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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. E' un cotone. La trama è particolare. Si può usare un cotone rasato a trama grossa. Si usava anticamente per impedire l'annidamento di insetti e deposito di polveri e lanuggini. Comunque rifinisce. Può essere grigia o color antracite. Si stacca il telaietto e si monta con una spillatrice o una spara grappette. Niente colle.
  2. 273 grammi?????????? Ma no!!!! quello è un peso per determinare la giusta distanza di affondo ( che è di circa 10mm)!!!!! L'attrezzo serve a far gravitare il tasto con una medesima pressione per misurare precisamente la distanza.Non c'entra niente con la misurazione del peso di abbassamento e del peso di ritorno dei tasti!!!. Per verificare questi ultimi bisogna applicare un peso di circa 50 gr ( ma può essere variabile dai bassi circa 52 agli acuti circa 47) senza intervento degli smorzatoi. Il peso di ritorno, non inferiore a 20 gr, ...ma anche 25-27, si ha quando il tasto, gravato di questo peso, ritorna in posizione di riposo senza impedimenti, cioè con uniformità, e con una certa vivacità. Se il peso di abbassamento è eccessivo e il peso di ritorno è troppo basso, allora siamo in presenza di attriti superiori ai valori tollerati e il pianista avverte una tastiera dura e poco pronta nel ribattuto. Solo la sostituzione dei perni della meccanica potrà ridonare allo strumento la giusta scorrevolezza. NIENTE LUBRIFICANTI!!!!!!!!!!!!!!( Il lavoro dei perni deve essere fatto con perizia. perni maggiorati e cachemire alesato con alesatori dritti. Se è stato applicato un lubrificante grasso, le guarnizioni potrebbero essere compromesse!) Se il il peso di abbassamento è troppo basso e anche il peso di ritorno è minimo, allora c'è stato un errore sulla piombatura della tastiera e/o la sostituzione con una martelliera troppo leggera. Sarà quindi opportuno riconsiderare il bilanciamento, verificando sempre la proporzione tra i due pesi di abbassamento e di ritorno.
  3. Assolutamente niente lubrificanti neanche Ballistol!!!! Pena il bloccaggio definitivo della meccanica (irreversibile). Unica soluzione: sostituzione perni!!!!
  4. No non è stato aggiunto nulla negli anni 80. Veniva fatto anticamente per assicurare un affondo stabile nel tempo. Ma ciò si è rivelato stressante per la leva del tasto che avrebbe due punti opposti di stop che raramente combinano perfettamente. Inoltre non sempre è necessario che tutti tasti abbiano il perfetto affondo. Alcune volte, magari, necessitano 0,05 mm per compensate imprecisioni della posizione del rullino o altro. Io consiglio di rimuovere la barra assicurando un buon affondo dato dai mollettoni tondi verdi e i relativi spessori di livellazione
  5. Avvitare ancora la vite del pedale destro quanto basta a portare avanti i martelli in modo che le bretelline non abbiano a muoversi. La regolazione del pedale destro è soggettivo. L'importante che abbia un certo vuoto al pedale prima dello stacco.
  6. Tu intendi cavalletto...non ponticello. Bhe la meccanica va tutta regolata: distanza martello - corda; giusta altezza dei piloti; punto di scappamento; punto di parata. Alla fine verifica gli smorzatoi e agisci sui cucchiaini....ma forse sono troppo consumati i feltrino che portano quindi le astine troppo vicine ai cucchiaini ( quindi lo smorzato parte subito!)Io preferisco, prima di toccare i cucchiaini, cambiare i fioretti degli smorzi sia bassi che medi che acuti
  7. spessore cuscinetto uguale alle altre. noce guarnita rigorosamente in pelle. feltro verde stesso spessore. E' un lavoro di media difficoltà. non vedo foto.
