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Piano Concerto - Forum pianoforte

camy86

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Tutto postato da camy86

  1. Come da titolo. Qualcuno l'ha consultato? E' un libro che vale la pena possedere? Avete dei consigli quali libri di acustica uno dovrebbe o non dovrebbe possedere?
  2. Gennarino: complimenti per la spiegazione chiara e dettagliata! Quali libri di acustica ha consultato? Ne consiglierebbe qualcuno in particolare? P.s. Buon capodanno a tutti e bevete responsabilamente!
  3. Secondo me il genio in assoluto non si può trovare. Perché? Semplicemente, perché non esiste. Ad esempio la musica di Mozart, alle mie orecchie manca di qualcosa: non so esattamente che cosa ( una cosa che avverto è che la leziosità mozartiana è squarciata da un temporale estivo violento dalle ciocche arruffate di Beethoven), ma non ritrovo le stesse emozioni che con la musica di Beethoven ho, ma quando sento le musiche di Beethoven sento una certa somiglianza con quelle di Brahms, ma in modo che Beethoven non riesce ad esprimere, ma anche viceversa, ecc.... Si potrebbe anche fare i paralleli nella musica moderna: chi se non Jimi Hendrix ha espresso l'essenza della libertà con il blues, trasformando il fastidioso feedback dei pick up della chitarra nella melodia, ma non riuscendo ad esprimere ad esempio la semplicità armonica dei Beatles che a loro volta non avevano l'immediatezza di Hendrix, che però mancava della rozzezza dell'heavy metal,che non riesce a produrre un disorientamento prodotto dal jazz con le sue folli improvvisazioni su armonie poco convenzionali, ecc... Spero di essere apparso confuso: la ricerca del genio assoluto è questo, confusione! Si potrebbe andare avanti all'infinito (che in questo caso è "finito", visto che le persone e quindi i compositori sono tanti, ma in numero finito, ma il numero di combinazioni ed emozioni è talmente grande che pare infinito alla mente dell'uomo) nel ricercare il genio. Ha detto bene Gennarino! La musica è l'importante! La fisica è l'importante! Gli interpreti sono importantissimi, ma rispetto al totale, per assurdo sono di scarsa importanza rispetto alle loro scoperte, rispetto a loro stessi e alla materia in cui hanno studiato e operato! P.s. Mi rendo conto che è un ragionamento grezzo, ma citando dal mio libro di costruzione di macchine: "... se il ragazzo è un pò grezzo, fategli fare il banditore d'asta, oppure l'ingegnere."
  4. Innanzitutto voglio complimentarmi con Paolo per l'esposizione chiara e dettagliata: secondo me sarebbe utile anche dire, magari qui, i testi di riferimento su cui ci si è basati, oltre naturalmente la pratica mera e propria che si è fatta negli anni. P.s. Simone, suoni da paura! Ogni giorno che vedo i tuoi video sei uno spunto per migliorarmi: trovo che guardare i movimenti di un altro pianista sia un punto importante per il miglioramento della propria tecnica.
  5. camy86

