Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

Super Moderatore
  • Posts

    3769
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    168

Tutto postato da pianoexpert

  1. Ma probabilmente la barra poggia-martelli è venuta in avanti o si è incastrato il pedale del "piano". Controlla e caso mai posta una foto sia della meccanica che dei pedali. Inoltre dovresti avvertire un un certo "vuoto" quando abbassi i tasti. Controlla
  2. Non si sente quasi niente dall'Audio. Comunque è difficile stabilire le cause di vibrazioni a distanza. Le cause possono essere tante. Bisogna esaminarlo da vicino. Il tuo tecnico che cosa dice? A volte possono essere piccole vibrazioni che scompaiono anche muovendo la posizione dello strumento oppure scompaiono e compaiono con le variazioni di umidità relativa. Il fatto è anche che ci abituiamo ad aspettarlo e ci da' sempre più noia. Tutto da vedere. in che zona di Roma sei? Se mi capita di essere vicino alla tua zona, potrei anche passare a vedere...anzi..a sentire. Ciao Paolo
  3. Bhe , bisogna che un bravi tecnico rifaccia i fori della tastiera che ospitano i piloti e bisogna che li ricentri. Non c'è altra soluzione
  4. Quello che dice Francesco potrebbe essere giusto. Comunque è tutto da vedere. Ci sono cose che si possono fare ed imparare con il "fai da te", ma in questi casi va esaminato lo strumento nel suo insieme. Se il pianoforte suona bene, potrebbe valere la pena di rimetterlo su per bene. bisogna vederlo. Del resto anche pianoforti seminuovi e poco costosi possono avere una serie di problemi che li rendono "insuonabili". A prescindere dalla qualità del suono ( che puo', però, essere sempre migliorata) il pianoforte deve funzionare bene...altrimenti non è un pianoforte. Il discorso è che ti troverai di fronte ad una quantità di variabili interdipendenti e l'errore su una può compromettere l'altra. Il costo iniziale del pianoforte può nascondere una serie di problemi,alcuni dei quali , speriamo non siano parzialmente irreversibili ( tenuta accordatura, stato della tavola di risonanza, stato della cordiera ecc.) . Alla fine, dopo aver speso per un ricondizionamento, il pianoforte potrebbe funzionare e suonare di un pianoforte, magari da un privato o in negozio, che avrebbe bisogno comunque di una notevole messa a punto, nonostante, magari, la cifra di acquisto più alta. Intanto inviaci foto dell'interno della meccanica e anche un file di ascolto. P.S. La meccanica pianic non è un gran che, ma può funzionare bene se ben controllata e assistita P.P.S. Naturalmente i miei Tutorial non hanno lo scopo ne la pretesa di istruire il pianista per illuderlo a divenire un "tecnico immediato " con il fai da te( Naturalmente potrà forse diventarlo, studiando, approfondendo e sperimentando in laboratorio sotto la guida di persona esperta). E' invece importantissimo che il pianista si renda conto da cosa dipendono le sue insoddisfazioni riguardo allo strumento e cosa sia necessario fare per riportarlo in piena efficienza.