  8. Leggo solo ora il tuo ultimo post. Al tuo livello, questo eccessivo peso di abbassamento falsa tutta la dinamica dello strumento e la tua prestazione tecnica che si "adatta" a questi eccessivi pesi. Il pianoforte acustico, se ben conservato, ha valori appunto intorno ai 50 gr.
  9. Solfeggio e Armonia. Solfeggio: un biono studio della divisione del ritmo è indispensabile Diciamo che un discreto corso senza la lettura del setticlavio( che si rende necessario però ad un eventuale superamento dell'esame di licenza), con un bravo maestro, può esaurirsi in pochi mesi. Dipende dalla tua dedizione. Mettere subito a fuoco i principali argomenti di teoria che devono essere chiariti senza dubbi: Scale e tonalità, tempi semplici e composti,divisione del ritmo, teoria degli accenti ecc. Questi principi devono essere messi in pratica sullo strumento. Ad es. non serve a nulla ripetere le scale senza capire bene dove stanno le alterazioni e come si devono diteggiare. quindi: mettersi davanti al pianoforte e scegliere una scala (re magg ad es). Dichiarare quali alterazioni ha e quale diteggiatura. Poi , di un fiato; suonarla prima per due ottave e solo in seguito, dopo alcuni mesi per quattro ottave. Massima concentrazione. NON FERMARSI! Solo alla fine si riconsideri l'errore e poi ripetere. Così anche per lo studio delle modulazioni ( da eseguire al pianoforte)( prima alle tonalità vicine e poi a quelle lontane) Avere bene la conoscenza di tutte le tonalità Differenza e natura dei tempi semplici e composti e così via Che siano prima ben chiari i concetti mentali. La straordinarietà del Jazzista sta nel creare in tempo reale una ricchezza armonica e una improvvisazione sul tema che comporta una buona conoscenza dei principi...o un grande intuito e un grande gusto.Non sempre conoscendo a fondo l'armonia classica si può entrare con facilità nel Jazz. Certamente studiare in seguito con un maestro jazzista è fondamentale!!!! Lui suggerirà una strada da seguire che non necessariamente deve essere a ridosso della classicità. Molti testi insegnano anche anche a muoversi sulle scale modali e ogni improvvisatore si muove a ridosso di un suo determinato stile. La strada deve essere percorsa con calma....e con un Maestro....forse più di uno.... Buono studio P.S. lascia perdere Hanon! Non serve a molto...anzi a niente!
  10. Cari amici, mi associo a quello che dice Simone e auguro a tutti una nuova vita in tutti i sensi. La Musica ci aiuta a superare queste difficoltà e si mostra dolce e sincera compagna di Vita. Con questa nuova veste dei nostro sito, che, grazie a Simone, si è rinnovato, spero offra nuovi stimoli di dibattito e non solo. Un grande abbraccio a tutti anche da parte mia Buona Musica
  11. La micropolvere di teflon OK!!!! Senza esagerare. Non è assolutamente igroscopica!!! Il contrario è per il talco: BANDITO!!! altamente igroscopico. Se è talco, pulire tutto!!!!! Comunque il microteflon è aggiuntivo in minima parte. Le guarnizioni e i perni devono scorrere da se'!
