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Piano Concerto - Forum pianoforte

Passaggio Del Pollice


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Sono andato in pensione, e da tre anni ho ripreso a studiare il pianoforte da autodidatta, recuperando i primi libri che avevo studiacchiato diversi anni fa.

Ho seguito le vostre prime 5 lezioni; sono state molto utili, e volevo cogliere l’occasione per ringraziarvi.

Inoltre, vorrei chiedere un consiglio. Finora ho sempre eseguito i passaggi lungo la tastiera con il pollice sotto. Anche se non è perfetto, ormai mi riesce benino, sia con il terzo che con quarto dito.

Ho visto il vostro esempio del passaggio del pollice sopra, e mi è sembrato più agevole, anche se non sono in grado di eseguirlo minimamente. Forse, neanche ho capito bene questa tecnica.

Ora vi chiedo: per quanto mi riguarda, è il caso di abbandonare il passaggio del pollice sotto, per imparare invece il pollice sopra, e ricominciare daccapo? Oppure, ormai, non mi rimane che perfezionare il passaggio del pollice sotto, e dimenticarmi l’altro?

Pasquale Messali - Tivoli

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Caro Pasquale,

Per comprendere lo spostamento e il "pollice sopra" prova a fare una scala veloce, anche a mani sparate. Vedrai che avrai problemi a passare sottto. Ti verrà naturale spostarti e abbassare un po' il polso. Si può sperimentare e notare che si riduce talmente il tempo del passaggio...che il pollice non "passa" più.Prova. Buon lavoro

 

P.S: Non devi dimenticare l'altro. Il pollice sopra è una sintesi. Non si ricomincia mai daccapo.

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Caro Paolo anche io sto riprendendo pian piano a studiare pianoforte utilizzando i tuoi tutorial e leggendo attentamente il Sandor. Ho soltanto un dubbio sul metodo "pollice sopra". Se ho capito bene dal video, bisogna effettuare uno spostamento laterale aiutati da un movimento del braccio verso l'esterno...ma così facendo è praticamente impossibile "legare" la nota suonata dal pollice con quella precedente, giusto? Dal tuo video lo stacco è praticamente impercettibile, pero' se la velocità' di esecuzione della scala fosse più' moderata non si rischierebbe di far sentire lo stacco?

Grazie e complimenti per tutti i video

Andrea

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No perché allo spostamento corrisponde anche un leggero abbassamento del polso. Comunque non bisogna pensare alle "operazioni" separate. Oggi rivedevo su Sky un servizio dedicato al grande violinista Menhuin. Lui diceva di non essere un virtuoso e di non sapere come fare certe cose, se non all'insegna della naturalezza. Quando un concetto ti "cambia la vita" devi perseverare e attendere che si maturi dentro di te. Lui diceva di disperarsi per il vibrato. Non era assolutamente capace a farlo, ma pian piano tutto è venuto. Lui diceva di essersi preso, già durante un periodo di successo nello studio, un anno di riposo assoluto. Quando riiniziò deceva a se stesso: "... ma da dove devo ricominciare?" . Poi pian piano tutto venne e acquistò, anzi, cose nuove, conquiste nuove, nuove velocità.... tutto era maturato. Quindi, sì, sforzarsi di capire e sperimentare, ma lasciare anche il tempo al tempo. Scoprirai che non dovrai più pensare tanto per fare una scala e che il tuo passaggio diverrà naturale come se parlassi. Tutto deve diventare come una "seconda natura".

In particolare, puoi usare il pollice sopra legato anche lentamente, spostando il gomito in fuori e abbassando un poco il polso. Anche il secondo dito puoi provare ad alzare quando devi passare dopo il terzo. Ciò ti abituerà ad avere una esclusione visiva delle dita che sembrano ostacolare, ma solo apparentemente, il passaggio del pollice "sopra"

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Grazie mille per il consiglio Paolo! Hai ragione, adesso sono in una fase in cui devo ancora pensare al passaggio perché' non mi viene naturale. Infatti ho sempre fatto le scale con il pollice sotto ed effettivamente percepivo che c'era un certo impedimento ma non sapevo come venirne fuori...adesso ho capito e lascerò' tempo al tempo per "metabolizzare" il passaggio del pollice sopra.

Grazie ancora, complimenti per le lezioni e....siamo in attesa della prossima lezione su scale e arpeggi!

Andrea

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  • 8 years later...

Riprendo questa vecchia discussione perchè anch'io mi sono accorto di aver sempre eseguito le scale con il metodo del "pollice sotto".

Sto provando ad applicare il metodo corretto ma, anche dopo aver rivisto il video tutorial e letto la sezione relativa del Sandor, non riesco ad afferrare la giusta dinamica.

