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Piano Concerto - Forum pianoforte

Piccinesco

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Tutto postato da Piccinesco

  1. Io ci sono rimsto ( in bene ) quando l' altra sera ( sto parlando di una clavicembalista a cui ho scritto per chiedere se potevo inviarle degli spartiti ) ho ascoltato un pò di preludi e fughe di Bach, proprio dal clavicembalo ben temperato, ti anticipo che non è qualcosa di particolare, ma per me è risultato un pò assurdo perchè pensavo appunto di averlo ascoltato tutto, ho proprio la raccolta di una esecuzione di Gould ( che all' inizio mi stava quasi antipatico visto che tutti ne parlavano, poi ascoltandolo bene e famigliarizzando con il suo modo di suonare mi sono affezionato ). Allora ho ascoltato il preludio e la fuga dal 2° libro, la Bwv 887, e sono sicuro di non averla mai ascoltata prima di quel momento, mi è piaciuta anche perchè scrivo spesso in 9/8 e 12/8, la fuga è scritta in 6/8, quindi sempre con suddivisioni "ternarie", di tre crome insomma, anche se qui il movimento è binario. Comunque non l' avevo mai sentita, allora cosa mi sono perso? Ho 48 pezzi in totale, sono 48 giusto, intesi come preludio e fuga assieme, per cui 96 in totale. Mi sembra strano che non "me ne sia accorto" mentre li ascoltavo, basti pensare che alcuni li ricordo quasi a memoria, ma a questo punto forse sono proprio io che dimentico involontariamente qualcosa perchè appunto è strano, vuoi vedere che ho scaricato ( legalmente ) solo la metà di ogni volume, complimenti a me stesso, devo controllare. La resistenza fisica c'è anche se non so fino a quando reggerò certi ritmi, per fortuna non sempre devo fare certe "passaggiate", che sono di fatica perchè quando cammino vado a passo spedito, una volta mi sono divertito a verificre la velocità massimo a passo spedito 7,5 km all' ora, ma per strada ti prendono per scemo, vero che dico sempre di stare un pò fuori di testa ma se non andassi veloce dovrei stare in giro più di 10 ore. Distriuisco volantini da solo, e spesso ho girato un intero paese in una mattinata, e dato che sono stufo di sentire i soliti commenti della gente tipo ( testuali eh )"ma non me porti i soldi?", "che me porti oggi?", "me rompete le cassette?", e anche "minacce" a volte, la diplomazia non è nella mia indole e ho faticato nel tempo a "costruirne" un pò, allora visto che tra commenti e "domande" del genere, traffico, rumori senza fine uno è più stanco per l' inquinamento acustico che per i km che deve fare, da qualche mese ascolto musica, e la sensazione che provo molto spesso è di un divario micidiale tra le solite cose che mi sento dire ( ma anche altri si sentono dire le stesse cose, mai un argomento diverso, sempre di soldi si parla, sempre le stesse battute, e il latte dalle ginocchia scende senza soluzione di continuità ), il contesto in cui vivo ( che è fatto di solo cemento, asfalto, palazzi, auto e zero odori naturali, che solo in caso di alluvione "ritornano in vigore", tipo l' odore della terra e dell' erba bagnate, sono esempi di odori che non si sentono più, talmente siamo assuefatti dall' inquinamento ) e la profondità di questi lavori, certi pezzi mi spezzano in due, perchè poi li ascolti da solo, mentre fatichi, ma al tempo stesso sono comunque fonte di forza e resistenza, quando penso ai ragazzetti che dicono"devo rimanere in piedi 3/4 ore a ballare, come faccio se non prendo qualcosa?", da una parte mi fanno ridere, dall' altra mi fanno incazzare, d quando sono piccolo dico che la miglior droga è il cervello, abbiamo già tutto quello di cui abbiamo bisogno per pensare e fare, quindi quella è una scusa per non sentirsi isolati dagli altri. Comunque l' orario migliore è nel primo pomeriggio, verso le 14/15, con quel sole che non da fastidio, il periodo l' autunno, un capolavoro, un vero piacere ( nella fatica e nel gesto ripetitivo che devo compiere ), ecco perchè ieri parlavo di operaio che fa musica, vivo questa "doppia" sensazione, che in realtà è un tutt' uno, si possono fare benissimo tutte e due le cose. Per la cronaca ( ma in quel caso ancora non ascoltavo musica mentre ero in giro ) un giorno stetti in giro per 13/14 ore, un massacro. In certi casi non ascolto musica perchè se il giro che devo fare è veramente pesante evito, è uno "stress" in più anche se piacevole. Queto è il link in cui ho ascoltato il preludio e la fuga di cui parlavo: http://www.youtube.com/watch?v=in3xjoguhI8
  2. Si era per dire, certe volte penso di rompere le scatole parlando sempre di Bach ( mi metto nei panni degli altri ). Comunque l' altra sera ho "scoperto" una cosa assurda, poi ne parlo, e questo nonostante ho ascoltato ( o pensavo di aver ascoltato ) tutto il clvicembalo ben temperato.
