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Piano Concerto - Forum pianoforte

Accordatura E Microtonalita'


Xenakis
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Alla sua nascita, il temperamento equabile si mostrava come una conquista, un traguardo, non una limitazione o una castrazione delle infinite possibilità della musica (cioè delle frequenze e delle forze fisiche in gioco).

 

L'arte al suo culmine è sempre un togliere, un limare via ciò che è in eccesso e dubito seriamente che da uno strumento armonicamente a quarti di tono o microtonale possa mai nascere una tale varietà e infinità di composizioni di senso compiuto come è nata nella musica occidentale dal 1700 al 1900.

 

Se poi piacciono le "nenie" indiane, è tutto un altro discorso...

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A parte che le nenie indiane sono state la fortuna di molti compositori :) .. .senza parlare poi del ritmo che fra indiani per Messaien e Pigmei per Ligeti ....

 

io ero solo curioso di sapere se è un lavoro (l'accoradtura per quarti di tono) economicamente alla portata o servono qualcosa come 3.000 euro per farla :)

 

Penso che un accordatore dovrebbe essere contento che ci sia anche un mercato di questo tipo...tutti piangono miseria :)

 

Alla fine non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace....dal 1900 ad oggi sono passati un infinità di compositori e di composizioni....Da Schoenberg a Stravinsky, a Bartok a Berio...etc.

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dubito seriamente che da uno strumento armonicamente a quarti di tono o microtonale possa mai nascere una tale varietà e infinità di composizioni di senso compiuto come è nata nella musica occidentale dal 1700 al 1900.

 

Se poi piacciono le "nenie" indiane, è tutto un altro discorso...

 

Secondo me il mondo non è solo l'occidente, ti assicuro che altre culture sono ricche di un infinità di composizioni di senso compiuto :)

 

Chiaro che la musica non è universale e ognuno al proprio modo e nella propria cultura cerca di attribuire un senso...se non ci riesce, apparentemente sembra che qualcosa ne sia sprovvisto...ma siamo sicuri?

 

In effetti chi ha stabilito che si scrive da sinistra verso destra? L'oriente ci ha insegnato che si vive bene anche facendo il contrario....si può scrivere e leggere partendo da destra verso sinistra ...

 

E fosse solo questo, si può parlare anche delle lingue :) Sapete che fatica gli americani fanno a capire il cinese? (ora sono "costretti") Eppure si sono sempre vantati di essere i padri di tutte le lingue...ora che sono costretti ad esplorare mondi "diversi" ... eheh, i nodi vengono al pettine ;)

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Alla sua nascita, il temperamento equabile si mostrava come una conquista, un traguardo, non una limitazione o una castrazione delle infinite possibilità della musica (cioè delle frequenze e delle forze fisiche in gioco).

 

Interessante ma in effetti anche la modalità è stata un traguardo, una conquista non una limitazione o una castrazione delle infinite possibilità della musica ...poi è arrivata la tonalità ...

 

e in realtà oggi come oggi la tonalità ha quasi esaurito le sue risorse :)

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Guardate, da piccolo (avrò avuto si e no dieci anni) ascoltavo con molto interesse tutta la famiglia Shankar, persino quando John McLaughlin ci suonava insieme; non trovo assolutamente disturbante la musica contemporanea e ho ascoltato senza battere ciglio i video qui allegati.

 

Purtroppo, vedete, non ho mai creduto nella poligamia, non ci credo tutt'ora e sono felicemente sposato con la tonalità, con Beethoven, Tchaikovskij, Bruckner, senza sentire la minima limitazione, chiusura di orizzonti o altre necessità che non siano pienamente soddisfatte con questi cari autori e con questo modo di concepire la musica.

 

Nel mondo però deve esserci libertà e rispetto: ognuno deve fare ciò in cui crede, amare il diverso e non seguire tutto e tutti per un qualche senso di inadeguatezza, irrisolte confusioni interiori o malaccorti relativismi.

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Nel mondo però deve esserci libertà e rispetto: ognuno deve fare ciò in cui crede, amare il diverso e non seguire tutto e tutti per un qualche senso di inadeguatezza, irrisolte confusioni interiori o malaccorti relativismi.

 

Bello! ... cioé, non ho i tuoi stessi gusti in fatto di musica, ma questa frase la sottoscrivo parola per parola!

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Nel mondo però deve esserci libertà e rispetto: ognuno deve fare ciò in cui crede, amare il diverso e non seguire tutto e tutti per un qualche senso di inadeguatezza, irrisolte confusioni interiori o malaccorti relativismi.

 

Sono concorde con Red e intravedo un pensiero nobile anche in questo che segue

 

Purtroppo, vedete, non ho mai creduto nella poligamia, non ci credo tutt'ora e sono felicemente sposato con la tonalità, con Beethoven, Tchaikovskij, Bruckner, senza sentire la minima limitazione, chiusura di orizzonti o altre necessità che non siano pienamente soddisfatte con questi cari autori e con questo modo di concepire la musica.

 

ecco perchè ho speso un like.

 

Però citi poligamia e matrimonio...personalissimo pensiero, il fatto che ami mia mamma e mio papà non vuol dire che nel mio cuoricino non ci sia posto per mia moglie...e il fatto di aver avuto dei figli nulla a tolto ai "predecessori".

