Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

thallo

Moderatore
  • Posts

    1170
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    104

Tutto postato da thallo

  1. Per amore di Bruckner si denigrano Hanslick, Mila e Brahms? E' la scusa dei maltrattanti che picchiano le donne per troppo amore... sarà la trecentesima volta che lo scrivo, ma POSSIAMO amare le cose che amiamo senza dire che chi le odia è uno str*nzo...
  2. E' tutto molto complicato, quando si parla di opinioni. Ma in teoria l'oratoria e la retorica, e, in un certo senso, la logica, sono nate come "arti" (tecniche, più propriamente, visto che greco e latino concepivano techné e ars in questo senso) volte a convincere della giustezza di un'opinione. Quindi, diciamo che un'opinione è interessante quando riesci a convincere più persone possibili, o le persone "giuste", del fatto che sia interessante, o vera, o giusta. In realtà la logica argomentativa, che è quella che dovrebbe anche stare alla base dei sistemi legislativi più avanzati, procede in un modo un po' diverso: si elaborano principi veri e da lì si deducono affermazioni vere. Quindi, sul diritto, per esempio, si elaborano diritti fondamentali e da lì si deducono una serie di altri diritti, derivati da quelli fondamentali. E siamo nell'etica, che è la branca della filosofia che si dedica al comportamento umano, soprattutto nelle sfumature del giusto e dello sbagliato. Il problema è che io ho dato una lettura personale dell'etica, che non tutti condividono :-) e quindi alla domanda "come si fa a capire quale opinione sia interessante?" si risponde, paradossalmente, allo stesso modo in cui si risponde alla domanda "quali sono i miei diritti?". Ovvero: la Storia lo deciderà, non io.
  3. tra l'altro, per come viene assorbito oggi, è un concetto eticamente sbagliato. La libertà di opinione è una libertà individuale, cioè, ha a che fare coi diritti dell'individuo, non dell'opinione, che non ha diritti. In tal senso, mia nonna ha diritto di esprimere la sua opinione ma la sua opinione può comunque essere sbagliata, criminale, insensata. E' importante che mia nonna abbia le sue libertà ma questo non rende le sue opinioni "importanti". Quando si attaccano certe opinioni su fb o su internet in genere, spesso si legge "eh ma io ho diritto ad esprimere la mia opinione", ma attaccare un'opinione non significa attaccare una persona. Le persone DICONO cose stupide, non tutte le opinioni sono intelligenti, interessanti, lecite, ed è fondamentale distinguere questa cosa, altrimenti si arriverà al paradosso, oggi serpeggiante, per cui ogni opinione deve avere il suo spazio. NO! Non è così! Nei media, nell'informazione, o nella letteratura accademica, non tutte le opinioni hanno "diritto", solo le opinioni interessanti, e questo perché nel discorso pseudo-voltairiano il soggetto di diritto non è l'opinione, ma la persona.
  4. Non so se esprimermi in merito. Sono curioso di sapere qualcosa in più su Viola, ma è ovvio che io voglia utilizzare le notizie per reagire al giudizio sugli esperti di musica classica :-) Sul primo novecento italiano dico poche cose: è una fonte incredibile di pezzi stupefacenti e il mondo musicologico italiano ha contribuito moltissimo alla riscoperta di alcuni di essi. Tutti i link pubblicati e i moltissimi altri link disponibili online sono frutto di un lavoro che dura ormai da qualche anno, lavoro fatto da musicologi e musicisti, e da tutta una serie di altre "maestranze", come alcune illuminate direzioni artistiche di teatri italiani (e, a volte, esteri). Il problema dell'impatto di questo repertorio è complesso e andrebbe trattato con pacatezza e all'interno di un discorso sulla "Storia" della musica.
  5. io preferisco esprimere un'opinione ancora più forte: se non conosci l'armonia e devi fare un elaborato di analisi armonica allora è bene che tu studi e lo faccia. Al massimo possiamo (posso) correggere, dare opinioni specifiche su specifici dubbi. Ma è ingiusto, disonesto, scorretto fare i compiti per qualcun altro.
