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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Ciao redgabry,Benvenuto su Pianoconcerto.it. Sentiti libero di esplorare le varie sezioni e conoscere gli altri utenti.Se dovessi avere qualsiasi domanda, non esitare a chiedere.Ti auguriamo una buona permanenza su Pianoconcerto.it, ma nel frattempo raccontaci di te...L'amministratore
  2. Non c'è dubbio che io sia un appassionato dei prodotti Apple. Ho praticamente tutto: Mac, iPhone, iPod Touch, iPad Air. L'Apple è senza ombra di dubbio un'azienda molto seria soprattutto per ciò che concerne la garanzia. Quale altra azienda ti sostituisce il telefono con uno nuovo in caso di guasto dell'apparecchio ? Risposta: nessuna !! I prodotti sono senz'altro qualitativamente superiori agli altri in commercio, questo è un dato di fatto, lo si sente anche tenendoli in mano. I portatili sono realizzati con scocche di fine alluminio, i cellulari in vetro temperato. Quando si tiene in mano un iPhone dopo aver tenuto in mano qualsiasi altro telefono si sente subito la differenza. Quando ho visto l'anteprima dell'iPhone 6 mi sono detto... Cavolo, qui si sono superati. Sono tornati finalmente alle curve come nel caso dell'iPhone 3 ma in modo molto più elegante conservando il case in alluminio ed un vetro smussato ai bordi. 2 modelli disponibili, uno normale ed un modello Plus con display fullHD. Avendo la necessità di un telefono con lo schermo grande dovendo sempre collegarmi sul forum, inviare email, modificare pagine web, mi ero quasi convinto ad un prossimo acquisto essendo in dirittura d'arrivo il mio contratto vodafone: con l'occasione avrei preso un bel telefono nuovo continuando il contratto. Praticamente vivo con il telefono ed anziché spendere 50 euro di ricarica al mese preferisco spenderne 30 ed avere anche un telefono nuovo. Entusiasmo a 1000 fin quando non escono su internet le prime recensioni tra cui un "bend test". Mi sono cascate le braccia... Ma possibile che debbano fare sempre qualche ca***ta ? L'iPhone 4 aveva il problema dell'antenna... Se lo usi con la mano un pochino sudata cade la linea (Provato 100 volte, dovevo tenere il telefono con i polpastrelli) iPhone 5s problematiche al touchID poco sicuro, risolte solo dopo svariati aggiornamenti, e adesso, un telefono che se ce l'hai in tasca e ti metti seduto ti si piega ! (Parlo del modello plus) Ti fai un telefono da 1000 euro e ti si piega in tasca ? Ci vorrebbe così poco per testare queste cose in fase di progettazione ! Realizzi qualche prodotto di prova, lo mandi in anteprima a questi ragazzi che fanno i video su youtube e se c'è qualche problema te lo dicono subito, risolvi e poi metti in commercio. Io non so come andrà a finire questa cosa. Se Apple non cambierà i telefoni piegati già venduti credo che le vendite per le prossime occasioni crolleranno. Un'azienda del genere non si può massacrare la reputazione per una svista progettuale del genere... Probabilmente acquisterò se risolveranno il problema altrimenti per quanto mi riguarda possono tenersi il telefono in negozio e spero che facciano così anche gli altri acquirenti. Moda o non moda non esiste spendere un telefono che non puoi tenere in tasca. Mi successe una cosa analoga con il samsung S4. Già andato in riparazione svariate volte, per la serie, l'hanno tenuto più loro al centro assistenza che io. L'ultima volta lo ritiro dall'assistenza, dopo due giorni portavo un paio di jeans, lo metto in tasca e quando lo ritiro fuori lo schermo distrutto per problemi di "torsione". Vado al centro assistenza e spiego che non è normale che tenendo un telefono in tasca si distruggano i cristalli liquidi, c'è un problema di progettazione del telefono. Che io sappia di norma la gente di tutto il mondo il cellulare se lo mette in tasca, per lo meno gli uomini, magari le donne utilizzano una borsetta. Mi hanno liquidato dicendomi che il danno non era coperto dalla garanzia. Io molto elegantemente gli ho detto che l'avrei riparato da solo comprando il ricambio su eBay e che non mi avrebbero più visto dal momento che non avrei mai più acquistato nessun telefono samsung. Io credo che un'azienda dovrebbe tenersi stretti i suoi clienti, specie in un momento di difficoltà come questo. Non ti puoi mettere a sindacare quando sai perfettamente che il guasto è dipeso da una cattiva progettazione del telefono. Insomma ce l'avevo in tasca non è che ci sono montato sopra con la macchina, esternamente non aveva un graffio, il vetro del touch tutto integro, solamente il display sotto crepato. Insomma, vogliono i soldi buoni ma danno in cambio prodotti che non valgono quei soldi. Le aziende così chiudono e poi non si lamentassero !
