Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

Amministratore
  • Posts

    4542
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    264

Tutto postato da thesimon

  1. Rispondendo a Viola.... Io non credo che Gianni avesse voluto catalogare tutto il genere femminile come "di facili costumi". Come ripeto, per me una persona può vestirsi come vuole, è indice di libertà, ma ci sono delle situazioni che sorpassano i limiti e queste situazioni sono portate all'estremo da donne che fanno vergognare le Donne (volutamente con la D maiuscola, quelle vere). Perché capisci bene che se vado in una spiaggia frequentata da famiglie e bambini e una ragazza si mette a prendere il sole in topless magari anche con il seno rifatto, quella non è libertà ma esibizionismo. Esistono delle spiagge apposite dove andare a prendere il sole mostrando le nudità e sono le spiagge per naturisti. La mia compagna prende il sole con la brasiliana, ormai è diventata di uso comune e comunque non mostra nudità, quindi ok. Ma quando devi prendere il sole nuda esistono delle aree apposite destinate a questo scopo proprio per garantire la libertà di una persona. Facendo il parallelo con gli uomini, tanto per dare un calcio al cerchio e uno alla botte, uno che mi viene in una spiaggia dove ci sono famiglie e bambini a prendere il sole così per me non è un uomo, è un coglione esibizionista che mi fa vergognare per lui e se mai venisse lo esorterei ad andar via, e se si opponesse lo prendere a calci.
  2. Secondo me una persona può andare vestita come vuole purché il suo modo di vestirsi non rappresenti un ostacolo per l'identificazione e dunque un possibile pericolo. Se entro in un esercizio commerciale con il casco me lo fanno togliere perché devo essere riconoscibile (potrei essere un rapinatore). Penso che in questi casi dovrebbe essere applicata la stessa norma. Anche girare con il casco per la città senza stare in sella ad una moto è la stessa identica cosa, oltre ad essere un'operazione senza senso. In un momento del genere dove ci sono attentati in giro per il mondo almeno una volta al mese, il riconoscimento è di vitale importanza. Andare al mare tutti coperti è secondo me follia, ma finché non si generano ansie e tensioni verso gli altri, sono dell'idea che ognuno possa vestirsi come vuole. Viste comunque le allerte fatte dal governo per il rischio attentati sulle spiagge, rischi che hanno visto allontanare tutti i venditori ambulanti, venire al mare tutti coperti potrebbe far pensare che sotto ai vestiti si nasconda una bomba. Qui si apre un bivio su cui ognuno ha la propria idea. Per me, venire al mare tutti coperti è innaturale; forse questa mia idea nasce dalla cultura con cui sono cresciuto: al mare ci sono sempre andato a prendere il sole e farmi il bagno e trovo il burkini una cosa senza senso oltre un modo come un altro per poter nascondere materiali pericolosi o esplosivi. Come in tutte le cose ci sono dei limiti e se è vero che ognuno può vestirsi come vuole ci sono dei contesti in cui il discorso non regge. Non mi sognerei mai di andare ad una cena di gala con il costume all'Hawaiana, i sandali a infradito, una camicia a fiori e gli occhiali da surfista. Passerei per ridicolo. Qui il discorso mi sembra analogo. Religione a parte ci sono motivi di sicurezza che sono al di sopra. Secondo me l'incolumità delle persone viene sempre per prima. Paesi che vai usanze che trovi. La nostra cultura è questa e non è possibile pensare di modificare le nostre radici esponendoci anche a pericoli.
