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Piano Concerto - Forum pianoforte

giovannig

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Tutto postato da giovannig

  1. Non so la chiave, che è meglio prenderla buona, ma per il resto non ci sono problemi, gli attrezzi puoi prenderli anche in Cina. Io comunque preferisco averli singoli non col manico intercambiabile
  2. Cioè un lavoro fatto solo per le tasche del tecnico? E che difetto c'era per giustificare il cambio di una martelliera con una peggiore? Non capisco...
  3. E si sa che sono più piccini ma come mai questo confronto? Chi è il fortunato?
  4. C'è una intervista di Fabbrini che racconta questa cosa, ma c'è anche la storiella dell'ago rotto dentro il martello
  5. Ne raccontano tanti di aneddoti, chissà.... Sicuramente di un rullino al contrario potresti accorgerti anche tu perché si produrrebbe un maggiore ostacolo all'uscita dello spingitore, poi sentiresti anche un avanzamento quasi a scatti oltre al fruscio, in quanto hai il rullino che lavora contro pelo....c'è comunque una tacca orizzontale che identifica il verso giusto di scorrimento. Per quanto riguarda le regolazioni so che non amava quelle troppo strette, che vanno di moda oggi...in effetti negli anni 70 chi girava per le fabbriche tedesche come tecnico visitatore ricorda che gli scappamenti erano 2 mm il primo, e il secondo il doppio... Più abbondanti fino a 3 mm sui bassi (il drop rimane uguale ovviamente)... In allegato puoi vedere un foglio incollato su un pianoforte tedesco anni 80 che riporta le regolazioni di fabbrica: anche sugli Steinway che la fabbrica consegna non ci sono scappamenti attaccati alle corde e gradini dopo tocco di mezzo mm, anzi... Poi ognuno può fare come preferisce.
  6. Si il calibro dell'acciaio aumenta di un numero, ma ho sentito anche di qualcuno, non so se sia vero, che ha disarmato un grancoda nuovo per scaricarlo, forse modificando anche i calibri, durante un master e pare che l'assemblea si fosse anche convinta che ci fosse stato un miglioramento in termini di resa sonora... Però, come dico sempre, son gusti!
  7. In fabbrica non fanno così, mai visto uno Steinway nuovo con i martelli romboidali infatti, a voler fare i piglioli, l'unico difetto è di tipo estetico sulla rasatura, così si passa da un estremo (tondi a patata) all'altro (a triangolo)...però il lavoro è pulito anche perché li ha incollati la fabbrica
  8. In fabbrica non fanno così, mai visto uno Steinway nuovo con i martelli romboidali infatti, a voler fare i piglioli, l'unico difetto è di tipo estetico sulla rasatura, così si passa da un estremo (tondi a patata) all'altro (a triangolo)...però il lavoro è pulito anche perché li ha incollati la fabbrica
  9. Il grancoda certamente può essere caricato un po di più sugli acuti, forse c'è anche qualche mm di differenza sulla lunghezza. Almeno suona anche più facilmente
  10. Forse ti riferisci all'acciaio ma la vera differenza sta sui bassi tra i vari modelli, sugli acuti sono più o meno tutti uguali salvo un mezzo numero...se ti riferisci all'acciao si, aumenta leggermente, forse il grancoda finisce col 13 e mezzo gli altri col 13, ma parliamo di una differenza millesimi di mm..sui bassi si considera anche il rame avvolto, ovviamente, e la corda finita è più sottile via via che si sale con la lunghezza, infatti è meno disarmonico.
  11. Forse intendevi dire che diminuisce il diametro delle corde... Comunque dipende molto anche dal piano.
  12. Credo che oggi 440 sia un diapason bassino anche per casa, conosco tecnici che da 50 anni accordano a 442. Ma sono scelte. Per me stato da concerto e stato di fabbrica sono un concetto unico, a me l'idea dello Steinway rimaneggiato non piace e qui in Italia, oggi, uno Steinway "pane al pane, vino al vino" lo si può trovare da Passadori.
  13. Ma certo, in casa avere più tastiere su cui suonare è certamente un vantaggio. Quando un pianista ha a disposizione un pianoforte da concerto ottimo può fare di tutto, da Bach a Chopin... Un pianoforte come questo per esempio: Qui come erano regolati gli scappmento secondo te, vicini lontani?
  14. Ho sbagliato a scrivere volevo dire che lo stavo per citare io. Più pianoforti preparati diversamente, è una cosa che si fa pollini per esempio cambi a pianoforte durante il concerto a seconda dell'autore
  15. Conoscevo il video citarlo per dire che la tecnica quella è a prescindere dallo strumento
  16. Sicuramente Le regolazioni sono molto personali...e non erano di certo degli Steinway nello stato di fabbrica (ne ha avuti diversi a seguito). Comunque ci sono diverse interviste di Franz Mohr che racconta il lavoro con Horowitz... Io sono più per la filosofia di Rubinstain, sia come pianismo sia per quanto riguarda lo strumento Quanto puoi portarti appresso sempre lo stesso pianoforte, sempre lo stesso tecnico e anche il medico le cose si facilitano sicuramente, dai quali effetti puoi ottenere, conosci i pedali etc etc...
  17. Ma anche il pianoforte di Horowitz a volte risulta troppo impregnato sui bassi (sbam sbam) ma ci sta...sicuramente siamo tutti influenzati dalle bellissime registrazioni degli anni 50 60 della deusche grammophone
  18. Vedi a me il pianoforte del video non dice nulla, anzi lo trovo anche sgradevole, accordato troppo "stretto"...waaawaaaa (ottave) È una questione di gusti, è curioso non trovi?