  3. Che forza ! C'è anche la Sig.ra Manci dell'accademia degli sfaccendati...
  4. Concordo con FrancescoChopin90 ma con un pizzico in più di diplomazia ovvero non estremizzando. Il lavoro di un pianista non è solo quello finalizzato all'esecuzione, anzi, quella è l'ultima delle cose. Il lavoro del musicista impone uno studio accurato della partitura che non può che avvenire solamente tramite l'analisi dettagliata del brano così come ci è stato fornito dall'autore. Ogni indicazione aggiuntiva, anche se viene dall'esperienza di grandi pianisti o revisori, sono considerazioni personali che vengono determinate dall'esperienza, in alcuni casi tutt'altro che trascurabili di questi ultimi. È anche vero però che alcune interpretazioni sono demodé. Affidarsi ad una partitura revisionata la vedo come una scorciatoia per chi non ha voglia di fare il lavoro sporco e vuole suonare così, per hobby. Per preparare un brano ad alto livello non riesco a vedere percorso alternativo dalle edizioni Urtext con analisi dettagliata sulle indicazioni del compositore. La Henle e la Peters le ritengo entrambi ottime edizioni. Specialmente in Bach per quello che riguarda gli abbellimenti esiste una tavola redatta dallo stesso Bach nel Clavier-Bucjlein vor Willhelm Friedman Bach, per il primogenito; questa inoltre si riferisce ad esempi e quindi non bisogna prenderla come assoluta ! La allego se a qualcuno può tornare utile... Interpretazione degli abbellimenti nelle opere di J.pdf
  5. I modelli della serie C sono tutti bei pianoforti. L'unico che non mi piace molto è il modello di punta come già detto, il C7 !
  6. Direi proprio di si, la penso anche io così ma per lo meno i tasti riesci a schiacciarli, il brano in piedi ce lo metti... Ma se hai una mano piccola e ti capi un brano pieno di dodicesime non lo suoni neanche se sei il più bravo pianista al mondo... Bravo o non bravo, se non ci arrivi non ci arrivi
  7. Concordo pienamente con Frank. Se vogliamo, componendo, utilizzando una tastiera collegata ad un pc in registrazione di una traccia MIDI ci si toglie anche il pensiero di dover ricordare qual'è stato quell'errore inatteso che ci ha aperto una nuova porta per altre idee. Riguardo al cambio di metodi, forse dovremmo trarne esempio dai pionieri di questo nuovo modo di fare musica, vedi Berio, Nono, Stockhausen solo per citarne alcuni. Essi sono i precursori e i veri ricercatori di un nuovo modo di fare musica sfruttando le nuove tecnologie. Con loro nasce la musica elettronica intesa nel senso stretto del termine. La combinazione di eventi elettronici, non più acustici che convogliano in un'idea musicale. La trasformazione di ciò che è un segnale elettrico ed il suo successivo filtraggio in una rappresentazione pentagrammatica. Io credo che la tecnologia abbia veramente aperto, al contrario di ciò che si pensa, la strada a nuovi artisti e l'uso dei software moderni ha abbassato ulteriormente la soglia di utilizzo. I primi oscillatori VCO, i primi banchi di filtri VCF ed i primi amplificatori di onde VCA, erano degli strumenti che occupavano una stanza. Oggi il mondo digitale ha infinitamente ridotto le dimensioni aumentando infinitamente la potenza e la versatilità di questi oggetti. Anche il più scarso oscillatore digitale fa il suo dovere tanto bene quanto il rispettivo oscillatore elettronico. Scendere di dimensioni e di complessità comporta aumento di usabilità e versatilità di uno strumento e quindi un bacino di utenza maggiore. Non so, io la vedo esattamente al contrario di quello che hai scritto nell'ultimo punto Leo, forse perché ci sono dentro ed ho ben chiare le possibilità che questo mondo offre... Vedo persone che non conoscono le basi della teoria musicale esibirsi in locali e suonare motivi più o meno orecchiabili i quali il più delle volte piacciono. Dovrei provare ad immaginare se non avessimo avuto i computer al nostro servizio da sfruttare per la computer music... Probabilmente avremmo saturato le idee possibili per l'orchestra acustica... Ben vengano i computer se saputi usare in modo costruttivo e sapientemente !