  6. L'affaire Scelsi mi turba sempre moltissimo. La lettura dei commenti al sito di Mauro Graziani è stata un calvario, soprattutto perché nessuno, da nessuna delle due "parti", ha parlato davvero delle composizioni oggetto del contendere, del risultato sonoro, delle ragioni del loro successo e apprezzamento. La filologia musicale sfocia spesso in alte questioni filosofiche su cosa sia un'opera musicale, cosa sia un autore, di chi siano le responsabilità autoriali di una partitura etc. Di rado queste questioni vengono risolte con gli interventi a gamba tesa, più spesso si cerca di allargare le definizioni, renderle inclusive, in modo tale da capire tutti i possibili mondi musicali, senza istituire moralismi, regole non scritte, ostracismi. Alcune domande senza risposta, che possono dare spunti di riflessione a chi vuole riflettere: John Cage ha scritto 4' 33''? Duchamp ha scolpito "Fontana"? Ascoltando un'esecuzione di "Composition 1960 #10" di LaMonte Young si riesce a dare la responsabilità autoriale di quel pezzo a LaMonte Young? (Vi risparmio la ricerca: la partitura di "Composition 1960 #10" è costituita dalla frase "Draw a straight line and follow it"). In una mano ho il White Album dei Beatles e nell'altra mano ho lo spartito con le trascrizioni di quell'album, che mi permetterebbero di suonarlo e cantarlo con la mia cover band: qual è il testo originale del White Album, l'album o lo spartito che riporta le note suonate? ... Chi ha scritto l'Iliade e l'Odissea? In merito alle composizioni attribuite a Scelsi, quali sono stati i ruoli creativi di Scelsi e dei trascrittori? Ci sono implicazioni etiche così forti? Le composizioni attribuite a Scelsi sono apprezzate per l'idea di fondo o per la realizzazione pratica? E' possibile, appunto, stabilire questa distinzione, tra idea di fondo e realizzazione pratica, e dare ai diversi elementi importanza estetica diversa? Ripeto, non ci sono risposte univoche.
  7. Xenakis è sempre impressionante. Il modo in cui gestisce la forma. E credo che lo metterò ad alto volume lasciando le finestre aperte, così quei casinari dei figli dei vicini la smettono di godersi l'estate...
  8. azzardo: esteto-fobia significa paura del bello? A Cremona chiesi anni fa a una prof.ssa se, secondo lei, Stockhausen si poneva il problema di fare musica bella, un problema che secondo me era presente anche nelle composizioni più assurde di Cage. Dissi che per me Stockhausen era interessante, Cage era bello. Lei mi rispose, a dire il vero scocciata, che la mia domanda non aveva senso. Tutt'ora mi pongo spesso questa domanda, anche se sono meno radicale nel dividere compositori interessanti e compositori belli, ma la mia passione per il post-minimalismo è molto legata a questo dilemma. Aggiungo, con autocritica tristezza, che son finiti i tempi in cui ascoltavo cose nuove tutti i giorni :-) ormai sono un chiappone impigrito, canto molto e ascolto poco.
  9. ... e dire che Rautavaara non è precisamente di quelli sconosciuti. C'è di peggio ed è sempre un po' il terrore degli addetti ai lavori, quello di ignorare intere scuole solo perché non hanno diffusione. E anche questo sarebbe un bell'argomento di discussione: quali sono i luoghi della musica contemporanea? Ci sono riviste specializzate che ti danno un assaggio delle ultime tendenze? Ci sono ancora festival internazionali che si pongano il problema di spiegare tecniche e problemi estetici? Ci sono scuole e stili "in atto" che abbiano punti di riferimento, maestri, istituzioni, università, conservatori?
  10. potrebbe essere simile al corso (credo ormai chiuso) di ingegneria del suono del politecnico di Milano nella sede di Como
  11. ragazzi, mi spiace, contrattempo dell'ultimo minuto, non posso esserci... ... ...