  3. Piccinesco

    Triadi

    Si maggiore non contempla sol#? Sei sicuro? Si maggiore ha in chiave: Fa#_Do#_Sol#_Re#_La# Non è che il maestro ha specificato di creare una triade con sol# al soprano ma intendendola nella tonalità di si maggiore, che non significa partire per forza dal si al basso? Se scrivi sol# al soprano, al basso potrai avere Do#, al tenore Mi, Do# al contralto e Sol# al soprano, secondo grado si si maggiore, forse intendeva questo. Capisci, forse hai inteso letteralmente quello che hai scritto, cioè partire con il si al basso quando invece lui intendeva la tonalità di si maggiore.
  4. Da parte mia non sono d' accordo con l' uso del termine "arte" e "artista", sia chiaro, quando si intende descrivere anche prendendola largamente la propria inclinazione a comporre, interpretare, dirigere, anche costruire strumenti. E' un termine che ( e non è la prima volta che lo dico, magari non su questo forum ) ritengo inflazionato, fin troppo usato per identificare la propria indole, il proprio lavoro, ecc., questo per iniziare ad esprimere quello che penso. Ricordo un' intervista ad un cantante ( mi sembra ) di un gruppo di musicisti italiani, penso che fossero un gruppo che faceva e pensa faccia ancora musica pop ( ma non ricordo bene, quello che non dimentico è quello che ha detto però ), disse, rispondendo ad un giornalista"ma sai, noi artisti....", quindi una delle domande è questa, un pò come quando ci si chiede cosa significhi genio in alcuni ambiti anzichè in altri: cosa significa realmente il termine arte e artista di conseguenza, e cosa pensano le persone di questo termine quando ne parlano come se fosse un loro lato contraddistintivo? Sarà che sono polemico e penso sempre a male ( magari non sempre vabbè, però spesso si ), ma mi fa pensare ad un' autorefenzialità, un' autostima spropositata. Ora entro nel merito della discussione invece, l' esempio di Carlos mi è piaciuto, posso immaginare la soddisfazione nel veere confermata una propria ipotesi, che al momento avrà senz' altro creato una certa emozione in lui, soprattutto lo sguardo del maestro ( che fa sempre un certo effetto, perchè appunto"si pensa sempre...... a male ), e quell' episodio penso che abbia contribuito certamente ad aumentare in modo equilibrato comunque, la stima in se stesso, aumentando anche e soprattutto lo stimolo a proseguire, quindi di conseguenza la fiducia in se stesso ( le ultime due frasi possono essere anche invertite ). Per quanto riguarda me, lo faccio ( scrivo ) perchè mi sento bene ( cosa per me rara, chi mi conosce un poco sa che è raro ) non appena penso di avere in mente qualcosa che può piacermi e probabilmente funzionare ( a livello teorico, poi la mia testa crea sempre impicci, ragnatele che compromettono un migliore lavoro ), negli ultimi anni ho avvertito un profondo cambiamento nel modo di scrivere e soprattutto la "funzione" che hanno acquisito le composizioni, in passato ero incline alla velocità, ad una massa di strumenti, anche troppi, che significava esuberanza, voglia di esprimere un' energia che era è un pò assopita; ora da qualche anno tendo a scrivere pezzi brevissimi, non mi interessa la loro lunghezza, ma quello che riesco a esprimere ( seppur impossibile da far comprendere con la "sola musica" come dice CromaDiBrera ), e soprattutto la lentezza, sono carichissimo di persona, ma ho bisogno di sentire una musica che si svolge nella più assoluta tranquillità, deve si essere emozionante, anche un solo accordo, un breve passaggio deve farmi percepire certe sensazioni, ma deve essere più che altro introspettiva. Ad esempio ( CromaDiBrera mi spacchera in 4 ora ) quando esco per lunghe "passeggiate" ( di fatica ) ascolto anche 2 volte di fila tutto il clavicembalo ben temperato, e non mi stanco, e tra i pezzi che preferisco ci sono quelli eseguiti con lentezza, e spesso è solamente un breve passaggio quello che attendo, e nonostante sia una sonorità che fa in un certo senso male, ne ho bisogno. Questo