    Steel Pan

    Fortissimo! Anche Pastorius aveva uno steel pan nella sua line-up. A 3:55 si può sentire uno splendido solo.
  6. Interessante! Non hai considerato però la possibilità di quante persone dopo aver visto questo bel forum comprino un pianoforte.
  7. La differenza è che sono semplicemente scale diverse. Se uno utilizza il modo misolidio ha soluzioni armoniche diverse rispetto che usare il modo maggiore. Non è un concetto semplice da spiegare, anche perché forse non ho le conoscenze e le competenze per spiegarlo: magari Simone o qualche altro possono provare a spiegarti. Se capisci un pò l'inglese e hai un'ora libera ti consiglio di guardare questo: http://www.youtube.com/watch?v=UGTT_VK2kVY
  8. Allora: intanto chiariamo un concetto. Le scale sono suddivisioni delle ottave secondo una successione di note distanti le une dalle altre da intervalli ben definiti. La successione di questi intervalli è chiamata "modo". Ci sono molteplici modi: uno dei più usati, nella musica occidentale, è il modo maggiore (perché l'intervallo tra la prima e la terza nota è T+T=2T) costituito da T T s T T T s . Se voglio ad esempio costruire il modo maggiore di re non faccio nient'altro che rispettare la successione in rosso. Si avrà quindi: T T s T T T s re mi fa# sol la si do# re Veniamo dunque al modo misolidio, anch'esso maggiore, definendo questa successione di intervalli: T T s T T s T. Se voglio ad esempio costruire il modo misolidio di la non faccio nient'altro che rispettare la successione in blu. T T s T T s T la si do# re mi fa# sol la Il fatto che abbiano le stesse alterazioni in chiave non vuol dire che siano la stessa scala, e infatti la successione degli intervalli non è la stessa, quindi sono scale diverse. Poi, se analizzi le due scale ottenute, il modo misolidio si ottiene partendo dal quinto grado di un qualsiasi modo maggiore: è più facile costruirlo mentalmente se si conoscono le scale maggiori. Spero di essere stato chiaro. P.s. T= tono s= semitono 2*s=T
  9. Premetto che non ho fatto l'esame di armonia, ma voglio provare a spiegare perché la canzone "suoni bene lo stesso": in realtà anche le "cosiddette canzonette d'osteria" saranno semplici (che poi hanno un'immediatezza che la musica classica, pur nel suo grande splendore, non riesce a raggiungere), ma alle volte nascondono cose che magari non balzano all'occhio e/o all'orecchio subito. Proviamo ad analizzare gli accordi: la strofa non ha quindi una struttura a zone, ma essa è in re maggiore? Apparentemente sì, ma quando si sente l'accordo in D non si ha sensazione di "riposo", ma di movimento verso qualcos'altro. La motivazione di questo è perché la strofa è costruita sulla scala di la misolidio (la,si,do#,re,mi,fa#,sol,la), ovvero la scala costruita sulla dominante di re maggiore. In fatti D,A,G,D si possono costruire su tale scala. Mi dirai: ma perché allora nel la non c'è senso di riposo? Semplicemente perché non lo si vuol creare, omettendo di risolvere in A per creare una continua cavalcata irrisolta, aiutata dalla sezione ritmica, verso il ritornello. Esso comincia in G, che è la sottodominante di re maggiore, per creare tensione risolta subito in D. Poi A,G,D. Il pezzo infatti ha struttura strofa chorus ripetuta per 3 volte ovvero: intro: D,A,G,D (1/4 della durata della strofa) strofa chorus strofa chorus strofa chorus outro: chorus Spero di non aver sparato troppe cazzate armoniche.
  10. L'ho risentita per la seconda volta dopo che l'ho fatta e sì, fa proprio c...re soprattutto perché ogni tanto mi perdo nella melodia o nel ritmo/tempo. Bocciato! La tiro via, prima che qualcun'altro la scarichi!
  11. Secondo me è un buon metodo, ma bisogna avere il tempo per farlo: io invece di andare avanti per 6 pagine o più mi concentro magari su una ventina di battute provando a crearmi dei riferimenti e scrivendo gli accordi su cui è basato il brano. Può sembrare una contraddizione ma io faccio così: più che imparare le singole note del brano, bisogna imparare le frasi (che contengono le singole note) e poi le note singole vengono da sé.
  12. camy86

    Salti

    Io faccio così: ad esempio nei pezzi di Joplin imparo lentamente con movimenti ampi della mano e poi quando mi sento sicuro aumento gradualmente la velocità: ogni tanto provo a velocità "folle" per vedere se effettivamente ho fatto progressi. Non bisogna avere paura: io ho imparato a buttarmi e devo dire che facendo così ho sicuramente fatto meno errori di quando ero preoccupato per ogni singola nota. E' chiaro che lo studio rigoroso ci deve essere per eseguire le note giuste, ma quando si sta andando nel brano e si fa qualche stecca è meglio andar avanti, segnarsi un appunto mentale e non fermarsi. Questo secondo me può aiutare nell'esecuzione in pubblico che magari può sempre riservare brutte sorprese, come una piccola stecca o anche una mosca che ti ronza vicino alle orecchie! Sto anche io studiando rag-time e col tempo voglio anche metter su Pianofortissimo di Carosone.
  13. Io sono convinto che il condividere il sapere e l'intelligenza accresca sempre più il bagaglio di ognuno. Quindi essendo i file strumenti per arricchirsi essi dovrebbero avere nelle forme giuste la libera accessibilità a chi ne voglia visionare il contenuto: è chiaro che tutto non può essere gratuito, perché altrimenti le persone che magari lavorano dietro quel documento/file non avrebbero da mangiare, ma in parallelo e rispettando questo, la condivisione è un punto di partenza imprescindibile per chiunque. P.s. Lo so che non sono fatti miei, ma come mai Francesco di Parigi visto che vedo che sei di Torino? Forse perché sei amante di Chopin che suonava sui Pleyel?
  14. camy86

