GianBurrasca Postato Maggio 8, 2012 Autore Report Share Postato Maggio 8, 2012 ...scusate e le percussioni, più veloci di quelle? Di che passaggio stiamo parlando?...e se anche fosse melodico, ci sono le percussioni intonate ...vero, non ci avevo pensato Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GianBurrasca Postato Maggio 8, 2012 Autore Report Share Postato Maggio 8, 2012 Gli strumenti veloci sono più d'uno, ma dipende da com'è scritto il passaggio veloce (arpeggi, scale, salti...) perché ci sono strumenti che sono pazzeschi in alcuni di questi disegni, altri meno... Ad esempio, un disegno ad arpeggi suona benissimo sul clarinetto (in quasi tutte le tonalità, anche se ce n'è qualcuna scomoda), meno sul flauto, dove invece suonano molto bene i disegni ricchi di scale (anche sul clarinetto, a dire il vero). Meno veloci sono oboe e, soprattutto, fagotto. Però, ti ripeto, si dovrebbe sapere come è scritto il passaggio, anche perché sto tralasciando, volutamente, gli archi, che meriterebbero un capitoletto a parte Grazie per le tue riflessioni, visto che anche Talentuoso ha preso il discorso degli archi ... a cosa stavi pensando? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GianBurrasca Postato Maggio 8, 2012 Autore Report Share Postato Maggio 8, 2012 e, nel jazz, possono essere agilissimi strumenti che non sono ritenuti tali nella musica classica, come la tromba... Insomma, come hanno già detto altri, dipende tutto da cosa si deve fare e dalla frase da eseguire. Se vale per il Jazz, vale pure per la contemporanea ... no? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GianBurrasca Postato Maggio 8, 2012 Autore Report Share Postato Maggio 8, 2012 Per rispondere al titolo del topic lo dico con una battuta (ma nenache tanto) ... i suoni elettronici ...ma porca miseria, tutte le idee ce l'avete voi. Ma non saprei da dove incominciare con l'elettronica Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GianBurrasca Postato Maggio 8, 2012 Autore Report Share Postato Maggio 8, 2012 A parità di condizioni (comodità di registro, comodità del passaggio, comodità dei meccanismi di produzione del suono, ecc...) sono più veloci gli strumenti monofonici, perchè con un unico movimento si possono emettere due suoni, uno nel movimento di attacco e uno nel movimento di rilascio, cioè in pratica un suono quando si preme un tasto e un altro suono quando lo si rilascia senza dover necessariamente premerne un altro; è molto comodo ad esempio eseguire un trillo in questo modo, cosa che non avviene per esempio nel pianoforte, in cui per suonare due note bisogna fare due movimenti. In fondo basta provare con una tastiera elettronica con un suono mono- rispetto a un suono polifonico, si noterà che con lo strumento mono si è molto più "veloci". In effetti anche gli archi suonati in legato, con un'unica arcata, rientrano nel tipo di descrizione che ho fatto sopra. Grazie anche a te Geppino12575, molto interessante la questione (anche il tuo successivo post a seguire). Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GianBurrasca Postato Maggio 8, 2012 Autore Report Share Postato Maggio 8, 2012 Se GianBurrasca pensava di usare gli archi, è bene che stia attento a quali corde il violoncellista di turno deve impiegare per suoanre il passaggio X o Y. Fra le possibilità può indicare pure corde diverse da quelle naturalmente preposte per un certo scopo, se ritiene che aumentino l'agilità di un passaggio (meglio farselo dire da un violoncellista però ) ...ho il sospetto che farei prima a sentire un violoncellista ...prima di fare "danni" Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Maggio 8, 2012 Report Share Postato Maggio 8, 2012 (modificato) Talentuoso Tra l'altro il pianoforte è da considerarsi del tutto eccezionale come "strumento d'orchestra" A me risulta il contrario, ti riferisci ad un repertorio attuale o a quello che precede le grandi guerre? Non riesco a fare la citazione multipla Io dico che dipende come si usa il pf, un orchestra moderna non può fare a meno di un uso massiccio delle percussioni e l'effetto percussivo del pianoforte è unico e molto importante e ricordo a tutti che c'è sia la possibilità della percussione indiretta (tradizionale, che vede all'opera il pianista) sia quella diretta...quando vengono percorse le corde al suo interno, in orchestra lavoro affidato al percussionista. Modificato Maggio 8, 2012 da Frank Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Eagle Postato Maggio 8, 2012 Report Share Postato Maggio 8, 2012 Frank, mi hai anticipato per un soffio Il pianoforte, inteso come strumento a percussione, viene usato spesso in orchestra per dare maggiore vigore agli accordi. Per i curiosi procurarsi l'inizio della Sinfonia di Salmi (1930) di Stravinskij, in cui i 2 pianoforti creano una particolare atmosfera sonora, simile a quella della versione definitiva di Les noces (1923) , in cui l'organico prevede un complesso di 4 pianoforti e vari strumenti a percussione. Altro bell'esempio è la Suite di danze (1923), dove Bartok utilizza il pianoforte per sottolineare i momenti di tensione e le atmosfere più delicate. Tanto più oggi il pianoforte è un bene prezioso per l'orchestra Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Maggio 8, 2012 Report Share Postato Maggio 8, 2012 A me risulta il contrario, ti riferisci ad un repertorio attuale o a quello che precede le grandi guerre? Con «eccezionale» intendo sia che la frequenza del pianoforte in orchestra è da considerarsi statisticamente molto inferiore rispetto agli altri strumenti, sia che l'uso di questo strumento è, anche dove risulta integrato nella tessitura orchestrale, molto particolare. Sono certamente molti i casi che si possono ricordare, da Petrouchka alle sinfonie di Sostakovitch, dai poemi sinfonici di Respighi alla musica di Ives, ma sono comunque convinto (nonostante io venga dal pianoforte) che il pianoforte in orchestra non possa «sostituire» nessun altro strumento e che possa solo essere aggiunto ad una tavolozza già di per sé ricca. Non so se riesco a spiegarmi Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Maggio 8, 2012 Report Share Postato Maggio 8, 2012 Con «eccezionale» intendo sia che la frequenza del pianoforte in orchestra è da considerarsi statisticamente molto inferiore rispetto agli altri strumenti, sia che l'uso di questo strumento è, anche dove risulta integrato nella tessitura orchestrale, molto particolare. Sono certamente molti i casi che si possono ricordare, da Petrouchka alle sinfonie di Sostakovitch, dai poemi sinfonici di Respighi alla musica di Ives, ma sono comunque convinto (nonostante io venga dal pianoforte) che il pianoforte in orchestra non possa «sostituire» nessun altro strumento e che possa solo essere aggiunto ad una tavolozza già di per sé ricca. Non so se riesco a spiegarmi Chiarissimo, concordo al 1000 per 1000 ! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Maggio 8, 2012 Report Share Postato Maggio 8, 2012 Non so se riesco a spiegarmi Certo, dimenticandoci della funzione da solista, il pf si può usare anche per il suo timbro (e nelle 2 modalità che descrivevo, grazie Eagle per l'integrazione) e quindi come elemento dell'orchestra che fa la sua parte per arricchire la tavolozza. Io ritengo anche che sia insostituibile per certe cose, come del resto ogni altro strumento Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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