è quello che sento di fare questo periodo, pezzi brevi, semplici, 2 voci, massimo 3, ma devono esprimere un minimo, per quello che possono quello che provo, è spesso è disagio, anche per questo non li sento definiti ( non solo per una mia mancanza ), l' indefinitezza è quello che sto vivendo da anni. Spesso mi sento ( ed è la verità, che non mi dispiace neanche più di tanto, visto che sono sempre stato incline a "costruire" ) un operaio a cui piace fare musica, ma che al tempo stesso non pensa ovviamente che stia farendo delle opere d' arte, questo è chiaro, altrimenti non mi sentirei così indietro e così incredibilmente ignorante sotto questo punto di vista, e non solo, per questo ( anche ) non mi piace molto l' uso del termine artista. Certo, le cose sono andate in un certo modo, non ho logicamente 90 anni, tutto ( o quasi ) si può recuperare, ma ancora non ho vissuto con entusiasmo gli ultimi anni, questo per me incide molto in quello che si fa, è complicato esprimere emozioni che non si vivono immaginandole, e al tempo stesso far comprendere quelle che purtroppo abitualmente si vivono, le incertezze, i dubbi perenni. Una cosa che sento comunque, e forse per certi versi è sbagliato, è la sensazione di plasmare anche minimi aspetti del proprio essere proprio con la composizione, intendo dire che migliorando alcuni aspetti percepisco che contemporaneamente io stesso sto modificando qualcosa in me, e non parlo di cambiamenti di carattere, di personalità, queste cose sono immutate, parlo di maggiore consapevolezza, e appunto in base a questo ci sono state delle volte in cui ho pensato che mi stessi aspettando dalla musica dei "segnali" indiretti affinchè io stesso, come persona potessi raggiungere una maggiore consapevolezza, in pratica un percorso al contrario. Un' altra cosa, da anni ( anche se è piacevole e non poco a volte ) non sento più la necessità ( forse comprendendo sempre di più l' essenza delle cose ) di avere a disposizione tanti suoni, sono arrivato quasi alla concezione di vendere quello che ho, tenermi al massimo il pianoforte ( che non è poco ), perchè l' importante ( piaceri a parte per la varietà ) è che si riesca ad esprimere anche minimamente quello che si vuole dire, il tutto sempre essendo consapevole che se non lo faccio non ci sarà qualcuno a piangere per la mancanza, questa è una consapevolezza che avevo già in passato, ma ora è maggiore. Una cosa che penso spesso è questa, nonostante abbia piena consapevolezza di questo stato, non nego che è bello sapere che qualcuno ascolta con piacere quello che hai scritto, ma rimane la forte autocritica, proprio perchè in parte si è consapevoli dei proprio attuali limiti, ma quel poco che può soddisfare ( per me ) è presente proprio perchè c'è molto altro scritto da altri, e scritto meglio, quindi una sorta di compensazione al proprio limite, la fortuna di poter ascoltare certe cose, almeno per me è così, colma le lacune del mio processo compositivo.
  5. Io più che affezionato sto in fissa per quest' aria, l' avrò proposta 20.000 volte a più persone possibili, devono conoscerla altrimenti mi incazzo.
  6. Ascoltato, a me il rumore di fondo"non dispiace" sempre, anche se in alcuni casi è deleterio, perchè da quel senso di verità e naturalezza che viene totalmente assorbita in studio di registrazione. Il pezzo per me è anche corto, con questo tipo di approccio si potrebbe sviluppare ( detto da me è quasi una bestemmia visto che lo sviluppo è proprio il mio principale problema, oltre agli altri che precedono e seguono ) fino a 10 minuti ed oltre. In più ( questo ci tengo sempre a precisarlo quando" avviene" ) ascoltandolo sono stato stimolato, pensando all' entrata di altri strumenti, in primis gli archi, sarebbero perfetti come "compagni"dei due solisti. Vero che il pezzo poteva essere al massimo per 3 elementi, però fossi in te penseri ( se non l' hai già fatto ) ad una versione per orchestra, magari un' orchestra d' archi e 2 strumenti solisti.
