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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Complimenti Terenzio, ottima notizia!!
  2. Ma guarda secondo me non è cambiato nulla. Umberto Eco credo abbia preso un abbaglio in questo contesto. Prima c'erano i libri per fare informazione, oggi c'è internet, è cambiata la modalità di assorbimento e la velocità con cui poter reperire informazioni ma non vedo questo stravolgimento tale da mettere in discussione l'esistenza di un professore. Una volta avrei potuto prendere un libro e studiare autonomamente, oggi posso aprire internet e studiare autonomamente, non comprendo i connotati di questo stravolgimento... Il professore sta lì per semplificarti il lavoro, per colmare i tuoi dubbi; è un pozzo al quale attingere quando ne abbiamo bisogno, nel cartaceo così come nell'era digitale. Studiare matematica su un sito web o su un libro è la stessa cosa e richiede tempo, molto tempo, studiarla con un professore è molto più veloce e intuitivo: può farti degli esempi, svolgere degli esercizi, svolgere più passaggi per farti capire ed entrare in testa un metodo. Personalmente quando ho dovuto studiare da solo sui libri ho impiegato più tempo a incamerare le nozioni e comunque sempre in modo molto volatile. Non ricordo bene i dettagli di cosa ho studiato da solo e spesso devo riprendere il libro per leggere qualche costrutto. Ricordo molto bene tutto quello che ho studiato ascoltando la lezione e prendendo appunti, al punto che, soprattutto in università, non ho quasi mai aperto libro. Ristudiavo i miei appunti ed utilizzavo il libro solo per integrare qualche informazione magari solo accennata dal professore. Pertanto, tolti anche tutti i meriti di formazione del professore sull'alunno, parlando proprio di trasmissione di informazioni insegnante-studente, io sinceramente non riesco a vedere questo tremendo cambiamento al punto di dire: "A cosa serve il professore?". A fare quello che faceva prima, e forse in modo migliore visto che oggi è possibile reperire informazioni in un batter di ciglia.
  3. Andiamo in Beethoven... Sapete qual è secondo me la parte più difficile della sonata Op. 110? L'adagio. A leggerlo sono 4 note ma entrarci dentro senza rischiare di romanzare, restando in Beethoven, è veramente difficile. Tornando in Mozart vogliamo parlare del secondo movimento della 488? Di esempi su questo discorso della semplicità-complessità ce ne sarebbero una miriade, ma Mozart è senza dubbio l'autore in cui questo discorso si trova con più facilità.
  4. Tralasciamo le frasi riempitive dei discorsi come "Musica che arriva al cuore". Se vogliamo parlare di cuore in senso lato del termine ognuno ha la sua e sono d'accordo con Daniele. Un brano Rock può arrivare al cuore di un amante di quel genere come una sonata di Beethoven può arrivare al cuore di chi è sensibile alla sua musica. Però sul discorso della semplicità-complessa in Mozart devo dire che lo ritengo giusto. Questo perché in realtà in Mozart sembra tutto estremamente semplice, poi quando ti misuri con le sue opere scopri che dietro quell'apparente semplicità c'è tutto un mondo da scoprire, sia sulle intenzioni che sulla tecnica. La pulizia dei fraseggi in Mozart è molto importante, basta in niente, anche una sola piccola imprecisione a rovinare l'atmosfera magica che si crea quando si è dentro al brano.
  5. Come vado in ferie mi comprerò intanto il trattato di armonia modale...
  6. Su questo siamo perfettamente d'accordo. La musica fa bene tutta, alcune musiche possono aiutare a rilassare i nervi, altre a renderli più tesi. Anche tra la musica di Mozart esiste quella che distende e quella che turba quindi questi discorsi fatti alle mamme del tipo: "fai ascoltare la musica di Mozart al bambino che porti in grembo", secondo me lasciano un pochino il tempo che trovano. Anche se una volta su Mythbusters vidi una prova in cui si misero delle serre con all'interno piante e in una c'era la musica di Mozart. Quelle in cui c'era la musica di Mozart erano cresciute più vigorose... Bisognerebbe valutare le condizioni al contorno, ma sarebbe stato interessante vedere cosa fosse successo mettendo Bach o Beethoven. Secondo me il risultato sarebbe stato lo stesso. Sul resto delle opinioni personali non metto bocca. Sono tue idee che anche se non condivido in todos, rispetto.
