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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pianoforti...


Il tuo pianoforte... (o la tua tastiera...)  

3 members have voted

  1. 1. Ricordi il tuo primo pianoforte/tastiera ?

    • Sì, benissimo
    • Sì, ma non ricordo come mi trovavo
      0
    • Non benissimo
      0
    • Poco
      0
    • Pochissimo
      0
    • No
      0
    • Altro (specificare nella risposta)
      0
  2. 2. Credi che ci si possa affezionare a uno strumento, al di là del suo suono, magari per esperienze vissute?

    • Assolutamente sì
    • Sì, spesso
      0
    • A volte, dipende
      0
    • Non credo
      0
    • No, non ha senso
      0
    • Altro (specificare nella risposta)
      0
  3. 3. Ricordi la prima volta che hai suonato un pianoforte?

    • Alla perfezione, non lo dimenticherò mai
    • Sì, piuttosto bene
      0
    • Abbastanza bene
      0
    • Poco
      0
    • No
    • Non ho mai suonato un pianoforte vero e proprio
      0
    • Altro (specificare nella risposta)
      0


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Ciao a tutti!

Stavo riflettendo davanti alla mia tastierina (che oggi mi ha fatto prendere un altro spavento: non si accendeva piùunsure.gif...)...

Io prima di lei (posso considerarla così...?) non ho avuto nessun altro pianoforte / tastiera "mio"...

Ora, se mi chiedeste di descrivere il pianoforte su cui andavo a lezione non ce la farei... ricordo solo che a volte, anzichè usare il Kawai verticale la mia insegnante mi portava nell'aula con il coda Steinway... ovviamente c'era un abisso tra i due, ma - potrebbe sembrare strano - ricordo di essere più affezionato al verticale kawai... quante ore passate lì sopra a capire le scale, la tecnica...

insomma, vengo al dunque: ricordate il primo vostro pianoforte (o la prima vostra tastiera, se siete come me che non avete ancora un pianoforte)? E ricordate la prima volta che avete messo le ami su un pianoforte? Io... no. mi sembra tristissimo amare uno strumento così tanto e non ricordare "il primo incontro"... certo, non è proprio fondamentale, ma lo sento come qualcosa che "mi manca"...

Personalmente sono affezionato alla mia tastiera, pur riconoscendo che è vecchia, arretrata, i suoni non sono bellissimi... ma ricordo quanto tempo ho passato "in sua compagnia", quante volte, sentendomi triste, mi bastava sedermici davanti e suonare qualche delicata melodia per sentirmi meglio... O quante volte, magari anche dopo litigi, o dopo qualcosa che mi aveva segnato, mi sedevo lì e suonavo... Era (ed è ancora adesso) come entrare in un altro mondo, dove più niente ha importanza, esisti solo tu, quello che provi e la musica...

 

Credo che abbiate capito cosa intendo dire...

per ora aspetto considerazioni... ciao!

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Bellissimo argomento quello che hai tirato fuori. Musica a parte il primo pianoforte, quello sul quale si sudano le pene dell'inferno non si dimentica mai ! Nel mio caso almeno non lo dimentico perché, specialmente nei primi anni di studio (quello noioso per capirci), ci si spende molto tempo soprattutto per la tecnica di base, ma il vero rapporto con lo strumento si instaura nel momento in cui si comincia a fare musica. Il mio Krauss con meccanica massacrata lo tengo ancora a casa di mia nonna a Viterbo, ormai rimpiazzato da anni dal Kawai a coda di un metro e ottanta circa. Onestamente non sarei in grado di vendere nessuno dei due. Il primo mi ha accompagnato nei primi anni di studio, il secondo dal quinto anno fino al diploma. Certamente nella vita, almeno spero, avrò altri pianoforti ma dubito fortemente che avrò il coraggio di vendere questi due strumenti con i quali sono cresciuto fisicamente ma soprattutto artisticamente parlando... Il punto è che con il passare degli anni si instaura un certo tipo di rapporto con lo strumento, questo è innegabile. Ascoltiamo anche altri commenti...