  19. Mi hanno raccontato un aneddoto di un gran pianista che andò ad Amburgo a scegliere il gran coda, non ne aveva trovato uno che fosse soddisfacente.... Tornó una settimana dopo a provarne degli altri e finalmente fu soddisfatto.... Nessuno gli disse che era lo stesso provato una settimana prima ma spostato nell'altro angolo. Tirar giù il cavalletto signisfica per me svitarlo e portarlo "a banco"
  20. Devi avere il cavaperni per estrarlo, devi tirar giù il cavalletto per sostituirlo, si può usare un filo della stessa misura del vecchio perno (ma zigrinato con la carta vetrata) per alesare il foro se non hai gli opportuni strumenti. Poi inserisci il perno nuovo, di una misura in più se necessario. I perni che si vendono in bacchette lunghe (fili appunto) sono più facili da usare, sai come inserirli? Diversamente puoi provare, senza estrarlo, a bagnarlo con una goccia di petrolio bianco che lo sgrassa senza intaccare il legno, e poi evapora da solo...ogni tanto smuovi lo spingitore, ma sono rimedi non definitivi. Estate o inverno certo possono influire, con l'umidità si gonfiano le guarnizioni, poi anche i martelli umidi suonano meno e la risposta cambia. I pianoforti del conservatorio sicuramente saranno usati e anche parecchio, con l'usura gli attriti si perdono completamente, anche i martelli col tempo si rasano e si consumano diventando più leggeri....come sai un grammo in meno sul martello col rapporto meccanico influisce per 5 o 6 grammi sul tasto, e se il martello perde massa diminuisce anche l'inerzia. Non ci sono grossi segreti di stregoneria nel piano...un tecnico da concerto che prepara un pianoforte trova un equilibrio tra tutte le variabili per fare in modo che lo strumento renda al meglio. Nel pianoforte di casa (da studio) spesso non si dedica tutto questo tempo anche perché è fisicamente più limitato del gran coda e non si può ottenere lo stesso risultato in termini di tocco (il tasto è più lungo e non solo quello)...
  21. Gli Steinway dei primi 900 avevano una discesa di 45 grammi o anche meno, i cavalletti erano più leggeri di 2 grammi rispetto agli attuali e c'era il giusto ritorno però piombavano parecchio la tastiera, anche verso il fulcro...tastiera in assoluto più leggera (ai grammi) ma parecchia inerzia....ritengo che sia preferibile avere anche un peso di discesa di 60 grammi ma limitare il piombo, il pianista sente una meccanica più agile più veloce (vedi i Kawai per esempio). Alla fine le regole ci sono ma bisogna valutare anche caso per caso, si sono molte variabili che fanno propendere per una scelta piuttosto che un'altra... Mi è capitato di ritirare un pianoforte una volta, tedesco a coda, che non ho nemmeno spulciato....l'ho suonato un pochino e mi sembrava scorrevolissimo, bello! Quando è arrivato il momento di metterci le mani ho visto che c'era pochissimo piombo nel tasto e il peso di discesa era di 65 grammi, senza misurare non lo avrei mai detto! Quindi i nemici del pianista non sono tanto i grammi assoluti ma gli attriti e l'inerzia....secondo me.
  22. Non è il solo cavalletto a differire, è la filosofia che ci sta alla base completamente differente dal resto dei pianoforti....il cavalletto in sè a parte la forcola e il cuscinetto ferma corsa non è poi così da un Renner standard, Il cavalletto Yamaha per esempio è ancora più simile...però ci sono dei posizionamenti, delle inclinazioni, dei tasti che cambiano e ammesso che si possa pensare di fare quello che dici riadattando tutte le barre, i supporti eccetera il risultato non varrebbe le ore di lavoro necessarie per ottenerlo. E ancora a parità di misure e progetto tra due Steinway nati nello stesso periodo ci possono essere delle piccole differenze che danno una sensazione diversa a chi suona...per questo il pianoforte si sceglie. Il problema principale è capire da dove si vuole partire e che cosa si vuole ottenere.
  23. Poi anche per l'incollaggio cerca prima di posizionare il fiocchetto sulle corde in modo che pizzicandole non si sentano armonici o risonanze.... Poi lascialo in posizione e fai appoggiare sopra il legnetto naturalmente, usa una vinilica molto densa (basta farla seccare un po in un bicchiere) e vedrai che in questo modo si trova la giusta posizione, ok?
  24. Il tondino in metallo che sostiene lo smorzo, meglio non cercare di orientarlo diversamente dopo aver escluso tutto il resto....eventualmente puoi anche provare a caricare di più la molletta ma dove gli smorzi sono più piccolini il problema è fisiologico. Prova a far sporgere di sotto il fiocchetto avrai una superficie utile maggiore
  25. Siamo per caso nella zona dell'incrocio? Prova a tagliare il fiocchetto più lungo rispetto al legnetto, verso il basso se c'è spazio (insomma sfrutta lo spazio che c'è) e vedi se migliora. Si può anche controllare la spaziatura delle corde, se lo smorzo non entra bene si possono allargare un poco oppure si può stringere il coro se troppo largo o sistemare se non simmetrico rispetto alla corda centrale... Si può anche provare a pungere in ultima ipotesi il fiocchetto dove poggia sulle corde (il feltro si gonfia e in genere lavora meglio). Cose da provare ce ne sono tante, il fiocchetto nuovo necessita di assestamento (devono formarsi le impronte). Evitare di toccare i fili, se lo hai già fatto hai fatto male
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