Aspirante Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Sono rimasto sorpreso nel vedere che, mentre tutti gli strumenti (a parte i corni) hanno l'armatura in fa maggiore, il violino piccolo è scritto in re maggiore. Cosa vuol dire? Ascoltandolo, non ci avevo mai fatto caso. Vuol forse significare che il violino piccolo è accordato in qualche maniera strana, per cui bisogna suonarlo così per ottenere il fa maggiore, o cosa? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Natan Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Semplicemente iil violino piccolo è uno strumento traspositore, una terza sopra il violino Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Aspirante Postato Aprile 11, 2012 Autore Report Share Postato Aprile 11, 2012 Grazie Natan, ma che senso ha che la Dover pubblichi i concerti brandeburghesi completi con la parte del violino piccolo sfalsata? Sarà una scelta filologica...ma quanta gente al mondo suona il violino piccolo? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Grazie Natan, ma che senso ha che la Dover pubblichi i concerti brandeburghesi completi con la parte del violino piccolo sfalsata? Sarà una scelta filologica...ma quanta gente al mondo suona il violino piccolo? Cosa c'entra? se il violino piccolo si scrive una terza minore sotto va scritto così... Non mi è chiaro il motivo della tua osservazione... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
BackSpace Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Grazie Natan, ma che senso ha che la Dover pubblichi i concerti brandeburghesi completi con la parte del violino piccolo sfalsata? Sarà una scelta filologica...ma quanta gente al mondo suona il violino piccolo? Banalmente la Dover ristampa lla vecchia edizione della Bach Gesellschaft...se è scritto così è perchè queste erano e sono le volontà di Bach. Immaginava il violino piccolo come traspositore per non costringere il violinista ad imparare una diteggiatura ad hoc. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Banalmente la Dover ristampa lla vecchia edizione della Bach Gesellschaft...se è scritto così è perchè queste erano e sono le volontà di Bach. Immaginava il violino piccolo come traspositore per non costringere il violinista ad imparare una diteggiatura ad hoc. Ma non è vero! Bach non immaginava un bel nulla! Il violino piccolo è accordato una terza minore sopra rispetto al violino normale, quindi deve essere scritto una terza sotto perché il suono risultante sia quello desiderato. Se Bach avesse scritto quella parte in fa maggiore sarebbe risultata in la bemolle maggiore, altroché... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
BackSpace Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Ok, ma se il violino piccolo alla francese è accordato sib-fa-do-sol risulta più comodo per un violinista leggere re (corda vuota) la (corda vuota) fa# (primo dito, prima posizione) che fa-do-la nell'accordo a battuta 25 del terzo tempo allegro. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ludovica Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Scusa BackSpace, ma gli strumenti traspositori non li ha inventati Bach...è un dato di fatto, non c'è niente da domandarsi o interpretare (lo dico anche per Aspirante). E' una nozione da conoscere e basta. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Aprile 11, 2012 Report Share Postato Aprile 11, 2012 Ok, ma se il violino piccolo alla francese è accordato sib-fa-do-sol risulta più comodo per un violinista leggere re (corda vuota) la (corda vuota) fa# (primo dito, prima posizione) che fa-do-la nell'accordo a battuta 25 del terzo tempo allegro. Forse non ti è ben chiaro cosa siano gli strumenti traspositori. Su quel violino, se leggi fa do la, suoni lab mib do, non è una questione di comodità. La comodità sta solo nel fatto che col violino barocco si possono suonare note acute non andando molto in su con le posizioni. Tutto lì. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Aspirante Postato Aprile 12, 2012 Autore Report Share Postato Aprile 12, 2012 Ho capito ragazzi, essendo ignorante in materia, pensavo fosse una perversione...scusate l'ingenuità e grazie. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GnazzJazz Postato Aprile 12, 2012 Report Share Postato Aprile 12, 2012 ...quindi sto facendo finta che il violino piccolo sia accordato come un violino normale, E' una regola che stabilisce tra l'altro quale siano gli strumenti detti traspositori, o si può scegliere anche di scrivere normalmente, indicando la tonalità dello strumento? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Aprile 12, 2012 Report Share Postato Aprile 12, 2012 ...quindi sto facendo finta che il violino piccolo sia accordato come un violino normale Non ho capito cosa intendi dire... Il violino piccolo è accordato diversamente; non puoi «far finta» che sia accordato come uno normale. E' una regola che stabilisce tra l'altro quale siano gli strumenti detti traspositori, o si può scegliere anche di scrivere normalmente, indicando la tonalità dello strumento? Non si può «stabilire» quali sono gli strumenti traspositori (non sono «detti» traspositori: lo sono e basta... ). Ci sono strumenti che si dicono «tagliati» in una tonalità diversa, ad esempio il clarinetto, ad esempio il corno, ad esempio la tromba. Nelle partiture moderne spesso lo strumento è scritto «in do», ma la parte dello strumentista è scritta trasposta, sennò lo si costringerebbe a trasportare. Se si scrive con un normale programma di scrittura musicale questa operazione è semplicissima, ma resta un fatto: gli strumenti traspositori vanno conosciuti e si deve conoscere il modo per scriverli (alterazioni in primis), perché fanno parte del linguaggio base di un musicista (e, a maggior ragione, di un compositore). Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GnazzJazz Postato Aprile 12, 2012 Report Share Postato Aprile 12, 2012 Non si può «stabilire» quali sono gli strumenti traspositori (non sono «detti» traspositori: lo sono e basta... ). Ci sono strumenti che si dicono «tagliati» in una tonalità diversa, ad esempio il clarinetto, ad esempio il corno, ad esempio la tromba. Nelle partiture moderne spesso lo strumento è scritto «in do», ma la parte dello strumentista è scritta trasposta, sennò lo si costringerebbe a trasportare. Se si scrive con un normale programma di scrittura musicale questa operazione è semplicissima, ma resta un fatto: gli strumenti traspositori vanno conosciuti e si deve conoscere il modo per scriverli (alterazioni in primis), perché fanno parte del linguaggio base di un musicista (e, a maggior ragione, di un compositore). Pensavo di dire da un punto di vista diverso quello che spieghi tu, ma potrebbe essere anche che non abbia capito: se il sassofonista con un sassofono in Sib legge e suona il Do scritto sotto il rigo in chiave di violino di una partitura opportunamente trasposta, la frequenza della fondamentale che ascolterò sarà quella del Sib del pianoforte sotto il do centrale, cioè circa 228 Hz, se non erro? (per fugare dubbi) Da profano non musicista più o meno informato direi che sta suonando, così come è richiesto, il sassofono come suonerei un flauto soprano in Do e quindi ai miei occhi è "come se" il sassofonista facesse finta di suonare uno strumento in Do (naturalmente sa che non lo è e sa che la partitura è trasposta). Tutto ciò mi sembra una prassi giustificata dalla comodità. D'altra parte l'essere strumento traspositore non mi pare una proprietà fisica, ma una proprietà culturale, ecco forse il perché delle incomprensioni. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dilettante Postato Aprile 12, 2012 Report Share Postato Aprile 12, 2012 ... io sapevo che suona do ed esce sib, senza che venga fatto nulla. Per cui chi scrive le partiture, consocendo questa peculiarità, se vuole sentire sib...deve scrivere do e pensando più ad alto livello, scriverà in do maggiore se l'intento è di sentire sib maggiore. Per cui, se il pezzo è per tromba in sib e pf, allora la parte del pf sarà scritta in sib+ e quella della tromba in do+ Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Aprile 12, 2012 Report Share Postato Aprile 12, 2012 D'altra parte l'essere strumento traspositore non mi pare una proprietà fisica, ma una proprietà culturale, ecco forse il perché delle incomprensioni. Ah sì? Beh, prova a prendere un paio di trombe (una in re, una in mi, per dire) un paio di corni (uno in fa e uno in mi bemolle), un clarinetto in la e un sax tenore (in si bemolle) e fagli suonare simultaneamente una scala di do maggiore (scritta). Poi vedi se è un «fatto culturale»... PS fuor di ironia, mi rendo conto che l'argomento «strumenti traspositori» è un po' complicato per chi non abbia ben chiaro di cosa si tratta ed è anche abbastanza complicato spiegarlo sul forum. Non è però nemmeno corretto risolvere tutto spiegandoselo «come se facessero finta di», perché non è nemmeno così... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
PaoloCOnte Postato Aprile 12, 2012 Report Share Postato Aprile 12, 2012 Un bell'ascolto Bach - Brandenburg Concertos No.1 - i: Allegro Moderato Grazie per la segnalazione Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
GnazzJazz Postato Aprile 13, 2012 Report Share Postato Aprile 13, 2012 Ah sì? Beh, prova a prendere un paio di trombe (una in re, una in mi, per dire) un paio di corni (uno in fa e uno in mi bemolle), un clarinetto in la e un sax tenore (in si bemolle) e fagli suonare simultaneamente una scala di do maggiore (scritta). Poi vedi se è un «fatto culturale»... PS fuor di ironia, mi rendo conto che l'argomento «strumenti traspositori» è un po' complicato per chi non abbia ben chiaro di cosa si tratta ed è anche abbastanza complicato spiegarlo sul forum. Non è però nemmeno corretto risolvere tutto spiegandoselo «come se facessero finta di», perché non è nemmeno così... non è giusto, sei entrato col carrarmato! vabbè, mi scuso, sono arrivato a banalizzare (per non dire come se dicie a Roma... ) (solo un appunto: per "fatto culturale" non intendo "un vezzo", ma qualcosa di molto più importante) per farmi perdonare propongo anch'io un ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=G_GxW7v4QcE Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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