  12. Bostik mai! Casomai Vinavil! Ideale colla a caldo in perline bagnomaria.!!! nessun lubrificante per perni tastiera!!!!!!!!!!!! Casomai persona esperta deve sostituire il Cachemire se sporco e i perni se ossidati Nessun lubrificante per i perni!!!!!!!!! Anche il Ballistol non va!!! Vanno sostituiti i perni e alesata la guarnizione con alesatori dritti e maggiorazione del perno!!!!! Chiave per accordare esclusivamente a stella!!!!!! Forse misura 2, forse! Naturalmente il fai da te su questi punti è rischioso se non si ha una certa esperienza I miei tutorial che illustrano il funzionamento della meccanica e spiegano le tecniche di intervento( viaggio all'interno del pianoforte) non hanno l'intenzione di incoraggiare il principiante o il fai da te nell'intervenire sulla meccanica, ma far acquisire consapevolezza al pianista di quali problemi incontrano la propria insoddisfazione verso lo strumento e favorire un miglio dialogo con il tecnico
  13. penso di averti già risposto, comunque..... ogni "impianto" della mano deve essere seguita da un Maestro che abbia le idee chiare e che abbia il dono di trasmetterle chiaramente. Il video fa vedere, è vero, quale è l'obiettivo, ma non può stereotipare o codificare un percorso che vada bene per tutti. Il percorso fa i conti con la nostra struttura mentale che, nel tuo caso, è forte e potrebbe giocarti contro. La destrutturazione di cui spesso parlo significa non analizzare e giudicare troppo se stessi momento per momento, cosa che l'adulto spesso fa.....Quindi buon Maestro, idee chiare e tranquillo affidamento
  14. Tu poni una discussione che potrebbe durare molto a lungo. Innanzi tutto citi molto spesso Rubinstein, che io ho conosciuto personalmente e con cui ho parlato più di una volta. Diciamo che parliamo di essere umano dal fisico eccezionale e di un artista particolarmente dotato, al quale, detto da lui, bastava studiare poco! Incredibile! E' vero quando parla del giochetto delle dita, ma questo serviva, secondo me, solo ad esorcizzare il piccolo demonio dell'inizio del concerto. Lui, come usciva in pubblico, generava un'aria di simpatia e di autorevolezza al tempo stesso che pervadeva la sala. E la sua sicurezza tecnica, detto da lui, era basata sul grande appoggio alla tastiera. Più di una volta fece sentire su di una spalla altrui il peso della sua destra nel cantabile: era impressionante. Nel tempo mi sono convinto che la gravitazione e il naturale trasferimento del peso da un dito all'altro sia alla base di un grande cantabile. Il Figlio Jonh parla del padre e dice che il suo segreto era la "semplicità". Cioè la perdita di sovrastrutture mentali e la totale naturalizzazione. Spesso crediamo che un passaggio debba essere risolto quando la mano assume una certa posizione. Io credo sia vero il contrario. Se osserviamo i Grandi della tastiera, notiamo che ognuno assume la propria posizione, a seconda della diversa corporatura e conformazione della mano. E' quindi da ricercare, a mio avviso, la soluzione nella capacità di gestire la compartecipazione dei piccoli muscoli e dei grandi muscoli, della scelta dei gesti fondamentali di base articolazioni, rotazione ecc...) più utili a questo o a quel passaggio ecc....Di conseguenza la mano assumerà la giusta posizione. Sviluppare la forza. Altro concetto un poco più complesso Sviluppare energia sul pianoforte non significa fare muscoli, ma, quasi sempre mettere l'apparato muscolare fuori tensione. All'inizio l'allievo non produce un suono molto energico, ma, via via, prenderà sempre più fiducia, cioè insegnerà ai muscoli a sostenere a sufficienza le "intenzioni" e le scelte musicali volute . La tecnica, quindi e il suo sviluppo ( ho espresso questa mia opinione anche in altri post) fa i conti con il suono e con il contesto musicale del suono. Risolvere musicalmente un passaggio difficile ci suggerisce spesso come usare una determinata formula tecnica. Ecco, come ho scritto di recente, che fare scale in sol minore può essere utile, ma risolvere le scale finali in sol minore del finale della prima ballata di Chopin è un'altra cosa. Dopo questa noiosa chiacchierata, che potrebbe a tuo danno prolungarsi, trovo l'utilizzo di tastiere mute, strumentini di esercizio, ginnastiche varie, non utili alla tecnica pianistica, se lontane dal corpo sonoro. Non è, sempre a mio avviso, l'addestramento ginnico o il far muscoli a farci diventare più abili. Certo è che il passare del tempo, cercando di capire, soprattutto mentalmente, cosa bisogna fare per superare un certo passaggio, farà diventare anche l'allievo più abile e sicuro. Anche la sicurezza e la tranquillità durante l'esecuzione dipendono dalla coscienza di aver risolto "onestamente" la difficoltà e non essersi solo affidati ad ostinate e torturanti ripetizioni. Questo penso. P.S. Se ho lavorato bene, ogni volta che mi sederò al pianoforte ritroverò subito o quasi le soluzioni che avevo consapevolmente scelto. Se "devo ricominciare da capo" allora forse vuol dire che non ho interiorizzato la soluzione. ( ciò può accadere quando pensiamo di affidarci alle infinite ripetizioni ginniche) P.P.S. con tutto questo non escludo i riscaldamenti o i richiami al movimento ( giochetto di Rubinstein) o anche a brevi tempi di ripetizione.