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Il mio primo pianoforte è stato un pianoforte che era in famiglia. Un Feurich di Lipsia, verticale con meccanica a baionetta....suono bellissimo.Meccanica un po' meno. La' imparai a suonare o meglio suonai.Mio padre mi portò a 5 anni a vedere un film su Strauss Junior e quando tornai a casa mi misi direttamente al pianoforte a suonare il valzer del " Bel Danubio blu". Grande stupore della famiglia che non si spiegava come anessi memorizzato la musica e come fossi capace a riprodurla senza aver mai suonato. A dire il vero neanche io mi spiego questo fenomeno. Fui un orecchiante per lungo periodo e anche quando studiai con i miei primi Maestri...li ingannavo. Avevo una grande memoria auditiva e questo mi ha giocato contro.

 

Successivamente in casa mia entrò in casa un Petrof vericale. Grande pianoforte!....anche se piccolo di "statura". Già a quel tempo ero con la testa dentro allo strumento per vedere come funzionava. Ero molto esigente sul suono e sull'accordatura e pochi ...mi lasciavano il pianoforte accordato. Solo una grande persona ci riuscì: Riccardo Orsini. Allora accordatore della Ditta Ciampi, entrò in casa mia e mi spiegò molte cose col suo rozzo parlare romanesco. Devo a lui la mia radice delle conoscenze tecnologiche e molti suggerimenti, tutt'altro che scientifici, ma efficacissimi.

 

In casa mia entrarono altri strumenti quali un Petrof mezzacoda, un Seiler, persino un Ibach 3/4 e finalmente l'attuale Steinway B 211, che ho attualmente.

Tutti gli stumenti hanno una valenTutti i pianoforti hanno una valenza. E' importante il rapporto che instauriamo con essi. Di questo parlero in prossimi video sulla tecnica pianistita e sull'approccio corporeo allo strumento.

 

Grazie agli strumenti che finora mi hanno permesso di fare musica, invitandomi a.....fidarmi di loro.

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Ciao mi inserisco in questa discussione anche se non sono proprio la persona più adatta. :) Forse perché è una cosa che mi piace, nel senso che anch'io sogno di poter instaurare un rapporto simile con uno strumento e in un futuro spero di poterlo fare. Ovviamente non mi è capitato e non mi capiterà mai di dover mettermi per la prima volta davanti a un pianoforte e suonare come avrà fatto mozart o come ha raccontato Pianoexpert.

E' da giugno che ho deciso di studiare pianoforte, quindi ho cominciato prendendo tutti i libri della biblioteca (come suonare il pianoforte, cos'è la sonata, pianoforte per negati, etc) e guardando su tutta una serie di siti, ma inutile, dicevano tutti la stessa cosa: fare pratica. :) Quindi un bel giorno mi sono recata al negozio dei cinesi e ho comprata una bella tastierina a 7,50 euro di un'ottava e mezzo, tasti incastrati che non facevano più di un suono alla volta. :)

Cavolate a parte, un mese fa mio padre è tornato a casa con una tastiera vera, vecchia ma vera, piena di polvere e con le etichette delle note ingiallite sopra i tasti, ma vera. Al massimo sapevo fare Frere Jacques e Jingle Bells, ma la prima sera che l'ho avuta mi sono messa lì incantata e ho suonato (se ben mi ricordo) la nota Do. Do DO Do DO DO DODODODODODODO.

E questa è stata la prima volta che ho suonato la tastiera. :)

  • Like 1
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:) ... Mi immagino la scena... :)

Una bella scena, ovviamente...

Credo che anche questo sia musica, parlare di ciò che si prova non solo per il suono o la melodia in sè, ma anche di quello che è il vero e proprio strumento...

