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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. @Ombraluce Cerca su google pianoteq oppure Physis Piano @Croma Campionamento a 44,1 kHz oppure 44100 Hz per i 44 MHz siamo già in piena banda delle portanti per trasmissioni broadcasting ma sicuramente è stato un errore di battitura, lo dico solo per non generare confusione in chi legge. Riguardo i campioni Bosendorfer della EWQL Pianos, credo sia proprio il Bosendorfer il set a cui fai riferimento... 8 Gb bastano ed avanzano se carichi solo quello. Le librerie si impuntano se l'hard disk è lento. Ecco perchè si consiglia sempre l'utilizzo di un hard disk SSD. In RAM in realtà non vengono caricati i campioni in toto. Anche perchè la Bosendorfer se non sbaglio si aggira sugli 80 gb, ed ovviamente nessuno o quasi ha 80 gb di RAM sul PC... Completamente d'accordo con te sul discorso dello stile...
  2. Il momento flettente c'è sicuramente a meno che il pianoforte non sia un corpo perfettamente rigido, che in natura non esiste. Bisogna però valutare le cose con cautela perchè altrimenti si rischia di farsi troppe "pippe mentali" e spendere un sacco di tempo su qualcosa che poi non serve a niente, come in questo caso. Es. consideriamo una barchetta di 5 mt, una mosca che vola con una velocità di 20 km/h colpisce lateralmente la barchetta che sta viaggiando per conto suo. L'urto produce una variazione della posizione della barca ? Risposta: certamente si (magari nell'ordine di un milionesimo di millimetro). Tale variazione è in grado di creare problemi e modifiche apprezzabili al percorso della nave ? Risposta: no. Motivo per il quale gli ingegneri ed i fisici che progettano le navi non stanno lì a perder tempo per calcolare i possibili impatti con mosche e zanzare. Io credo che qui il discorso non sia molto diverso... Anche perchè presumo che i costruttori non avrebbero avuto grossi problemi a costruire pianoforti con le rotelle in asse se avessero pensato che diverse posizioni delle stesse avrebbero potuto creare problemi di accordatura apprezzabili.
  3. Il momento di cosa ? Non mi è chiaro questo ragionamento... Ti riferisci al momento torcente ? Le lunghezze delle corde non dipendono da come sono messe le rotelle, dipendono dalla distanza capotasto e punto di ancoraggio posteriore. Stiamo sempre parlando di uno strumento rigido, rafforzato tra le altre cose da un robusto telaio in ghisa. Variando di qualche centimetro, credo al massimo 2 cm, la distanza dei punti di appoggio per effetto della rotazione delle rotelle mi risulta difficile pensare che incida anche sensibilmente sull'accordatura... Così, a rigor di logica...
  4. Senti con queste modifiche se rende di più l'idea... Non ho riaccoppiato il video volutamente perché mi interessa che tu esprima un'opinione solo sulla base dell'interpretazione. Ovviamente ho allegato solo una piccola parte... Per le saturazioni c'è poco da fare in post produzione. Se le forme d'onda sono tagliate, sono tagliate c'è poco da fare... Ci sarebbe la possibilità di sistemare anche quelle entro certi limiti ma richiede molto tempo e non era il caso per un semplice ascolto. Fammi conoscere le tue impressioni. http://www.pianoconcerto.it/condivisione/michelangeli_op111.mp3
  5. Ad un primo ascolto anche a me ha dato la stessa idea... Poi mi sono reso conto che il problema per me è psicologico e correlato al suono: è solamente la resa sonora che non mi convinceva. Suono picchiettato ed ultra compresso nonostante vada spesso in saturazione, solo più tardi mi sono reso conto che i microfoni erano piazzati dentro al pianoforte come nel Jazz... Errore imperdonabile del fonico che evidentemente non era un gran che, anche se la situazione non farebbe pensare ad una cosa del genere, la ripresa devo dire che è al limite dello scandaloso...
  6. Il VPC1 è una tastiera muta. Compra un'interfaccia MIDI to USB, collegala al tuo pc (installa i driver di questa periferica), apriti un VST e divertiti. Non serve scaricare nessun driver della tastiera.
