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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Sono d'accordo con il Direttore, che ben spiega questi concetti, dannazione di molti studenti ed interpreti consumati. Bach, infatti è una ottima scuola per sviluppare il concetto di "tempo giusto". Diciamo che anche gli abbellimenti ci suggeriscono la velocità del brano. Poi ci può essere una visione più personale della scelta dei tempi. Ascoltando Michelangeli in Scarlatti , noteremo che alcune sonate sono abbastanza più lente della velocità di esecuzione tradizionale . Altra indicazione ce la suggerisce l'Epoca. Il Presto di Mozart non è sicuramente il presto di Prokofiev. Infatti, penso che cambino i riferimenti nel mondo della velocità, in differenti epoche. Si pensi al "presto" di una carrozza che corre rispetto al "presto" di una moto che corre! Che ne dite?
  2. Ah,ah,ah! Bhe, se il Papa ha inventato la "misericordina", forse loro prendono la "Musikina"....mi informerò sulla posologia.
  3. Terrò presente. Anche se la cosa è del tutto personale. Si possono dare delle indicazioni di massima, ma solo il Maestro che segue l'allievo può suggerire il giusto approccio e/o la proporzione dei tempi dedicati a questo o quello studio. Diciamo che prendedo un manuale di tecnica pianistica( direi il Rossomandi, così bene diviso in fascicoli) , si può affrontare ogni singolo capitoletto, non ripetendolo e basta, ma cercando di capire a quali gesti pianistici si riferisce. Ad es. Oggi studiamo il trillo. Si cercherà di interiorizzare il movimento che sulla mano è necessario compiere. Studiare il 323232 poi 313131 ...il 535353...ec.c.. interiorizzando e assimilando il movimento e che cosa ci sia di errato, nel nostro, che non ce lo fa eseguire correttamente. Direi che questo studio può occupare una metà del tempo a disposizione all'inizio per poi scendere ad un terzo. Nelle sedute di studio bisogna studiare anche una scala. All'inizio si alternerà una scala con i diesis a una con i bemolli. Questo deve essere di ausilio per fissare mentalmente le tonalità. Oltre che tecnicamente ( iniziare dal moto contrario e poi moto parallelo) devono prima essere intese mentalmente. Ci si mette davanti alla tastiera e si enuncia ad alta voce il nome dela scala, le alterazioni, la sensibile e le dita con le quali inizia e prosegue. Presenti al passaggio del pollice!( che presto sarà trasformato in "spostamento") La si può anche suonare a mani separate. Quando si è pronti, dopo lo studio mentale, si esegue la scala di un fiato ( o moto contrario o parallelo) senza interruzioni, valutando solo dopo gli incidenti occorsi nel percorso di concentrazione. Naturalmente lo studio si deve iniziare prima per una ottava , poi per due e/o per quattro. Questo deve occupare una parte del tempo dedicato allo studio e alla riflessione tecnica. Poi Bach e Clementi. Naturalmente, se lezioni a settimana sono due, si può insistere su uno dei due autori a settimane alterne. Questo può occupare un buon terzo del tempo a disposizione. Il tempo rimanente può essere dedicato ad un Autore a piacere scegliendo nelle raccolte "il mio primo......" Questo potrebbe essere uno dei tanti schemi di studio iniziale. E' evidente che il Maestro, insostituibile figura, consiglierà le "giuste dosi". Anche perchè molto dipende dai tempi di apprendimento e dai progressi tecnici e musicali. Ognuno ha i suoi tempi, anche se dobbiamo a volte essere stupiti da particolari capacità di "assimilazione". Un mio amico pianista Polacco sostituì un altro pianista improvvisamente indisposto che doveva suonare il primo di Listz. ....."Per fortuna" ebbe la proposta alle due del pomeriggio!!!!. Alle nove della sera...avete capito bene..alle 21,00 ha suonato il concerto in pubblico.!!!!! E' un fatto vero!!! Per essere più vicino a noi, un giorno, Simone, venne a casa mia per farmi ascoltare, come usavamo spesso, alcune parti del suo ottavo anno, preparato arditamente e unitamente al diploma. Si trattava di uno studio di Mocheles, che eseguì veramente ad una ottima velocità e pulizia. " ...Lo credo bene- disse- l'ho studiato tutta la notte!!!" Incredibile!!!!!