  7. Succede troppo spesso, ricordo che solo "Non solo moda" citava i titoli dei pezzi utilizzati, spero sempre che quando si propongono degli spot venga citato l' autore della musica, ma non avviene, basti pensare ad un' altra pubblicità che va in onda da un pò con il Requiem di Mozart, citazioni, zero, e sbagliano, in quel modo la gente consapevole di ciò che sta ascoltando e magari l' interesse per una determinata musica aumenterebbero.
  8. A proposito di Kate Bush, un suo pezzo, "This women's work" è stato reinterpretato da Maxwell, un cantante soul, un capolavoro ( per me, se riuscissi a scrivere un pezzo del genere, ne sarei bel contento ), lo stesso pezzo cantato dalla Bush per me in alcuni punti non rende, da Maxwell al contrario rende molto, per cui lo stesso pezzo in mani diverse, con i dovuti accorgimenti, può sconfinare in un altro genere, o attingere da un genere per le sue caratteristiche ma al tempo stesso rimanere "confinato" nel genere di origine, che comunque in questo caso non riesco a relegarlo in un preciso genere.
  9. Tranquillo, prova a contattarlo, altrimenti posso chiedergli io se può esserti di aiuto, l' ho visto scrivere qualche volta in tedesco, e dato che è la sua lingua di origine, anche se praticamente è italiano al 100%, non dovrebbero esserci problemi.
  10. Ho un amico su facebook, Antonio Cerrito, prova a chiedere a lui, è di origine svizzera e penso che lo capisca.
  11. Intendo dire che ci sono ragazzetti che ascoltando la musica di Einaudi ad esempio, che comunque non sembra aver affermato di essere un innovatore nel campo, la descrivono come struggente, "questa è musica", e altri aggettivi "oggettivamente" esagerati, nel senso che certamente non conoscendo moltissimi lavori precedente e contemporanei al suo e nostro tempo, hanno una visione "limitata", anche per colpa della distribuzione, e comunque quando vado nei negozi di dischi, cd ecc..( ora raramente ) vedo la gente non andare oltre i reparti pop/rock, non penso sia un' esagerazione pensare che in alcuni casi, forse rarissimi, si possa assistere ad un autolmitazione da parte di qualcuno a causa della vergogna di avvicinarsi, farsi vedere nei pressi del reparto "classica/contemporanea", termini che non sono presi in prestito da chi sappiamo ma servono solo a identificare la dicitura degli stessi in alcuni negozi.
  12. Guarda, basandomi sugli esempi che ho trovato, esempi di composizioni di Mozart, Schumann ecc. ho cercato di semplificare il tutto, e spero che questo possa essere un modo ( già battuto peraltro )per consentire una lettura il più possibile semplice e chiara di quello che scrivo: molto simile a quello che è già stato scritto più sopra, quando ho una nota alterata, ad esempio, sono in do maggiore e nella stessa battuta si presentano due fa di cui uno è #, per esempio in un pezzo per pianoforte nel rigo inferiore c'è il fa# e in quello superiore il fa è naturale, in quel caso specifico ( all' interno della stessa battuta ) che quel fa è naturale ponendo il bequadro davanti alla nota. Nel caso invece di fa# davanti una specifica nota di una battuta, e nella successiva lo stesso fa è naturale, lo specifico solo se si trova nella stessa posizione ( verticale ) del precedente fa, gli altri fa li considero naturali, così come quando hai in chiave delle alterazioni, ad esempio se sei in sib maggiore, hai si e mi bemolli, se in una battuta il mi lo suoni naturale, quindi poni il bequadro davanti, metti per esempio il mib sul 2° spazio vuoto dall' alto in basso sul rigo della chiave di fa ( del basso ), quando si ripresenta la nota: - nella stessa battuta ( ed è bemolle ) puoi inserire il simbolo del bemolle trà parentesi. - poi ( rimaniamo sempre nella stessa battuta ), hai questo mi con il bequadro davanti, sempre sul rigo del basso, forse quì conviene che ( essendo nella stessa battuta ) metta trà parentesi ( se ci sono ) gli altri mi che rimangono invariati, cioè con il bemolle. - nella battuta successiva in teoria dovrebbe essere lo stesso, sempre il simbolo b trà parentesi, ma per gli altri mi ( ad altre altezze ) non serve perchè hai già in chiave il bemolle, sempre se tu non lo voglia usare senza il bemolle, quindi naturale. Il problema è, quando questo mi viene naturalizzato ( con il bequadro ) e la stessa nota, quindi nella stessa posizione verticale, si ripresenta dopo 5/6 battuta, va specificata o meno? Oppure si da per scontato che ( anche in base alle successioni armoniche del pezzo, se è chiaro che si è sempre in quella tonalità, oppure nella sua relativa minore ( sol mnore ), o un' altra delle tonalità maggiori vicine, mib maggiore ( si-mi-la tutti bemolli, e relativa minore do minore, con il si bequadro, se alterato ) ) a quel punto il mi sia tornato bemolle senza specificarne lo stato mediante l' uso del simbolo trà parentesi? Per definire il tutto, siamo in un contesto tonale.
