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Piano Concerto - Forum pianoforte

geppino12575

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Tutto postato da geppino12575

  1. Io non sono molto amante delle librerie ibride o di quelle con le sezioni preconfezionate, preferisco la ricerca del realismo magari formando io le singole sezioni con campioni anche diversi tra loro. Sul versante dell'ibrido c'è già parecchio materiale con cui lavorare, non si sente il bisogno di nuove librerie. Premesso questo, i prodotti della Spitfire sono di ottima qualità. Per quanto riguarda le librerie orchestrali, ritengo che in quanto a realismo, a giudicare dai demo che ci sono sul loro sito, siano di gran lunga le migliori che ci sono in giro allo stato attuale. Vi invito ad ascoltare questo brano, si fa davvero fatica a credere che non sia un'orchestra vera, è un risultato che è impossibile ottenere con Vienna tanto meno con East West o altro. http://www.spitfireaudio.com/bone-phalanx
  2. No, ho curato solo la musica, gli effetti sonori erano già presenti nel filmato, ci veniva chiesto di mixare le due fonti audio in modo da ottenere quello che per noi era il giusto bilanciamento.
  3. No, so chi è ma non ho avuto modo di ascoltare la sua composizione.
  4. Ciao Frank, in realtà, rispetto alla versione che hai ascoltato tu, ho remixato e rimasterizzato, aggiustando un paio di cosette a livello di EQ, compressione e reverbero, forse per questo hai apprezzato maggiormente. Il fatto è che il mastering dovrebbe farlo una persona diversa dal compositore e da colui che effettua il mix, perchè a furia di lavorare sullo stesso materiale l'orecchio si abitua. Ho potuto notare certe cose da correggere perchè ormai non lo ascoltavo da qualche mesetto. Al più presto ti invierò lo score.
  5. A proposito del sincronismo, uno dei "trucchi" è quello di non affidarsi, come linea di principio, ai vari ritardando o accelerando, soprattutto se il brano è destinato all'esecuzione reale, perchè non si può prevedere in che modi tali variazioni di tempo verranno realizzate. E' meglio togliere o aggiungere un quarto o un ottavo e fare una battuta dispari, cercando di renderla comunque inerente al contesto, piuttosto che agire sul metronomo....
  6. Ho partecipato a questo concorso, non sono stato selezionato tra i primi 5. Volevo condividere il brano da me realizzato; è la colonna sonora di un cartone animato abbastanza surreale, è stato il mio primo esperimento di sincronizzazione audio/video e ritengo mi sia stato molto utile. Se qualcuno fosse interessato ho anche la partitura perchè era destinato a essere suonato dal vivo. Questa versione è realizzata con le seguenti librerie: Berlin e Lass per gli archi, Orchestral Tools per i legni, Sample Modeling per i corni, EW per le trombe, Cinebrass per i tromboni e i low brass, VSL per le percussioni, il pianoforte è della Spitfire e basso e batteria sono quelle librerie implementate in kontakt. Poi ho usato virtual sound stage per mettere insieme tutte queste librerie diverse e una serie di plugin per il mastering.
  7. Non uso il breath controller con i Sample Modeling, il problema è proprio quello che sottolineavi tu, cioè, pur mettendo insieme un certo numero di strumenti, si ha sempre la sensazione che siano 4 solisti invece che una sezione. Cmq ultimamente ho preso la fissa per gli Spitfire, non solo gli ottoni, tutta l'orchestra, i loro demo sono davvero fantastici in quanto a realismo, di gran lunga i migliori che ci siano in giro, vi invito ad ascoltarli. Le librerie costano un botto, ma con qualcosa in più di 500 euro riesco a procurarmi gli ottoni della serie Phalanx.
  8. http://www.commdiginews.com/entertainment/review-eastwest-hollywood-brass%E2%80%A8%E2%80%A8%E2%80%A8-25854/ eccolo, mi sembra abbastanza oggettivo, non di quelle review che sono solo degli spot pubblicitari...