  8. Ciao radio,Benvenuto su Pianoconcerto.it. Sentiti libero di esplorare le varie sezioni e conoscere gli altri utenti.Se dovessi avere qualsiasi domanda, non esitare a chiedere.Ti auguriamo una buona permanenza su Pianoconcerto.it, ma nel frattempo raccontaci di te...L'amministratore
  9. Ma come c***o scrive ? Non sono riuscito a capire nulla. Non c'è un punto, una virgola. Sono 2000 pensieri detti di fila. Mi sembra il discorso del sindaco di Contursi Terme.
  10. Utente bannato per email falsa. Discussione chiusa.
  11. Utente bannato per email falsa. Discussione chiusa.
  12. Ciao Leo, ho letto il tuo articolo, concordo ma bisognerebbe aprire maggiormente su alcuni passi. Io ho avuto la fortuna di essere letteralmente figlio della tecnologia. Quando sono nato la tecnologia cominciava a fare i suoi passi più importanti e in un modo o nell'altro li ho vissuti tutti, partendo dai primi personal computer, per passare ai primi cellulari e vedere come il mondo informatico si sia legato sempre di più a quelle delle telecomunicazioni. Se ci pensiamo bene, una telefonata più che "allungare la vita", come recitava un famoso spot di una nota azienda telefonica, credo che accorci le distanze e da quando si è pensato di far viaggiare dati su un doppino telefonico la questione si è fatta sempre più colma di avvenimenti importanti. Quando mi trovo a parlare con persone di una certa età mi capita sempre di riscontrare un certo astio di questi verso la tecnologia e la cosa da una parte mi meraviglia. Resto meravigliato perché sempre più spesso mi accorgo che queste persone si ritrovano ad odiare la tecnologia senza neanche conoscerla, senza conoscere le sue potenzialità ed i benefici che se ne possono trarre da un uso costruttivo. Molto spesso non sanno neanche accendere un computer, non hanno mai navigato su internet ecc. Dal mio canto, tanto per fare un parallelo, io non ho mai coltivato un campo, non saprei seminare, non saprei come fare per arare la terra e non saprei far crescere i suoi frutti. Nonostante questo però non posso dire di odiare la natura, anzi, sento di avere un forte legame con essa. In fin dei conti siamo tutti figli della natura su questo pianeta ! In ogni caso, ho la tecnologia dalla mia parte, posso aprirmi un sito che spieghi come coltivare la terra e sicuramente di fame non muoio... L'importante per me è sempre dividere e riconoscere ciò che c'è di buono in una cosa da ciò che non lo è, e questa capacità deve essere sviluppata a prescindere dalla tecnologia. Faccio un esempio: "internet ha determinato un crollo economico delle case discografiche..." La mia versione è: "la disonestà delle persone che utilizzano una nuova tecnologia per fini diversi dai quali questa è stata progettata ha determinato il crollo economico delle case discografiche". Oppure, per riportare il topic in linea con il tuo articolo: "La conseguenza di questa tecnologia è che i musicisti di oggi sono molto preparati, versatili e colti, il livello tecnico si è alzato ma originalità e creatività si sono ridotte". Mia versione: "La tecnologia ha portato l'informazione e la multimedialità a portata di tutti, molti di questi hanno preferito seguire la strada della conoscenza teorica a discapito della sperimentazione e della creatività". A proposito di creatività non so quanto poi sia vera questa frase... La creatività c'è ma è cambiato il modo di esprimersi e forse le attitudini necessarie affinché questa creatività produca i suoi frutti; forse mancano le figure più rappresentative di questa creatività perché magari richiedendo meno attitudini ha un risultato più mediocre. Io credo che oggi si produca molta più musica con i PC di quanto si facesse prima senza il loro utilizzo, pertanto questo problema di creatività non lo vedo, semmai leggo tra le righe un problema di qualità del prodotto creativo... Immaginiamo se Mozart avesse potuto disporre di un Software di notazione musicale quando avrebbe scritto, quanto tempo si sarebbe risparmiato ! Oggi quasi tutti possono permettersi di scrivere della musica, certamente non sarà la musica dei grandi compositori, ricollegandomi al discorso di prima, ma forse per questo genere di musica neanche servono tutte quelle regole dell'armonia classica. C'è chi compone utilizzando dei Loop audio, chi prende dei loops MIDI e li modifica, chi usa i sintetizzatore e si crea un proprio suono personalizzato, chi prova sequenze di accordi su una chitarra, chi scimmiotta motivi su una master keyboard collegata ad un VST. Insomma se andiamo ad analizzare oggi abbiamo molti più strumenti da utilizzare per poter essere creativi. Certamente se restringiamo il campo al Jazz, probabilmente questa branca sta vivendo una fase di declino così come lo sta vivendo la musica classica. Certi contesti resteranno sempre più dedicati ad un'élite di persone, tecnologia o non...
