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Piano Concerto - Forum pianoforte

OrlandiArmando

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Tutto postato da OrlandiArmando

  1. Caro Dani, Luigi li ha conosciuti personalmente ed avrebbe molto da dire!. (e se vuole ce lo narrerà) Collezione oscillante fra Wunderkammer (molte prime edizioni musicali, stampe dell' epoca ecc...) e "Sepolti in casa" di Real Time. Ma sono molto contento che esistano collezionisti di "Beethovenalia", in Italia!
  2. ps ps ..... senza contare che il libro è una riedizione dello stesso apparso nelle Edizioni Anabasi Milano 1993 - ISBN 88-417-5010-3 con cui condivide il 60% del contenuto. 1993 - 2014 Uno dei miei due figli ha 21 anni come il primo libro ma lui si aggiorna quotidianamente ed in tempo reale! Sitografia applicata alla vita??
  3. .... Difatti, dopo aver accertato che le notizie contenute in un dato sito sono effettivamente reali e testate (Dani non parlo di autenticità della data opera ma di veridicità ) costoro riportano ma non giustificano. Ovvero come "innalzare" il contenuto forse infetto dalla rete, ad un piano "superiore" e quindi "accademico" (tre lemmi oscenamente infelici, me ne perdonerete l' uso). Cioè come dire "sebbene contenuti in un sito internet".... In realtà anche la BH ha un sito che nessun musicologo nomina (in Italia, in Germania ed in Francia siamo citati). Principe, ma anche Della Croce, con cui ci scriviamo regolarmente, lo stesso Buscaroli... gente degnissima, grandi pensatori (ognuno con sfumature diverse, ma lasciamo perdere) che si è formata su testi vecchi, che sono sempre gli stessi, e sempre gli stessi, e sempre gli stessi, e sempre gli stessi, e sempre gli stessi....... Noi mettiamo 1) anno di pubblicazione, 2) collocazione 3) fonte degli abbozzi 4) pubblicazione specialistica (difatti Principe cita Hess 29, Hess 33, Hess 30 e compagnia cantante). Ma ce lo vedete a comprare dei "Supplemente zur G-A?) Scusate mi arrabbio ma cavolo, guardate se ha letto la bellissima pubblicazione di Julia Ronge del 2013! Ma no, Carli Ballola e Walter Riezler! Bellissimi, ma ci andavo al mare a Noli nel 1981, insomma! I siti internet sono già il futuro, che la musicologia lo voglia o no, e sono già il futuro dalla fine dell' altro millennio. Si aggiornano, si dicono cavolate che vengono corrette in tempo reale. Abbozzi, opere spurie, contenuti multimediali.... Se invece si parla di Estetica, allora il campo cambia, ma per quanto riguarda la storiografia o l' archivistica musicale, non temiamo confronti. E anche i "grandi" che vengono sui siti o suoi blog o sui forum come questo, ci DEVONO riconoscere, e se non lo fanno, c' è una parte di cattiva coscienza. Un Abbraccio, ho il raffreddore, vado a nanna. ps in un prossimo post un articolo di Luigi e mio uscito sui "Neue Beethoven Studien" volume 11 Carus Verlag, 2014. (qui si con citazioni sitografiche)
  4. E come buon peso, Principe per certo visita il sito, tant' è vero che cita direi quasi testualmente la mia descrizione dei quartetti Anhang 2: (cito testualmente dalla citazione testuale che riporto qui (tanto è mia!) : ( http://www.lvbeethoven.it/Opere/Beethoven-Midi-Mp3-Quartetti.html#Anhang02 ) Altre composizioni di Beethoven per Quartetto d’archi È recente, diffusa nel passaggio dal 2013 al 2014, la notizia che annuncia prossima la conclusione affermativa di una lunga e tormentata ricerca, relativa a 6 Quartetti per archi (in Do maggiore, Sol maggiore, Mi bemolle maggiore, Fa minore/maggiore, Re maggiore, Si bemolle maggiore), in origine attribuiti, con molti dubbi, a Mozart. Il catalogo Kòchel li classifica in Anhang 291 a (C. 20-05); non sono da confondere con i 6 Quartetti capricciosi (di Johann Mederitsch [Gallus). Marie-Olivier-Georges du Pare Poulain, conte di Sain-Foix, ipotizzò che fossero opere giovanili di Beethoven. Ne parlano, nei loro cataloghi, Kinsky-Halm (.Anhang 2), Willy Hess (Anhang 7), Antonio Bruers (n. 300), Giovanni Biamonti (nota aggiunta a 11-44, p. 1054). Ci auguriamo che, quando il presente libro sarà pubblicato, la verità sia stata raggiunta in misura certa. E bravo Quirino! (non capisco perché non citino le fonti! Le fonti! mica gli rubiamo l' osso! In più in fondo al libro (peraltro ottimo ) ci stà la solita lista di libri riportati da altri saggi, che sono riportati da altri saggi, che sono riportati da altri saggi, che sono riportati da altri saggi, che sono riportati da altri saggi....guardate le date! 1897 1903 1933.... Biamonti sembra una ragazzo!) Cavolo! la BH ha fatto splendide pubblicazione nel 2000. 2002, nel 2010.... in più: sitografia: ZERO! Musicologi brontosauri! Sveglia!