  4. Stupenda. Sono onorato che tu abbia condiviso con me il ricordo di un così bello e dolce animale!
  5. Orlando, anche io ho i capelli bianchi! Quindi è il caso di darci del tu!( Anche se noi....i capelli bianchi....ce li tingiamo bianchi! Non è vero? ) Le mie osservazioni non vogliono assolutamente sminuire i risultati da te raggiunti. Ti auguro con tutto il cuore di poter godere sempre di più di questo mondo immenso che è la Musica. Va bene Bach e Kulau! Vedrai che un po' di "dieta" non fa male!!Complimenti per il Terranova. Cane dolcissimo e stupendo. Mi dispiace che non ci sia più. Io ho il border collie maschio, Socrate e una maremmana, Gaia, dolcissima e intelligente......più di lui!!!Lui 11 anni , Lei 2 e mezzo....ma gli sta insegnando molte discipline!!!! Questa sera sono tornato da una cena con amici e pioveva a dirotto. Per la prima volta: cani asciutti..finalmente Lei ha convinto il "frescone" che conviene ripararsi sotto al portico della casa!!! E ci volevano 11 anni per capirlo??...Non c'è niente da fare...bisogna dare retta alle femmine!!!!
  6. ...Non so quanto siamo capaci di essere da subito veramente liberi... Frase bellissima Frank!!!! In questa frase c'è tutto! Ognuno di noi vorrebbe esprimere "presto" i propri segni di libertà artistica saltanto a pié pari alcune fasi, alcune tappe...ma direi che ...ad un certo punto....anche iniziale, ci troviamo un po' disorientati. Intanto il tempo passa e ci impone un bilancio delle nostre fatiche impiegate. A me da ragazzo chiedevano spesso: " scusa tu suoni per diletto o lo fai seriamente?" Ma che vuol dire, dicevo io? E caso mai esiste una pratica dilettantistica e una professionistica? Le cose non mi erano ben chiare. Mio padre mi portò un giorno a casa un piccolo 45 giri con questo notturno di Chopin. A me piacque molto e siccome avevo un buon orecchio non solo riprodussi ad orecchio la mano destra, ma anche gli accordi della mano sinistra. Certo, non era perfetto, perchè L'esecuzione era di Rubinstein, che come noto, fa poco sentire la sinistra e poi era veramente difficile "scorporarla" dalla destra. Mi piaceva anche quel "rubato" che percepivo e che mi piaceva tanto....forse perchè credevo che mi permettesse di suonare con "piena" libertà. Mia madre mi portò ad una audizione presso una pianista concertista, che ascoltando il notturno mi chiese: " Ma perché lo suoni tutto mezzo tono sopra?...quando capì che lo suonavo ad orecchio e che lo avevo "trovato" sul mio pianoforte che era mezzo tono sotto,...cadde quasi dalla sedia. Mi chiese da quanto tempo praticavo questo "sistema" e mi consigliò di studiare " seriamente". Ma insomma..che vuol dire seriamente????? Ebbene, me lo fece capire più tardi quella che fu la mia grande insegnante quando mi disse: " ...Ma scusa, mi disse, il tempo passa ugualmente, sia che tu suoni cose a piacere, che se segui un corso di studi strutturato,...allora-disse- non vale la pena che tu faccia il secondo percorso? Questo ti garantirà,ovunque tu arrivi, di possedere qualcosa. " Mi convinse e cominciai a studiare "seriamente". Scusa il lungo racconto..alla mia età mi piace ricordare. Però mi rivedo un po' in te e penso, come ti hanno consigliato Simone, Frank, ttw,Stellina, che tu potresti abbandonare le versioni "facilitate" che ti fanno, sì, divertire, per esplorare un corso dall'inizio, che ti proponga cose, sì,più facili, ma eseguite in modo rigoroso.Inizio'il rigore, la pazienza, l'applicazione. L'assimilazione delle regole ...per poi poterle abbandonare un poco , divenendo "veramente liberi" ( ma non subito!!!) Che ne dici? Auguri e...Buone decisioni di studio