  15. Grazie. Si'..ma potrebbe, dico potrebbe, essere un palliativo ! Sicuramente la cinghietta aiuta, ma devi controllare la forcola del martello se è troppo "pigra". Comunque, mi fa piacere se hai risolto!
  16. Principi molto giusti! Devono essere però seguiti e controllati da un Maestro!
  17. Strumento particolarissimo. Credo che nessuno possa dire che valore ha se non incontra un "amatore" che lo vuole. Sono oggetti che vanno sul mercato dell'antiquariato e se dovessero "ridiventare " strumenti, bisognerebbe prima restaurarli e farli suonare. E' un fortepiano probabilmente costruito artigianalmente non più tardi dei primi dell'800....ma potrebbe essere anche uno strumento "imitato" costruito molto dopo. Corde dritte e di ferro. parte del ponticello rotto e tavola di risonanza molto danneggiata
  18. i tutorial li trovi sia sul sito che su Youtube : viaggio all'interno del pianoforte Un test per vedere se i perni fanno troppo attrito: smontare il pezzo inserire la vite nel foro della forcola. La forcola deve muoversi, cadere, dolcemente e uniformemente sotto il peso della vite stessa. Questo per gli attriti che, se eccessivi, non fanno muovere martelli, cavalletti, montanti di scappamento. Ma il problema, come già detto, può dipendere da altre cause ( scorso affondo dei tasti, non giusta parata, cucchiaino del cavalletto che muove lo smorzato che si incastra nel feltrino consumato, guarnizione tastiera troppo stretta, ecc...)
  19. Per esempio i miei.Anche se non sono volutamente esaurienti per formare un tecnico.
  20. Puo' dipendere da diverse cose. Bisogna vedere se i perni delle forcole( del martello , del cavalletto, del montante di scappamento) sono liberi opp. da sostituire. In quest'ultimo caso ci vuole un tecnico ( che lo sappia fare). Potrebbe essere anche uno scarso affondo del tasto. Potrebbe essere il paramartello troppo avanti. Smonta innanzi tutto le parti meccaniche e verifica. In genere quando l'affondo è scarso il martello tende a vibrare in prossimità della corda. Il paramartello, se troppo avanti....lo vedi perché para il martello troppo in prossimità della corda. P.S. Mettere le mani sulla macchina va bene. Ma bisogna sapere cosa si fa di preciso e individuare le cause del problema. Alcune cose si possono fare su indicazione ( che spesso io do..) alcune altre richiedono la competenza di un tecnico ( che, ovviamente, deve sapere cosa fare!) Per es. cambiare un perno richiede competenza, estrattore, perni di diversa e giusta grandezza, alesatori dritti, saper sentire quando l'attrito è uniforme nel movimento e di circa 5 gr ( misuratore di attriti o tasteggiatore) ( gr. 1-2-per il montante, gr. 5 per il martello; gr. 3-6 per il cavalletto). Fissati nuovamente i pezzi con le proprie viti, non devono avere alcun movimento di lentezza laterale!!!!!
  21. "Quando l'allievo è pronto, il Maestro appare" ( Confucio)
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