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meravigliosa regione. A volte ci vado...e anche d'Estate, in vacanza!!!
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E' successo che molto probabilmente è intervenuto sull'apice offuscando il suon oopp. è intervenuto con una impropria intonazione. Ci deve essere una proporzione tra la durezza dell'apice e le spalle del martello, altrimenti il suono diviene opaco e non ha più "escursione" tra il piano e il forte. Mandami, se vuoi, un audio WattSapp sul numero 3393395980 con foto dei martelli. Che modello è? Verticale? Coda? Bisogna cercare di non alterare troppo l'intonazione voluta dalla Casa. La martelliera non si rasa. Quando i solchi sono troppo profondi, la martelliera si cambia.Casomai in presenza di solchi molto duri e pronunciati, si interviene dolcemente alla fine di ogni solco, senza andare in profondità e ascoltando campioni in ogni zona. Quello di intonazione è un intervento delicato e irreversibile. Un eccessivo "ammorbidimento" ( e non "intonazione, che tiene conto di altre cose!) può compromettere per sempre la martelliera. Non è detto che sia il tuo caso, ma bisogna sempre valutare a quale fase della vita si trovano i martelli e valutare cosa fare ( anche nulla o pochissimo). Infatti quando la martelliera( ma non so se sia il tuo caso) ha solchi molto profondi e/o è addirittura appiattita sull'apice, non è opportuno intervenire, pensando, contro ogni buon senso, di poterla "arrotondare", facendo scomparire i solchi o usare impropriamente l'intonatole per ammorbidire l'apice. Tutti e due gli insani interventi peggiorano il suono, subito o dopo poco tempo. L'eccessiva rasatura, peraltro con forma disastrosamente " tondeggiante"comporta anche l'alterazione della "geometria" della meccanica( alterazione delle distanze e delle specifiche dettate dalla Casa) e, cosa importantissima, del giusto "punto di battuta" sulle corde. Quest'ultimo, specie sulla zona del "cantabile" e degli acuti è di fondamentale importanza. Tutto da vedere e verificare Attendo se vuoi tue immagini Se riesci, postale anche sul Forum ( io a volte non riesco ad aprirle) (ma forse per altri iscritti possono essere utili e interessanti) P.S.A volte è sufficiente una precisa accordatura, prima dell'intonazione. Una spartizione non equabile e un non buon livello degli unisoni e delle ottave può generare un suono sgradevole. A volte qualcuno pensa do "coprire " o "mascherare" queste imprecisioni con un "ammorbidimento" del suono. Niente di più contrario al buon senso. Fammi Sapere Paolo Ferrarelli
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0,05-0,10-0,20 . Comunque dove ti trovi?
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se la temperatura non scende molto il range dell'umidità va bene. devi però verificare lo stato del pianoforte che vai ad acquistare. Anche pianoforti nuovi possono aver preso umidità ed avere i perni di centro pigri da generate eccessivi pesi di abbassamento. Le tue misurazioni sono giuste e c'è proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno....solo che tutto è abbastanza alto. Dipende, secondo me, proprio dal progetto della meccanica che esige valori alti per poter funzionare bene. nell'acustico è diverso. La meccanica e soprattutto la leva del tasto ha una certa lunghezza e quindi, se ben pesata, rende più raffinato il movimento. Una mezzacoda di discreta marca può avere pesi di abbassamento che vanno da 53 a 48 con ritorno di 23-26. Steinway arriva a 47 gr. con un ritorno 22-28. Il grancoda e alcuni modelli B sono pesati da 53 a 47 con ritorno variabile ma mai minore di 20gr. La pesatura più opportuna dipende dalla lunghezza della leva del tasto. Quindi nel digitale, dove tutto è più corto, la pesatura potrebbe necessariamente essere maggiore.
