strawinsky, che dirigeva una prova delle sue musiche: " Maestro domani saremo a New York....là bisogna suonare bene..." E lui rispose : "...Perché...non bisogna suonare bene dappertutto?"

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Cara Lory...sei molto acuta!!!! Credo che tu ti sia data da te, intelligentemente, le risposte. Ho rispetto di tutti i componenti dell'AIARP e della loro professionalità...anche se non tutti, tra quelli che ho conosciuto, mi sembrano competenti veramente. Le categorie danno forza agli associati e offrono un ipotetica garanzia a chi cerca un professionista competente. Questo Forum, oltre a tanti altri obiettivi, vuole aprire un fronte di comprensione per ciò che riguarda la tecnologia del pianoforte. Il pianista non deve esere ignaro di ciò che succede sul suo strumento. Può imparare a comprendere che cosa è causa delle sue insoddisfazioni e saper dialogare col suo tecnico in maniera più soddisfacente.

Un'altra malattia che serpeggia è spesso la gelosia delle conoscenze. Chi sa e chi scopre ...tiene per se! Chi non sa...racconta chiacchere.

 

Io ho raccontato spesso al mia storia di pianista, su altri post. Non riuscivo a sentire un discorso coerente con quello di un' altra successiva persona che veniva a casa mia per curare il mio strumento e migliorarlo. Bisogna assolutamente capire che cosa il tecnico stia facendo e ascoltare con attenzione ciò che propone. Questo a prescindere dalle sue competenze. Senza peli sulla lingua, molti professionisti ( non solo i Tecnici di pianoforti) lavorano a diversi livelli, a seconda di chi hanno di fronte. Bisogna abbandonare questo comportamento!!!! La professionalità (ovviamente differente dal professionismo) deve prescindere dal contesto. Una volta un orchestrale disse a Strawinsky, che dirigeva una prova delle sue musiche: " Maestro domani saremo a New York....là bisogna suonare bene..." E lui rispose : "...Perché...non bisogna suonare bene dappertutto?"

?? Cioè concordi Pianoexpert ?

 

Piuttosto mi piacerebbe sapere queste associazioni di categoria da chi vengono riconosciute. Sono riconosciute a livello nazionale, europeo, mondiale ? Quello che voglio capire è chi mi garantisce che un'associazione del genere sia fatta solo ed esclusivamente di gente competente ?

Voglio dire, potrei anche io svegliarmi domani mattina ed aprire l'associazione PDCI acronimo di Pianisti da Concerto Italiani, poi formare una casta facendomi pubblicità, con l'unico scopo di garantirmi il lavoro avendo dato un'immagine di professionalità. E il lavoro per tutti gli altri ? In questo modo potrei pensare che sono loro a controllare chi deve lavorare e chi no una volta acquisita una certa egemonia.

 

 

 

 

 

Non posso che essere pienamente d'accordo con voi! "In teoria dovrebbe essere una garanzia" ma davvero SOLO in teoria.

 

Come dico sempre è una grande fortuna che oggi siamo su questo forum a poter discutere e scambiarci informazioni grazie alla rete.

Non ho avuto modo per adesso di confrontare il suo operato con quello di un altro tecnico, mi sono affidato a ciò che ho sentito dire non potendo fare confronti.

 

E' verissimo Pianoexpert! Sembra che tengano i segreti di stato quando lavorano, gelosissimi del proprio mestiere. Non è affatto positivo, se non capisco quello che fa quando sorge un problema e soprattutto se quel problema può essere risolto facendo altri lavori o sostituzioni perchè NON propone mai.

 

E' proprio quello il suo problema, lui non propone, fa solo ciò che gli viene chiesto, a discapito dell'ignoranza di chi si trova di fronte.

Quando avevo l'altro pianoforte, il verticale, non ha mai proposto davvero nulla, solo 2 cose ha fatto in tutto oltre ad accordarlo, una volta ha dato una pettinata ai martelli, e un'altra volta ha detto che la tastiera era troppo squinternata e l'ha indurita, ma senza dare precisi dettagli.

Poi ruppi un sacco di corde dei bassi (più di 10), e anche qualche acuto, e ogni volta che gli chiedevo il motivo mi diceva che suonavo troppo forte, ma mi è sembrato che i martelli fossero parecchio duri e segnati mi permetto oggi di dire...

 

Ma ai tempi tutte queste cose sfortunatamente non le sapevo e quindi non ci potevo badare, perchè tra l'altro non avevo l'occasione di confrontarmi con altri strumenti..

 

Sono stato io a dirgli che c'erano attriti ultimamente nel pianoforte a coda, ha dato la colpa all'umidità e al freddo, che effettivamente quest'anno ha preso, ma non ha proposto nient'altro.

 

E alla fine la domanda ridicola: "Ti va bene così?"

 

Ma che domande sono! E' evidente che sente anche lui ciò che andrebbe sistemato, ma non dice nulla, questo è veramente poco professionale.

 

Concordo con quello che hai detto, profonda stima! Lavorano in base a chi hanno di fronte.

Appena torna a sostituire gli smorzi, se non sono soddisfatto al 100% dallo sgabello non schioda. Servono le minacce? Mah XD

 

Scusate lo sfogo ma ne avevo bisogno. E soprattutto grazie infinite per illuminarmi ogni volta su tutto :)

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Una volta un orchestrale disse a Strawinsky, che dirigeva una prova delle sue musiche: " Maestro domani saremo a New York....là bisogna suonare bene..." E lui rispose : "...Perché...non bisogna suonare bene dappertutto?"

 

P.S. ancora un'altra frase che calza a pennello con il discorso di Pianoexpert

 

Sapete cosa mi ha detto quando gli ho fatto presente il problema degli smorzi che non si sollevavano tutti contemporamente?

 

 

"Ma quella è una regolazione molto precisa che va fatta in sede di concerto"

 

 

Questa mi pare proprio il cardine di tutto, lì avrei dovuto rispondere come lui..

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Una volta un orchestrale disse a Strawinsky, che dirigeva una prova delle sue musiche: " Maestro domani saremo a New York....là bisogna suonare bene..." E lui rispose : "...Perché...non bisogna suonare bene dappertutto?"

 

E in effetti Schumann scriveva:

 

15. Suonate sempre come se foste in presenza di un maestro.

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Io che sono più prudente comunque devo dire che la cosa può essere analoga al discorso che facevamo sui conservatori.

 

Voglio dire... Maestri buoni solo nei conservatori ? Ma nooo... Maestri buoni nei conservatori e fuori dai conservatori, come Maestri meno bravi dentro e fuori dai conservatori. In questo caso credo valga lo stesso discorso: tecnici molto bravi nell'AIARP e fuori dall'AIARP, tecnici meno bravi nell'AIARP come fuori dall'AIARP.

Se vediamo queste affermazioni come un teorema questo teorema ci da due postulati:

1) Ritenere che tutti i tecnici di categoria siano allo stesso livello di preparazione è totalmente assurdo. Sarebbe dire come che gli ingegneri che si laureano tutti nello stesso ateneo prendono gli stessi voti di laurea e sono tutti preparati allo stesso modo, il ché è folle.

2) Sulla base del primo postulato, il fatto che sia un'associazione non ci beneficia della sicurezza che gli interventi di un tecnico appartenente alla categoria sia migliore di un tecnico non di categoria.

 

E con questo post ci siamo parati il .... Aahahahahahah

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