  7. Si Giacinta, Paolo probabilmente non ha letto il messaggio ma ha partecipato anche ad una sua incisione dell'integrale delle Mazurche di Chopin.
  8. Io vorrei riceverli. Non so quanto potrò capirci perché sono bello arrugginito anche con l'armonia tonale figuriamoci la modale ed il tempo è sempre poco, magari questa estate in ferie avrò il tempo di dargli un'occhiata.
  9. Ecco penso che il punto sia proprio questo... Un conto è dire: "A me non piace Mozart" un altro conto è dire "Beethoven = Mozart3". Nel primo caso trattasi di un discorso soggettivo, che onestamente stento a capire visto che perfino Beethoven era innamorato di Mozart e ne riconosceva la grande genialità, il secondo caso è oggettivo in quanto addirittura misurato matematicamente ed è una condizione falsa. Io credo che la musica classica faccia bene allo spirito a tutte le età qualsiasi sia l'autore. A 8 anni ascoltavo con grande piacere e molto spesso due cassetta dove c'erano registrate rispettivamente la quinta sinfonia e la nona di LVB. Ovviamente non potevo capire cosa ci fosse dietro, molte cose sono sicuro che mi sfuggano anche adesso, ma ne godevo e passavo ore davanti allo stereo ad ascoltare quella musica restandone affascinato. Educare i bambini all'ascolto già nella tenera età è molto importante e non importa che sia un ascolto guidato, basterebbe solo far conoscere un certo tipo di musica e farli crescere insieme. Poi faranno una scelta, ma certamente non schiveranno la musica classica da grandi e non diranno "che palle". Oggi al contrario succede proprio questo, perché una generazione nata, vissuta e cresciuta con il bum bum dentro le orecchie è automatico che non possa apprezzare nessun'altra cosa dal momento che la musica loro la identificano unicamente in quel tipo di musica. Tornando all'argomento del post, se per far arrivare la musica ai bambini c'è necessità di sfoggiare l'ennesima trovata pubblicitaria, ben venga! Il fine giustifica i mezzi...
  10. Quando si dice metterci la faccia.... Presto capirai perché... Ti propongo due esempi prima di iniziare a parlare di uno e dell'altro e ti prego di ascoltare attentamente entrambi prima di leggere quello che ho scritto. Faccio una premessa: ho volutamente scelto l'interpretazione LIVE di Sokolov dal momento che sicuramente il live presenta una serie di difficoltà maggiori rispetto alla registrazione in studio di Bahrami. Per prima cosa si è soggetti ad errori che vengono invece cancellati reincidendo in studio, il suono dello studio è sicuramente più appagante a livello di sensazione sonora quindi a parità di esecuzione, se dovessi registrare Rubinstein contemporaneamente con microfoni da studio di registrazione e con il cellulare da un posto sperduto in mezzo al pubblico, certamente mi piacerebbe di più l'incisione con i microfoni da studio... In sostanza se andassi a far ascoltare le due registrazioni della stessa persona nello stesso medesimo concerto e gli dicessi: "secondo te chi suona meglio tra questi due pianisti?", a occhi chiusi mi risponderebbero tutti il primo (quello registrato con i microfoni da studio), in realtà è lo stesso pianista semplicemente registrato con due microfoni diversi. Ascoltiamo... Sokolov (è tutta la partita ma per fare un test A/B ti ho portato direttamente al minuto 20:10 dove inizia la giga). https://youtu.be/tsPvZ1gB4s0?t=20m10s Ramin Bahrami Facciamo le dovute considerazioni per rispondere alla