  9. Effettivamente le librerie Orchestral tools qualche bug da fixare ce l'hanno: anch'io ho Orchestral Grands e allo Steinway B mancano dei layer dinamici in una nota del registro alto. Inoltre a volte nei woodwinds il suono dei campioni sus si inceppa, si incanta e nei Berlin strings (versione 1.0) lo spiccato dei violini II è trasportato di un tono e quello dei celli di una quinta. Questo è davvero un errore marchiano e incomprensibile, che sicuramente nelle versioni successive sarà stato corretto. Quello che ancora non sono riuscito a capire è perchè mi sono stati sconsigliati gli Hollywood brass della East West, la persona che mi ha detto di evitarli è un beta-tester della EW per cui ha detto che non poteva esporsi più di tanto, mi ha detto solo di lasciar perdere. Ho trovato una recensione abbastanza oggettiva in cui sono evidenziati anche i difetti della libreria, ma non pensavo fossero così gravi...
  10. Ah Project Sam, sì la conosco, è vecchiotta, è la stessa linea dei Symphobia, non è quello che cerco. Io ricerco molto il realismo, non il suono necessariamente epico oppure le sezioni sproporzionate. Attualmente propendo per i Vienna Dimension brass, mi aspetto buone cose da Orchestral tools, di cui già utilizzo i legni, anche se sono fermi ai soli corni per quanto riguarda gli ottoni.
  11. Vorrei un consiglio: con un budget di circa 500 euro vorrei acquistare una libreria di ottoni di ottimo livello. Possiedo già: Cinebrass core e pro (non mi fa impazzire, soprattutto le trombe), EWQLSO (alcuni campioni ancora validi ma complessivamente ormai un po' datata), Vienna Opus 1, Sample Modeling (che ha grandi potenzialità ma non riesco ancora a usarla a dovere per creare degli ensemble credibili, soprattutto per i tromboni). Alcuni esperti a cui mi sono rivolto mi hanno vivamente sconsigliato l'East West serie Hollywood, probabilmente per problemi tecnici, di caricamento, di crash e cose simili, non che i suoni non siano buoni. Attualmente sono indeciso tra Vienna Dimension Brass e la serie BML di Spitfire, in particolare sono le trombe quelle che mi creano più problemi. Entrambe mi piacciono ma non sono convinto al 100%: il sistema dell'autodivisi di Vienna è una figata però sono un po' difficili da programmare. Valuto anche la possibilità di prendere i singoli strumenti da librerie diverse, ad esempio i corni di Orchestral Tools, i tromboni di BML e così via.... Si accettano consigli, grazie...
  12. Mi è piaciuto tantissimo, complimenti!
  13. Mica solo sul diminuito, pure sulla settima di dominante, Chick Corea docet..... Cmq il motivo per cui teoricamente sarebbe più corretta la T/S è che nel jazz l'accordo di settima diminuita si armonizza con la proprie tensioni, che stanno un tono sopra le note accordali: mettendo insieme sia le note cordali che le relative tensioni si ottiene la scala T/S. Es.: acc di Eb dim: note cordali: mib, fa#, la, do; tensioni: fa, sol#, si, re....mettendo insieme si ottiene la scala T/S. Se la scala la si comincia da un grado diverso da quelli delle note cordali si ottiene la scala S/T, quindi in pratica sono la stessa scala, un po' come la minore naturale e do maggiore, con in più la regolarità della successione intervallare che gli conferisce un gusto particolarissimo che a me, come a tutti i Coreani, piace tantissimo....
  14. Volevo segnalarvi, sperando di non contravvenire a nessuna regola del forum, che sui vari store tipo Amazon, iTunes, Spotify e così via è possibile acquistare il mio cd "Pianoforte napoletano", brani della tradizione classica napoletana (a parte due brani di autori contemporanei) arrangiati in chiave jazz per solo pianoforte. Il cd, originariamente realizzato nel 2008, è stato rimasterizzato dal sottoscritto. Ovviamente è possibile scaricare il singolo brano o l'intero cd ed è possibile ascoltare un estratto da ogni pezzo. Questo è il link su amazon: http://www.amazon.it/Pianoforte-napoletano-Giuseppe-Onofrietti/dp/B011IY565A/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1438979847&sr=8-1&keywords=pianoforte+napoletano Grazie per l'attenzione e come diceva Sophia Loren: accattatevill......eheh
  15. Non penso che verrà eseguita dal vivo, altrimenti avrebbero dato delle indicazioni sull'organico a disposizione, semplicemente manderanno il video con la musica che tu fornisci.