  13. Bene, gli Yamaha sono ottimi pianoforti a coda per lo studio. Personalmente a me piace molto il C5 ! È un ottimo compromesso tra meccanica agevole e bel suono. Il C7 ha una buona meccanica ma non ne amo particolarmente il suono. Altrimenti ci sono anche i modelli G, parenti della serie C che non sono male, hanno qualcosa in meno essendo una serie un po' più economica ma suonano comunque bene. Allora attendiamo trepidanti qualche altra registrazione con il nuovo Yamaha !
  14. Sono d'accordo, solo su una cosa la penso in modo diverso: le estensioni sono un forte parametro di selezione che io non vedo al pari di altri virtuosismi. I trascendantali sicuramente non sono per tutti ma le difficoltà tecniche impongo studio accurato della tecnica pianistica, dedizione. Insomma se si vuole arrivare a suonare gli studi trascendentali con molto impegno e dedizione ci si può arrivare. Nel caso dell'estensione non ci si può arrivare, nel vero senso della parola, se la mano non ci arriva non ci arriva e qui la selezione non è sul livello dell'impegno ma sulla natura fisiologica della mano (come se scartassimo qualcuno solo perché non è abbastanza alto, ecco perché non lo vedo come un parametro di selezione al pari di altre difficoltà tecniche.
  15. Grazie della traduzione Red. Nonostante non sia un grande amante di musica contemporanea, mi ritengo una persona molto curiosa e mi piace poter investigare sulle ragioni che hanno spinto un compositore a scrivere un certo tipo di musica. In questo caso l'autore affronta anche il discorso legato alle difficoltà imposte dalle ristrettezze tonali indotte dagli strumenti giocattolo ed è interessante osservare come si sia preposto per la loro risoluzione. Molto interessante anche la spiegazione del perché ricorrere a strumenti giocattolo. Credo che il modo giusto di ascoltare musica contemporanea sia quello di arrivarci preparati così da poter identificare nel contesto musicale alcune idee precedentemente lette nella prefazione dell'autore.