  5. e infine la descrizione del Landsberg 6, di Lewis Lockwood. infine, si può consultare il libro di Tyson "1803 Version of Beethoven "CHristus am Õlberge" o il Mühlenweg : Ludwig van Beethoven, CHristus am Õlberge. CristoEroicaSkizzenbuch.pdf
  6. Ciao Dani! Ti allego alcune notizie che ti posso interessare: Datazione e descrizione del quaderno Wielhorsky, descrizione degli abbozzi del Cristo sul quaderno detto "Eroica" Skizzenbuck (in realtà non è altro che il Landsberg 6) Ti confermo già che gli abbozzi in questione risalgono da settembre 1802 circa, e che non sono stati concepiti in quindici giorni, tempo che sarebbe occorso ad un buon Mozart, non certo a B. Che B. fosse un cacciapalle, non se ne può dubitare affatto, credo che tutto il discorso sia per una mera questione oggettiva: il numero di opera fa cadere vicini l' Oratorio e la Messa in do maggiore. Io tuttavia non considero quest' opera non riuscita, anzi. E' piuttosto indecisa su che strada percorrere, ma molte parti sono di eccellente livello. ps: vedo sugli abbozzi che il bugiardone contemporaneamente lavorava su Vestas Feuer, che occupa molte e molte pagine, e questi abbozzi sono veramente molto buoni. Intanto ecco gli allegati. Fraternità, Cristo_Abbozzi.pdf
  7. Cari AMICI, Da questa sera è disponibile sul nostro sito l' articolo che Luigi ha scritto circa le prime rappresentazioni e sulle prime edizioni del Christus am Õlberge (Cristo sul Monte degli Ulivi o Cristo sull' Uliveto) Opus 85 del nostro Ludwig. A prescindere dai numerosi dati che correggono alcune prassi consolidate di datazione, riportando in nuovi valori - e a volte sorprendenti - le numerose rappresentazioni (anche private) di quest' oratorio che ebbe grande fortuna negli anni contemporanei al nostro, l' articolo è dotato di una interessante parte iconografica in ulteriore ampiamento. Numerose di queste edizioni sono del tutto uniche, come i libretti del Cristo rappresentato il 7 Aprile 1827 presso un’Accademia di Corte (presumibilmente a Firenze)e i due libretti del Cristo rappresentato a Perugia presso la abitazione del marchese Antinori, una eseguita il 7 Aprile 1827 e altra il 15 Marzo 1834. Il saggio si può trovare sul sito a questa pagina http://www.lvbeethoven.it/Articoli/Christus%20am%20Olberge/Beethoven-Articoli-Christus.html Grazie a Luigi e... Buona lettura! Vostro
  8. Una questione che trovo interessante è una bella precisazione di Luigi circa il Lied "Sehnsucht nach dem Rhein" (Nostalgia del Reno) Hess Anhang 45. Cioè una correzione che sarà inserita nella prossima edizione del catalogo Hess: Ho visto il nuovo articolo sul Lied Hess A. 45 e volevo solo fare una correzione alle prime righe: Ecco la descrizione del Biamonti, nota aggiunta II: Hess Anhang 45 - SDer Wunsch (il desiderio), per voce e pianoforte. H. (A) 43 - L. V, pag. 349. Sehnsucht nach dem Rhein (Nostalgia del Reno), per voce e pianoforte. Hess Anhang 45 - L., V, pagina 349. Secondo una comunicazione di Fritz Kaiser allo Hess, la musica sarebbe identica a quella della canzone Opus 75 numero 1, con latro testo. Pubblicata a Bonn, Dunst, 1844. La data non è 1844 ma 1839, confermata sia da BH e sia dalla dedica della raccolta (in 6 volumi e quello di Beethoven è nel sesto fascicolo) contenuta proprio nel sesto fascicolo ad Elisabetta, principessa di Prussia. Infatti solo nel 1840 diventerà Regina di Prussia, quindi la data è prima del 1840. Anzi dirò di più: è dell’autunno 1839 e questa musica di Beethoven venne annunziata sin da Giugno 1839. Penso quindi che Hess non riporti in modo corretto la data visto che non è stato facile rintracciarla (e visto la rarità dell’edizione)! Luigi BELLOFATTO La ricerca completa la potete trovare qui: http://www.lvbeethoven.it/Articoli/Sehnsucht_nach_dem_Rehin/Beethoven-Articoli-Sehnsucht_nach_dem_Rehin.html è interessante perché realmente ridefinisce un piccolo dettaglio, che poi sarà corretto. In realtà anche questa questione ha una sua piccola validità, caro Terenzio e cari tutti. Ci dimostra quanti dettagli sono già corretti e sino a che punto si arriva nei dettagli. E' sicuramente motivo di orgoglio! Un abbraccio