  7. Bhe! Torno adesso da Francoforte e leggo questi ultimi post. Sono veramente dispiaciuto e contrariato. Penso che le decisioni di Simone siano più che giuste. Inoltre questi suggerimenti non fanno altro che disorientare i lettori e/o l'interessato. Si stanno addirittura confondendo i tasti con i martelli!!! Si sta dicendo che qualche tecnico li "sfonda" per poi impregnarli ecc.. Non mi piacciono affatto questi preconcetti e queste opinioni "definitive" da super esperto, che neanche io mi sento di essere in assoluto, specialmente quando devono essere enunciati "a distanza". Bisogna sempre vedere lo strumento e non le foto e, nell'eventuale esame, saper, certo, circostanziare le nostre opinioni con agomenti convincenti o, ancora meglio, con suggerimenti di intervento. Se si è in grado di sostituirsi a che si pensa abbia detto baggianate, ci si può proporre e scendere in campo. Secondo me è meno leale sentenziare da lontano, in base a proprie esperienze simili. Comunque la libera e cortese diversità di opinione è lecita, anzi preziosa.Ogni caso è diverso. Il rispetto deve, dico, deve regnare nel nostro Forum. Non siamo bambini e sappiamo ben distinguere o desumere se qualcuno che viene a casa nostra sia incompetente e/o racconti favole! Ho raccontatola "favoletta" dei muratori per suggerire come a volte non riusciamo a distinguere subito la vera competenza. Può succedere a tutti. Noi abbiamo la pretesa di essere qui e aver aperto questo Forum di discussione, per "suggerire" dico "suggerire" ciò che pensiamo sia giusto "secondo noi", senza apostrofare e/o giudicare nessuno. Deve essere, lo ripeto, l'interessato a scegliere il suggerimento che reputi più saggio e caso mai correggere il tiro. Poi, sinceramente, se arriviamo a citare sentenze penali della Corte di Cassazione, allora siamo non più in linea con il "tono" di voce che vogliamo regni in questa sede. Mi dispiace, comunque che accadano questi fatti. Rivolgendomi a Mephisto: Vorrei dire molte cose e se non fossimo così lontani verrei volentieri a darti una mano. I cavalletti secondo me,.... secondo me, fanno rumore, ma non devono essere cambiati. Bisogna fare una pre - regolazione della molla rispetto al montante di scappamento, che deve essere, sì, leggermente più basso rispetto al livello della leva di ripetizione, ma tenendo conto della forza della molla. Altrimenti senti sotto il dito, e anche come rumore, quel colpetto del brusco ritorno del montante sul suo bottone di arresto. Chiaro? Suggerisco: buona regolazione, vera, seria, giusta. Accordatura e intonazione dei martelli. Quindi si potrà giudicare veramente il rendimento dello strumento. Sentendo il "livello di scontentezza"mi sembra di capire che non dipenda tanto dal tipo di mertelliera o meno, quanto dalla messa a punto dello strumento. Certo è che se è stata troppo impregnata, potrebbe essere difficile intonarla bene. Insomma, tantissimi fattori interagiscono e conducono ad un risultato, anche i più impensati, specialmente sulle regolazioni e sulle intonazioni. Spero che tu possa trovare la persona giusta che abbia la sensibilità di capire ciò che ti disturba e ti allontana dalla soddisfazione per il tuo strmento
  8. Aggiungerei i corsi di tecnica di Rossomandi e Cortot. Come pure per antologie le Czerniane e il mio primo....raccolte di pezzi più facili di grandi autori. Naturalmente un passaggio obbligato è Bach. Inizierei con il quaderno di Anna Magdalena per poi accedere ai 23 pezzi facili. Solo successivammente le invenzioni ( quelle a due voci). Una raccolta fondamentale e non facile, ma molto formativa ritengo siano i sei fascicoli del Microkosmos di Bartok. Riuscire ad arrivare almeno al terzo. Personalmente sono contrario ad Hanon o almeno al suo uso prolungato. Si può fare all'inizio nel modo che Frank ha suggerito, ma senza attribuirgli, secondo me, molta attenzione. Non centra nulla con lo studio della "tecnica pianistica"
  9. Mi associo ai saggi consigli di Frank.
  10. Non si tratta di stare attento. Suona liberamente e poi esegui periodicamente la pulizia. Comunque l'avorio, nel prossimo intervento tecnico, puoi chiedere di lucidarlo, con le dovute cautele.
  11. Benvenuto. Frank ti ha suggerito giusto! Ti aspettiamo
  12. L'alterazione dovrebbe essere reversibile con una pulizia. Usare un cotone idrofilo leggermente bagnati di acqua con una goccia di sapone dei piatti. Asciugare perfettamente. Invece ricordarsi di tenere sempre la tastiera aperta, alla luce, per evitare l'ingiallimento....quello è permanente. Se poi bisogna fare un intervento più radicale, bisogna smontare i tasti ( se è un verticale non è difficile) e lucidarli con un disco di tela e del Tripoli finissimo( sorta di pasta bianca speciale). Questo intervento deve farlo un tecnico esperto. P.S. Naturalmente il sudore grasso macchierà di nuovo e tu, periodicamente pulirai col primo sistema