    Salti

    Io non mi ricordo e mi scuso se sono stato smemorato: ho aperto questa discussione senza scrivere (mi è rimasto in testa) per avere anche dei consigli di chi si cimenta con il rag time e quindi indirettamente lo stride piano. Riguardo a quest'ultimo è proprio la metabolizzazione a pilota automatico mentre s'improvvisa (magari anche improvvisando con la sinistra). Un'altra cosa che mi chiedo sempre è che pur disponendo di una non buonissima lettura a prima vista quando leggo il notturno di Chopin op.9 n.2 mi accorgo che alla fine se studio un'attimo la sinistra e cerco di mandarla "a pilota automatico" e poi mi concentro a leggere la destra mettendole insieme, pur con qualche stecca, mi sembra di suonar meglio e più fluido non per il fatto di andare "a pilota automatico con la sinistra" ma proprio perché riesco a sentire meglio la melodia con tutto il corpo. Forse ho detto una miriade di banalità, ma sto ragionando bene?
  15. camy86

    Salti

    Come affrontate i salti? Mi riferisco a quelli della sinistra per fare l'accompagnamento.
  16. Mi unisco anche io! Tantissimi auguri!
  17. Guarda: secondo il mio parere potresti optare per un verticale buono, se vuoi spendere sui 3000 euro. Io ho un U3s e mi trovo benissimo. Certo non è un coda, ma ti assicuro che i bassi spingono e il suono è ben bilanciato in tutti i martelli. Potresti valutare questo: dovrebbe essere relativamente vicino a dove abiti.
  18. Anche io mi unisco: grazie! Altre parole sarebbero superflue: mille volte grazie ancora!
  19. Di siti web non ci capisco un h...tml
  20. Sono all'ultimo anno di ingegneria meccanica.
  21. Ecco la mia esperienza: ho un ricordo vago che mi mettevo alla tastierina casio e premevo un pò di tasti. Quello più nitido è stata la mia prima lezione di pianoforte: ho visto questo verticale nero e la tastiera che non finiva più. Di tutta il mio primo maestro mi domanda:"Secondo te dove sono le note più acute?" Io un pò titubante, sapendo di dar la risposta sbagliata, un fatto che non mi sono mai spiegato, ho indicato la parte sinistra della tastiera. Ho fatto così forse perché ero veramente innamorato! Bah, chi lo sa! Il mio primo pianoforte a noleggio è stato un verticale young chang: nei primi anni mi somigliava accettabile, però poi andando avanti sono contento di averlo cambiato con un U3S. Esprimo un ultimo e pensiero forse controcorrente: i pianoforti sono strumenti inanimati ma è la nostra testa che costruisce e li fa rendere vivi. Quindi, è chiaro che neanche io venderei mai il mio, ma non bisogna dimenticarsi che il pianoforte è "solo uno strumento". P.s. Vorrei essere più attivo nel forum: maledetta ingegneria!
  22. Guarda: io ho un roland rd-150. Ho fatto una strimpellata con una registrazione pò alla buona su un pezzo di Miles Davis e le dinamiche si riescono a controllare in modo discreto dal mio punto di vista: è chiaro che il confronto con le librerie per pc non regge, ma dal vivo dove è importante "bucare" secondo me è un'ottima tastiera. Basta scaricare l'allegato sotto, per farti/vi un'idea.
  23. Gennaro: grazie per aver postato questo spartito che cercavo da tempo! Ecco i primordi dello stride piano! Questa sì che è musica: riunisce il contrappunto a gruppi irregolari. Infatti un grandissimo dello Stride piano Fats Waller studiava Bach e si sentono le sue influenze. Ecco un esempio... http://www.youtube.com/watch?v=oeGIQNaqepA
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