È interessante notare che tutti voi pensiate che ci si possa affezionare allo strumento... Ad esempio, se mai dovessi io comprare un pianoforte, credo che non lasciarei la mia tastierina per niente... Insomma, è lì che è nata la mia "mano pianistica"... Come, non ne ho idea... Peró è nata lì :) ...

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Come promesso, rieccomi.

Ci ho pensato molto, e un pochino ho ottenuto.

Ricordo che suonai per la prima volta un pianoforte vero attorno ai tre-quattro anni... Certo, per l'età che avevo è a dir poco esagerato dire "suonai"... Insomma, schiacciai i tasti bianchi e neri la prima volta a quattro anni :) .

Mi sembra che sia stato proprio alla mia prima scuola di pianoforte, sul Kawai di cui vi ho parlato... Non ricordo molto, era anni fa... Ma ricordo che mi piaceva da matti avvicinare l'orecchio al piano, suonare una nota (quando iniziai a caoirne di più la nota diventò un accordo) e stare lì ad ascoltare... Mi affascinava. :)

Non so cosa darei per rivivere quel momento... Che dire, mi sembrava di avere scoperto (e avevo ragione :) ) qualcosa di straordinario... E mia nonna (c'era mia nonna lì presente) mi ha detto che non volevo più andarmene... Eppure non è che sapessi fare gran che...

È stato bellissimo, questo lo ricordo... E quel poco che ricordo lo ricorderò credo per sempre...

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Ecco la mia esperienza: ho un ricordo vago che mi mettevo alla tastierina casio e premevo un pò di tasti. Quello più nitido è stata la mia prima lezione di pianoforte: ho visto questo verticale nero e la tastiera che non finiva più. Di tutta il mio primo maestro mi domanda:"Secondo te dove sono le note più acute?" Io un pò titubante, sapendo di dar la risposta sbagliata, un fatto che non mi sono mai spiegato, ho indicato la parte sinistra della tastiera. Ho fatto così forse perché ero veramente innamorato! Bah, chi lo sa!

Il mio primo pianoforte a noleggio è stato un verticale young chang: nei primi anni mi somigliava accettabile, però poi andando avanti sono contento di averlo cambiato con un U3S.

Esprimo un ultimo e pensiero forse controcorrente: i pianoforti sono strumenti inanimati ma è la nostra testa che costruisce e li fa rendere vivi. Quindi, è chiaro che neanche io venderei mai il mio, ma non bisogna dimenticarsi che il pianoforte è "solo uno strumento".

P.s. Vorrei essere più attivo nel forum: maledetta ingegneria! laugh.gif

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Ecco la mia esperienza: ho un ricordo vago che mi mettevo alla tastierina casio e premevo un pò di tasti. Quello più nitido è stata la mia prima lezione di pianoforte: ho visto questo verticale nero e la tastiera che non finiva più. Di tutta il mio primo maestro mi domanda:"Secondo te dove sono le note più acute?" Io un pò titubante, sapendo di dar la risposta sbagliata, un fatto che non mi sono mai spiegato, ho indicato la parte sinistra della tastiera. Ho fatto così forse perché ero veramente innamorato! Bah, chi lo sa!

Il mio primo pianoforte a noleggio è stato un verticale young chang: nei primi anni mi somigliava accettabile, però poi andando avanti sono contento di averlo cambiato con un U3S.

Esprimo un ultimo e pensiero forse controcorrente: i pianoforti sono strumenti inanimati ma è la nostra testa che costruisce e li fa rendere vivi. Quindi, è chiaro che neanche io venderei mai il mio, ma non bisogna dimenticarsi che il pianoforte è "solo uno strumento".

P.s. Vorrei essere più attivo nel forum: maledetta ingegneria! laugh.gif

 

Certamente stiamo parlando di "strumento", ma proprio perchè è qualcosa che mi permette di esprimermi (probabilmente meglio che con le parole) non mi separerei mai dalla mia mitica tastierina ... rolleyes.gif

Ovviamente non possiamo "parlare" al pianoforte, ma parlare per mezzo del pianoforte sì...

A presto!

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