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Puoi usare le rosette per livellare. Per la meccanica, non la toccherei, perché non è tutto simile ad una meccanica tradizionale. potrebbero essere i perni se lo strumento ha subìto umidità. Comunque spetta all'assistenza della Casa intervenire. Le parti sono in plastica o carbonio e i perni non si comportano come nei fori legno+guarnizione cachemire. Se però la durezza è contenuta e c'è una proporzione tra peso di abbassamento ( magari 60gr) e peso di ritorno ( magari 25-28) allora non lo farei toccare.Se invece il peso di abbassamento è eccessivo a fronte di un peso di ritorno assai scarso, allora gli attriti impediscono troppo e la tastiera non risulta più "pronta" per superare passaggi veloci, note ribattute ecc... In questo caso bisogna arrivare all'assistenza Kawai e affidarla a persona che si prende la responsabilità della Casa ad eseguire la riparazione
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Bisogna vedere che cosa è stato fatto e come. Un intervento sugli apici, per di più senza estrarre la meccanica è cosa di "fortuna"! Non si deve fare! Per evitare ulteriori danni basta NON continuare ad intervenire in questo modo. Ora bisogna vedere il risultato della rasatura alla quale sono contrario per una serie numerosa di ragioni già esposte in altri post, sui tutorial e che posso circostanziare a voce. Solo quando i martelli sono nuovi e viene fatta l'intonazione di base, allora si possono ripassare dolcemente i nuovi martelli per uniformare le punzecchiatura( senza assolutamente perdere o alterare la forma dei martelli). Ma ciò è previsto in sede di montaggio perché si è avuta cura di lasciare un piccolo margine di maggior distanza tra la foratura e l'apice. Invece rasando, e magari non in modo opportuno, durante la vita avanzata della martelliera, si alterano molte cose, non ultimo il punto di battuta, specie nel cantabile e negli acuti ( ciò perché se si sente la necessità di una rasatura, vuol dire che i martelli sono molto segnati e quindi diviene necessario asportare una certa quantità di feltro per far scomparire i solchi) ( in quel caso bisogna valutare se lasciare così e attendere di decidere la sostituzione dei martelli, quando sarà proprio indispensabile). Comunque tutto da vedere. Fammi sapere. Per maggiori dettagli puoi chiamarmi gratuitamente al n. 3393395980 . Su questo numero, su WhatsApp puoi mandarmi le foto dei martelli rasati ( specie quelli critici). Vorrei vederli, se vuoi.Consiglio, per ora di "rimandare "l'intervento di intonazione e altri ulteriori interventi. Saluti Paolo
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Non sappiamo quale meccanica "interna" sia montata. Per quello che mi dici puoi usare il teflon, ma credo che il problema possa essere anche all'interno della simulazione del meccanismo ( abbastanza strano. il K 58 ha una buona risposta....) Non riesco comunque a vedere le foto
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Già risposto su Accordatura
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sono personalmente contrario alla rasatura. tutto cambia, perché cambia la geometria della meccanica e il bilanciamento cioè la proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno dei tasti( ho già trattato l'argomento su molti post e anche sui tutorial). Inoltre se non viene fatta rispettando la forma dei martelli ( specie nel cantabile e negli acuti dove i martelli non devono essere assolutamente arrotondati), presto il suono diverrà impreciso. Inoltre la superficie del martello deve colpire simultaneamente le tre corde. Quindi bisogna controllare il contatto di ciascuno di essi quando il suono è impuro. L'intonazione va praticata con cautela rispettando quella impostata dalla Casa. Questo intervento è irreversibile, perché andando troppo avanti il martello potrebbe divenire "inservibile". Il pedale sinistro attenua il fenomeno di non simultaneità perché esclude una corda e quindi diminuisce il confronto di una parte del martello rispetto a tutte e tre. Guardarsi attentamente dall'insistere a praticare l'intonazione sull'apice del martello!!!!