  16. Se vi fa piacere, vorrei scrivere anche io alcuni metodi che utilizzo per preparare un brano finalizzato al concerto. Onore al vero, non sono mai stato particolarmente affezionato a metodologie preconfezionate, poiché le ritengo standardizzate alla massa e poco inclini alla soggettività di ogni persona e per questo non ho neanche voglia di perderci tempo a leggerle. Ho avuto modo di capire, in quelle poche occasioni che mi hanno visto in veste di docente, che il grado di acquisizione delle nozioni da parte degli studenti varia non solo in base alle loro capacità intellettive, ma soprattutto in relazione alla metodologia che viene utilizzata per l'insegnamento. Quanti di noi, al liceo o all'università, hanno odiato una materia che per noi, col passare del tempo, si è rivelata al contrario assolutamente illuminante ? In sostanza, la maggior parte di noi è più incline verso una branca dell'esperienza umana non solo per predisposizione intellettiva ma anche per merito di chi ci ha trasmesso certe conoscenze. Conoscere una materia non significa affatto essere in grado di insegnarla. Ci sono molte persone che conoscono perfettamente la loro materia ma, messi dietro una cattedra non riuscirebbero a comunicare nulla di tutto quello che sanno. Un esempio di quello che sto dicendo è senz'altro lo scienziato Zichichi. Zichichi è una persona estremamente preparata ma non gli si può di certo riconoscere la capacità di comunicare queste nozioni agli altri, o meglio, ai non addetti ai lavori. Tutto questo discorso per dire che ognuno di noi capisce e comprende secondo un suo personalissimo metodo, la furbizia di una persona risiede nello scoprire in che modo le nozioni gli siano più congeniali. La mia metodologia, in relazione al mio iter di comprensione è la seguente: Non sempre ci vengono commissionati dei brani che conosciamo, a volte nei concerti dobbiamo suonare qualcosa che non abbiamo mai neanche sentito; pertanto la prima tappa credo che non possa essere diversa da un ascolto attento della partitura... Nel caso in cui mi dovessi ritrovare a suonare un brano inedito, mai suonato prima da nessuno mi farei inviare un rendering MIDI oppure realizzerei velocemente io un MIDI file per poter apprendere le linee melodiche e armoniche del brano e per memorizzarne mentalmente gli andamenti. Nel caso invece di brani ormai celebri, non mi limiterei al primo ascolto in quanto questo potrebbe diventare fuorviante e, inconsciamente, mi costringerebbe ad emulare alcuni passaggi che mi sono particolarmente piaciuti, pertanto ascolterei diverse interpretazioni al fine di dimenticare l'esecuzione altrui. Questo ascolto preventivo mi tornerà molto utile anche nel momento in cui dovrò andare a leggere le note davanti al pianoforte. Avendo infatti memorizzato le varie linee non mi sarà difficile procedere velocemente nella lettura aiutato anche dall'orecchio. Il secondo passaggio sarà quello di effettuare una veloce analisi armonica del brano, identificando i vari temi ed i vari episodi. Ritengo che questa analisi sia fondamentale per capire il carattere delle frasi e dei contesti che ci apprestiamo a studiare. Può cambiare ovviamente a seconda della tipologia di brano. Probabilmente in Bach avrò premura di evidenziare tutte le voci. La terza fase sarà quella della lettura delle note... In questa fase cerco di muovermi in tempi diversi. Leggo le note lentamente e cerco di memorizzare quello che ho appena suonato. Non perdo però molto tempo sulla lettura lenta ma cerco subito di velocizzare per trovare il giusto senso musicale e la giusta diteggiatura. Il tempo, infatti, indicazioni metronomiche a parte, è un qualcosa che secondo me viene suggerito direttamente dalla musica ed è importante cercare di trovare quanto prima il tempo giusto che darà un senso compiuto a tutta la composizione. Oltre a questo perché velocizzare ? Perché spesso a tempi molto lenti utilizziamo una diteggiatura che si rivela poi inefficace se eseguito a tempo sostenuto. Meglio cercare di muoverci subito a tempi sostenuti per trovare una diteggiatura che sia comoda ed efficace ma soprattutto che renda bene il senso della frase musicale. Ad esempio non userei mai una diteggiatura che anche se comoda mi porterebbe ad utilizzare uno scomodo 3-4-5-4-5-4-5-4-3, cercherei di trovare un'altra diteggiatura che mi porti ad eseguire le stesse note con 2-3-4-3-4-3-4-3-2 o addirittura 1-2-3-2-3-2-3-2-1, chiaramente tutto deve essere contestualizzato alla resa musicale ! Memorizzazione... La mia nota dolente. Memorizzo ma in