  9. Il riferimento sicuro è sempre la BH; (ma anche il sito mio che mutua le notizie dalla BH) anche se nella prima edizione non è riportato il nome, ma solo il titolo nobiliare (così come in una delle prime edizioni che ho io a casa): Artaria, CATALOGO 710, Sammlung Helferich, Helferich 22,1b: XII Variation pour clavecin ou piano-forte avec un violoncelle obligé, sur un thème..... eccc..... Composées et Dediées à Son Altesse Madame la Princesse de Lichnowsky, née Comptesse de Thun che è poi Maria Christiane Fürstin von Lichnowsky, geb. Gräfin Thun-Hohenstein moglie di Lichnowsy http://www.beethoven-haus-bonn.de/sixcms/detail.php?id=15242&template=dokseite_digitales_archiv_en&_eid=1510&_ug=Other%20orchestral%20works&_werkid=43&_dokid=i3110&_opus=op.%2043&_mid=Works%20by%20Ludwig%20van%20Beethoven&_sucheinstieg=&_seite=1 quindi Il Kinsy-Halm: Wo0 45 Zwölf Variationen (G-dur) über ein Thema aus Händels Oratorium ..Judas Makkabäus für Klavier und Violoncell der Fürstin Christiane v. Lichnowsky gewidmet (GA: Nr. 110 = Serie 13 Nr. 6) Entstehungszeit: vermutlich 1796, im Entstehungsjahr der Violoncellsonaten Opus 5. Näheres ist nicht bekannt; Entwürfe sind von Nottebohm nicht nachgewiesen. - Das Thema der Variationen ist der bekannte Siegeschor „See the conqu’ring hero comes“ („Seht, er kommt mit Preis gekrönt“), den Händel nachträglich aus seinem Oratorium „Josua“ (1747) in die Partitur des schon 1746 entstandenen „Judas Makkabäus“ übernahm. Autograph: Wien, Gesellschaft der Musikfreunde (Geschenk von Aloys Fuchs). Überschrift: „Variations par j l. v. Beethoven15 12zeilige Blätter (30 Seiten) in Querformat. Paginierung eigenhändig, die ungradzahligen Seiten in der rechten unteren, die gradzahligen in der linken unteren Ecke. Vgl. S. 86 in Mandyczewskis »Zusatzband zur Geschichte der G. d. M.«; Nr. 603 im Führer durch die Zentenar-Ausstellung Wien 1927. Anzeige des Erscheinens: nicht ermittelt. Nach Artarias VN. 710 wohl im Sommer oder Herbst 1797 erschienen, da die Verlagsartikel Artarias mit den Nummern 703-705, 708 und 709, 713,715-717, 719 und 720 sämtlich in der Wiener Zeitung No. 80 vom 4. Quindi Christiane (anche se Christine è tramandato da molte fonti; nel mio sito avevo lasciato Christine perché Biamonti lo riporta da uno degli ultimi cataloghi Bruers, in altri è omesso il nome di battesimo). In pratica, io ho fatto una correzione su Biamonti; direi che Christiane è più corretto. Però che bello che controllino questi peli caprini! Bravo bravo veramente! Amicizia,
  10. caro Daniele, Sono di ritorno da Praga, dove ho visto documenti difficilmente visibili ed eccezionali! (per tacere della città). Intanto una "Pastorella" per grande orchestra e due "Pangelingua" a nome Beethoven nella Biblioteca Nazionale di Praga. Pezzi straordinari (sebbene spurii) che saranno sul sito molto velocemente! Poi - per parlare delle novità - guarda che meraviglia nella biblioteca Lobkowitz: altri pezzi rarissimi: Il manoscritto dei sei quartetti opus 18, la quinta sinfonia con correzioni autografe di Beethoven! La sinfonia Eroica: parti staccate per la prima avvenuta nel Palazzo Lobkowitz con correzioni di Beethoven, e tutte le quitanze di pagamento, alcune note ma altre che non avevo mai visto e che non sono nei libri che trattano l' argomento; l' oratorio Messia di Handel trascritto da Mozart.... e poi Ezio di Gluck i quartetti op. 77 di Haydn con tutte le sue modifiche autografe .... un delirio!!! ci vorranno mesi per mettere tutto in ordine ed on-line!
  11. Ciao a tutti. Per la terza volta consecutiva sono d' accordo con Daniele! Per quanto riguarda la Decima, il frutto è un frutto del peccato; per quanto riguarda Hess 15, la questione è molto diversa: il materiale è di ottima qualità e già parzialmente orchestrato. Vi consiglio, per conoscenza personale, questi testi: Intanto l' autografo della partitura: Staatsbibliothek zu Berlin, MS Artaria 184. Gli abbozzi: Grasnick 20b, Landsberg 10, Mendelssohn 1, Mendelssohn 6, e Scheide sketchbooks, e B.M. Add. MS 29997. (lo Scheide sarà pubblicato quest anno, o giubilo!!) per i dettagli: Nicholas Cook, 'Beethoven's unfinished piano concerto: a case of double vision?' (below). e gli articoli sull argomento: Cook, Nicholas, 'Beethoven's unfinished piano concerto: a case of double vision?', nel Journal of the American Musicological Society 42 (1989), 338-74. A response to this article by Lockwood appeared, together con una replica a Mark Zimmer, nel Journal of the American Musicological Society 43 (1990). poi Cook, Nicholas, 'A performing edition of Beethoven's Sixth Piano Concerto?'. Beethoven Newsletter, 8/3-9/1 (1994), 71-80 Lockwood, Lewis, 'Beethoven's unfinished piano concerto of 1815: sources and problems', Musical Quarterly, 56 (1970), 624-46; ristampato da Paul Henry Lang (ed.), The creative world of Beethoven (New York, 1971), 122-44. Nottebohm, Gustav, 'Ein unvollendetes Clavierconcert', in Zweite Beethoveniana: nachgelassene Aufsatze (Leipzig, 1887), 223-4. Io ho comunque a casa la copia manoscritta della ricostruzione di Nicholas Cook, ma una copia si può ottenere scrivendo a: Department of Music, University of Southampton, Highfield, Southampton SO17 1BJ, UK (email ncook@soton.ac.uk). Ciao------------