  3. Si può fare. L'alimentazione Phantom lavora solo su XLR ma se alimenti esternamente poi puoi utilizzare un cavo XLR to Jack per trasportare il segnale alla scheda audio che non ha alimentazione phantom. L'alimentazione Phantom come dice il termine, serve solo a permettere alla capsula del microfono di polarizzarsi, il segnale di ritorno è un segnale normalissimo come quello di tutti i microfoni dinamici ovvero compreso in una soglia dai 0,5 agli 1,7 volt. L'alimentazione phantom (che è continua) viene infatti tagliata all'uscita del microfono da un condensatore che, quando è a regime, non fa passare la corrente continua della phantom, la risultante è un normalissimo segnale microfonico. Di ritorno all'alimentatore quindi giunge un segnale che puoi trasportare alla tua scheda audio come meglio credi (XLR o Jack). I preamplificatori della scheda poi si occuperanno di innalzarlo secondo il livello che preferisci. Si consiglia comunque di suonare al massimo della potenza raggiunta nella sessione di registrazione per fare la taratura prima di cominciare la vera e propria registrazione, in questo modo si è sicuri di sfruttare al massimo il numero di bit di conversione all'atto della conversione analog to digital. Spero di aver risposto alla tua domanda.
  4. 3 giorni di congedo mi sembra esagerato, però voglio spezzare una lancia in favore delle donne. Non sono una donna quindi non posso sapere cosa si possa provare durante il periodo del ciclo mestruale, ma ho una zia che è un carro armato, non si ferma mai, non sta mai male, è sempre energica ma c'è un giorno al mese quando le viene il ciclo che non può alzarsi dal letto tanti sono i dolori. Mia mamma e la mia compagna quando hanno il ciclo non sentono quasi nulla. Secondo me dipende anche da donna a donna. Ho fatto questo esempio perché in quel giorno mia zia è realmente impossibilitata ad andare al lavoro visto che non riesce neanche ad alzarsi dal letto. Il buscopan da quello che so le allevia solo leggermente i dolori che restano per lei comunque insopportabili.
  5. I problemi di fase non sono dovuti alla grandezza del pianoforte ma alla diversa lontananza dei microfoni coppia a capsula piccola e capsula larga dalla sorgente sonora. Il capsula larga cattura meglio le basse frequenze e viene messo sulla coda proprio con questo scopo. Nella coda si risente meno delle alte frequenze che sono molto direzionali e si cattura uno spettro per lo più scuro (quello che manca ai capsula stretta). L'h4n è un microfono giocattolo proprio per costruzione, non è fatto per le registrazioni in studio ma per catturare audio dignitoso "al volo", però hai reso bene l'idea. Ovviamente se avvicini i microfoni alla cassa armonica risenti di più dell'effetto del martello che colpisce la corda. Sono cose che possono parzialmente essere corrette con l'uso di un compressore ad attacco molto veloce ma se hai modo di allontanare i microfoni tanto meglio. Il top nelle registrazioni è cercare di manipolare sempre il meno possibile in post produzione. Tanto meno manipoli, tanto più è buona la cattura. Quando si avvicinano i microfoni poi la tecnica AB non ha più molto senso, perché non creano più la spazialità se sono nelle immediate vicinanze delle corde. In quel caso meglio una XY a pan inverso. Capsule dai 90 ai 135 gradi. Però per la classica bisogna stare belli lontanucci. Vicinanza e XY sono più indicate per il pianoforte Jazz. Il capsula larga in coda valuta se metterlo appena sopra la linea della cassa armonica oppure proprio sotto allo strumento puntando la tavola armonica dalla parte di sotto. Dipende dal microfono che usi e dalla sua risposta in frequenza. Con il Neumann U87 se lo mettevo sotto mi usciva un basso troppo cupo, al contrario con un valvolare CAD 8000 dovevo tenerlo sotto perché vista corde dei bassi sparava troppo. Devi sperimentare e soprattutto valutare le distanze. Con i miei microfoni ormai so come comportarmi perché li conosco, con altri microfoni le distanze e le posizioni sono tutte da sperimentare pur restando in AB per i capsula stretta e microfono in coda per capsula larga. Una volta che conosci le posizioni base sperimentare le distanze richiede del tempo e prove su prove ma alla fine vedrai che troverai il posizionamento giusto. Considera che gran parte del lavoro lo fa la sala, specialmente nella classica. Nelle registrazioni che senti dei grandi c'è molta sala quindi se registri in un piccolo ambiente non puoi aspettarti risultati come quelli di un disco seppure puoi metterci mano in post produzione. Per fare i dischi ci vogliono microfoni da 2-3-4000 euro l'uno, sale da concerto, e tutta una catena audio professionale che costa migliaia di euro, ma questo non significa che non puoi ottenere risultati più che accettabili anche con materiale più modesto.