  16. Secondo me è questa la tua strada, l'elettronica....puoi spingerti ancora molto...
  17. Non mi permetto di giudicare l'esecuzione, lascio a persone più qualificate di me questa possibilità, mi limito a dire che secondo me la libreria ha un ottimo suono, che andrebbe settato meglio (sicuramente il volume del pedale è troppo alto e ci sono troppe frequenze medie), ma potenzialmente sento un timbro molto bello e un corpo che raramente ho sentito in altre librerie per pianoforte. Tra l'altro ho visto dei tutorial di questa libreria e mi pare offra tante possibilità di editing e personalizzazione del suono. Sicuramente Simone è più esperto di me su questo argomento, mi limito a dire che non sono d'accordo con quello che ha detto, a me il suono piace molto....in realtà c'è anche da dire che il piano campionato è uno Yamaha e un jazzista come me "sente" il suono dello Yamaha molto più familiare di un musicista classico come può essere Simone, che probabilmente ha in testa lo Steinway....
  18. In musica non sempre ciò che bello è anche giusto e viceversa, ma mentre il bello non si può insegnare (fino a un certo punto...), il giusto sì. Secondo me un buon punto da cui partire è la STRUTTURA di un brano. Parti da una struttura semplice, ad esempio un'esposizione di romanza, e cerca di stare dentro a un numero prefissato di battute. Ad esempio se la tua idea iniziale in sol minore è di 4 battute, costruisci una risposta a questa idea che sia anch'essa di 4 battute. Non ragionare in termini di durata, 2 minuti, 3 minuti, no, ragiona in termini di battuta, di struttura. Se nell'idea iniziale dici una cosa, ad esempio: "Ciao come va?" nella risposta dirai: "Ben grazie, e tu?", per cui la risposta va su accordi che la proposta non tocca, è un modo semplice per non essere ripetitivi pur rimanendo nella stessa tonalità. Dopo il primo botta e risposta riproponi l'idea iniziale leggermente variata, nel senso che puoi aggiungere qualche fioritura alla melodia, qualche nota in più nell'accompagnamento, ma stesso numero di battute e poi una seconda risposta, dello stesso numero di battute, anch'essa diversa sia dal tema principale che dalla prima risposta. In pratica è lo schema 4 batt. T(tema) - 4 batt. R1 (risposta 1) - 4 batt. T' (tema leggermente variato) - 4 batt. R2 (seconda risposta). Questo già dovrebbe funzionare. Fai in modo che l'ultimo accordo di ogni sezione si colleghi bene al primo accordo della sezione successiva. A questo schema di base puoi aggiungere delle varianti prima e dopo, una piccola introduzione o una piccola coda, spesso come introduzione e coda funzionano i pedali, cioè rimanere sullo stesso basso cambiando le armonie sopra, i pedali più usati sono quelli di tonica (I grado) e di dominante (V grado). Potrai avere un piccolo brano di 16 misure, con intro e coda potrebbero diventare 24-26-28....poi magari il tema inizierà a essere di 6 invece che di 4 battute, insomma ci sarà modo di aumentare le proporzioni. Questo è solo uno dei tanti schemi che si possono seguire. Mi capita spesso di avere allievi che hanno delle idee ma che non sanno svilupparle e si limitano letteralmente ad "azzeccarle" l'una all'altra: ciò avviene perchè non ragionano in termini di struttura, è come voler costruire un palazzo senza un progetto ma semplicemente iniziando a impastare qualche mattone con la calce e vedere quello che succede. Col tempo magari scoprirai che a volte "il naufragar in questo mar è dolce" e farsi portare dove vuole la fantasia non è male ma per evitare di affogare i primi tempi (e anche i secondi e i terzi...) è meglio seguire una struttura. Un'ultima cosa: anche quando avrai imparato a padroneggiare bene la tecnica compositiva, l'orchestrazione e quant'altro, continuerai a sentirti un microbo in confronto ai grandi compositori, perchè lì entra in gioco un fattore del tutto incontrollabile, personale e fuori da ogni dinamica legata alla didattica: il sacro fuoco del GENIO. Puoi scrivere la fuga più "giusta" che ci sia, con i contrappunti più "corretti" che ci siano, poi senti i contrappunti dell'Arte della fuga di Bach e dici: "Vabbè, abbiamo scherzato" chiudi tutto e ridi e piangi allo stesso momento.....
