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Piano Concerto - Forum pianoforte

Granados Enrique


Guest Gennarino
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Guest Gennarino

Stasera ritorno a parlarVi di autori e di spartiti, dopo una settimana consumata a levigare infissi, dare una mano a rifare bagni e cercare di rimettere in funzione il mio maledetto PC, sì sempre quello dell'ultima volta!

Adesso giace là, al mio fianco, con il video spossato e sbrindellato che lampeggia cupo ed emette sordi rumori che vorrebbero intimidirmi, ma io non mi faccio impressionare e continuo tranquillo a pigiare i tasti sul vecchissimo portatile della moglie che (il PC, non la moglie!) mi ammicca sorridente.

 

Ebbene, oggi parliamo di un autore che viene dalla Spagna.

 

PianoExpert si aspetta Isaac Albéniz, forse con la sua Terza Sonata Op. 68, che io adoro, TheSimon Manuel de Falla con, che so, la Danza Española N. 1, che pure mi piace tanto, e così andando. (@Francesco1797 : e a te che piacerebbe ?)

Ma no! Stasera voglio solo divagarmi e perciò vi parlo ancora di un cosiddetto minore, Enrique Granados, anche se Pablo Casals lo considerava il primo fra i moderni spagnoli.

 

post-26-0-99644000-1308344937_thumb.jpg

 

Il giudizio di Casals era probabilmente influenzato dall'amicizia e dal rispetto per le enormi capacità di Granados che, sostanzialmente, era un autodidatta. Infatti, la sua formazione fu irregolare, tra maestri di diverso livello e di diversa fede artistica; fu solo grazie alla sua volontà se Enrique riuscì, nonostante tutto, a diventare un grandissimo compositore e, sopratutto, un grande pianista (qui PianoExpert potrebbe tenerci un seminario!).

Come Albéniz, Granados cita raramente le melodie popolari e ricorre sovente a temi di propria invenzione, ma, a differenza del primo, è meno legato alle espressioni della musica popolare spagnola, risentendo degli influssi europei che si sviluppavano nei suoi tempi.

Di Granados sono interessanti, più che le opere di grande respiro, le piccole pagine pianistiche, alcune delle quali veramente eccellenti e quasi tutte estremamente godibili.

Nelle sue opere troviamo composizioni pianistiche di varia difficoltà, dai semplici Cuentos de la juventud sino alle complesse Goyescas, delle quali Vi ricordo soprattutto "El fandango de Candil" ("Allegretto gallardo" indica l'autore nello spartito!), composizione grandissima e fra le maggiori opere moderne spagnole.

Io stasera debbo scappare a rivedere una tesi e quindi non posso dilungarmi oltre.

Vi propongo pertanto qualcosa di più immediato e di minore complessità che ho cercato di affrontare quasi subito quando ho cominciato a graffiare i tasti del piano: La quinta delle "Danzas españolas", la famosa "Andaluza" che io ho iniziato ad adorare da quando suonavo la chitarra ammirando il magico Segovia e che ancora adoro per il contrasto fra l'ossessione ritmica dell'accompagnamento (sinistra + destra) e il melodioso canto (destra).

 

Granados Danza Española N. 5.pdf

 

Diverse le esecuzioni pianistiche, ma quella di Alicia de Larrocha (che per me è forse la migliore) l'ho scoperta irrimediabilmente rovinata nella parte finale. Ho passato un'ora a rimetterla per dritto ma il risultato non mi è piaciuto; vi propongo pertanto, in sua vece, quella - sempre eccellente di Claudio Carbò. Ne esiste anche una di Benedetti Michelangeli, ma aveva 19 anni quando la incise e si sente; ad ogni modo non ha quasi nulla dello spagnolo, come si suonava agli inizi del 1900, ma dipinge un Granados quasi isterico che non è mai esistito, mentre di sicuro era uno sfigato: ma questa è un'altra storia che Vi racconterò la prossima volta che Vi parlo di Enrique.

 

granados Andaluza Carbò.mp3

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Caro Gennarino,

 

Non conoscevo questa interpretazione. Semplice e fantastica. La prova vivente della "libertà musicale". La sento così e mi riconosco in questa meravigliosa "libertà controllata" che nella musica spagnola regna.

 

E' un pezzo che non ci può non essere caro. E' la Spagna. Le nacchere, le voci, le calli, il vino tinto. Magnifico. Grazie

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Ciao Gennaro.

Grazie, hai postato un brano molto caratteristico. L'andante è meravigliosamente delicato. Stupendi e naturali anche i passaggi di modo da mi minore a mi maggiore direttamente sulla modale SOL - SOL# che solitamente si fanno sentire ma che in questo componimento sembrano addirittura spontanei, come se, al contrario, disturberebbe se non ci fossero.

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