Gatto Postato Dicembre 28, 2012 Report Share Postato Dicembre 28, 2012 Qualcuno può in modo schematico e chiaro evidenziare le differenze fra Tempo, Ritmo e Metro? Mi sono reso conto che forse non è così scontata come cosa Grazie Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Dicembre 28, 2012 Report Share Postato Dicembre 28, 2012 Dipende... Posso parlare del tempo di una sonata: I tempo, II tempo, III Tempo Posso parlare del tempo per ciò che riguarda la misura: es. 4/4 Posso parlare del tempo come velocità di esecuzione e penso sia questa alla quale tu ti riferisci. Per metro si intende una struttura creata tramite l'alternanza e la costruzione di incisi generati tramite accenti che non devono necessariamente essere omogenei. Il metro oltre che in musica si trova in altri ambiti così come il tempo ed il ritmo, ad esempio un metro di giudizio, il tempo atmosferico ed in letteratura con la lettura in metrica. Per quest'ultima citazione un esempio lampante è la metrica Catulliana dei suoi Carmi. Essi erano versi composti da endecasillabi a metrica falecia, giambica... La struttura era appunto la costruzione di un metro endecasillabo determinato dall'alternanza di accenti forti e deboli. Ecco l'esempio di un falecio: "Cui donò lepidum novum libéllum" http://www.pianoconcerto.it/condivisione/cuidono.mp3 In grande e grassetto gli accenti forti, in piccolo e grassetto gli accenti deboli secondo lo schema sopra. In musica un metro potrebbe essere identificato nella sincope, tanto per estremizzare. Ti faccio notare se hai ascoltato l'indegna cantilena della registrazione (che era cantilenante volutamente per estremizzare le accentazioni dell'endecasillabo), che la metrica di base è ternaria. Il ritmo è invece simile al metro con la differenza che si ripete costantemente ed in modo omogeneo nel tempo. Ecco perché per i ballerini è argomento importante il ritmo, proprio perché il ritmo caratterizza un tipo di ballo. Vedi ad esempio il ritmo cardiaco: andamento regolare che può accelerare o diminuire a seconda, rispettivamente, delle situazioni di sforzo o di riposo ma conserva comunque un accento forte ed uno debole. Non a caso il termine aritmìa indica la presenza di disturbi del ritmo cardiaco che non gli permettono più di battere il regolare ritmo con omogeneità e controllo. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Lucas Postato Dicembre 28, 2012 Report Share Postato Dicembre 28, 2012 Non è che il ritmo è contenuto nel metro che scorre nel tempo? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Dicembre 28, 2012 Report Share Postato Dicembre 28, 2012 Il ritmo è la base, sopra ci si costruisce la metrica del brano che deve essere eseguita ad un certo tempo (inteso come agogica). Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Dicembre 29, 2012 Report Share Postato Dicembre 29, 2012 Immagino che la difficoltà stia nel differenziare questi tre termini e non confonderli quando si parla di velocità, scansione ritmica ecc. Dunque, molto sinteticamente: il "tempo" è la velocità di esecuzione (si esegue un pezzo ad un tempo veloce, andante e così via), il "metro" è di fatto l'indicazione che si trova all'inizio di ciascun brano (6/8, 4/4, e così via), il "ritmo" è (detta molto male) la distribuzione contingente dei valori nel tempo ed è la variabile più sensibile all'interno del brano, perché può cambiare con grande frequenza. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gatto Postato Dicembre 29, 2012 Autore Report Share Postato Dicembre 29, 2012 Grazie, il discorso inizia a chiarirsi il "metro" è di fatto l'indicazione che si trova all'inizio di ciascun brano (6/8, 4/4, e così via) ... praticamente è la dimensione della battuta e la distribuzione degli accenti? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Dicembre 29, 2012 Report Share Postato Dicembre 29, 2012 ... praticamente [il metro, ndr] è la dimensione della battuta e la distribuzione degli accenti? Perfetto. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Valchiria Postato Dicembre 29, 2012 Report Share Postato Dicembre 29, 2012 ... praticamente è la dimensione della battuta e la distribuzione degli accenti? C'è da dire che questo discorso vale fino alla prima metà del '900. Dopo, sempre più progressivamente, la battuta diventa solo un contenitore che non governa più la distribuzione di accenti. Diciamo che falicita la lettura, anche se poi esistono anche tipi di notazione dove il segno di misura viene omesso. www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1743-notazione-proporzionale vedi anche la musica aleatoria. ...si Gatto, praticamente siamo tornati a prima di metà del sedicesimo secolo www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1055-a-proposito-della-misura 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gatto Postato Dicembre 30, 2012 Autore Report Share Postato Dicembre 30, 2012 Grazie anche a te Valchiria, porca puzzola ma quanta roba c'è da sapere? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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