  13. E' ma allora vogliamo essere romantici eh
  14. Ho scritto sopra che non me la sento adesso, che non significa che non voglio mettermi in gioco, ma mi non va proprio adesso, comunque proviamo cosi al volo, per me, per la mia esperienza ( molto limitata ), una composizione musicale è una fusione trà elementi estranei ed elementi propri al compositore, quelli estranei sono l' acquisizione e l' ordinamento il più possibile logico di materiale appreso, assimilato, gli elementi propri sono la propria capacità di esprimere nel modo più fedele i propri istinti, le proprie esperienze, le proprie influenze, in un concetto possibilmente comprensibile, piacevole, magari bello, ma soprattutto contemplativo a livello formale ed emotivo.
  15. Non ho scritto che c'è qualcosa che non va, ma se una persona chiede pareri personali, personali dovrebbero essere, ho capito che sono semplici citazioni e consigli ( infatti non ho nulla da dire, non ce ne sarebbe motivo ), però è come quando una persona prende in prestito un' aforisma o una citazione appunto, vorrei sentir uscire dalla sua bocca certe frasi o definizioni, a me se dici"Rachmaninoff pensava questo" potrebbe interessare, piacere, sentirmi d' accordo con un suo pensiero, ma non è farina del tuo sacco come si dice, altrimenti sarebbe"sufficiente" andarsi a leggere le corrispondenze di ogni compositore e tralasciare quello che noi pensiamo. Se io chiedo a te personalmente o ad altri un parere su una cosa che ho scritto non mi aspetto certo che resusciti Beethoven e mi risponda, non mi sembra tanto azzardata come "richiesta". Ripeto, non è una sterile critica, chi ha risposto riportando citazioni lo ha fatto certamente con naturalezza, però in parte si vede che a furia di leggere aforismi ( per forza di cose, non perchè me li vado a cercare ) presi da ogni parte e non leggere cose uscite dalla testa di una persona presente, che potrebbe benissimo esporre la sua visione secondo l' esperienza che ha o non ha, gli studi, le influenze, ma quello che lui o lei pensa, l' effetto che mi fa è questo.
  16. Si ma la domanda è rivolta a voi ( noi, ma ad esempio per quanto riguarda me al momento non ma la sento di esporre una mia visione della composizione ) non a Varese o a Stockhausen.