  7. Personalmente amo molto i digitali Kawai... Il CA è un ottimo strumento soprattutto per quanto riguarda tastiera e meccanica. Se poi vuoi fare in modo di non avere un suono confezionato devi optare per utilizzare un PC con un'interfaccia MIDI ed un VST come Pianoteq o simili comunque a modelli fisici in cui puoi scegliere ogni singola caratteristica fisica (Lunghezza del pianoforte, impregnatura dei martelli, caratteristiche acustiche della stanza ecc. ecc. ). Come ho già detto in altri post io preferisco comunque suoni "confezionati=campionati", ma è solo un mio punto di vista condivisibile o non...
  8. Da wikipedia... "Physical modeling (modelli fisici) Come detto più sopra, la generazione a modelli fisici analizza il suono originale nella sua complessità e non nelle sole componenti elementari, permettendo di ottenere una riproduzione (è più corretto parlare di una ri-generazione) del suono con le modalità del progetto. In altre parole, laddove per un pianoforte campionato si può scegliere se includere il riverbero del locale nel quale i campioni sono stati registrati, oppure arricchire il suono con un modulo separato di riverbero digitale, un pianoforte a modelli fisici disporrà già della struttura sonora delle corde percosse, della vibrazione di altre componenti dello strumento, dei riflessi acustici della cassa del piano e così via e non necessiterà quindi di post-trattamento del segnale. Avendo poi a disposizione detti modelli, il pianoforte a modelli fisici potrà consentire un certo margine di modifica del suono prodotto, in cui il musicista potrà impartire ad esempio una arbitraria profondità della cassa, uno smorzamento dato da un particolare tipo di trattamento del legno e altri dettagli, estremamente complessi quando non impossibili da realizzare, se simulati in modo tradizionale." Per me resterà sempre inferiore ai campioni. La realtà è troppo complessa per essere spiegata con formule matematiche. La fisica non è una scienza esatta, funziona sempre in un certo intorno. Se la precisione della formula ci basta ai fini dell'applicazione in cui essa viene applicata non c'è problema ed è un potente strumento di previsione. Se la precisione necessaria supera di gran lunga quella del dato teorico allora non ci possiamo avvalere di questa soluzione. Purtroppo o forse per fortuna, l'orecchio umano è uno strumento estremamente preciso, fin troppo ! Si accorge di tutto e, almeno a mio parere, i pianoforti a modelli fisici sono e saranno sempre inferiori agli ottimi campionamenti. Uno punto di forza di questi strumenti virtuali è la dinamica, che batte quella dei campioni. Per il resto, a livello di suono, non credo ci sia paragone. Ma è solo un mio pensiero... Con questo non voglio togliere nulla ai modelli fisici che restano dei bellissimi strumenti anche, in un certo senso, affascinanti dal punto di vista ingegneristico. E' solo questione di gusto la mia...
  9. Valuta anche librerie... Ce ne sono una miriade. Secondo me ancora superiori ai modelli fisici.
  10. Per rispondere alle tue domande... L'accordatura del pianoforte si divide essenzialmente in quattro fasi: 1) Isolamento delle corde esterne di ciascun coro 2) Spartizione dell'ottava centrale (con il conteggio dei battimenti) utilizzando i metodi di accordatura per terze e seste o quarte e quinte con riferimento al LA 440 ( Il La 432 non si usa più ufficialmente da Verdi ) 3) Accordatura degli intervalli di ottava superiori ed inferiori che vengono riportati a battimenti zero rispetto all'ottava centrale spartita 4) Accordatura dei cori Per la spartizione dell'ottava centrale vanno seguite determinate successioni di bicordi che all'ascolto devono avere un numero prestabilito di battimenti. L'accordatura deve essere fermata trovando l'equilibrio delle caviglie. Se questa fase non viene completata alla perfezione ne risentirà l'accordatura di tutto il pianoforte perché ti porterai gli errori anche sulle ottave. Se il pianoforte è parecchio sotto riferimento si devono effettuare diverse accordature a distanza di tempo con riferimenti diversi dal LA 440 ma incrementali... Questo è necessario affinché il pianoforte si assesti senza perdere l'accordatura troppo in fretta. Accordare un pianoforte di poco scordato è già di per sé cosa assai difficile se non si ha nessuna esperienza, accordare un pianoforte d'epoca che presenta innumerevoli problematiche rasenta l'impossibile. Ecco perché ti ho consigliato un accordatore professionista
  11. domiad ti invito a non aprire molteplici thread con gli stessi contenuti. Scriverne uno o 3 non ti mette in condizione di ricevere più risposte, da semplicemente più lavoro ai moderatori e agli amministratori per ricercarli e doverli rimuovere.