  19. Non utilizzo questi termini, ma andando a naso la quarta e sesta di passaggio potrebbe essere quella che si trova nelle successioni I-II-III e IV - V - VI, ascendenti e discendenti, in cui l'accordo che si trova in mezzo, cioè rispettivamente il II e il V si possono armonizzare in secondo rivolto. La quarta e sesta di volta dovrebbe essere quella che indichi tu, cioè un passaggio tipo cadenza plagale, mentre sulla quarta e sesta di cadenza penso non ci siano dubbi.
  20. La dominante secondaria è un accordo di settima di I specie costruito su un grado diverso dal V. Questa è la definizione; ora vediamo come si realizza questa cosa: partiamo da una sequenza di accordi in tonalità di do, ad esempio il giro di do armonizzato a 4 suoni (do M7, La m7, Re m7, Sol 7), in esso troviamo un solo accordo di settima di I sp (sol 7) e due accordi di settima di II sp (lam7 e rem7), che non si trovano sul V grado della tonalità di riferimento, bensì sul VI e II rispettivamente. Ora in base al fenomeno dell'INNALZAMENTO DELLA TERZA (questo è il passaggio fondamentale da capire...) quei due accordi di settima di II sp possono diventare di I sp, cioè rispettivamente La7 e Re7, semplicemente alzando la nota do a do# nell'accordo di lam e la nota fa a fa# nell'accordo di re. Questa soluzione esiste già negli autori del barocco e si faceva quando non c'era modo di preparare la settima nell'accordo di settima di II sp. che appunto necessita di preparazione, cioè necessita che la nota che costituisce la settima dell'accordo sia presente già nell'accordo precedente. A volte ciò non era possibile però per non rinunciare alla sonorità della settima ci si serviva dell'espediente dell'innalzamento della terza in modo che la settima diventasse di I sp e quindi non necessitasse di preparazione. In seguito si è fatto ciò anche per motivi eufonici, perchè, come già detto da altri, la dominante secondaria ha in sè necessariamente una nota che non fa parte della tonalità d'impianto e ciò crea all'orecchio una sensazione di apertura, di allargamento della tonalità. La dominante secondaria non va intesa come un processo di modulazione o di micromodulazione, va inteso come un allargamento tonale, proprio perchè essa ha senso dal momento che introduciamo una nota alterata che in QUELLA tonalità non c'è. Il jazz fa ampio uso delle dominanti secondarie, addirittura la struttura del cosiddetto anatole o rhythm changes, solitamente in tonalità di si bemolle, ha la sezione B composta da 4 di questi accordi che si susseguono l'uno dopo l'altro: D7, G7, C7, F7, per poi ritornare in sib. Spero di aver aggiunto qualcosa di interessante alla discussione....
  21. Ok grazie, ho provato entrambi i metodi e funzionano entrambi. Ritengo che in questo brano cercare di facilitare la lettura al direttore possa essere importante, risparmierei almeno 5-6 righi considerando che ci sono 2 clarinetti, 4 corni, 4 trombe, 3 tromboni tenori e un trombone basso. Magari creo un altro file ottimizzato per questo scopo.
  22. Sto scrivendo un brano (sempre quello con i glissando di arpa) in cui per comodità ho scritto gli ottoni ognuno nel suo rigo (4 corni, 4 trombe, 3 tromboni, 1 trombone basso), vi chiedo se secondo voi posso lasciarli così oppure sarebbe il caso di raggrupparli a 2 nello stesso rigo, tipo corno I e III, corno II e IV. Lo score è da presentare a un concorso. Nel caso dovessi raggruppare, c'è una funzione in Finale che mi permetta di farlo automaticamente? Grazie.
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