  12. una logica stringente, direi. Sono abbacinato da tanta sapienza. Ti dico una serie di cose: 1) "quanto siamo esterofili!": la stragrande maggioranza dei buchi in bilancio delle istituzioni culturali (non solo teatri lirici) è stata fatta da italiani. Questa tua affermazione dimostra provincialità e xenofobia. Hai qualificato TE STESSO scrivendola, non il mondo della cultura. Sì, meglio Lissner del tuo post. 2) "la cultura gestita da bancari": Lissner è un esperto di teatro, quindi non capisco il legame, ma sai, forse la tua prosa innovativa è un po' troppo per le mie capacità cognitive. Detto questo, magari sei convinto che i teatri siano gestiti dai bancari, che le scelte artistiche siano fatte dai bancari, che i turni di lavoro o prova delle masse, i cachet degli artisti, i titoli in stagione, le attività di promozione siano gestite dai bancari. E sei liberissimo di crederlo. Sarebbe bello, però, che in un post su un forum si andasse oltre, magari fornendo dati, link, opinioni argomentate. Lì si potrebbe parlare, parlare davvero della questione, non gridare al cielo col pugno chiuso. 3) "qualunque pescecane": io questo lo reputo offensivo. Non per me, per quelli che hanno in gestione, a vario titolo (sì, perché anche di questo si dovrebbe parlare, perché se trovo una cacca di cane nel giardino non posso dire "governo ladro", dovrei sforzarmi di capire le SINGOLE responsabilità dei SINGOLI atti) il patrimonio di cui parli. Ci sono e ci sono stati pessimi e ottimi amministratori, pessimi e ottimi politici, pessimi e ottimi artisti. Ma se online abbiamo il coraggio di dare del pescecane a chicchessia dovremmo allora avere la vergogna di portare delle prove o delle argomentazioni. Anzi no, le argomentazioni mi interessano poco, preferisco ancora le prove e le denunce. Se uno mi dice che sono un ladro ha l'obbligo morale e civile di andare dalle forze dell'ordine a denunciarmi, prima ancora di scrivere un post su un forum su di me. Obbligo morale e civile, il che vuol dire che se non lo fa è un vigliacco e un ipocrita. Se si limita a farlo online, è un diffamatore, perché a prescindere dalle prove che possa avere nel proprio cassetto, quindi perfino a prescindere dalla REALTA' dei fatti, se diffama a mezzo stampa la rispettabilità di un cittadino allora è passibile di reclusione fino a un anno o di una multa fino a 1032 euro. Lissner, a quanto mi risulta, non ha mai detto che Luciano P è un pescecane, un ladro, un assassino, uno stupratore di bambini o altro. Quindi sì, MOLTO MEGLIO LISSNER che questo post. 4) cosa hai fatto per il nostro prezioso patrimonio? Pubblicare questo link cos'ha fatto per i teatri, per la musica, per il bene comune, per gli utenti di questo forum, per me? Ha solo aumentato lo stress diffuso. Lissner ha gestito il teatro Alla Scala per 9 anni mandando ogni singolo anno in pareggio il bilancio (nonostante ogni tre per due uscissero i titoloni di "rischio default"), facendo infuriare i milanesi perché nei cartelloni c'era un po' più balletto, un po' più opera internazionale, un po' più regia al passo coi tempi e un po' meno Verdi. Ma anche se si fosse comportato "male", il giudizio sarebbe solo artistico, non di altro tipo. Non esistono demoni, non esistono divinità, non esistono i sovrintendenti e i direttori artistici in grado di risollevare un panorama lirico, non esistono sovrintendenti e direttori artistici in grado di affossare un panorama lirico, la cosa è troppo complicata, ha a che fare con la politica, con la cultura, con decine e decine di persone che in posti e luoghi diversi influenzano il presente e il futuro. E' colpa di Lissner se i nuovi ricchi non vanno all'opera? No. E' colpa di Lissner se gli abbonati sono moribondi, lagnosi e ignoranti? No. E' colpa di Lissner se in tutto il mondo il mercato della cultura è un mercato sempre meno pubblico e sempre più privato, con una serie di conseguenze pesanti sul sistema di produzione? No. E' colpa di Lissner se il pubblico italiano preferisce un mediocre Donizetti a un bellissimo Berlioz? No. Ora, pensare che un test stupido in un programma televisivo possa qualificare il lavoro di Lissner, mi fa ridere. Leggere accuse acrimoniose a uno che ha lavorato una vita e continua a lavorare PER l'opera, non mi fa ridere, mi fa inca**are.