concerto non suono mai a memoria... Problema psicologico che avrei dovuto risolvere da piccolo. Mi capita spesso di suonare a memoria davanti alle persone, spesso nei ristoranti che hanno un pianoforte popolati di gente, ma non in concerto, in concerto ho il blocco della memoria. Poco male, l'importante è fare buona musica... Questo non toglie che non faccia un lavoro di memorizzazione dei brani. Per memorizzare i brani li divido in frasi e tengo lo spartito in un tavolinetto dietro le mie spalle, cosicché sia costretto a voltarmi e guardare lo spartito, interrompendo l'esecuzione se dimentico qualche cosa. Suono frase per frase restando sulla stessa finché non faccio errori, solo allora procedo alla frase musicale successiva. È importantissimo imparare a memoria le mani unite come le mani separate. Testate ogni volta la vostra memoria suonando una composizione prima con la mano destra e poi con la sinistra. Vedrete che spesso con la sinistra incontrerete più difficoltà, perché si da meno importanza a ciò che è accompagnamento e più importanza a quello che fa parte del canto. Al contrario vi stupirete di ricordare perfettamente le frasi dove il canto passa alla sinistra. Spesso mi metto alla prova registrandomi, oppure facendomi assistere da qualcuno che mi ascolta, non i miei genitori o la mia fidanzata ovviamente, loro non mi fanno più né caldo né freddo. L'analisi armonica finalizzata alla memorizzazione è infine molto importante perché in caso di dimenticanza possiamo sempre fare appello a questa ulteriore variabile. In ultima istanza cerco di trovare più informazioni possibili sull'autore del brano, cerco di sapere in quali contesti lo ha scritto, se è stato dedicato a qualcuno, cosa rappresentava questa persona per il compositore. Tutte queste informazioni servono ad immedesimarsi nel pensiero dell'autore nel momento in cui ha concepito la composizione. Unisco tutto e trovo la mia interpretazione che deve essere coerente sia da un punto di vista storico che interpretativo con l'autore in oggetto. Vi faccio notare una cosa... Esclusi casi eccezzionali, volutamente con 2 z come vorrebbe Abatantuono, non troverete mai 2 persone che vi daranno le stesse indicazioni sull'interpretazione di una composizione. Per lo meno a me non è mai successo, ed ho girato parecchia gente con audizioni e masterclass. L'idea che mi sono fatto io è che voi, una volta studiato attentamente l'autore, quando sentite di possederlo veramente, dovete avere una vostra idea e dovete considerare solo gli interventi che ritenete giusti per l'idea che vi siete creati (sempre che questi interventi non siano appartenenti a quei consigli di stile che sono invece oggettivi, lì non c'è da discutere, ad esempio romanzare troppo Mozart suonandolo come si suonerebbe Chopin). Se non farete come vi ho detto avrete solo confusione mentale. Non saprete più come suonare perché nella testa avrete troppi pareri discordanti. Questa discordanza mi fa riflettere e mi insegna una cosa. Ogni persona, ogni maestro che vi dirà come interpretare un brano lo farà sulla base delle sue esperienze che nessuno di voi può conoscere e vi parlerà nella maggioranza delle occasioni di modi di interpretare autori che nessuno degli attuali maestri ha mai avuto modo di conoscere. Conoscete qualcuno che è diretto allievo di Mozart ? Dovrebbe avere più di 200 anni ! Alcune cose sono state tramandate ed appartengono a quel filone della stilistica di un autore, altre cose fanno parte della propria esperienza e di quello che si è capito di un autore ascoltando e leggendo l'opinione di altre persone che a loro volta non hanno conosciuto l'autore ma si basano anche questi sull'esperienza. Bene. Ci sono troppe variabili incerte per prendere per oro colato tutto quello che vi dicono, ecco infatti che i pareri sono troppo discordanti. A chi credere ? A quelli che sentiamo ci dicano qualcosa concorde con la nostra idea alla quale non avevamo pensato. Vi faccio un breve esempio parlando delle interpretazioni delle sonate di Mozart di Glenn Gould. Alcuni sostengono che Gould sia un punto di riferimento secondo me è tutt'altro che un punto di riferimento per le sonate di Mozart... Casomai è un'isola nell'oceano ma non il punto di riferimento. Il punto di riferimento può essere un Gieseking, la Uchida, Brendel per i concerti per pianoforte e orchestra... Allora come si fa a dire chi ha ragione ? Come vedete tutto è controverso... Una volta conosciuto, bisogna fidarci di quello che abbiamo interiorizzato e valutare cosa per noi è più giusto.