  6. La Motu è un'ottima scheda, non professionale ma ci si fanno belle cose. Se ne vuoi una professionale devi andare su Apogee ma per 4 ingressi microfonici ci vogliono 1600 euro. Per il pianoforte 3 microfoni vanno benone. Uno capsula larga sulla coda e due in AB ai lati. La lontananza dipende da cosa devi registrare. In post produzione poi dovrai riallineare le fasi se vedi che vai troppo in cancellazione.
  7. Frequenza e cicli per secondo sono la stessa identica cosa. La funzione d'onda si ricava dalla legge del pendolo o della costante elastica di una molla (legge di Hooke) per approssimazione di Taylor dell'angolo ed è qui che fa la sua comparsa il termine cos o sin (dipende dallo sfasamento "Phi"). Per Hertz s'intende dunque cicli completi compiuti in un secondo. La domanda di Jenn mi sembra molto pertinente perché effettivamente c'è molta confusione. Quello che ho scritto non è farina del mio sacco. È la definizione di un professore di Fisica Acustica e l'ho trovata molto giusta dopo tante definizioni che ho trovato in giro. Se uno ci pensa bene, oggi come oggi, con la musica elettronica e elettroacustica, il concetto di rumore, così come lo conoscevamo prima è andato un po' a scemare, nel senso che oggi si attribuisce l'attributo di suono (scusate il gioco di parole) ad un segnale che contribuisce a generare un qualche tipo di "musica", così come il silenzio... Vedi 4'33" ! Allora anche il silenzio possiamo pensarlo come un suono. Il silenzio perfetto è un concetto che non esiste perché siamo abituati a vivere in un mondo governato dal rumore di fondo ma ecco che anche qui, il rumore di fondo, che per noi è silenzio, diventa la capacita di ascoltare musica laddove questa non esiste come la conosciamo. Sembrerebbe dunque che qualsiasi segnale in un brano di 4 minuti e 33 secondi di silenzio diventi un rumore proprio perché disturba "l'ascolto" della musica del silenzio. La nostra attenzione è posta sulla ricerca del silenzio, tutto il resto è rumore. Mi rendo conto che il discorso potrebbe sembrare un po' filosofico, ma questo concetto credo che vada perfettamente a braccetto con la filologia musicale alla quale siamo arrivati oggi e forse questa descrizione di suono e rumore è quella più adatta a questo contesto storico-musicale dei nostri giorni. Se poi vogliamo uscire dal seminario introducendo un ulteriore spunto di riflessione, noi non siamo esseri in grado di ascoltare il silenzio. Chi è stato messo a lungo dentro una camera anecoica ad un certo punto riferisce di aver sentito, oltre al proprio respiro (cosa semplice da ascoltare) il rumore (o suono) del proprio battito cardiaco. Anche qui la distinzione rumore e suono va sottolineata perché se la nostra attenzione è posta sull'ascoltare il battito cardiaco quello per noi diventa un suono, lo ricerchiamo e quindi diventa piacevole, ma se siamo concentrati nell'ascoltare il silenzio, ovvero il "non ascoltare" allora in questo caso respiro e battito cardiaco diventano rumori perché distolgono la nostra attenzione da quello che stiamo cercando di ascoltare.
  8. Mi permetto di dissentire da questa definizione che può essere valida fino a poco prima dell'avvento della musica elettronica ed elettroacustica. Nella musica di Berio, Xenakis, Stockhausen ecc. ci sono svariati esempi di suoni aventi spettro irregolare e variabile nel tempo, eppure quei "rumori" (per tua definizione) sono utilizzati in un contesto musicale come "elementi sonori" e dunque suoni a tutti gli effetti. Di definizioni di rumore ne esistono tante e diverse in letteratura, ma mai nessuna come quella che ho dato come risposta alla domanda mi ha mai convinto di più. In letteratura un'altra definizione che mi piace e che è in linea con l'esempio che ho fatto sopra è la seguente: "Il rumore è un segnale che disturba ciò a cui siamo più interessati".