  12. Ciao Eugenio, il consiglio che sento di darti è quello di affidarti ad un tecnico competente. Senza nulla togliere alla tua intraprendenza, buon orecchio e voglia di fare che servono sempre e sono elementi fondamentali; ma che non si diventa accordatori solo con queste caratteristiche è un dato di fatto. Bisogna affiancare tecnici esperti e accordare qualche centinaio di pianoforti prima di fare un'accordatura discreta. I nostri video, come già detto diverse volte non hanno lo scopo di insegnare come si accorda / regola / intona / restaura un pianoforte... Hanno l'intenzione di mettere in giusta correlazione il musicista con il tecnico di pianoforti: fargli parlare la stessa lingua, cosicché il musicista possa manifestare con consapevolezza le sue impressioni e trovare la giusta via di risoluzione insieme alla competenza ed esperienza dell'accordatore. Dall'altra parte questi video servono anche a mettere il pianista in condizioni di poter distinguere il tecnico professionista dal tecnico improvvisato che oltre a fare un lavoro male potrebbe anche arrecare danni allo strumento. Proprio su questa ultima frase voglio soffermarmi... Recare danni al pianoforte può implicare costi di riparazione molto elevati, pertanto rinnovo il mio consiglio di chiamare un professionista e consigliarti con lui sugli eventuali lavori da fare. Grazie per gli auguri che giro anche a te e ad i complimenti per il forum. Benvenuto tra noi !
  13. Grazie per gli auguri festivi che ricambio, e per il sito, benvenuto ! Ti confesso di non aver mai sentito una cosa del genere. A rigor di logica, fisicamente, non dovrebbe cambiare nulla. Le gambe del pianoforte sono saldamente ancorate alla cassa pertanto non credo che risenta di flessioni se il punto d'appoggio a terra si modifica di qualcosa nell'ordine del centimetro. Quello che mi sento di dire è che sicuramente cambiano le risonanti a terra, trasmesse tramite le gambe del piano, di qualche Hz, perché variando la distanza tra i punti di appoggio a terra variano le lunghezze d'onda delle risonanti e dunque la loro frequenza. Ma in caso se ne "accorgerebbe", se così si può dire, di più il vicino al piano di sotto che te che suoni e risenti del suono diretto e di tutte le riflessioni dell'ambiente. Sentiamo se c'è anche qualcuno che ha avuto esperienze dirette ma io onestamente credo che non cambi nulla...
  14. Carissimo, tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo anche a te. Diamoci del tu dai... aspettiamo un tuo video. Spero che i forumisti vicini al luogo del tuo concerto accorrano numerosi. Ad maiora ed in bocca al lupo !
  15. Qualcuno di voi conosce con quale set di microfoni sono state registrate queste meraviglie ? Per la mia libreria vorrei cercare di ritrovare un suono simile a questo, non come i moderni suoni classici che poco si accostano alla musica classica... Livio Argentini si è gentilmente offerto di prestarmi i suoi preziosi e magici preamp, ma per ricreare quel suono ho necessità di ritrovare quei microfoni... Confido in un vostro aiuto !
