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Piano Concerto - Forum pianoforte

A Cosa è Finalizzata L'analisi?


gianni22
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Approfitto della presenza di molti musicisti per porre una domanda alla quale non ho trovato ancora (nella mia testa ovviamente) una ragione forte per darmi quella spinta per cimentarmi sistematicamente sull'argomento.

 

Voi che ne pensate, quali sono le vostre esperienze?

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La domanda è molto strana, a dire il vero, ma la risposta è molto semplice (almeno per me):

l'analisi è necessaria per capire e più complesso è l'«oggetto» del nostro interesse più accurata dovrà essere l'analisi, per consentirci di capirlo a fondo. Magari potresti dirci tu di cosa ti occupi, in ambito musicale, per contestualizzare il discorso e per darci la possibilità di capire meglio le tue perplessità e di suggerirti un approccio che ti sia davvero utile.

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posso aggiungere a Carlos, che l'analisi ti permette di avere una visione globale di quello che poi andrai ad interpretare e in sede di analisi di solito l'interprete decide anche le dinamiche i tempi dell'esecuzione ecc. ... se poi si parla di orchestra, qui Carlos può confermare, l'analisi è finalizzata anche a capire come impastare gli strumenti tra di loro, a riconoscere dove sta il 'melos' ecc. ... in parole povere : e necessaria.

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Bella domanda.

Le risposte sono molteplici, e cambiano dal tipo di pezzo musicale che analizzi, dal modo in cui lo analizzi, e probabilmente anche dalla "corrente" di pensiero a cui credi di appartenere...

La definizione più generica probabilmente è "l'analisi musicale è quell'attività che cerca di ricollegare qualsiasi discorso sulla musica a delle caratteristiche specifiche della musica stessa". Ovvero, se voglio dire che "Fra Martino campanaro" è un pezzo bello, devo farlo ricollegando questo discorso a caratteristiche specifiche di "Fra Martino campanaro".

La definizione è generica perchè quando parlo di caratteristiche specifiche mi posso riferire praticamente a tutto, alla melodia, all'armonia, alla forma, ma anche al testo, al metronomo, al sonogramma della voce del cantante che canta quel pezzo. Gli elementi che si possono prendere in considerazione in un'analisi sono moltissimi, con metodologie di varia natura. Ma la cosa che si dovrebbe sempre tenere a mente (e moltissimi lo scordano) è che un'analisi musicale dovrebbe essere sempre legata ad un DISCORSO musicale. Cioè, elencare una serie di accordi, di per sè, non è un discorso musicale. Prima si elencano gli accordi e poi si spiega come funzionano, quali sono le loro particolarità, perchè ci stanno così bene in quel pezzo. L'analisi fornisce DATI per un discorso di tipo estetico, e questo legame è quello più difficile da scoprire, è la parte bella e creativa di un discorso analitico.

Da qui si dovrebbe capire anche come analizzare un pezzo difficile sia, per assurdo, molto più facile che analizzare un pezzo facile :) una successione di accordi molto complicata è di per sè più "ricca", ci permette di azzardare discorsi complessi, fossero soltanto discorsi legati alle funzioni armoniche e melodiche. Analizzare pezzi semplici, con strutture accordali banali (o sempre uguali a loro stesse, come nel blues e nel jazz, per esempio) è molto più difficile. Si rischia di non saper che dire, di percepire ad orecchio una bellezza che non riusciamo a ricollegare alle caratteristiche del pezzo. Stessa cosa per la bruttezza, eh... io a quelli che criticano Allevi dico sempre che giustificare tramite analisi la bruttezza di un pezzo di Allevi o la sua inconsistenza è complicatissimo. Questo, secondo me, è uno dei limiti maggiori dell'analisi musicale oggi. Il legame tra analisi e discorso estetico è indimostrabile e infalsificabile, ovvero con l'analisi posso dire quello che voglio, SOPRATTUTTO in un discorso positivo. Questa è anche la ragione per cui l'analisi dovrebbe sempre essere accompagnata da conoscenze storiche molto precise. Non solo tecniche, eh. Agli occhi di un analista un pezzo di Clementi può sembrare complesso come un pezzo di Mozart. Ma la conoscenza dei contesti, dei valori artistici che la storia ha dato ai vari autori, della ricezione e di tanto altro possono aiutare a "correggere il tiro" delle valutazioni analitiche.

Non è affatto facile farlo, ed è una delle ragioni per cui ci sono repertori su cui l'analisi musicale fatica moltissimo a trovare chiavi di lettura. La musica barocca è ampiamente non analizzata, per esempio.

 

P.S.

dopo aver letto i messaggi di Carlos e RStrauss, aggiungo che ovviamente l'analisi musicale serve anche all'interpretazione. Qui il discorso musicale è in un certo senso limitato, l'interpretazione può far notare solo alcune cose di una partitura o di un pezzo, e non si basa solo sull'analisi (si basa anche su questioni pratiche, su limiti tecnici, sull'ispirazione del momento etc etc). Ma il ruolo che l'analisi ha nell'interpretazione è uguale a quello che ha in un discorso.

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A parte quotare i precedenti interventi, visto che siamo nella sezione composizione, vorrei solo aggiungere che dal mio punto di vista l’analisi si rende necessaria anche per comprendere e “ricostruire” il procedimento creativo del compositore.

Ha un elevato potere formativo, stimola la creatività e permette di impadronirsi di tecniche.

Inoltre trovo anche interessante quella pratica di sottoporre una stessa opera a diverse metodologie di analisi e valutarne i risultati.

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Intanto grazie per le eccellenti risposte, non osavo chiedere di meglio. Siete proprio bravi, complimenti!

 

Detto ciò

La domanda è molto strana

Strana non direi, io ci ho provato alcune volte ma faccio molta fatica e dopo un po' mollo...se non si è capaci può richiedere molte energie e prima di "spenderne" volevo essere più consapevole sui reali benefici di questa pratica.

Inoltre leggo spesso di analizzare, vengono linkate analisi, etc. e la curiosità mi pervade

 

Magari potresti dirci tu di cosa ti occupi, in ambito musicale, per contestualizzare il discorso e per darci la possibilità di capire meglio le tue perplessità e di suggerirti un approccio che ti sia davvero utile.

Mi piace suonare, ma non so cosa farmente delle poche cose che ricavo dai tentativi di analsi ... per cui per fare di più volevo inquadrare meglio la questione.

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Strana non direi, io ci ho provato alcune volte ma faccio molta fatica e dopo un po' mollo...

 

Questo è un altro discorso, ma la tua domanda «a che cosa è finalizzata l'analisi» è strana, perché, anche non limitandosi al discorso musicale, una qualsiasi analisi (anche di un testo poetico) si fa per capire come il testo è stato costruito e per individuare gli espedienti che l'autore ha messo in campo per raggiungere il suo risultato. ;)

 

Mi piace suonare, ma non so cosa farmente delle poche cose che ricavo dai tentativi di analsi... per cui per fare di più volevo inquadrare meglio la questione.

 

Chiarissimo. Intanto: cosa suoni? Poi: dipende da come fai l'analisi. Se hai addirittura il dubbio che l'analisi sia utile forse non la affronti nel modo giusto, quindi o ti è stata insegnata così così o effettivamente tu non hai colto la vera utilità di un percorso di analisi fatto come si deve...

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