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Regolazione sulla risalita del tasto
pianoexpert replied to cosimoleone93's topic in Tecnologia del pianoforte
ok -
certamente. Nel coda i martelli non devono poggiare sulla barra di riposo ( o sui cuscinetti di riposo se trattasi di Yamaha o Steinway). Questo perché, lavorando la meccanica del coda per gravità, è richiesta la massima aderenza della leva di ripetizione al rullino. Se ciò così non fosse, verrebbe alterato il peso di abbassamento e falsato anche quello di ritorno. La Casa stabilisce i pesi e le dinamiche e dal progetto della geometria tasto-cavalletto- martello viene realizzata una "prontezza" della meccanica sotto le dita del pianista. La barra di arresto dei martelli deve stare a circa 3-4 mm dalla stiletto, in modo da parare il colpo fortissimo, senza che questo impegni totalmente il rullino, che verrebbe ad appiattirsi in breve tempo
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Gent. Lucao Mi sembra di capire che è un verticale? Comunque o verticale o coda le osservazioni sono due: l'attrito o le poca docilità avvertita dai tasti dipende dai perni ( in questo caso dal perno del montante di scappamento o del martello). Magari su questo tasto lo avverti di più perché il fenomeno di eccessivo attrito è al limite...forse anche su molti altri il processo è avanti, cioè i perni non hanno il giusto coefficiente di scorrevolezza, pur conservando la fermezza della rotazione( comunque mi sembra di capire che hai controllato tali attriti...). Secondo : bisogna controllare il giusto affondo dei tasti in rapporto alla distanza martello-corda. Un rapporto sbagliato fa sì che il montante non compia correttamente la fase di scappamento. Tutto questo può sicuramente portare ad una riduzione della dinamica. Insomma, la meccanica va controllata nel suo insieme e se è solo questione di regolazione, il pianoforte tornerà a suonare bene. Un bravo tecnico deve saper risolvere il problema. Da escludere qualsiasi lubrificante!!!! ...se non un poco di grafite strofinata della pelle della noce o del rullino ( del verticale o del coda). Una ultima cosa: i tasti neri devono avere un giusto rapporto di affondo rispetto ai bianchi e devono essere uniformemente elevati rispetto a questi di 12-12,5 mm. Quello che tu constati è l'afterthouch ovvero quella piccola distanza a vuoto che il tasto deve avere ad avvenuto scappamento. Questa distanza di circa mm 1,00- 1,2-1,5( sul tasto) dovrebbe essere quasi uguale se non uguale sia sui bianche che sui neri. C'è un modo tecnico per poterlo misurare con precisione. Non vedo foto . Le puoi postare qui per i nostri iscritti e puoi, però, inviarmele su wattsapp al n. 3393395980 ( ultimamente sul forum non riesco ad aprirle...) Fammi sapere Paolo Ferrarelli P.S. Riferisciti anche ai miei video tutorial che illustrano la regolazione
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Che cosa dice il tuo Maestro? All'inizio tutto deve essere tenuto sotto controllo da una persona esperta che vigila da vicino. Le tensioni e le rigidezze portano fuori strada nello studio e creano non pochi problemi fisici. Quindi affidarsi al Maestro, che ti darà gli opportuni consigli
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Mi sembra che tu sia a Roma. Se vuoi mandami video su wattsapp al 3393395980. Questi non riesco a vederli. Ciao Paolo Ferrarelli
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Non riesco a vedere i video, comunque da quello che mi dici devi ricontrollare tutti i perni della meccanica. Probabilmente sono bloccati. Ci vuole un tecnico esperto
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benvenuto Claudio
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perché il rullino deve poggiare sulla leva di ripetizione senza vuoto.
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Un tirante collegato con la manopola e con la barra della sordina che si abbassa
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Con i cachemire bisogna fare delle prove. L'importante che , specie nelle mortase anteriori ci deve essere un minimo di gioco. Probabilmente non tornano i conti perché anticamente alcuni usavano in cuoio ( che non scorre), molto poco spesso, e quindi la mortasa è troppo stretta. Consiglio anche di cambiare i perni, altrimenti l'ossido o la ruggine consumeranno presto le guarnizioni. Naturalmente non vedendole, suppongo. Quindi tutto da vedere da vicino. Se sei in possesso di una fresatrice di precisione, puoi tentare di allargare la mortasa, che però deve essere comunque perfettamente centrata.L'esperienza, certo aiuta, quindi sperimentare sì... qui si può sbagliare ....e si torna indietro. La colla purché sia a caldo a bagnomaria ( non superare i 60°). Perline tipo Zurigo, credo sia pelle.