  16. Dipende innanzitutto dal suono che cerchi in relazione alla tipologia di musica che vuoi registrare. Es. per un quartetto Jazz non vorrò lo stesso suono di un quartetto barocco. Sulla base di quello che vuoi registrare ci sono diverse tecniche più o meno adatte alle circostanze. Ci sono altezze e distanze dagli strumenti che sono degli standard, poi a seconda anche del livello di RT60 dell'ambiente si modificano per correggere eventuali problematiche. Le problematiche che si possono verificare quando si muovono i microfoni dalle loro distanze standard sono sempre in relazione alla fase. Nel caso di un quartetto potremmo optare per microfonare ogni singolo strumento (nella mia tesi di laurea sto scrivendo un capitolo dedicato proprio alle tecniche di microfonazione ed al posizionamento nei vari strumenti), oppure paradossalmente registrare con la tecnica Blumlein. La Chesky Records utilizza soprattutto la Blumlein e la binaurale (indicata per ascolti in cuffia). I risultati sono straordinari ma è molto difficile da attuare e va anche a discapito dei musicisti che devono suonare praticamente imbalsamati senza potersi muovere troppo. Insomma tutto dipende dal suono che vuoi ed entro certi limiti, con i dovuti accorgimenti, puoi esplorare nuove strade, purché siano motivate da senso pratico; tanto per dire che non si possono mettere i microfoni a caso solo perché al primo ascolto il suono ci piace... Il suono deve piacersi ma si devono comunque evitare tutte le problematiche relative alla fase ed alle frequenze di risonanza dell'ambiente. Non mi sognerei mai ad esempio di mettere un microfono in un angolo, dove si raggruppano le onde dei bassi se quello che voglio fare è una ripresa pulita (per pulito si intende il più possibile simile al suono dello strumento che io sento acusticamente). Magari in alcuni stili musicali, si potrebbe invece avere la necessità di quel suono carico di basse frequenze che è sbagliato a livello di distribuzione dei pesi nel range di frequenze ma che in quel particolare contesto potrebbe avere un suo senso...
  17. Mmmm, quello che scrivi non è totalmente vero. Dipende che tipo di mix si fa... In uno studio di mix orientato al cinema dove fanno anche il doppiaggio, è possibile che vengano inviati anche i files di progetto. Addirittura allegando le specifiche dei plug-in da utilizzare per una determinata voce con tanto di allegato per le impostazioni di ogni singolo plugin. Mi raccontavano i proprietari degli studi che per il doppiaggio di alcuni cartoni animati allegavano un chilometro di documentazione sui plugins delle voci. Se il mix è puramente musicale allora è vero quello che dici, vengono inviati gli stem. Torna a non essere vero per il sound design delle pubblicità dove è più comodo inviare i progetti sani. La scelta di 44,1 o 48 per un progetto non si fa a caso. 44,1 e multipli sono lo standard per la musica, 48 e multipli sono lo standard per il cinema. Campionare a multipli di queste frequenze è invece molto conveniente. Frequenze che non sono in banda udibile possono comunque produrre effetti in banda udibile quindi conviene sempre campionare a frequenze molto alte ricordandoci che campionando ad una certa frequenza x, ci mettiamo in condizione di catturare frequenze fino a (quasi) x/2. Ovviamente si preferisce sempre avere i 24 bit di dinamica. Concordo sull'ultima parte.
  18. Grazie anche da parte mia ! Auguri a tutti... Seguirà comunicazione ufficiale a ridosso di Natale !
  19. Un po' fuori portata per me... Posterai dei video ?
  20. 90° è tecnica XY con capsule sovrapposte. 120° tecnica ORTF... Bisogna vedere come rende la spazialità del suono. Con ORTF il suono è più aperto ma in ambo i casi bisogna regolare i PAN. Mic sinistro tutto a sinistra e mic destro tutto a DX. In ogni caso per mia esperienza i pianoforti in ambito classico li ho sempre visti registrare con tecnica AB fuori dal pianoforte ad almeno 2 metri di distanza (dipende molto dall'acustica dell'ambiente). Se l'ambiente è molto riverberante si può andare un po' più vicino, se è poco riverberante si può andare più lontano... Ovviamente con quell'aggeggio non è possibile utilizzare tecnica AB. Userei XY a 90° che ti permette di uscire un po' di più dal pianoforte senza perdere troppo dettaglio. Con ORTF se ti allontani troppo perdi il fuoco. Si può usare in combinato con la tecnica AB un microfono a capsula larga che prende i bassi sulla coda del pianoforte molto in basso, in modo di avere il legno della tavola armonica trasversalmente che funge da trappola degli alti, in poche parole simuli acusticamente un filtro passa basso. Dopo però devi fare i conti con i ritardi di fase. Dopo aver registrato ti metti in un DAW, un channel strip per ogni microfono e riallinei le fasi per averle tutte costruttive. In ultimo controlli tutto con un correlatore di fase. Io resto sempre dell'idea che è meglio microfoni esterni anche se non costosissimi che quegli aggeggi, specialmente per il pianoforte, e ancora di più se utilizzato per lo stile classico. Mai dimenticare poi l'importanza dei preamp e convertitori AD che sono il vero collo di bottiglia del suono.
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