tua domanda e dal momento che nessuno si prende la briga di dire le cose come stanno me la prendo io anche a costo di sembrare altezzoso... Perché tutti ce l'hanno con Ramin Bahrami? Innanzitutto perché mi sento di poter esprimere liberamente il seguente concetto fregandomene di poter sembrare eccentrico... Ha un livello di tecnica pianistica che io avevo FORSE al terzo anno di pianoforte, probabilmente anche al secondo ovvero quando avevo 10 anni! Mi chiedo se un "pianista" (doverosamente messo tra i doppi apici visto che chiamare pianista un esecutore del genere è un insulto per tutti i pianisti VERI che hanno passato anni a studiare e perfezionare la loro tecnica pianistica) che i media vogliono far passare come "il figlio di Bach" possa andare in giro a fare concerti in tutto il mondo con una tecnica pianistica scandalosa, mi vergogno per lui, non so come lui possa avere addirittura la faccia di atteggiarsi da grande esecutore!! Gli abbellimenti sono uno sfracello, ti invito ad andarti a cercare altri brani in cui ci siano gli abbellimenti (non è difficile in Bach), nei gruppetti non si capisce niente, nei trilli non gli viene una chiusura fatta come Dio comanda, già per questo, fosse per me lo rimanderei da un Maestro serio a studiarsi come si deve la tecnica pianistica, certamente non a fare il belloccio in giro ergendosi a mostro di bravura, men che meno a farsi dare l'appellativo di "maggior esperto di Bach". La sua mediocrità tecnica esce fuori benissimo anche in questo brano della prima partita dove si sentono in modo inequivocabile e chiaro anche a chi non è un musicista, note non perfettamente equidistanti nel tempo, spesso acciaccate e questa giga può sembrare difficile ma in realtà è molto semplice, non ci sono neanche abbellimenti, se non qualche mordente (la forma di abbellimento più semplice che ci sia) che lui esegue in maniera imprecisa e approssimativa... Se mi sbagli anche qui!! Credo di averla suonata molto meglio io dopo 3 giorni che la leggevo. Forse Paolo ha ancora la registrazione su cd che gli diedi appena iniziata la lettura. Se ancora ne è in possesso lo pregherei di postarla. Passiamo alle parti interpretative... Ascolto solamente un'accozzaglia di note suonate con le dita estremamente rigide, dure come il legno, posso addirittura sentire il legno del martelletto che colpisce la corda! I classici colpi a secco... Qui mancano addirittura le basi della generazione del suono sul pianoforte, cose che dovrebbero venire addirittura prima della tecnica pianistica. Se questo è il risultato dopo reiterate registrazioni in studio, in cui sono state estrapolate e montate insieme le parti migliori, non voglio neanche immaginarmi cosa potrebbe essere questa sua partita registrata dal vivo. Non c'è un elemento di tensione in tutto il brano. Questa giga è suonata dall'inizio alla fine con i piombi sulle dita. Non ci sono attimi di distensione o di tensione della frase musicale, è tutto forte, come se prendessi una registrazione MIDI ed impostassi tutti gli eventi "note" con una velocity di 110. Sokolov ha portato un'interpretazione molto bella, cogliendo perfettamente il carattere di questa giga. Concedendosi respiri, creando tensioni, con un'ottima tecnica pianistica, in una registrazione dal vivo, ripresa da uno spettatore con un microfono trovato dentro l'uovo di Pasqua. Non credo abbia da aggiungere altro al mio post che giudicherei estremamente