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Guarda, quella è la sordina a mano. Sicuramente muove un meccanismo al quale era attaccata la barra della sordina
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Non è corretto dare ulteriori informazioni. La Ditta ha già risposto. Bisogna rivolgersi ad un tecnico! E' come chiedere: dove posso acquistare un motore per cambiarlo alla mia auto? Questo Forum e questo sito non nasce per incoraggiare i pianisti al "fai da te". Questo perché , come dice giustamente Francesco, potrebbe far credere che tutti possono mettere mano a qualsiasi intervento sul pianoforte. Non è assolutamente così. Il lavoro del tecnico, nella sostituzione della martelliera, rappresenta più dei 2/3 del costo totale. Questo NON perché costituisce un "ricarico", ma perché remunera una competenza e una professionalità indispensabili per poter ottenere un buon risultato. Le operazioni da compiere sono numerose, con l'ausilio di apparecchiature speciali. Nonostante tutto, con buona competenza ed esperienza, bisogna essere attenti a non commettere errori di forma, foratura, bilanciamento ecc... errori che potrebbero annullare il buon risultato finale. Quindi, insisto ancora, ammesso che il tuo strumento necessiti veramente di una sostituzione di matelliera, ti invito, eventualmente, a consultare un bravo tecnico, che possa anche garantirti per iscritto l'iter dell'intervento e il materiale impiegato
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A proposito di... molla di ripetizione
pianoexpert replied to francescochopin90's topic in Tecnologia del pianoforte
Risposta: la parte superiore della molla si usa per caricare, quella inferiore per scaricare. E' evidente che quando esiste la vite di regolazione, si agisce solo su quella. La regolazione delle molle è cosa delicata e personale. alcuni pianisti vorrebbero le molle molto cariche perché pensano di avere una tastiera più pronta. Non è così. Molti vorrebbero molle appena sufficienti a sollevare il martello perché cercano il pianissimo sullo scappamento. Non è così. Per avere tutte le possibilità, innanzitutto, bisogna assicurarsi che gli attriti della meccanica siano giusti e che le molle non debbano "vincere" l'impedimento del movimento. poi si può valutare, nei limiti del progetto della meccanica, di dare alle molle la giusta carica...che va bene per tutto. Tutto quello che dici può essere giusto, ma personale. Musicalmente parlando, non dobbiamo farci "ammaliare" dalle sensazioni e curarle come se fossero la strada del giusto, sempre. A meno che non vi sia un impedimento che non faccia eseguire "oggettivamente" una formula della tecnica pianistica( note ribattute, rotazione, ottave ecc.), non bisogna molto "raccontarsi" ( Movimento laterale dei gomiti...ondeggiare e suonare in superficie...ecc...). A volte essere molto essenziali ci conduce sulla giusta strada. Essere esigenti sulla preparazione del nostro strumento: sì. Ma poi, musicalmente, dimenticare che si sta suonando su di una meccanica. Come dice nel libro " LE PIANO" Denis Lavaillant, dovremmo pensare alle nostre dita come se toccassero direttamente le corde. I martelli come nostro prolungamento e dimenticare tutto ciò che che si infrappone tra noi e il suono ( cioè tutta la meccanica di trasmissione). Ecco perché è importante che il pianista abbia di fronte uno strumento efficiente: non deve essere distratto da tutto ciò che gli impedisce di esprimersi liberamente e "deve affidarsi al pianoforte invece che sfidarlo"( Frase dell'allora Direttore e amico Stefan Vertes di Casa Steinway) -
Alcune Case lo fanno( ma lo sconsiglio), ma la procedura deve essere seguita da un tecnico perché i martelli devono essere successivamente preparati sullo strumento
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Feltri? Vorrai dire le "teste " dei martelli.....Abbiamo detto che nel caso del coda, non di scollano, ma si montano su nuovi stiletti.I vecchi martellii si devono lasciare incollati sui vecchi stiletti !!!!!!Nel caso del verticale ( e anche del coda)i martelli vengono rimossi con speciali estrattori. Anche qui sarebbe meglio sostituire tutto il pezzo noce-astina- martello, così da lasciare gli originali incollati e integri!!! Tutto questo anche perché, in caso di alcuni errori, si può risalire agli originali !!!!