Pedale Di Risonanza

[zuk]

Scopro solo oggi, e con picevole sorpresa, questo forum e vorrei più che porre una domanda precisa proporre un argomento su cui confrontarci: l'uso del pedale. Anzi, chissà che non possa essere un aspetto da approfondire nelle lezioni. Mi piacerebbe riuscire a diventare "padrona" (ferrata, sicura, autonoma..) nell'uso del pedale soprattutto in autori come Mozart o Beethoven..e anche affrontando autori contemporanei per i quali,a parere mio, bisogna comunque mantenere un "approccio classico": Mertens, Yruma,Sakamoto,Einaudi,Cacciapaglia, Allevi e compagnia....per questi autori non riesco ad acquisire un pedale che non sia scolastico e purtroppo pesante e in più devo ammettere che talvolta su particolari fraseggi sono davvero in difficoltà (sempre rispetto alla scelta del pedale).

Spero che la questione possa trovare spazio, grazie a tutti.

[Gerardo]

Dal mi punto di vista è relativamente semplie, sugli autori classici o preromantici, quale può essere Beethoven, è importante che si riconosca il passo armonico, fondamentale per riconoscere quando è neessario cambiare il pedale, salvo restando che non è solo l'armonia l'unico parametro che interviene.

 

Per quandto riguarda i compositori contemporanei è ancora più semplice, oggi non c'è una pratica esecutiva per cui se un compositore vuole il pedale lo indica ...altrimenti vuol dire che il desiderata è "senza pedale". Poi l'interprete, come è giusto che sia, fa quello che vuole . Ci mancherebbe altro.

 

Per le composizioni che indichi contemporanee, se parli di approccio classico, o si tratta di composizoni anacronistiche ... per cui, di che compositori "cotneporanei" si parlerebbe? Oppure si tratta di asini

[pianoexpert]

Bhe, l'esperienza del pedale di risonanza ...è difficile da raccontare "a parole". Diciamo che ogni cambiamento armonico richiede un cambiamento di pedale per non creare confusione. Ma non basta dire questo. Bisogna sapere che esistono diversi modi di "cambiare" il pedale. In battere, in levare, sincopato...ecc. Un Maestro che viene dall'esperienza classica potrà indicarti come usare i diversi modi e quando. L'uso di questo pedale dipende anche da come è regolata la meccanica degli smorzatoi e da quanto il pianoforte risulti accordato e intonato. Anche la regolazione della leva che alza gli smorzatoi stessi influisce sul risultato. Quindi, alle scelte artistiche si sovrappongono regolazioni tecnologiche dello strumento, che deve essere ben preparato per fornire al pianista una "immagine" sonora chiara ed inequivocabile delle proprie scelte.

[Sergio]

L'uso di questo pedale dipende anche da come è regolata la meccanica degli smorzatoi e da quanto il pianoforte risulti accordato e intonato. Anche la regolazione della leva che alza gli smorzatoi stessi influisce sul risultato. Quindi, alle scelte artistiche si sovrappongono regolazioni tecnologiche dello strumento, che deve essere ben preparato per fornire al pianista una "immagine" sonora chiara ed inequivocabile delle proprie scelte.

Effettivamente con alcuni pf mi occorre un certo "rodaggio" per usare bene in pedale.

Anche la pressione da esercitare mi è determinante: sul mio pf il pedale è relativamente duro tanto da poter appoggiare il piede.

[zuk]

Gerardo, quello che intendevo dire è che taluni brani anche se contempornei hanno una scrittura e adottano un linguaggio e una sintassi (e una scrittura) facilmente approcciabili da chi ha una formazione classica (anzi a volte risultanomolto facili e ai limiti del banale...ma ne difendo la gradevolezza e per alcuni anche il valore musicale). Riguardo a questi brani dico: " si studiano come brani di musica classica" e ti garantisco che per la maggior parte di questi pezzi è follia pensare di non usare pedale.C'è poi un repertorio contemporaneo che se non hai un pò di anni di jazz alle spalle o esperienza di piano moderno puoi scordarti di suonarli bene...e siamo ancora nell'ambito di notazione pianistica tradizionale...

Per quello che riguarda me, ho ricominciato a studiare per piacere dopo tanto tempo ( ho fatto l'esame d'8° anno una vita fa) e scopro che mi manca la sensibilità per un buon uso del pedale....se mai lo rivedrò strozzerò il mio maestro intanto sto più a mio agio con Bach!

Vi ringrazio e con l'occasione: mi consigliate brani per rimettere a lavoro le mani?

Poi è tutto vero: la conoscenza del pf, la qualità della sua meccanica...

[pianoexpert]

Comincerei a studiare le sonate di Domenico Cimarosa. Apparentemente facili, esigono attacchi precisi, chiarezza nelle decisioni e ........pedale giusto, quasi sempre in battere. Sono di facile lettura, ma sono molto apprezzate in concerto. Sono pezzi bellissimi, come bellissima e divertente è molta della Musica del grande Autore napoletano. Interessanti sia le lente che le brillanti. Ricordo di aver fatto un lavoro sulla sua Opera lirica più divertente e famosa "la Serva Padrona" che ti consiglio di ascoltare e, possibilmente, vedere. Se vuoi puoi anche produrre un piccolo video delle tue performances.

Buono studio

[zuk]

mmmh..probabilmente sbaglio ma "La serva padrona" non è si Pergolesi? e non è proprio un'opera... di Cimarosa mi pare fosse "Il matrimonio segreto" però magari sbaglio...non c'era di mezzo la querelle del '700 con "L a serva..."?....oddio, non so più chi sono ...comunque grazie grazie per i suggerimenti...magari ci riaggiorniamo per le precisazioni.

[zuk]

illuminatemiiii!!!

[pianoexpert]

E' vero ho sbagliato! Perdono. Grazie, ma comunque le Sonate, intendo quelle di Cimarosa