realista... PS. Ho trovato la registrazione... Questa è la registrazione della partita dopo 3 giorni di lettura (attenzione: non della giga, di tutta la partita!), eventuali imprecisioni sono dovute al fatto che stavo ancora leggendo le note ovviamente e suonando e registrando in presa diretta su una tastiera digitale da 500 euro, certamente non su uno steinway grancoda in uno studio di registrazione dove potevo sistemarmi quello che volevo. Il punto è che io faccio l'ingegnere per vivere quando avrei voluto fare il pianista, Bahrami fa il pianista, a questo punto forse perché non è anche un ingegnere... http://www.simonerenzi.com/condivisa/partita.mp3
  11. Io credo che gli hacker (termine sbagliato ma che ormai va di moda, in realtà sono stati i 'Cracker') invece di rompere le palle agli ospedali bloccando i loro sistemi informatici dovrebbero scovare queste persone, consegnare i loro indirizzi alla polizia e farli arrestare immediatamente. L'istigazione all'omicidio credo sia un reato tanto grave quanto quello dell'omicidio premeditato. Io non mi sento di giudicare i genitori in questi contesti. Questo "gioco" è stato ideato da psicologi e para-psicologi per fare il lavaggio del cervello ai bambini. In sostanza i genitori, completamente estranei della situazione si svegliano un giorno con la chiamata della polizia che il figlio o la figlia si è buttato/a da un palazzo. Quali colpe attribuirgli? Questi bambini sono dei soggetti ultrasensibili che riconoscono in queste persone una guida vera che gli inculca in testa la storia di una vita inutile da vivere e che porterà solo alla morte, dimostrandogli quanto può essere triste e facendogli dimenticare completamente i momenti di felicità bombardandoli di video di dolore. Purtroppo la vita ci riserva alti e bassi, a tutti... La morte di persone care, di famigliari, il dolore di una caduta, il primo vero spavento, ma ci sono anche momenti indimenticabili: i tuoi genitori che ti hanno insegnato come si deve vivere, il tuo primo bacio, la prima volta che hai fatto l'amore, la tua prima uscita con una ragazza, le tue vittorie... Se si sa come prenderla questa vita, è una cosa meravigliosa, un dono inalienabile, e salvo casi eccezionali che non sono dipesi da noi, mi piacerebbe far sapere a questi bambini che sono padroni della loro vita, che possono decidere come indirizzarla e che vivendo con questa idea i momenti di felicità supereranno di gran lunga i momenti di dolore; la felicità è quell'elemento che ci da la spinta per superare i problemi e le difficoltà per ritrovare la via della luce. Si dovrebbe tendere alla vita, alla luce e non al buio e alla morte.
  12. Prosseda è stato sempre un pianista molto eclettico. Sembrerà una cattiveria quella sto per dire ma non lo è: secondo me ha attuato molti strani progetti solo in funzione di un ritorno d'immagine e di una pubblicità, ed è un ottimo pianista. Perché non è una cattiveria... Perché al suo posto l'avrei fatto anche io. Se per portare della buona musica al pubblico bisogna fare un concerto alle mucche, ben venga farlo. Il fine giustifica i mezzi. Che dire? Io amo Mozart e se la scelta di mercato ha dovuto giustificare questo trovata pubblicitaria di "musica selezionata per bambini" va benissimo così. È importante che i bambini comincino ad ascoltare musica classica sin da piccoli e se il trucco dev'essere quello di una trovata pubblicitaria mirata, ben venga questo discorso.