  13. Questi post non fanno bene a nessuno, né alla lirica né alle persone della lirica
  14. http://caffetteriadellemore.forumcommunity.net/?t=56592522 ma anche
  15. Moltissima lirica greca, moltissima lirica latina, vari componimenti del poeta persiano Hafiz, i famosi sonetti di Michelangelo Buonarroti, alcuni sonetti di Shakespeare, Verlaine e Rimbaud, Whitman e Wilde, il grande poeta greco Kavafis, gli italiani Dario Bellezza, Pasolini, Sandro Penna, e moltissimi altri. Online c'è di tutto.
  16. Il mio ragazzo ha comprato una tastierina di nome OP1. La tastierina è in realtà un synth, ovvero emette solo suoni di sintesi, ma lo fa con pulsantini, birulini e meccanismi innovativi. Potenzialmente ogni suono di quella tastiera è ricreabile con un programma di sintesi audio al computer, ma parte del bello sono proprio i birulini. Ovvero l'interfaccia. È come la differenza tra Linux e windows. Dare un'interfaccia intrigante a un synth significa renderlo suonabile, anche dal vivo. Eno era molto addentro alla musica elettronica da studio, ma la tendenza è proprio la musica elettronica con strumenti suonabili dal vivo. Quello a cui non tutti sono preparati è l'evoluzione delle interfacce, ovvero del modo di suonare quegli strumenti
  17. Le oblique strategies hanno fatto storia, sarebbero un bell'argomento di discussione. Sulla questione del topic, però, aggiungo un'osservazione: nonostante dai tempi di Stockhausen esista il mito della composizione-assoluta (dall'esecuzione), e oggi questo sia ampiamente possibile e praticato in molti generi, il vero boom delle tecnologie musicali è negli strumenti con nuove e creative interfacce. Cioè, son pochi quelli che programmano la musica, son molti di più quelli che suonano strumenti, giocano con interfacce strane che dal punto di vista organologico son sempre synth o sampler o controller ma che, dal punto di vista pratico, sono strumenti musicali. ...non sono certo di aver reso l'idea...
  18. Ho rovinato l'atmosfera cordiale? E per quale ragione il tono sarcastico dovrebbe dequalificare la mia opinione? Il sarcasmo è parte della mia opinione, o meglio, è parte delle armi di uno scontro dialettico in cui la mia opinione è a favore del "divertimento". Chi mi conosce su questo forum sa che manca tanto così a che io inizi a usare immagini adolescenziali e goliardiche. Sul cantare male sotto la doccia: tutte le abilità vocali specificamente collegate al canto sono frutto di esercizio. E' abbastanza banale dirlo, del resto tutte le abilità sono frutto di esercizio, il concetto di abilità è strettamente connesso all'azione. Ma alcune abilità vocali sono frutto di un esercizio complesso che mette in campo meccanismi di azione e reazione in parte inconsci. L'esempio più facilmente comprensibile è costituito dai meccanismi dell'intonazione. Per imparare a cantare in tono serve esercitarsi, sbagliando molto, ed è abbastanza acclarato ormai come questo esercizio di apprendimento abbia delle modalità simili a quelle dell'apprendimento linguistico. E questo perché il canto condivide funzionalità fisiologiche con il linguaggio. Quando nelle prime fasi dello sviluppo linguistico i bambini sono adeguatamente stimolati dal punto di vista sonoro-musicale, allora per istinto sperimenteranno anche dal punto di vista sonoro-musicale, favorendo quei meccanismi di azione e reazione che sono alla base dell'apprendimento vocale. Questo, in sostanza, è il modo in cui a 12 anni alcuni di noi si ritrovano magicamente intonati e altri, ahimè, no. Il problema di queste abilità è molto diffuso, a livelli diversi, ovviamente. Ed è uso tra i docenti di canto riservare attenzione a questi approcci diciamo ludici o non formalizzati. Diciamo lallazioni tardive. Cantare male è molto importante per conoscere bene la propria voce, per approfondirla senza avere il timore di fare qualcosa di brutto. Farlo sotto la doccia è un buon modo per evitare l'imbarazzo. Ma sia chiaro, io non ho nulla contro chi canta male anche fuori dalla