  17. Bravo Francesco, mi sono permesso di togliere uno dei due download dal momento che hai caricato due volte lo stesso file. Se posso ti do qualche indicazione per questo studio, se vuoi prenderle in considerazione, altrimenti cestina tutto... Non so se parte delle colpe siano imputabili alla registrazione ma sento troppi vai e vieni sia per quanto riguarda il suono, sia per quanto concerne l'agogica. È vero che Chopin è stato uno dei massimi esponenti del Romanticismo ma non dobbiamo mai essere troppo smielati quando lo suoniamo. Lo stesso Chopin consigliava ai suoi allievi di non smielare troppo alcuni passaggi ed era al contrario di quello che si pensa, molto intransigente sul tempo, in aggiunta questi sono studi, ed è vero che sono firmati Chopin pertanto si può osare, ma sono sempre studi ! Un punto di riferimento, secondo me, per quello che riguarda gli studi di Chopin è Maurizio Pollini. Non credo esistano in tutto il mondo registrazioni degli studi più belle ed ispirate di quelle del nostro connazionale Pollini. Prendi ispirazione da questi grandi esecutori senza volerne copiare le interpretazioni ma solo per inquadrare il brano, dopodiché fallo tuo.
  18. Non riesco a capire se si tratta di un arpa acustica elettrificata, di un arpa elettrica con piezo oppure di un arpa con controller midi. Il video è scattoso non si riesce a capire molto. A vederlo così direi la prima, anche se il suono credo sia stato poi ritrattato, non è il suono puro di uno strumento elettrificato e basta... A occhio e croce direi senz'altro Riverbero e Tape Delay
  19. Il documento è in Francese, oltre ad odiarlo non so neanche una parola in francese. Ho provato, faticosamente, a farlo fagocitare a Google Translate ma non si capisce una mazza di quello che ha tradotto. C'è qualche anima pia che tradurrebbe per i comuni mortali almeno la prima (Barocco) ?
  20. È interessantissimo leggere queste lettere di Mozart sia per una lettura storica del tempo che fu in cui l'Italia rivestiva un ruolo centrale nel panorama musicale mondiale, sia per osservare la dedizione, l'ammirazione e l'amore che WAM aveva per suo padre Leopold. Dalla morte di Leopold infatti anche la produzione musicale di Mozart risente di questa perdita con sonorità molto più scure, atmosfere tetre...
  21. Postilla... Ovviamente ognuno può avere la sua idea su questa questione e non mi metterò a sindacare su nulla, ci mancherebbe, democrazia prima di tutto ed ognuno è libero di manifestare le sue convinzioni. Quando parlo di qualcosa comunque a me piace attenermi ai fatti e fornire le mie ragioni sviluppatesi ragionando su questi fatti ed i fatti vogliono che le dodicesime prese come accordo armonico, lo ripeto, non arpeggiato, perché arpeggiando le prenderebbe anche mia nonna che ha 90 anni, compaiono nell'intera letteratura pianistica forse al massimo 5 volte, credo anche meno ma voglio essere indulgente.
  22. Quindi mi stai confermando che scegliere di inserire dodicesime comporta di fare scelte molto mirate... Quando dici... Io la interpreto così... Tra le righe stai dicendo che se scrivi un brano musicale che contiene accordi in dodicesima sai perfettamente che il tuo brano sarà destinato ad un ristrettissima cerchia di esecutori. Questa è una scelta e va bene. Non credo però che opteresti per scrivere sempre brani con accordi di dodicesima o più in generale per ristrette cerchie di esecutori, altrimenti alla fine chi li suona i tuoi brani ? Ho parlato di dodicesima, così perché questo è l'argomento, ma poteva anche essere comporre un brano da suonare di spalle al pianoforte con la mano destra al basso e la sinistra all'acuto, diciamo più in generale brani per "umano dotato di certe caratteristiche" e mi sembra che entrambi gli esempi ricalchino sempre l'onda dei "brani per fare il figo" perché credo che suonare un brano dove ci sono accordi in dodicesima non sia molto diverso dal suonare girati o sdraiati sotto al pianoforte tenendosi ancorati alla tastiera mentre si suona. Io penso che il mercato funzioni in modo molto semplice, se una cosa è esteticamente bella, funzionale, usufruibile dai più e magari anche dal prezzo basso farà fortuna. Certo in musica questo discorso non è proprio così per una serie di motivi, certamente comunque è un dato di fatto che se un brano