  13. Caro Nonno Mario, innanzitutto ben venuto sul nostro forum. Il CA 97 è un pianoforte digitale sicuramente migliore del CA 65 ma non credo che risolverai il problema. Essendo abituati a suonare sui coda acustici, questi ci forniscono infinite possibilità ed infinite sfumature. Nel digitale avviene un cambio di dominio (da "continuo" nell'acustico a "discreto" nel digitale) e questo ci limita moltissimo. Il protocollo MIDI offre 127 livelli di dinamica ma i campionamenti sono molti meno. Ormai tutti i pianoforti digitali, o comunque la maggior parte, possiedono campioni di pianoforti acustici. Campionare 127 livelli di dinamica sarebbe impossibile con le tecnologie attuali, o comunque molto dispendioso a livello di risorse sia per la progettazione, che per la realizzazione della libreria che per la macchina che deve farle girare e sarebbe destinata solo all'utilizzo di pochi. Ricordiamoci che siamo in un ambito consumer: le aziende produttrici devono puntare alle vendite e realizzare un progetto che potrebbero permettersi in pochissimi non venderebbe essenzialmente per una motivazione. Il prezzo sarebbe elevatissimo, perché come già detto la progettazione dovrebbe essere molto impegnativa, così come il lavoro in fase di produzione ed anche l'hardware sul quale dovrebbe girare dovrebbe essere estremamente performante e dunque anche questo costoso. Far uscire un pianoforte digitale che sfrutti tutti i cambiamenti dinamici dei 127 livelli di velocity forse potrebbe arrivare facilmente ad un costo di 15/20000 euro. Chi ha 20000 euro da spendere per un pianoforte digitale potrebbe spenderli per insonorizzare una stanza della sua casa da destinare all'inserimento di un pianoforte acustico. Ci troviamo dunque in una situazione molto delicata dove i progetti sono pensati proprio per l'ambito consumer che per forza di cose deve scendere a compromessi qualitativi. Di norma infatti vengono registrati dai 7 ai 21 layer dinamici sui pianoforti moderni che vengono poi spalmati sui 127 livelli di dinamica del MIDI. Sappiamo però che il suono del pianissimo non differisce da quello del fortissimo solo per una questione di volume ma soprattutto per una questione di timbro! Nell'acustico ci troviamo in un ambito 'non lineare' a partire già dal martelletto. Il martelletto si comporta in maniera diversa a seconda della forza con qui questo colpisce la corda. Non a caso esso è fatto di zone più dure e zone più morbide. Le zone dure non partecipano all'azione quando la corda viene colpita nel pianissimo, viceversa intervengono nel fortissimo. La differenza di suono dunque, volume a parte, è valorizzata soprattutto dalla differenza di produzione di armonici e dunque dalla variazione di timbro. Naturalmente piccole differenze di dinamica tra due suoni non ci danno l'idea di un timbro che è cambiato radicalmente, ma via via che si aumenta l'energia la differenziazione comincia ad farsi sempre più importante ed esiste anche nella naturale evoluzione tra due dinamiche vicine. Spalmando 7 livelli di dinamica campionata sui 127 del MIDI esalta queste differenze con il risultato che nei pianissimi ascolteremmo un timbro che non è propriamente del pianissimo anche se del volume del pianissimo; questo ci darà l'impressione, nonostante il basso volume, di non trovarci nel pianissimo vanificando i nostri sforzi interpretativi. In sostanza allo stato attuale non esistono propriamente delle strade di successo ed anche se ci fossero saremmo sempre limitati dai 127 livelli di velocity che sicuramente non sono pochi ma che sarebbero comunque nulla rispetto alle infinite possibilità interpretative, dinamiche, armoniche (nel senso degli armonici), di pressione sonora, ecc... offerte da un pianoforte acustico: ecco perché anche in altri post sostenevo l'insostituibilità del pianoforte acustico. Spero di aver risposto alla tua domanda, anche se ho dovuto darti una brutta notizia.