  12. Caro Daniele, ecco la descrizione del Kinky-Halm che può essere illuminante: Entstehungszeit: Wann das Werk geschrieben wurde, ist nicht genau festzustellen. Jedenfalls aber ist die auf dem Bericht des in London lebenden Musikers Edward Schultz (in der Londoner Zeitschrift »The Harmonicon« vom Januar 1824, deutsch bei Thayer- D.-R. IV2,456-458) beruhende Annahme, das Werk sei 1823 entstanden, auf Grund eines erst neuerdings aufgetauchten Briefes Beethovens vom 19. Juli 1816 widerlegt. In diesem am 1. Februar 1951 bei Gerd Rosen versteigerten Brief des Meisters an G. Härtel steht unter den dem Verleger angebotenen Werken an zweiter Stelle: „Variationen mit Einleitung über ein müllersches Thema und von meiner früheren Komposition, jedoch nicht unter die verwerflichen zu rechnen.“ Für eine verhältnismäßig frühe Entstehungszeit spricht auch, daß der Namenszug auf dem Autograph deutsche Schriftzüge aufweist, eine Eigenheit, die Beethoven nach 1817 zugunsten lateinischer Schrift aufgab. Das Datum der ersten Aufführung ist nicht ermittelt. Das in der Originalausgabe nicht näher bezeichnete Liedthema stammt aus Wenzel Müllers zweiaktigem Singspiel „Die Schwestern von Prag“ (Text nach Philipp Hafners Lustspiel Von Joachim Perinet), das zuerst 1794 in Marinellis Leopoldstädter Theater zu Wien (s. Gerbers N. L. III, 516, Nr. 9) aufgeführt wurde und noch in späteren Jahren - 1806, 1813 1814 - auf dem Spielplan erschien. Auch in Matthäus Stegmayers beliebtem Quodlibet „Rochus Pumpernickel" (Musik von I. v. Seyfried, Wien 1809) kommt das volkstümlich gewordene Lied vor. Autograph: Wildegg (Schweiz), Sammlung Louis Koch. Titelaufschrift: „Variazionen I für Piano / Violin u Violonschell“ (nur die letzte Silbe „schell" in lateinischen Schriftzügen); Überschrift der 1. Notenseite (durchweg in deutschen Schriftzügen, auch der Namenszug):,, Veränderungen / mit einer Einleitung u. anhang. von L. v. Beethoven 18 zwölfzeilige Blätter in Querformat mit Titel- und 33 Notenseiten; die Rückseite des Titelblatts und die letzte Seite sind unbeschrieben. Sorgsame Niederschrift als Vorlage für den Kopisten mit verhältnismäßig nur wenigen Änderungen und Verbesserungen. - Nachbildung der 31. Seite (Takt 23-31 des „Anhangs) in P. Bekkers „Beethoven, S. 117 der Abbildungen. — Vorbesitzer des Thayer und Nottebohm unbekannt gebliebenen Autographs war der Weber-Forscher Friedrich Wilhelm Jähns in Berlin. - Vgl. NB J. V, 55, Nr. 18 und Kinskys Katalog der Sammlung Koch, Nr. 69, S. 78f. , wo der oben genannte Brief allerdings noch nicht berücksichtigt ist. A noi interessa la descrizione del manoscritto: Autografo: Wildegg (Svizzera), raccolta Louis Koch. Titolo iscrizione: "Variazionen I per pianoforte / violino u Violonschell" (solo l'ultima sillaba di "schell" in caratteri latini); intestazione della prima pagina della musica (interamente in caratteri tedeschi, ed anche la firma), .....modifiche con una introduzione e note di L. v Beethoven. 18 fogli di dodici linee in formato orizzontale con titoli e 33 pagine di musica, ..., parte posteriore del frontespizio e l'ultima pagina vuota. Trascrizione accurata come modello per il copista con relativamente poche modifiche e miglioramenti - in realtà questo manoscritto è conservato oggigiorno alla 'Beethoven Haus d Bonn, ex collezione Bodmer: Beethoven-Haus Bonn, Sammlung H. C. Bodmer, HCB BMh 12/52 chiaramente questo manoscritto è stato trascritto interamente da un precedente manoscritto. Solo il preludio e il postludio hanno evidenti tracce di tipica composizione beethoveniana mentre le variazioni sono opera precedente; ma nonostante questo è interessante vedere come Beethoven ha comunque operato delle modifiche sostanziali; questo interessante pensiero di Daniele mi fa riflettere sulla possibilità di ricreare attraverso questo manoscritto alla prima serie di variazioni che furono scritte almeno 25 anni prima. Sarebbe un bel lavoro da mettere eventualmente sul sito! Un abbraccio. Armando