  9. A me piace descrivere il rumore con un aneddoto. Se stiamo svolgendo un compito di composizione, in cui dobbiamo ragionare e ascoltare quello che stiamo facendo ma dalla finestra di fronte alla nostra c'è un signore che ascolta a tutto volume un concerto di Chopin allora per noi quello è un rumore. Si chiama rumore ciò che ci disturba e prescindere da considerazioni legate ai rapporti frequenziali e dunque al timbro. Rumori particolari come quello bianco sono stati utilizzati anche in musica elettronica, ecco allora che in quel caso, viceversa all'aneddoto appena raccontato, è il rumore che diventa musica. Suono e rumore si possono anche scambiare vicendevolmente a seconda del contesto.
  10. Io credo che non sia possibile fisicamente, con questo non voglio dire che non ti credo ma che debba esserci un'altra spiegazione. Il lampo si genera per il caricamento elettrostatico dell'atmosfera. La differenza di potenziale tra l'alto potenziale delle nubi e la terra superato un certo limite si "scarica a terra". La temperatura dell'aria nei pressi del lampo aumenta drasticamente (non ricordo se addirittura oltre i 10000 gradi in qualche centesimo di secondo, questo genera un improvviso aumento di pressione simile a quello che avviene appena prima di uno scoppio con la differenza che in questo caso non esiste un contenitore e dunque lo scoppio è immediato ed è proprio quello che genera il rumore del tuono. L'unica possibilità sarebbe che il lampo scaldasse l'aria immediatamente vicina in un tempo molto lungo ma considerando la resistività dell'aria la tensione è molto alta e questo non può avvenire, quindi probabilmente se non hai udito il rumore del tuono i lampi erano troppo lontani dalla tua posizione per averli ascoltati perché lo ripeto, credo che fisicamente non sia possibile avere un lampo senza che si generi anche un tuono solo pochi istanti successivi. Il fatto che tu lo percepisca o no dipende secondo me dalla distanza (legge della divergenza sferica: il suono allontanandosi dalla sorgente perde energia alla velocità di un logaritmo, in particolare diminuisce di 6dB per ogni raddoppio della distanza dalla sorgente, ammesso che sia puntiforme). Vedere il lampo prima di ascoltare il suono poi deriva semplicemente dal fatto che la luce viaggia alla velocità di 300000 km/sec ed il suono a circa 300 m/s quindi circa un milione di volte più lento pertanto maggiore sarà la distanza della sorgente, maggiore sarà la variazione temporale tra la percezione del lampo e del suono.
  11. Ciao Angelo, benvenuto tra noi !
  12. Che bello vedere che il forum prende vita in questo modo !!
  13. Questa di Schiff mi sembra un tantino tendente al Romantico. Quella della Lisitsa è meravigliosa. Un'interpretazione che sicuramente non piacerà a Schiff è quella di Gould... Pur essendo per me troppo veloce, come del resto l'esecuzione di gran parte del suo repertorio, trovo che la sua interpretazione sia molto molto bella ed espressiva, pur mantenendo uno stile classico/neo-romantico dove si colloca appunto la figura di Beethoven.
  14. È una soluzione molto artificiosa la tua. Con comp e limiter diventa tutto più naturale e morbido, naturalmente settandolo come dev'essere settato.
  15. Compressore con limiter
  16. E chi ne ha più di uno preferito ? Collage ?
  17. Io l'ho assaggiato e vi posso dire che è straordinario !!
  18. Ah ecco.... Perché l'hai tolta ? Era un buon brano !
  19. Mauri il brano non c'è più. Che fine ha fatto ?
  20. Ma il Sogno d'amore di Liszt dove lo mettiamo ?
×
×
  • Crea nuovo...