  14. Questa la commento a parte di proposito... Se questa frase si riferisce a me, vorrei spiegarmi. Devi sapere che fino ai 25/26 anni io avrei voluto fare il pianista di professione e contemporaneamente facevo anche la specialistica all'università per tenermi un'ancora di salvezza se la prima e ambiziosa scelta non fosse andata a buon fine. Probabilmente non mi sono impegnato come avrei dovuto, oppure ho sbagliato il sistema o non ci ho creduto fino alla fine o ancora magari non ero così talentuoso come credevo di essere ma anche io venivo e vengo ancora oggi chiamato per i concerti solo quando questi sono di beneficienza o comunque per suonare a titolo gratuito. Un po' di "immagine", sarebbe esagerato chiamarla "fama", l'ho fatta in questo modo, a molti masterclass persone a me sconosciute mi riconoscevano venivano da me a complimentarsi ora per una registrazione ora per il sito di pianoconcerto. Le esibizioni pubbliche le ho sempre fatte con grande umiltà e felicità perché comunque l'esperienza del concerto mi è sempre piaciuta. Sono un tipo istrionico? Eccentrico? Può darsi, ma sento che ogni volta che faccio un concerto, nonostante l'ansia pre-ingresso sul palco, i battiti accelerati è un'esperienza che mi permette di comunicare con gli altri, dare una lettura delle mie intenzioni pianistiche a chi mi viene ad ascoltare ed è certamente un momento di grande crescita perché mi pone davanti a delle sfide con me stesso (gestione dello stress, fallibilità, memoria, ecc...). Con l'età che andava sempre avanti ho dovuto redirettare e dedicarmi ad altro perché non potevo continuare a fare concerti gratis sulle spalle di mamma e papà. La laurea mi ha certamente aiutato tanto ed oggi posso dire di avere un lavoro che mi piace e ben pagato nonostante lo ripeto, è sempre una seconda scelta, e questo lo dico con un po' di amaro in bocca. Io avrei voluto lavorare nel campo della musica con tutto me stesso anche facendo semplicemente l'insegnante in un conservatorio o in una scuola o accademia di musica, oppure ancora lavorando in uno studio di registrazione, pur di poter lavorare nel mondo della musica. Come dici tu in Italia il nostro settore viene costantemente spinto sempre di più nel dimenticatoio. Questo non toglie che ancora oggi, nonostante le vicissitudini, io continui ancora ad adoperarmi nel campo della musica, per me è una passione e posso capire benissimo il tuo stato d'animo. Non comprendo però la tua bandiera bianca. Sventolando bandiera bianca cosa pensi di ottenere? Io credo che sia sempre meglio poco che niente. Poi magari cerco di informarmi su come poter monetizzare di più il frutto del mio lavoro ma sventolando bandiera bianca dove pensi di arrivare? Per continuare ad avere a che fare con il mondo della musica mi invento di tutto. L'ultima è il progetto ingegneriadelsuono.com dove ho già collezionato diversi lavori, alcuni anche abbastanza importanti... Certo è un grosso sacrificio perché dopo una giornata in ufficio a scrivere codice, combattere con basi di dati, gestire campagne pubblicitarie, è stancante tornare a casa e scendere in studio, accendere un altro pc e fare altro lavoro, ma al contempo è appagante perché noti con piacere che un progetto su cui hai puntato tanto che rientra nelle tue passioni sta funzionando e sta portando i suoi frutti. Se non trovi la via giusta devi metterti a cercare. Mollando tutto cosa ti aspetti che succederà? Che magicamente qualcuno si accorgerà di te? Ho passato 30 anni della mia vita a vivere nel pessimismo poi mi sono fermato ed ho capito una cosa... Con il pessimismo non si arriverà mai da nessuna parte perché ti toglie energia, ti demoralizza, non ti permette di pensare e di muoverti e soprattutto non ti da modo di fare il passo successivo. Da lì ho cominciato a pensare positivo, a credere nelle mie idee, a dedicargli le giuste energie e la mia vita è completamente cambiata in meglio. Non immagini cosa puoi ricavare dalla positività. Se affronti i problemi con positività puoi solo trovare soluzioni. Se li affronti con la negatività tutto ti sembrerà un muro insuperabile. Io penso che se sei cosciente di aver realizzato un buon prodotto devi solamente trovare la strada per farlo conoscere ed esperienza mi insegna che se un prodotto è qualitativamente alto e unico nel suo genere troverà la sua fortuna.