  13. Cari amici, ancora una volta mi sorprendete (ma sapevo della vostra sensibilità) per la vostra squisita gentilezza. Ebbene sì sono ancora un giovanotto di 49 anni. Non sono un giovane tanto anagraficamente quanto, quando mi volgo indietro, vedo che il lavoro che è stato fatto in questi 11 anni in realtà non è che una scalfittura sull'enorme pianeta che stiamo esplorando. Molte cose sono state fatte in questo lungo periodo. Lavorare 11 anni di fila su un progetto enorme porta a grandi fatiche e soddisfazioni. Non ultimo il concerto di Bonn. Tuttavia quello che mi preme dire oggi è che, la cosa più bella che ho ricevuto da Internet, non è tanto la ricerca che è stata fatta o cui ho potuto accedere, ma è l'aver incontrato tante persone che mi hanno dimostrato la loro stima e la loro solidarietà. Ho incontrato altre persone che mi hanno e mi stanno tuttora aiutando nello sviluppo del sito, anche su questo forum. A loro e a voi tutti sono sempre grato per la splendida accoglienza che mi avete riservato. A volte devo dirlo anche al di là dei singoli meriti. Tutti quanti meritate una menzione particolare ma, non potendolo fare singolarmente, vi ringrazierò tutti quanti. E non è una di quelle frasi che si dicono quando si è gratificati ed onorati come me della vostra amicizia ma è un'emozione che viene dal più profondo del cuore. Grazie, grazie a tutti un grande abbraccio vostro Armando
  14. Gentile Daniele, Spero ti giunga gradita questa piccola registrazione casalinga del terzo movimento, esattamente come è scritto sul manoscritto, e con esso gli abbozzi alternativi. http://www.lvbeethoven.it/Avvenimenti/Beethoven-Avvenimenti-Concerto-Beethovenhaus-video.html#Biamonti213 certamente è molto frammentario anche se il materiale può essere manipolato. Willem ne ha tratto quella ricostruzione che però presenta molte problematiche di risoluzione. In effetti il caro amico olandese a volte eccede in generosità e quindi molte sono le note aggiunte. Proprio non si poteva fare in una situazione come quella museale. Credo però che, nel suo piccolo, anche questa sia..... una minuscola WP!!
  15. Ciao Daniele! I tuoi ringraziamenti sono veramente fra i più graditi! So la tua posizione in merito alle ricostruzioni, ma in effetti qui non si è operato che aggiungendo semplicemente gli accordi di passaggi che Beethoven non scrisse perché semplicemente li aveva già scritti in precedenza. Sonata o Fantasia? Sonata, perché segue la forma-sonata, sebbene in modo eterodosso. Fantasia, perché il modo di procedere è effettivamente ad elementi concatenati (tre "attacca", il tema che ritorna nel terzo movimento (qui non eseguito) ma della fantasia non ha quello spirito rapsodico che contraddistingue l' Op. 77, ad esempio. In tutti i casi, il nostro Massimo è stato veramente in gamba a suonare prima sul Broadwood e poi sul Graf. I fortepiano sono bastardi questi poi hanno dei tasti più piccoli ed un' escursione minima. Sbagli distanza e suona anche quello vicino e il risultato è devastante. Ovviamente Massimo obietta che la sua performance è ingessata; io dico che nelle condizioni ambientali in cui era, egli ha compiuto un' impresa eroica! Grazie ancora Daniele per le tue belle parole!
  16. Eccoci ritornati!!! Il concerto è stato un successone! ecco i dettagli di tutta la nostra avventura: http://www.lvbeethoven.it/Avvenimenti/Beethoven-Avvenimenti-Concerto-Beethovenhaus.html Parti del concerto saranno trasmesse da Radio Vaticana; ma voi potete ascoltare il tutto qua: http://www.lvbeethoven.it/Avvenimenti/Beethoven-Avvenimenti-Concerto-Beethovenhaus-video.html I complimenti vanno a Luigi Bellofatto che ha reso possibile il tutto, a Massimo Anfossi, il nostro Massimino, a Michael Ladenburger, direttore della Beethoven Haus di Bonn, e perché no, anche al mio sito www.lvbeethoven.it. Inoltre, ho approfittato dell' avvenimento per donare alla BH una chiave coeva (1800-1810) per la pendolina di Beethoven per sostituire quella perduta ( o rubato) dopo l' incendio di una cinquantina di anni fa. Un caro saluto a tutti!
  17. Cari amici, finalmente, dopo tanta attesa, è arrivato il momento. Domattina, alle cinque meno un quarto, si parte per la Malpensa e poi per Bonn-Colonia con l' aereo della GermanWings. Questa sera Massimo Anfossi "Massimino" del forum sarà a casa mia a dormire, poi rendez-vous con Luigi Bellofatto a Milano. Il concerto si terrà venerdì, nella sala concerti proprio all' ingresso della casa natale di Beethoven, Bonngasse 20, sul fortepiano (Hammerflügel) appartenuto a Beethoven http://www.lvbeethoven.it/Avvenimenti/Beethoven-Avvenimenti-Concerto-Beethovenhaus.html Vi relazioneremo tutti i giorni sul sito circa questa bella avventura. Un caro saluto, a Lunedi!