  5. Quando viene il tecnico, cerca di individuare come viene estratta la meccanica. Ogni Silent ha qualche particolare diverso. Fammi sapere. Sono inoltre convinto che l'introduzione del SIlent potrebbe falsare e/o limitare la regolazione fine della meccanica...ma è tutto da vedere
  6. La rasatura non doveva essere eseguita ! In altri post spiego le importanti ragioni! La dimogeneità dipende dalla perdita di intonazione dei martelli e dalla modifica della struttura dei martelli. Inoltre ( invia, se vuoi delle foto) probabilmente gli acuti sono stati arrotondati e in tutta la martelliera è cambiato il punto di battuta, fondamentale specie sul cantabile e sugli acuti. Secondo me non resta che restituire lo strumento o cambiare martelliera e stiletti, affidando però il lavoro ad un tecnico esperto. Naturalmente l'avvicinamento dell'apice dei martelli all'anima di legno rende il suono molto più duro e la minore quantità di feltro rende i martelli poco intonabili Se vuoi maggiori chiarimenti puoi anche telefonarmi al n. 3393395980. P.S. la cosa non si sistema suonandolo. Forse peggiorerà
  7. Faccio presente ( l'ho già precisato in numerosi post) che non è opportuno rasare una o più volte le martelliere, a meno che non sia stato previsto, in sede di costruzione dei martelli, una misura e una distanza di foratura che permetta almeno UNA rasatura. Oltre a rendere il suono più legnoso, viene, con la rasatura, a modificarsi il punto di battuta la cui precisione, principalmente negli acuti e nel cantabile, è determinante! Inoltre la struttura del martello viene a modificarsi, specie se viene data una forma non appropriata. L' ulteriore vicinanza all'anima di legno, naturalmente, come detto, rende il suono più aspro e quasi non modificabile con una intonazione Anche la martelliera nuova va intonata con perizia ed esperienza ( consiglio il mio video tutorial sull'intonazione), "armonizzando" (infatti si chiama anche armonizzazione)le zone espanse e compresse del martello, così da ottenere un compatto forte e un dolce pianissimo. Inoltre, alcune Case forniscono, se mai si volesse una martelliera originale, una fornitura "grezza". I martelli, quindi, potrebbero necessitare di impregnazione e di speciale preintonazione. Successivamente, sarà raffinata cura del tecnico realizzare sullo strumento l'intonazione definitiva fatta non solo di punzecchiatura, ma di controlli direzionali della salita dei martelli e di simultaneità di percussione delle tre o due corde del coro.
  8. ATTENZIONE: preciso sempre che NON conviene smontare assolutamente i martelli dai vecchi stiletti: La vecchia martelliera va riconsegnata al proprietario. E' una parte dell'identità del pianoforte! Quindi non sostituire assolutamente i soli martelli sui vecchi stiletti. Sulla martelliera originale potrebbero, inoltre , essere presenti delle compensazioni e piccole modifiche del punto di battuta che potrebbe non essere lineare, specialmente sugli acuti e superacuti. E' anche importante rilevare la curva dei pesi e quindi anche la giusta compressione. Un tecnico veramente competente terrà conto di tutte queste variabili.
  9. Se si tratta di un pianoforte d'Epoca, troppi elementi concorrono creare discontinuità si spazi
  10. La spaziatura dei tasti, a meno che non sia provocata da un superficiale e/o errato incoraggio delle guarnizioni di cachemire delle mortase anteriori della tastiera, si ottiene inclinando ,con l'apposito ferro, i perni ovali anteriori della tastiera, avendo cura di non intaccarli! A volte questa perdita di spaziatura può dipendere dalla deformazione di tutto il tasto. Allora, con molta cura, si può bagnare un poco il legno del tasto e scaldarlo con conseguente pressione per poterlo rimettere in linea. Comunque, questo ultimo intervento, solo in rari casi e da compiere con molta accortezza.
  11. Dico solo che lungo periodo di studio è controproducente. Non si può mantenere la concentrazione per più di mezzora senza una interruzione. Dividere lo studio in mezzora intervallate da pause di 15 min almeno è consigliabile. Non è comunque consigliabile studiare per un grande numero di ore al giorno. Si rischia di cadere in automatiche ripetizioni non troppo coscienti. Inoltre credo che sia controproducente mettere " al fuoco" un numero di brani eccessivi, peraltro con uno studio strutturato in modo così schematico e cervellotico. Siamo esseri umani con tutte le nostre stanchezze e distrazioni e non possiamo contare su promesse a noi stessi che hanno il sapore di "costrizioni". Questo penso. Buono studio...anche con un po' di libertà!
  12. Bisogna che tu ti rivolga a Yamaha Italia, ma credo che non sarà possibile. Per reperire questo materiale bisogna essere specializzati e referenziati. Anche il montaggio, a meno che tu non sia un esperto, richiede molta esperienza e ci sono moltissime cose delle quali tener conto. Comunque, sia che lo faccia tu o un tecnico di tua fiducia, i vecchi martelli non vanno smontati dagli stiletti e vanno assolutamente conservati, così come sono. E' importante per l'identità del pianoforte.