  15. Ok allora come la risolvi la cosa? Non scrivi più? Resti in balìa delle onde senza neanche nuotare per trovare uno scoglio? Dire che uno scrive un libro e non vende è più o meno come aprire un e-commerce e aspettare che gli acquirenti ti trovino con un miracolo divino. Uno apre un sito e non lo conosce nessuno. Tutti sono convinti che basta aprire un sito per ricevere milioni di visite al giorno solo perché abbiamo inserito contenuti di alta qualità, allo stesso modo di uno studioso che scrive un libro e aspetta che venda da solo. Hai idea di quanta pubblicità ci sia dietro la vendita di un best-seller. Hai idea di quanti libri migliori dei best seller ci siano in giro? Migliaia!! Un libro non diventa best-seller solo perché è scritto bene, ci sono centinaia di migliaia di libri scritti bene e di contenuti alti, diventa best-seller perché si investe molto in pubblicità, se poi è anche scritto bene, è avvincente oppure spiega concetti difficili con un lessico semplice e alla portata di tutti questo sicuramente aiuta il passa parola. Ma non si può pensare di scrivere una cosa e fare i soldi se non la conosce nessuno. È esattamente come una bellissima isola dispersa al centro dell'oceano Atlantico e invisibile perfino ai satelliti. Chi ci va? Innanzitutto spiegami che libro è, di cosa parla, cosa vuoi trasmettere, a chi deve arrivare... Poi si fanno delle ricerche di mercato e si capisce se c'è un pubblico più o meno vasto che sia interessato all'argomento. Dagli una copertina con una veste grafica accattivante, magari non venderà milioni di copie ma sicuramente non sarà un lavoro buttato per 150 euro l'anno di diritti editoriali. Oggi più che mai la pubblicità è diventata fondamentale per due motivi. Il primo è che siamo completamente sommersi di prodotti, qualsiasi problema ho al 99% esiste già il prodotto che me lo risolve, quindi è già di per sé difficile trovare un'idea unica e spendibile per convertire economicamente, se poi uno la trova è l'isola sperduta nell'oceano senza che venga fatta la dovuta pubblicità. La seconda motivazione e che siamo completamente e totalmente bombardati in modo continuo di pubblicità ovunque ma oggi l'ago della bilancia comincia a spostarsi verso il web. Sapevi ad esempio che YouTube è il settimo canale più visto in Italia dopo le principali reti nazionali? Esattamente viene dopo Rete 4. Sapevi che 26 milioni di persone in Italia (ovvero quasi la metà della popolazione italiana) usa Facebook e che i numeri sono continuamente in aumento? Sapevi invece che mentre nella televisione le pubblicità investono tutti i telespettatori indistintamente dall'età, il sesso, gli interessi ecc..., su facebook puoi mostrare il tuo libro solo e unicamente agli utenti potenzialmente interessati a un acquisto a costi relativamente bassi? Il cuore del discorso è la pubblicità. Forse tra non molto dovrò prendere in mano il digital marketing di un piccolo teatro di 100 posti a sedere. È una sfida popolarlo perché è un settore morente; attualmente mi dicono sia quasi sempre vuoto. Vedremo i risultati alla luce delle campagne Facebook e Adwords. In ogni caso pensaci...
  16. Mamma quanto mi tira questo masterclass. La 488 ce l'ho pure, ma il periodo non è favorevole. Le ferie ce l'ho le ultime due di luglio e la prima di agosto.
  17. Se vuoi metti pure il link per la vendita. Dove l'hai pubblicato? Amazon?
  18. Io sposterei il punto di vista sulle aspettative. Chi si pone nella prospettiva di creare un buon lavoro, oltre all'arricchimento personale lo fa anche per guadagnarsi la fama e magari monetizzare. La visione di TTW è un po' pessimistica perché mette davanti a tutto l'idea della non riuscita anche prima di provarci. La mia ottica è un po' più positiva... Io intanto ci provo poi cercherò di raccogliere quel poco che ho seminato semmai. Certamente se non ci provi neanche non puoi aspettarti che le cose buone ti cadano dal cielo; è un po' come il discorso di quello che si lamenta di non aver vinto mai alla lotteria senza aver mai comprato un biglietto.
  19. Sono d'accordo, ovviamente limitato al discorso legato alla musica. In ogni caso certe cose non si fanno solo per un fine remunerativo ma anche e forse, in questo contesto, soprattutto per un ritorno d'immagine. Più cose un autore riesce a pubblicare più aumenta la sua fama pubblica e la sua richiesta. È in sostanza un lavoro che porta lavoro.
  20. Non credo di aver capito il tuo punto di vista...
  21. Grande Giuseppe!! Complimenti per il testo...
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