  18. Ciao a tutti e scusate il ritardo, sono stato impegnato per alcuni giorni. Io sono disponibile a qualsiasi soluzione voglia Simone, senza prevaricare nessuno o peggio sostituendomi agli altri. La sezione Beethoven la considero una mia creatura, le altre, le lascio alla vostra discrezione. In tutti i casi, mi allineerò alle vs decisioni! un saluto fraterno a tutti, vostro
  19. Amici miei, La "suite Montecassino" è disponibile sul sito a quest' indirizzo. http://www.lvbeethoven.it/Articoli/Montecassino/Beethoven-Articoli-Montecassino.html Ringrazio Luigi Bellofatto per la ricerca (e il ritrovamento, ma questa non è una novità) del manoscritto e il maestro Graziano Denini per la ricognizione sul prezioso manoscritto. a presto,
  20. Azzurro! e il povero sito www.lvbeethoven.it a che cosa serve? credo tu ti riferisca alle due sonatine Anhang 5, http://www.lvbeethoven.it/Opere/Beethoven-Midi-Mp3-Sonate-Pianoforte.html#Anhang05-1 Pubblicate ad Amburgo, Bhome, dopo la morte di Beethoven (1828?): piccole elementari composizioni, ciascuna in due tempi (la prima: Moderato, Romanza; la seconda: Allegro assai, Rondò) di autenticità molto dubbia. (io direi MOOOOOOLTO dubbia) ...ma tu suonale ed io te le metto sul sito e leviamo quei brutti mp3!!
  21. Dopo l' intervento di Luigi, ci sono poche cose da chiarire: la prima, è che per questi lavori non riceviamo nessun emolumento; né diretto né indiretto. Né ho mai ricevuto compensi per gli articoli scritti per i booklet di Inedita, da cui ricevo normalmente 25 copie omaggio, che poi - ovviamente – regalo a parenti o amici o a chi mi scrive sulla mia Email. Il costo annuale dei due siti (www.lvbeethoven.it e www.beethoven-music.it) è di 147,50 euro cadauno, comprensivi di IVA. (sul “donate” ho ricevuto la bellezza di euro 17,40, che ho mantenuto sul conto). Ora, a differenza di Luigi, io ho una famiglia un poco più “agé”, con due figli (16 e 19) che comunque mi rompono parecchio le…. ore consecutive cui mi posso dedicare ai miei amati studi beethoveniani. La ricerca è la mia vita, come penso che la lettura di libri riguardanti Beethoven sia la vita di Daniele. Ecco, forse il succo della questione è questo: in realtà ci muoviamo in campi paralleli: da una parte la ricerca sul campo, con le sue spese senza entrate, (io personalmente ho una rimessa di circa 2000 euro annuali e vi dico i miei …azzi, che sicuramente non vi interessano, proprio per essere precisi) ma che poi si conclude con una soddisfazione a 4, 5 anni dalla partenza; dall’ altra, la notevole cultura che Daniele mette nei suoi interventi sempre molto articolati. (diventano lunghi anche perché, solitamente, riporta i brani da cui prende lo spunto per la sua riflessione). A proposito di peracottari che siamo, Luigi ha omesso di scrivere che il 25 aprile corrente anno, Lui, io e Massimo Anfossi saremo alla Beethoven – Haus di Bonn per una conferenza – concerto ove Massimo suonerà nientemeno che il pianoforte di Beethoven, ovvero il Graf del 1824-1826. Mi giunge voce anche che sarà presente anche Inedita, con Cristoforo Prodan, forse perché anche la BH è sensibile alle iniziative di Marketing…. ( lui – Luigi - non lo scrive perché è molto – troppo – schivo, ma io non ho remore di nessun genere né ho mai sofferto di superbia). Comunque apriremo un post per questo. A proposito di superbia, io lo dico senza tema di smentita, che per me è valido qualsiasi argomento, da “perché Per Elisa si chiamava così” alle riflessioni sull’ estetica beethoveniana di Adorno (che sono una gran palla). Nessun problema a parlare con chiunque, dal neofita appena arrivato a….. Daniele. Appunto a Daniele: a differenza di qualcuno che ti ha attaccato con una certa foga per il tuo modo di porti, personalmente non ho mai avuto piacere di litigare con te o con altri; non commenterò le tue due repliche, ma anche io avrei piacere che rimanessi a dare il tuo contributo, e desidero anche che tu faccia una sincera riflessione: non puoi buttare discredito su persone che non solo leggono Kropfinger, ma che lo ospitano in casa, come ha fatto Luigi, che non citano l’ autore, ma che parlano con lui davanti ad un caffé. Cerchiamo di capire che ognuno di noi lavora nel proprio campo. Io personalmente non invado mai il tuo epistemologico, tu non invadere il mio epistemico. (che equivale a dire: quando facciamo critiche, e vale per tutti, me compreso, cerchiamo di farlo nei limiti della gentilezza formale senza livori personali o ancor meglio senza salirci sulle palle intenzionalmente; anche un santo si incazzerebbe, e io non lo sono ) Quindi, il post rimane così, se Daniele vorrà dare il suo contributo, so che molte persone ne saranno felici (e se vorranno scrivercelo e scriverglielo, tanto meglio) se vorrà andare, pazienza. Dovessimo mancare io o Daniele (o tutti e due) ve ne farete una ragione. Per me la questione finisce veramente qui. PS: un piccolo inciso circa gli abbozzi. La strada della percorribilità sulla “ricostruzione” degli abbozzi è irta di problemi formali. Qua si tratta di attribuzioni di musiche da revisionare, là si tratta di aggiungere. Ogni abbozzo fa storia a se. In un altro post Massimo Anfossi spiegherà come si è proceduto alla “performing edition” della Fantasia Biamonti 213, senza arrivare a quel lavoro (quello si) si contraffattura musicale che fece a suo tempo Willem Holsbergen. Statemi bene.