  13. Va bene. Se spingendo i tasti lentamente senti ancora un "cigolìo" allora puoi sfregare leggermente una bacchetta di grafite sulla pelle della noce o passare micropolvere di Teflon. Questi rumori possono dipendere dalla pelle delle noci che è sintetica e/o secca. Naturalmente poca grafite e strofinata con una bacchetta, che puoi comprare in negozi di belle arti ( come un gessetto di grafite....4B 5B 6B...). Se la bacchetta sporca le mani al contatto, è quella giusta ( molto morbida). Naturalmente per fare un bel lavoro devi ( attentamente, se no si rompono) sganciare le bretelline e arrivare alle pelli delle noci evitando di smontare e riallineare tutti i martelli. Se pensi invece di smontare i martelli, allora approfitta per passare sulle pelli delle noci una carte smeriglio 400-500 per togliere la vecchia grafite. La pelle delle noci si presenteranno pulite e potrai, con parsimonia, passare leggermente la bacchetta ( quelle morbide sono cilindriche) Buon lavoro P.S. Appena appena, la grafite! Quel tanto che basta per evitare il rumore
  14. Separazione intendo: alza il cavalletto con una mano e muovi il tasto e ascolta. sgancia il martello e avvicinalo alla corda e muovi con altra mano il cavalletto e ascolta. poi solo il martello. assicurati che la testa del martello sia incollata ben ferma sulla astina. Anche un minimo cedimento della colla, con il colpo verso la corda. produce un piccolo rumore. In ultimo può essere proprio un rumore dovuto al ponticello. prova a battere corda in corrispondenza del ponticello ( apri prima il pannello inferiore) Assicurati anche che lo strumento poggi bene a terra su tutte e quattro le ruote. Consiglio sempre di mettere quattro isolatori sotto le ruote. Controlla anche il retro dello strumento e l'aderenza dei rinforzi ( catene) della tavola di risonanza.Se ci sono viti, assicurati che siano serrate. Poi spingi sui rinforzi mentre qualcuno ti suona forte la nota e guarda se il rumore scompare. Questo dovresti farlo anche premendo sul ponticello. A volte, accordando il pianoforte, con la modifica delle tensioni, tutto va a posto
  15. E' molto difficile stabilire da cosa dipende. Alcune ipotesi: scollamenti o del martello e di altre parti meccaniche. Astana del martello che incontra qualche vite di fermo della barretta - limita - leve di scappamento. Smorzatoio. Ti consiglio di separare i movimenti del martello, del tasto, e del blocco cavalletto. Infine dello smorzatoio.
  16. E' difficile rispondere perché ognuno di noi ha dei tempi di assimila in modo diverso. Dipende anche molto da come si è studiato il brano. Maggiore è stata la consapevolezza delle modulazioni, dell'armonia e dei passaggi più difficili e maggiore sarà la permanenza nella memoria e/o conoscenza profonda. A volte "dimenticare" il brano può essere un vantaggio. Ristudiarlo, ci può far scoprire molte altre cose e lo si può interiorizzare con una consapevolezza diversa, dovuta anche alla nostra maturità. Si pensi che Wilhelm Bauhaus, forse il più grande interprete di Beethoven di tutti i tempi, ha ristudiato da capo tre volte nella sua vita l'integrale delle sonate ed ascoltarle a confronto ( le giovanili con quelle della maturità) ci suscita molte riflessioni. Quindi "lasciare" per un po' di tempo i repertori, a volte, giova. In quanto al metodo, è soggettivo, ma, secondo me, il brano e il suo studio non può regredire alle forme di lettura o a tempi molto diversi da quelli scelti per l'esecuzione. Quando si studia troppo lentamente, i movimenti sono completamente diversi e si rischia di perdere le "conquiste" che ci hanno fatto comprendere come superare questo o quel passaggio in esecuzione. Fondamentale è la differenza tra "studiare lento" e "studiare a rallentatore". La seconda è quella giusta, cioè mantenendo l'accentuazione che sarà quella dell'esecuzione. Si immagini che se un tempo è in 2/2 allegro, rallentando, si rischia di suonarlo in 4 o in 8. Niente di più distruttivo. Utile, come ho detto più volte ( invito a cercare i post) è studiate veloce con fermata sull'unità di tempo o di mezza battuta o di battuta ( proprio a seconda dell'accentuazione scelta in esecuzione) mantenendo però, tra una fermata e l'altra, la velocità di esecuzione.Provare per credere. Un buon raggruppamento può essere fatto per tonalità uguali e/o vicine. Ad esempio, nel caso delle Mazurche di Chopin o altri brani più o meno lunghi. Questi raggruppamenti possono essere scelti anche nel programma di esecuzione. Aiuteranno il pianista e anche l'ascoltatore. Anche lo studio a rotazione va bene. Ma bisogna controllare per quanto tempo si tiene a conoscenza un brano studiato. Se la tenuta è breve, lo si deve studiare con maggiore applicazione e non avere la fretta o l'ansia di passare ad altri brani prima che si compia la conoscenza "profonda". Insomma far bollire l'acqua e non spegnere il fuoco prima che si arrivi all'ebollizione, altrimenti sarà "fuoco sprecato". Spero che le mie opinioni siano state utili
