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Piano Concerto - Forum pianoforte

La Varieta' Delle Forme Sonata


Zac
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Cito questo passo di Charles Rosen:

 

"La varietà delle forme sonata in Beethoven è impressionante. E' come se in ogni sonata avesse cercato di trovare una struttura unica, con un suo impianto drammatico peculiare, diverso da ogni lavoro precedente. A livello puramente formale, lo spettro delle possibilità è sorprendente (...) Nessun altro compiositore di sonate si è mai avvicinato a una gamma così vasta di caratteri, stili e forme."

 

Rosen mi sembra un teorico rispettabile, perchè a scuola ci insegnano che la forma sonata è un modello unico che accomuna la stragrande dei primi tempi delle sonate classiche (e non solo)?

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in teoria hanno ragione a insegnarci così. E fintanto che tiene sul livello generico la spiegazione della forma sonata (la bitematicità e la tripartizione, per intenderci) allora lo schema si adatta quasi a tutto... l'importante è capire che uno schema è uno schema, e che l'analisi musicale vera non cerca di trovare conferme per lo schema ma, anzi, tende a cambiare schemi per adattarli alla musica :)

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Quoto Tallo. Il mio Maestro diceva che una forma non è una scatola da riempire ma uno schema da organizzare.

Come sai, quella che viene definita bi-tematica in realtà presenta molte più idee. Trovi "temi" (o termini affini) nel ponte (op.10), nel gruppo tematico del II tema ve ne sono quasi sempre 2-3 (rifacendomi a una classificazione: frase generatrice, frase complementare, gruppo cadenzante), nella codetta, nello sviluppo...

 

(Se guardi una serie di villette a schiera dall'esterno, più o meno si assomigliano tutte. Se entri riconosci l'unicità di ognuna pur avendo più o meno il bagno, la cucina o la camera nello stesso posto)

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Grazie ad entrambi!

 

(Se guardi una serie di villette a schiera dall'esterno, più o meno si assomigliano tutte. Se entri riconosci l'unicità di ognuna pur avendo più o meno il bagno, la cucina o la camera nello stesso posto)

 

Trovo molto utile e interessante il parallelismo di Zedef.

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Approfitto del topic per chiedere cosa ne pensate del seguente testo:

 

http://books.google.it/books?id=0MzgwoyW4VgC&printsec=frontcover&lr=#v=onepage&q&f=false

 

Sembra che Hepokoski e Darcy attualmente siano i più importanti teorici della forma-sonata e in base a quanto illustrato a pagina 159 del testo… dopo una serie di passaggi logici legati alla gestione delle cadenze, la pratica del cosiddetto TMB (Trimodular Block) la presenza di due temi nella zona S, cioè del secondo tema, divisi da una nuova transizione permettono a sonate tipo la K332 di Mozart di essere addirittura considerate con 3 Temi, dove uno nascerebbe proprio nello sviluppo.

Nella sonata che ho appena citato, per i curiosi, dopo le battute 56 a 93 (coda dell'esposizione, basata su elementi del II° tema) a 94 dovrebbe partire proprio il III° tema.

A me sembra abbastanza rivoluzionaria come teoria, solo che storicamente parlando mi sembra strano che nel classicismo pensassero a 3 idee tematiche distinte.

 

Che dite?

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Approfitto del topic per chiedere cosa ne pensate del seguente testo:

 

http://books.google....epage&q&f=false

 

Sembra che Hepokoski e Darcy attualmente siano i più importanti teorici della forma-sonata e in base a quanto illustrato a pagina 159 del testo… dopo una serie di passaggi logici legati alla gestione delle cadenze, la pratica del cosiddetto TMB (Trimodular Block) la presenza di due temi nella zona S, cioè del secondo tema, divisi da una nuova transizione permettono a sonate tipo la K332 di Mozart di essere addirittura considerate con 3 Temi, dove uno nascerebbe proprio nello sviluppo.

Nella sonata che ho appena citato, per i curiosi, dopo le battute 56 a 93 (coda dell'esposizione, basata su elementi del II° tema) a 94 dovrebbe partire proprio il III° tema.

A me sembra abbastanza rivoluzionaria come teoria, solo che storicamente parlando mi sembra strano che nel classicismo pensassero a 3 idee tematiche distinte.

 

Che dite?

 

Spunto interessante Natan. Il punto è che il compito del teorico è quello di formulare delle teorie per dare nuove chiavi di lettura alla musica che appunto si può prestare a tale scopo. Per cui ci sta.

 

Sono ragionevolmente convinto che la parola sviluppo abbia un significato e che mai come nel classicismo si trattava di sviluppare (appunto) il materiale presentato nelle esposizioni.

Certo, dal materiale di partenza possono nascere nuove idee...combinazioni di frammenti; magari è ragionevole etichettare quel passaggio che indichi come nuova idea tematica...diciamo che la forma sonata l'hanno fatta i classici e storicamente parlando era bitematica ;)

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