  22. Daniele, sai quanto ammiro la tua deliziosa, ininterrotta spocchia, che ti contraddistingue sempre, ; tuttavia, 1) O tu hai le parti, o le puoi richiedere, così, per tua cultura personale, alla Staasbibliothek di Berlino. 2) fai una ricognizione sul manoscritto, e da MUSICISTA e non da dilettante, trai le conclusioni, magari dopo averci lavorato qualche anno e poi e poi le esponi qui, ma non in tre miserabili righe. ( ma neanche i quei lunghi smenazzamenti che conosciamo ed appezziamo sopra ogni altra cosa nell' universo conosciuto). 3) Se la tua qualità indubbia di pensiero è derivata da letture, leggi bene le conclusioni di De Saint-Foix (ma ovviamente, data la tua enorme certezza di pensiero, tu avrai già letto tutti i numeri della Rivista italiana dal 1923 in avanti. , considerando che TU e solo TU hai la verità, essendo De Sait-Foix poco meno di un coglione) 4) ti prego insegnami come si fa ad aver tante certezze, io in 48 anni ne ho perse moltissime. 5) Ti prego di non essere drastico nel pensiero quando io scrivo di cose pubbliche sul forum. Mi disturba parecchio, lo sai, e continui a farlo. (ti ho sempre difeso in queste questioni, a torto, evidentemente. 6) non m'interessa cosa pensi di me, del lavoro di Inedita, del mio sito ecc.... non dirlo. onestà intellettuale non manca a chi fa, ma a chi giudica, pur non avendo fatto nulla di importante per l' Arte.. 7) non usare, come sempre, il doppio sistema leccata-baccata, con me non funziona, e te lo avevo già detto.... (funziona, ancor una volta, il tuo sistema di irritarmi oltremodo; e questa stupida volta ci sei riuscito appeno, bravo, Daniele! puoi essere fiero di te!, sei riuscito ad avere i tuoi 5 minuti di gloria, oltre avermi fatto perdere 10 minuti per questa inutile controreplica (ma sarà ' ultima volta, contaci) Infine, ti prego di non mandarmi messaggi privati o pubblici di chiarimento o simili, in NESSUN caso, ti risponderò pubblicamente o privatamente, un chance la abbiamo già avuta, due sarebbero troppe. La questione finisce QUI. ti saluto. con tutta la stima che ho sempre avuto per te, non certo modificata oggi, tuo
  23. Ciao a tutti. Riprendo a scrivere, dopo un certo tempo, per un splendida notizia (che non sarà l' unica notizia strepitosa di quest' inizio 2014, per fortuna) Inedita, come sempre sensibile alle novità e alle Rarità Beethoveniane, renderà disponibile, nella primavera 2014, i Sei Quartetti Anhang 2. Interpreti dei quartetti saranno Stefano Tedesco, Primo violino, Giovanni Panascia, Violino secondo, Stefano Azzolina, Viola e Virginia Fiorini, Violoncello. Questi valenti musicisti formano l' Anton Eberl String Quartet. (Anton Eberl fu un grande musicista pressoché contemporaneo di Beethoven; ebbe la sfortuna di morire giovanissimo; sarebbe interessante riscoprire la sua vasta produzione) Ecco in anteprima la cover ed anche la promo tratta dal numero di dicembre di RivistaMusica. : http://www.lvbeethov...Anhang2.html#A2 Dopo 5 anni dal mi incontro con Michel Rouch, dopo 4 anni dalla wp di Genova, ecco un enorme risultato. Gli studi di ricerca sono stati lunghissimi; in calce potete leggere parte del libretto che ho scritto; credo che ad oggi siano le notizie più approfondite sull'argomento da (e non DOPO) gli studi del De Saint-Foix. A presto! A------------------------------------------------------------- Un viaggio lungo ed avventuroso: la complessa storia dei Quartetti Anhang 2 Kinsky - Halm Anhang 2 (1955) / Hess Anhang 7 / Bruers 300 (1951) / Biamonti (1951) 26 Biamonti (1968) Nota aggiunta 11-44 / Kochel - Einstein Anhang 291a (nel 1935) - C 20-05. (dal 1969). Le ultime informazioni moderne, prima delle nostre ricerche, riguardanti questi quartetti si devono al musicologo Giovanni Biamonti, che le cita nel suo catalogo del 1968 ( Giovanni Biamonti, catalogo cronologico e critico di tutte le opere di Beethoven, Torino, ILTE, 1968), che cito testualmente: "Si trovano nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Attribuiti una Volta a Mozart, poi, Dal De Saint Foix, a Beethoven . Autenticità molto dubbia". Laconico commento per un musicologo che, pubblicando qualche anno prima una prima versione di detto catalogo (Giovanni Biamonti, catalogo cronologico e critico di tutte le opere di Beethoven, 1781 – 1800 Roma, 1951), ne parla molto dettagliatamente da pagina 33 a pagina 39, indicandone anche tutti gli incipit tematici. I quartetti furono menzionati per la prima volta nel 1893, dal famoso editore italiano, residente a Vienna , Augusto Artaria. Difatti, pochi mesi prima della sua morte avvenuta nello stesso 1893, Artaria decise di compilare un inventario dei manoscritti presenti negli archivi della sua casa editrice, avendo