  17. Benvenuta tra noi. Speriamo di poter scambiare con te utili e interessanti discussioni.
  18. teoricamente si! ...Ma poiché il tasto nero è più corto, conviene aumentare un poco l'affondo del nero stesso e dargli lo stesso afterthuch dei bianchi. Quando le dita suonano sui tasti neri ( già di per se' più difficili, avendo una leva di quasi 4 cm più corta)il pianista sarà facilitato se il nero ha "quasi" lo stesso affondo del bianco spingendo entrambi sulla estremità. Comunque, in questo, non siamo tutti d'accordo
  19. sarai stato chiaro, ma non riesco ad afferrare. Comunque, secondo me i neri dovrebbero avere lo stesso afterthuch dei bianchi o un pelino meno. Così il pianista ha la medesima sensazione di affondo e suonare il nero è come suonare il il bianco.
  20. Rispondo con molto ritardo questo interessante post. Fermo restando il consiglio di Frank che è giustissimo ( bisogna fare dello studio dei gruppi irregolari e a contrasto un buon approfondimento) nonché il buon esercizio di suonare la destra cantando la sinistra ( ottimo!), non vorrei esser "blasfemo", ma in questi casi eviterei di essere incatenato alla suddivisione matematica, che potrebbe portare ad una soluzione "spigolosa". Non voglio dire con questo di risolvere "pressappoco"....ma di esercitarsi, una volta interiorizzata la matematica divisione, su uno o due gruppi cercando di liberarsi e trovare la giusta proporzione del tre contro otto( altro esempio il primo studio dell'op. 25 di Chopin). Musicalmente il protagonismo della contabilità della destra e lo "sfondo" sonoro della sinistra aiuteranno. Anche le otto note della destra non sono metronometriche ma si adagiano su un ondeggiare morbido e forse anche un po' rubato, che, a mio avviso, ne rende meno monotono l'andamento, senza cadere in un noioso esercizio di bravura. Questo penso
  21. Complimenti Francesco, hai centrato e ben argomentato "lo scenario"!!!! Comunque nel caso di Fabio, troppe cose non combinano e bisognerebbe esaminare lo strumento da vicino, riconsiderando tutte le regolazioni, non ultima la giusta posizione del castelletto della meccanica, che può essere stato forzato. Insomma, insisto : deve essere chiamato su Londra un eccellente tecnico che realizzi una buona messa a punto dello strumento e individui i problemi che Fabio avverte. Questi potrebbero essere di poco conto, ma che producono notevoli inconvenienti. Per quello che riguarda il giusto affondo non deve esserci, come ben dice Francesco, una rigida regola.Alcuni pianisti prediligono maggiore afterthouch, altri vorrebbero un minimo. Tutte le regolazioni della meccanica possono essere personalizzate....naturalmente entro certi limiti.
  22. Che sia fuori regolazione non vi è dubbio. Il fatto che tu non riesca ad abbassare i tasti agevolmente può dipendere da varie "resistenze di attrito" . Se avverti il bisogno di maggiore aftertouch, (con questo raffinato termine potresti aver impressionato il venditore!!!😀)vuol dire che la tastiera ha poco affondo e la corsa del martello non si riuscirà a completare ( forse tenderà anche a ribattere sulla corda perché il montante di scappamento non riesce a completare lo scappamento sotto la noce). Ma non lo hai provato in negozio? Comunque, mandami un video. Forse riesco, dopo questa generale intuizione, a capire meglio. P. S. Può essere che il venditore non abbia un tecnico competente...succede! Quindi chiama un tecnico esperto a tue spese...può essere sia solo necessaria una messa a punto. Se invece ci sono degli impedimenti permanenti, allora fattelo mettere per iscritto e , caso mai, chiedi di sostituire lo strumento.
  23. Si tratta di una tela che veniva montata una volta sul retro dei pianoforti verticali. Ora, modernamente, non viene più fatto
×
×
  • Crea nuovo...