doccia. Quindi, sì, cantar male serve, per ogni aria cantata meravigliosamente bene ci sono anni di gridolini e stecche. E filosoficamente parlando sarebbe interessante domandarsi se anche l'esercizio sia musica. Io voto per il sì: è fatto con intenzione musicale (chi canta esercitandosi si sforza, nel limite delle sue possibilità, di portare avanti elementi estetici), è ascoltato con intenzione musicale (dai docenti o da un pubblico casuale, che non interagisce con quello stimolo sonoro come se fosse un rumore d'ambiente, anzi, lo ascolta per lodare o criticare) e, spesso, ha perfino una letteratura musicale specifica (il grande buco nero della filologia musicale: gli studi!). Secondo, breve, argomento a favore del canto stonato e bagnato in doccia (gli endecasillabi dequalificano?): come lo sport, la pratica musicale, specificamente la pratica del canto, diminuisce i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, favorisce il rilascio di serotonina ed endorfine, ha una serie di altri ancora non del tutto compresi effetti sulle funzionalità cardiache, muscolari in genere, del sistema immunitario, del sistema respiratorio, delle funzionalità neurolinguistiche. E tutto questo, sia ben chiaro, non ha a che fare col cantare BENE o col cantare MALE, ma col cantare. Ogni medico potrebbe consigliarvi di cantare come parte delle vostre attività salutistiche. E immagino che ogni medico vi consiglierà di lavarvi... unire le due cose potrebbe avere effetti sorprendenti.
  19. sapete cosa? Non ho avuto più notifiche ed ero convinto che la discussione si fosse interrotta. Niente Sicilia, niente interruzione della connessione. Ma a questo punto non saprei che dire :-) avete già immaginato che lo stile di Viola fosse... un po' lontano dal mio ahahah è da un po' di tempo che non amo più i discorsi metafisici legati alla musica. Per me l'ineffabilità del lato metafisico della musica ha un valore pratico, wittgensteiniano: di ciò di cui non si può parlare è meglio tacere. Alcuni (alcuni) discorsi che non producono conoscenza mi urtano. A meno che non siano discorsi emotivi, di condivisione, abbracci parlati. Quelli mi piacciono. E mi divertono ;-)
  20. Non sono certo di aver capito il tuo intervento...
  21. Non faccio a tempo a tornare che già mi ritrovo a fare una delle mie solite tirate :-) ricordiamoci che la musica brutta è brutta per noi, che la musica brutta non è eticamente pericolosa ed è legislativamente lecita. Se vogliamo parlare di "a cosa serve la musica" dobbiamo riuscire a parlare anche della musica che a noi non piace o a noi non serve, ma serve agli altri. Quindi affermazioni tipo: "si vede tanta musica inutile" (Zazza) "non riesco a contemplare nel piacere personali gli estremi non conformi alla perfezione artistica" (Oracolo) "(una certa) musica pop inculca ideali spazzatura e manipola le masse" (Pianothor) sono quantomeno complicate da inserire in un discorso complessivo. Ognuno ha i propri gusti e i propri preconcetti, chi studia musica finisce spesso per creare divisioni tra buoni e cattivi, ma ricordiamoci sempre che la musica più brutta che possiamo immaginare è sempre e comunque qualcosa di "bello". Cantare male sotto la doccia è meglio che non cantare, pubblicare un CD di pessima musica pop significa comunque sovvenzionare una scena artistica, giovane, "positiva" ed eticamente più apprezzabile di, non so, il mercato delle armi, il più grande valore della musica in senso antropologico PRECEDE e PRESCINDE il valore artistico, proprio perché il piacere musicale è una costante antropologica: tutti i popoli fanno musica, tutti gli uomini e le donne fanno e ascoltano musica, e ne provano piacere anche quando non la comprendono. Se limitiamo i nostri discorsi alla musica "colta", alla musica bella, alla musica che piace a noi, possiamo farlo ma dovremmo specificarlo ed essere coscienti che il nostro discorso si limita ad analizzare una percentuale da "zero virgola" rispetto alla musica nella sua totalità
×
×
  • Crea nuovo...