 

Tutto per dire che se è una questione di gusti...ok. Ma se fosse un problema di "cuore", di solito è più grande di quanto crediamo. Senza presunzione di convincerti :)

 

Sempre personalissimo pensiero, io non riuscirei a pensare di non ascoltare nulla che musicalmente è avvenuto prima del 1700 o dopo del 1900...eppure non mi sento bigamo, al massimo posso dire di amare la musica (come in altri amibiti la mia famiglia). Se andiamo avanti nel cuore ci sarà anche altro...ma ho tediato abbastanza :)

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Simpatica obiezione quella di Frank che nasce da una mia formulazione un pò apodittica... :)

 

Vedete, il fatto è che, credo, ci siano nobilissime persone in grado d'amare sinceramente molte cose, altre molto intensamente un numero più ristretto. Io sono tra queste. Nella mia vita ho passato forse più tempo ad ascoltare Musica senza pregiudizi di qualsiasi altra attività, ma più la mia mente e la mia emotività maturano, meno numerosi sono i soggetti che amo e più chiaramente amo questi pochi soggetti, i quali si rivelano nella mia anima come un "tutto", come elementi in grado di rimanere indelebilmente parte della mia memoria e del mio cuore.

 

Ci possono essere poi dei divertimenti inattesi, delle distrazioni, che tuttavia hanno sempre meno peso e lasciano sempre meno ricordi.

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Ci possono essere poi dei divertimenti inattesi, delle distrazioni, che tuttavia hanno sempre meno peso e lasciano sempre meno ricordi.

Per gli appassionati del topic sulla narratività, come ho scritto in altri tantissimi post...la capacità della musica di essere ricordata è il legame con la narratività. Non piacerà, ma di fatto ... quando una cosa tende a non farsi ricordare...vuol dire che non "narra".

 

E chiaramente molti hanno il sacrosanto bisogno e diritto di ricavare da un brano "elementi in grado di rimanere indelebilmente parte della mia memoria e del mio cuore."

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L'arte è sempre l'interprete del tempo e quello di oggi, come del recente "ieri", ha una spontanea e fragile chiusura verso il ricordo, la riflessione, la profondità, il dramma, la Verità, l'eternità e qualunque cosa abbia un peso, un valore, un reale coinvolgimento.

Ogni esperienza ed evento deve essere momentaneo, piacevole, ma in fondo minimo, deve passare, sparire e nulla più, per lasciare spazio ad altro che sarà, a sua volta, dimenticato e sostituito.

 

Occorre pensare, ma non troppo, essere intelligenti, ma non troppo, parlare, sentire, ma non troppo, senza mai esagerare.

 

La mancanza d'eccessi positivi, di slanci vitali, di convinzioni, forse è il segno più profondo del nostro tempo e la ragione di tanta arte senz'anima e senza senso.

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Caro Dave "Sokolov"... devo dire che ti capisco. Pensa che ormai l'unica musica che riesco ad ascoltare con piacere è il gregoriano. Ciò che viene dopo mi sembra quasi sempre abbastanza gratuito, e tendenzialmente "impuro" (intendiamoci, non parlo dello "spirituale", ma della musica, e soprattutto del rapporto testo/musica... però farei un'eccezione per Monteverdi, ovviamente!). Purtroppo è assai raro sentire interpretazioni corrette!

 

In ogni caso, penso sia importante non perdere mai la curiosità, e la disponibilità a tentare di capire altro. Per questo non condivido affatto le ricorrenti voci sulla decadenza delle arti dei nostri giorni (di buono e di meno buono, di sensato e insensato ce n'è come ce n'è sempre stato, oggi come ai tempi di Guido, o di Beethoven!).

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Vi ringrazio sinceramente per la vostra gentilezza e la squisita considerazione nei miei riguardi.

 

Credo che sia tempo di non interessarsi più all'altrui approvazione o plauso e vivere seguendo la propria integrità personale, chi ne è dotato. Se una cosa ci piace non sta agli altri determinarne la giustizia, il valore o la dignità. Abbiamo vissuto un ventennio (e lo dico come giovane) in cui essere seri o colti non era cosa da persone "virili" (sicuramente comprendete cosa intendo). La cultura, il pensiero, l'arte, la vera creatività, come i sentimenti o il senso della famiglia sono stati impietosamente e volgarmente dilapidati e uccisi per lasciare spazio a una cultura e a un'etica civile basata sulla leziosità, il capriccio, sul il minimo profitto personale, per non dire sulla volontaria dissociazione mentale.

 

L'arte è stata inoltre proposta in modo imbarazzante e disorganizzato e, cercando di riaccattivarne l'attenzione, sono stati messi in gioco interpreti della più bassa lega, integrità e spessore artistico.

 

Detto questo, il mio interesse e il mio affetto per la musica d'arte iniziò proprio con il notturno di Chopin che mi avete gentilmente dedicato, e, da allora, per dirla come il poeta, mai fu la mia anima partita.

 

E in merito alla questione più bassa, della supposta poca virilità e concretezza di certi interessi, sinceramente a me certe cose non sono mai mancate, ma ad una sciocca capricciosa in minigonna che mi gira per casa, mi sono acccorto che preferisco di gran lunga un concerto di pianoforte in sala Verdi.

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