  13. Si, ma con cautela. Bisogna avere un "blocchetto-dima" per la misurazione del perfetto affondo.
  14. D'accordo. Io penso comunque che possono esserci tantissimi fattori che conducono ad una scelta, scelta che non possiamo e non dobbiamo giudicare falsa o errata in modo assoluto. Noi possiamo dire, secondo me, ciò che crediamo meglio "secondo noi". Sta a chi riceve il suggerimento riflettere e scegliere di fare le proprie esperienze. Anche io a volte mi sono espresso in maniera "definitiva", ma penso che si debba lasciare un margine. SI può, ad esempio, sostituire o rifeltrare una martelliera e tutti e due gli interventi possono essere validi. La scelta incontra anche il limite di spesa e la discussione che si instaura tra tecnico e pianista. L'importante è che si sappia che a diversi tipi di intervento, corrispondono risultati diversi. In questo caso bisognerebbe essere stati presenti al colloquio che ha portato tutti e due a scelte del genere. Una volta, nel mio giardino avevo deciso di rivestire una scaletta con "tozzetti" di travertino. Mi consigliarono due fratelli che lavoravano bene ed erano piuttosto economici. A fine lavori i "tozzetti" erano tutti storti. Lo feci presente e loro, senza fiatare, buttarono giù il lavoro e rieseguirono tutto da capo. Alla fine erano ugualmente storti. Eppure bastava una stecca di legno dritta per allinearli!!!!! Un altro muratore, peraltro assistente di cantiere, venne in seguito a casa mia per una ristrutturazione che avevo deciso di eseguire nella mia sala-hobby. Era un piacere vederlo lavorare. Uno spettacolo. SI evinceva che era un artigiano di esperienza e che non tralasciava particolari, sia riguardo alla sostanza che all'estetica. I precedenti artigiani, in perfetta buona fede, avevano dei grandi limiti, pur applicando ottima buona volontà. Lavoro ...cosiddetto "basso". Se posso, ecco, qui permettermi di suggerire, il pianista può chiamare un tecnico e metterlo alla prova. magari con una accordatura o con una regolazione, per poi decidere di affidargli un lavoro più importante. E' pur vero come dice Dave, che alcune persone fanno "molte chiacchere". Sta al pianista sapere di che cosa si sta parlando. La ragione dei miei Tutorials è proprio questa. Il pianista non deve naturalmente sostituirsi al Tecnico esperto, ma deve sapere che cosa lui stia facendo sullo strumento. Solo così potrà scegliere il tipo di intervento che ve bene "per lui". Comunque ok. Lo scambio di opinioni e anche di modi di pensare,è sempre positivo.......Anche se la frase di Socrate ( che ammiro) è giusta.......( pensate che il cane che vedete in foto si chiama Socrate!!!!!)
  15. Tutto giusto, per quello che riguarda la tua procedura, ma conta che la rasatura dei martelli, oltre che a spostare il punto di battuta, modifica la "geometria della meccanica". Cioè avrai forse minor energia sul forte( la parte interna del montante di scappamento non è più allineata con la parte interna in legno del rullino!).Controlla anche l'affondo dei tasti bianchi che deve essere di circa 10 mm. Il fatto che i martelli non "scappino" dopo laregolazione della distanza martello-corda, mi lascia pensare che l'affondo non sia giusto. Puoi agire con parsimonia, eventualmente, sui supporti del telaio della tastiera. Sposta anche un poco tale telaio verso l'interno fino a che senti suonare bene gli ultimi tasti. Diciamo che questo è un pratico sistema per ritrovare il giusto punto di battuta. Comunque marca sul tavolaccio con un segno la posizione originale. Poi prendi il blocchetto di destra, allenta le vitine laterali e inseriscilo senza spostare il telaio. Il limitatore laterale si sposterà sulla nuova posizione. Stingi le vitine e rimonta tutto. Quando sostituirai la martelliera ( cosa più opportuna) , riporterai il telaio della tastiera indietro, in corrispondenza del segno da te marcato. Buon lavoro
  16. "Siamo al solito libero esercizio della delinquenza".......mi sembra di aver letto, ma forse ho mal interpretato? Vorrei solo che non si facessero apprezzamenti con parole così "forti". Poi ognuno è libero di esprimere la propria opinione, si capisce, ma con pacatezza e anche, volendo, con un po' di beneficio del dubbio. Il dubbio lascia spazio ai diversi gusti ed esigenze. Ognuno desidera un certo suono ed insegue quello che corrisponde al proprio gusto. Molte scelte possono essere"giuste" perché corrispondono al proprio gusto. Non è così? Grazie.