stabilito che quello redatto da Guido Adler tre anni prima fosse troppo succinto e vago nella forma. Eccoli dunque comparire quindi con il numero di inventario 92i ,: "6 Quartette für Violin; zweifelhaft ob von Mozart componirt Nicht gestochen . " Quando l’ illuminato editore morì, il figlio vendette sue collezioni ai migliori offerenti; le parti di questi quartetti furono così acquistati dal professor K. Köster , medico di Bonn, il quale fece in tempo a realizzare la partitura di quattro di queste opere, donando le parti originali alla Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Köster morì nel 1913 e Karl Max Poppe, antiquario di Lipsia, curò la vendita delle collezioni del defunto. Al numero di incanto 2181 ecco apparire i nostri quartetti: - ( angeblich! ) 4 Quartette, (C, Fm , Es . G ) f. 2V , Va., Vc, aus der Artaria'schen Sammlung ( Jetzt Kgl . Bibliothek, Berlin) aus den Stimmen in Partiiur gesetzt Moderne Äusserst sorgfâltige Handdschrift fol . br Unveroffentlicht 22.50 (Poppe: Lager - Katalog No. 6 , p . 79 - Lipsia - 1913). Due musicologi francesi , Theodore Wyzewa e Georges de Saint - Foix , preparando una vita di Mozart , acquisiscono la proprietà delle quattro partiture. Disgraziatamente, lo scoppio della prima guerra mondiale e la morte di Wyzewa nel 1917, non permisero lo sviluppo di quest’ ambizioso progetto. Alla fine del conflitto, il conte di Saint- Foix continuò da solo al lavoro sulla biografia di Mozart , e, infine, cominciò il primo serio esame delle copie di Koster. Ed ecco la svolta: nel 1923 Saint- Foix pubblicò un articolo sulla Rivista Musicale Italiana: "Nouvelle contribution à l’étude des œuvres inconnues de la jeunesse de Beethoven". Beethoven! Ovviamente, per il ricercatore, questi quattro quartetti non sono Mozart , ma di Beethoven! Furono scritti prima del 1792, cioè prima che Beethoven lasciasse definitivamente Bonn , quando ancora suonava la viola nell'orchestra della Cappella Elettorale ... Grazie alla conoscenza di quest’ articolo, ed in previsione della ricorrenza del centenario della morte di Beethoven, Heinrich Wollheim , membro dell'orchestra da camera dell' Opera di Berlino realizzò una nuova edizione delle parti dei quartetti, fra l’ agosto e il settembre 1926. Anche in questo caso, non si ebbe però nessun pubblico concerto. Alla fine dello stesso anno, il francese Prunieres Henry, direttore de "La Revue Musicale" , fece richiesta di una copia degli ultimi due quartetti alla Deutsche Staatsbibliothek di Berlino, e prontamente la sottopose a giudizio del de Saint- Foix che, una volta studiatola, ne fece relazione nel suo articolo del primo Aprile 1927 : "Une nouvelle révélation de la jeunesse de Beethoven". La conclusione dello studioso, circa l’ attribuzione, è che, essendo opere giovanili , è normale trovare , accanto ad alcune formule compositive tipicamente Beethoveniane, anche di Mozart , Haydn , Boccherini , di Kozeluch , ecc . Un esempio : il primo movimento del quartetto Anhang 2 numero 1 utilizza un tema già presente nel Quartetto per pianoforte dello stesso Beethoven ( WoO 36 , No. 3 ), del 1785. Tuttavia, questo tema appare molto simile anche in un altro quartetto apocrifo Mozart ( Anhang C 20-07 ) ... Dal 1927 più nulla. Perdute le partiture di Koster e Wollheim , scomparse le copie di Prunières. Durante l'ultima guerra mondiale, le collezioni della Biblioteca di Berlino furono nascoste in diverse piccole località della Germania . Non tutto fu recuperato, ma per fortuna le copie originali dei quartetti ritornarono al loro posto nel 1946. La formidabile ricerca si conclude col nuovo millennio: il musicologo francese Michel Rouch richiede le copie originali alla Deutsche Staatsbibliothek di Berlino nel 2006; ne appresta un’ edizione a stampa privata per concerto pubblico, che si tenne a Genova, presso la chiesa di San Siro di Struppa, (limitatamente ai quartetti 1,2, e 4) Il giorno 8 maggio 2010, alle ore 20,30, previa una ricognizione approfondita sulla partitura da parte del Maestro Graziano Denini. In quell’ occasione la prima esecuzione assoluta fu affidata al Quartetto Arconauti, presenti il sottoscritto ed il summenzionato Ruch. La nuova richiesta di microfilm alla Deutsche Statsbibliothek arriva nel marzo 2011, a cura del Dott. Luigi Bellofatto. Il materiale, passato alla Casa Discografica Inedita è la sorgente per la presente edizione discografica. Armando Orlandi
  24. Ottima idea, in realtà il video è già su youtube, in forma privata. Preferisco però dare il link del mio sito internet, dove ho caricato l'mp3. In questo modo posso tracciare gli accessi e dare il consenso al singolo visitatore. Grazie!
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