A pag. 38 del suo bel manuale, Sandor scrive che "il pollice deve essere affiancato alla mano, ed in grado di scendere verticalmente". C'è un'immagine esplicativa, ma non applicabile al caso in esame a meno di non voler spostare obliquamente la mano in modo grossolano. Suonando una scala, si tratterebbe di muovere la mano a zig zag proprio nel modo che viene sconsigliato nel videotutorial.

Abbassare il polso aiuta a diminuire la corsa del pollice, immagino.

Eppure, a mio avviso, il vero punto da chiarire nella tecnica del passaggio del "pollice sopra" è se il trasferimento del peso deve essere fatto in modo canonico oppure si può chiudere un occhio. 

Mi spiego meglio.

Volendo trasferire il peso in modo corretto (almeno per ciò che so), il dito che fa da perno (il 3° o il 4°) non deve essere alzato prima che il pollice sia caduto sul tasto successivo.

Ciò implica che il pollice andrà comunque sotto. E' proprio un questione anatomica della mano. Se il dito "perno" resta al suo posto prima che il pollice "cada", il pollice gli deve per forza andare sotto. Non potrà essere affiancato alla mano come scrive Sandor.

Ipotizzo che una piccola rotazione della mano aiuti. Un minimo però, soprattutto nel caso del passaggio sotto al 4° dito. E chiedo agli esperti se sia una pratica lecita.

Il discorso cambia, invece, se la logica nel passaggio del "pollice sopra" è la seguente:

Poichè il passaggio del pollice va applicato ad una scala eseguita in velocità, tale per cui  il movimento è rapidissimo, impercettibile,  allora  è lecito alzare il 3° o il 4° dito una frazione infinitesima di tempo prima che il pollice "cada" sul tasto successivo

In tal caso il movimento risulta coerente. Però viene meno il trasferimento del peso "canonico" (almeno immagino). E' un pò quello che accade nella dimostrazione fatta da Paolo nel videotutorial relativa agli esercizi di Cortot preliminari all'utilizzo della tecnica del passaggio del "pollice sopra". Almeno questo mi è sembrato. 

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Si tratta di micromovimenti. E questi si acquisiscono col tempo. Tutte le cose devono essere interiorizzate e "fisicizzate". Pensare: "adesso levo il peso poi ...passo ..il pollice...poi ecc. diventa una sovrastruttura che impedisce l'acquisizione naturale del movimento. Più si è maturi, più si è analitici e più queste strutturazioni agiscono contro di noi, impedendoci di apprendere con naturalezza. "Impariamo la regola e poi dimentichiamola" (G. Verdi) Quindi: conoscere il principio e poi applicarlo con naturalezza. L'acquisizione non può essere immediata, altrimenti sapendo tutte le regole dei movimenti, potremmo, dopo un mese che studiamo il pianoforte, suonare uno studio di Chopin.

Rispondendo a Fulvio, nel suo penultimo post: E' ovvio che il trasferimento del peso incontra un limite con vari alleggerimenti per guadagnare le posizioni. La tecnica avanzata di Chopin, ad esempio, è "infarcita " di passaggi, anche ripetitivi con il pollice sui tasti neri.Lui ha compiuto una rivoluzione tecnica che però permette di realizzare alcuni passaggi che sarebbero altrimenti irrealizzabili. Come potremmo riuscire a guadagnare rapidamente quelle posizioni se non con lo spostamento e dimenticando assolutamente il "pollice sotto"? I suoi due concerti per piano e orchestra, come Ballate, Scherzi, e molti dei suoi studi propongono queste soluzioni obbligate. In quel caso, di tecnica avanzata, si impara a spostare rapidamente la mano per posizioni con vari rapidi alleggerimenti e riattacco del peso.....non è facile...infatti è una tecnica avanzata.

Allora Sandor, da cui prendo spunto, dice : si liberi l'allievo prima possibile dall'obbligo di passare il pollice sotto, perchè questo sarà un impedimento nella velocità e non solo.

Faccio sempre l'esempio degli sci: Perchè imparare lo spazzaneve a sci divaricati se poi dovremo sciare a sci  paralleli? Conviene prima possibile, una volta che si acquisisce equilibrio ( e vale anche per la mano) di apprendere ed insistere a sciare a sci uniti......Certo a volte si cade...ma piano piano , insistendo , il coordinamento muscolare ci porta al risultato.

Tutto ciò deve essere costantemente sorvegliato da un Maestro, ripeto, da un Maestro. Il più bel manuale e i migliori consigli a distanza non sostituiscono il MAESTRO!

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