  17. Per lavorare bene bisogna rimuovere il castelletto.Si può anche rimuovere la sola barretta ferma tasti e alzare delicatamente i tasti, arrivando ai perni con delle pinze a becchi lunghi paralleli.Sulla durezza sono d'accordo. Dipende da quale risultato di affondo si vuole ottenere. Sono d'accordo sul ritorno di energia alla mano. Si deve anche controllare ovviamente la non "invasione" su quelle rosette dei tasti neri adiacenti. Anche il "dopo tocco" deve essere più preciso e generoso, perchè non troveremo nessuna "generosa" elasticità.Provare con pochi tasti ,comunque, è cosa saggia.
  18. Sono più stabili. Provare per credere. Attenzione a conservare ovviamente lo stesso affondo. Quelle del coda sono più larghe. Alcune leve del tasto nel coda sono più lunghe e quindi l'impatto è maggiore e maggiore è la spinta verso lo schiacciamento.
  19. Innanzitutto vorrei suggerire a Davehammerklavier di usare giudizi, si', anche personalmente negativi, ma senza offendere chi esercita professioni . Ognuno di noi ha diritto ad esprimere le proprie opinioni su questo Forum, ma con il dovuto rispetto per chi esercita una professione o almeno tenta. Partiamo del Tecnico: Ogni Tecnico sviluppa i suoi costi, entro certi limiti, e compatibilmente alle ore di lavoro necessarie all'intervento. Montare una nuova martelliera richede molta competenza, sia dopo una rifeltratura che con teste nuove da incollare o già montate su stiletti. I pesi, le dinamiche. le regolazioni della corsa degli stiletti ecc...richiedono competenza. Spesso leggo che molti di noi vogliano arrivare all'"osso" dei costi, calcolando semplicisticamente il valore di costi di fornitura. Non credo che questo ci porti a valuare la qualità di un intervento. Allora, posso dire che anche io personalmente sono contrario, in questo caso alla rifeltratura. In questa caso come nella maggior parte per le code, conviene montare una nuova martelliera su nuovi stiletti. Due vantaggi: di avere rullini nuovi, perni nuovi, martelli nuovi. Secondo di conservare la martelliera originale già montata ( che non bisogna mai gettare via!!!!!!) Riguardo ai martelli Abel, non mi dirigerei spietatamente verso una pubblicità negativa. Abel ha una grande fabbrica ed è attento ai diversi tipi di qualità di feltro come alle compressioni, alle forme, ai pesi. Si sta affermando bene in Germania e in Europa...e non solo per una questione di prezzo, che può variare a seconda dei dei dati di progetto richiesti. Possiamo parlare di ottime qualità e di diversa "filosofia" di costruzione. Martelli con una preventiva definizione dello stato di compressione, possono richiedere pochissima intonazione e questo è un vantaggio, non solo per i tempi di intervento, ma soprattutto perchè la pratica di intinazione è non molto "conosciuta" e ardua. Con una intonazione errata si può buttare via un completo set di martelli!!!!! Naturalmente Renner, o altri possono partire da altre prospettive. Le Renner sono fantastiche martelliere, non si discute, ma di diversa fattura. Ora, l'importante è la fiducia nella persona competente, che dovrebbe essere il Tecnico. Lui deve far riprodurre una martelliera con le stesse caratteristiche, forme, peso. Il bilanciamento deve poco discostarsi dall'originale. Questa è la mia opinione. Sento parlare di paramartelli e smorzatoi. Allora il pianoforte non è così giovane?! Se è così, bisogna, unitamente ai martelli, controllare le corde e vedere se sia il caso di sostituire magari la zona del "cantabile". Buone scelte e Buon lavoro Mephisto 93
  20. Caro Roberto, benvenuto E' una bellissima cosa che tu abbia ricominciato ad avvicinarti all Musica. Se è dentro di noi, come nel tuo caso, non si può fare a meno di essere in sua compagnia. Spero che questa nostra iniziativa possa contribuire a mantenere vivi in te quegli "stimoli" che servono per continuare a praticarla. Buono studio
  21. Ma sì che ci riesci. Devi sganciare la bretellina. Verifica così il martello.. Poi tieni fermo il tasto e fai basculere solo il cavalletto. Poi , con un dito, muovi il montante di scappamento e guarda se torna facilmente da solo e anche quando ilmartello è in posizione di riposo. Individuerai facilmente lo stato dei perni, che potrai comunque verificare smontando separatamente martello e cavalletto. La sostituzione dei perni è cosa da esperti e ti consiglio di affidarti ad un buon tecnico.
  22. Infatti. Dipende chiaramente dal tipo di strumento a disposizione, che, comunque, deve essere messo a punto e accordato con cura.
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