viene suonato da tante persone si può dire che sia un brano famoso (attenzione, parlo di brano famoso e non di compositore famoso-> ergo anche il brano diventa famoso). Tornando ai compositori, in Liszt ci sono occasioni in cui vengono scritti accordi di dodicesima (molto difficilmente), anche negli studi trascendentali se non sbaglio ma arpeggiati... Negli studi trascendentali, che non sono per niente una cosetta, si arriva al massimo alla decima ! Che io ricordi, mi sembra di aver incontrato una dodicesima pura senza arpeggiato solo nel sogno d'amore, ma bisogna controllare le versioni, in alcune c'è l'arpeggiato anche lì. Anche Rachmaninoff non credete che le abbia usate poi così tanto, mi sembra che ce ne sia una in un preludio dell'op 32 altrimenti solo molte decime che rappresentano già uno scoglio per molti !! Forse qui si sta perdendo di vista l'argomento di cui stiamo parlando, oppure a forza di parlarne il cervello lo ha automaticamente screditato così come succede quando si ripete per una ventina di volte la stessa parola a pappagallo, questa perde di significato... Vi assicuro che per molte persone è un problema arrivare ad una decima armonica, per il 90% una undicesima è già impossibile (parlo sempre armonica, non arpeggiata)... Vi ricordo che qui stiamo parlando di dodicesima Do3 - Sol4, Re3 - La4 (quello che volete) presa con una mano sola... Concordo, ma maggioritari esistono sempre nei grandi numeri... Sarebbe bello vedere dei pianisti iscritti qui sul sito quanti riescono a beccare una dodicesima, chiaramente dimostrabile con foto, così come abbiamo fatto io e Pianothor. A voler essere ottimista 10 persone, non credo di più... Ma io continuo a dire che per il repertorio pianistico basta e avanza avere l'estensione per coprire una decima. Beccare la dodicesima può essere finalizzata solo a fare il figo perché in tutta la letteratura pianistica si contano sulle dita di una sola mano, non servono neanche tutte e due, le occasioni in cui si deve beccare armonicamente una dodicesima. Non so se il mio punto di vista adesso sia più chiaro. Scusate per qualche errore anche concettuale ma sto completamente rimbambito da tosse e raffreddore che non mi mollano.
  23. Ok ma aspetta, tu mi stai parlando di una commessa, ovvero stai parlando dell'eccezione che conferma la regola e se dobbiamo cercare di tirar fuori una regola che valga in toto dobbiamo affidarci alla statistica e non cercare il pelo nell'uovo (Sto parlando anche contro i miei interessi dal momento che io quegli accordi li prendo e questo discorso lo dovrebbe fare chi non li becca, il punto è che beccarli o non beccarli ci sono delle ragioni oggettive che confutano certe tesi). Un tempo il lavoro di compositore era sì un lavoro di élite ma non così di élite come lo conosciamo oggi. Il compositore aveva i suoi editori che stampavano i brani e li commercializzavano. Per fare un parallelo il discorso è molto simile a quello che succede oggi con le etichette discografiche, lo stesso era una volta per il compositore ed il suo editore. La moda musicale era quella... Se io compositore con la musica che scrivo devo viverci, devo scrivere musica che sia eseguibile da un gran numero di persone e non solo da quelli che beccano una dodicesima altrimenti muoio di fame. Tornando al parallelo della macchina mi sta bene che possa essere una scelta e può andare bene una tantum ma se mi metto a costruire macchine solo per quelli più alti di 2 metri probabilmente la mia azienda avrà vita molto breve. Tra le regole del compositore, ed invito Frank, Geppino e quanti altri vorranno intervenire, dovrebbe esserci anche l'eseguibilità di una composizione musicale, questo per dire che difficoltà tecniche a parte, certe cose devono essere eseguibili. In letteratura ci sono senz'altro dodicesime da prendere, ma quante sono ? Nella vita di un compositore, quante composizioni ci sono scritte per sole mani giganti ? Pensiamo allora a Ravel che scrisse per Wittgenstein (Si scrive così ?) un concerto per sola mano sinistra perché questo perse il braccio destro durante la prima guerra mondiale. Certe cose sono senza ombra di dubbio scelte degne di tutto il rispetto possibile, ma dobbiamo riconoscere che sono pur sempre delle meteore.
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