  17. "Appunto", io non possiedo neanche l' approccio scolastico per cui mi trovo diciamo in una posizione un pò più disagiata, però ( sono al 1° capitolo ) le prime informazioni a riguardo sono chiare, devo comunque andare a "parare" per forza di cose anche da un' altra parte perchè manca sempre qualcosa, come quando leggi un testo e non conosci il significato di un termine, non puoi capire tutto lo scritto, nei primi esempi si parla del quadrato magico, delle sue molteplici "variabili"e fin quì ci siamo, anche quando traspone il tutto all' utilizzo delle note e usa le fioriture per rendere i passaggi meno squadrati, però ad un punto parla di canone all' ottava, un' altra cosa che non conosco, però nelle dispense che mi ha dato il maestro più di un' anno fa ( sulle progressioni ) ho letto che si sono delle modalità di costruzione delle progressioni, in cui si può costituire il canone alla 4a, alla 6a ecc.., per questo mi conviene approfondire quel discorso per vedere se ci sono altri esempi e poi verificare sul testo di Bizzi se ho compreso bene certi passaggi. Quando lui parla di canone all' ottava, mi aspetto una "cellula" ripetuta in un' altra voce con la stessa distanza intervallare trà le note usate, ma quali? Quali delle 4 note ( in quel caso è una settima diminuita ) che costituiscono l' accordo di 7a diminuita in una delle voci creano questo canone, e ad uno che queste cose non le conosce tanto bene possono "sfuggire", io faccio sempre la figura del deficiente quando parlo di queste cose, perchè sembra che sono nato ieri, però non essendo sicuro di certe procedure è inutile che dica che le conosca se poi non è così, poi magari con più attenzione le "scovo", ma so benissimo che per come sono fatto mi basta un qualcosa che non rientra "nei canoni" ( come quando si parla di eccezioni, io o sono istintivo o sono razionale, sto lavorando anche sulle sfumature e non è una passeggiata, intendo in certi ambiti ) e ecco i dubbi. Ti faccio un esempio plateale, con il bisogno che ho di certezze ( mai avute e non ne ho ), proprio perchè ho superato quella "linea" di demarcazione trà il fare come mi pare e fare le cose con più consapevolezza, come trovo qualcosa che non quadra o non torna, cerco una ragione, una logica, che a volte non c'è, parlo a livello di prassi, come uno che dice"porca miseria, le cose si fanno in questo modo, ora mi trovo davanti alla stessa cosa ma proposta con delle varianti che non hanno una spiegazione univoca, scolastica, e mi mandano fuori strada perchè presuppongono l' interpretazione all' interno della struttura concepita però con regole ben precise", è la tipica reazione ( almeno per me ) che ha chì come me ha fatto sempre come gli pare, poi una volta abbracciato il "metodo", come capita un termine, un errore di battitura su un testo, una definizione poco chiara, va in crisi, perchè anche intuisce che potrebbe essere un errore, non ha qualcuno che gli confermi questo, lo so, sembra assurdo, però mi capita, così come mi capita di superare certe insicurezze e scrivere senza poi pormi dei problemi che 2 giorni prima mi proponevo di risolvere.Insomma, non do per scontato quello che leggo, e quasi quasi chiedo venia per ogni sillaba, perchè cerco le motivazioni dietro ogni cosa. Comunque sto facendo le "prove" sul canone cancrizzante, "stò usando due metodi", poi ve ne parlerò, che sicuramente non rientrano nelle modalità consolidate, ma devo provare.
  18. Rispondo"non sono Bach, per cui "ci si potrebbero scrivere dei canoni" è riferito a me in primis poi ad altri ( che non si offendano ), so che Bach li ha scritti, sono arretrato, ma non al punto da non averne mia visto o ascoltato uno, capisco l' ironia usata, ma farsi delle domande per me è proprio non dare per scontato che ci si possa riuscire, e soprattutto in che modo, con quali risultati.
  19. Proverò a fare qualcosa, da tempo penso a questo, ho delle linee melodiche che potrebbe essere "sfruttate" in modo decente, poi sta a me ( farlo bene o no ).
  20. Hai ragione, Frank ( correggimi se sbaglio ) me lo aveva detto tempo fa ( palavamo della fuga ) che dovevo intendere il rapporto trà le voci non in base alla successione dei gradi ma al rapporto trà di essere, a livello contrappunsitico insomma, un' altra casino combinato, non c'è niente da fare, non ci sto con la testa. Comunque I dubbi sulla costruzione dei canoni rimangono, la procedura come quella che ho proposto ( sul link ) mi sembra troppo facile, allo a questo punto anche io posso prendere diversi temi che ho e ricevarne dei canoni di quel tipo, cancrizzante, mi sembra assurdo.
  21. Quello di Bach è proprio questo, ho provato ad analizzarlo come dicevo, ho riscritto sotto alla linea principale le note a ritroso, ma in alcuni punti qualcosa non torna, lo so che parto da un punto di vista un pò ristretto visto il mio bagaglio, ma appunto chiedevo come mai, c'è sicuramente dell' altro sotto. Ieri leggendo quel libro, quelldo di Bizzi, c' era l' esempio di un canone per aumentazione, studiandolo dice di aver compreso il perchè non "appaia" questa aumentazione, in realtà la linea melodica posta sotto quella principale deve essere immaginata con valori doppi, si potrebbe riscrivere per controllare il tutto, in caso ci provo, vediamo se trovo situazioni simili, parlo di armonizzazioni che non contemplino successioni di gradi "usuali".
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