Fox Postato Agosto 27, 2015 Report Share Postato Agosto 27, 2015 Ciao scusate, sto studiando che la sesta eccedente è una triade minore sempre in I rivolto con la fondamentale alterata in senso ascendente. Però non ho capito dove si trova, in quali gradi della scala? potete aiutarmi? grazie mille Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
AbateFaria Postato Agosto 27, 2015 Report Share Postato Agosto 27, 2015 La sesta eccedente (che è una settima minore) si trova principalmente in due accordi: quello di sesta tedesca e quello di sesta francese. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Aspirante Postato Agosto 27, 2015 Report Share Postato Agosto 27, 2015 La sesta eccedente (che è una settima minore) si trova principalmente in due accordi: quello di sesta tedesca e quello di sesta francese. ACCORDI ALTERARI DI SESTA ECCEDENTE: ITALIANA, FRANCESE, TEDESCA E TEDESCA ENARMONICA (SVIZZERA) http://websolci.altervista.org/attachments/article/14/Seste%20eccedenti-esempi.pdf 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fox Postato Agosto 28, 2015 Autore Report Share Postato Agosto 28, 2015 grazie ragazzi, vorrei anche chiedervi su quali gradi della scala si trovano le seste eccedenti, ho appena letto: sul II grado del modo maggiore o sul IV del modo minore, vi risulta? e c'è differenza fra una sesta eccedente "semplice" e le altre seste eccedenti? (tedesca, svizzera, italiana e francese) non so se ne ho dimenticata una ma ancora non mi è chiaro l'argomento seste grazie per l'aiuto Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fox Postato Agosto 28, 2015 Autore Report Share Postato Agosto 28, 2015 ACCORDI ALTERARI DI SESTA ECCEDENTE: ITALIANA, FRANCESE, TEDESCA E TEDESCA ENARMONICA (SVIZZERA) http://websolci.altervista.org/attachments/article/14/Seste%20eccedenti-esempi.pdf non riesco ad aprire il link Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 Diciamo che c'è da premettere che questi accordi nascono da movimenti contrappuntistici, i primi ad utilizzare con cognizione armonica (e non contrappuntistica) la sesta italiana furono Vivaldi e Caldara, quest' ultimo anche quella tedesca che poi assieme a quella francese venne ampiamente utilizzata nell'800. La sesta tedesca ad esempio enarmonicamente coincide con una settima di dominante, per cui comodissima per modulare; per sapere su quale grado la stai utilizzando dovresti analizzare il prima e il dopo. Sicuramente puà essere seguita da un V[46 35] oppure da un'altro accordo di settima, dipende dove vuoi andare. un procedimento tipico è il seguente, in re minore (dal grave all'acuto): sib re sol sib re fa sol# (DE) Poi V la re fa la oppure sib re sol sib re fa sol# (DE) sib re mi sol# (FR) Poi V Se analizzi le succesisoni armoniche potresti avere delle risposte ma sicuramente si notano subito (contrappuntisticamente parlando) i movimenti cromatici delle parti. (vedi nel primo esempio sol sol# la della parte più acuta). 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 La sesta eccedente, in quanto intervallo, si trova sul 6°m. Ad esempio, in Do minore si trova sul Lab. L'intervallo è quindi Lab-Fa# (sesta eccedente). Su questo intervallo di sesta eccedente puoi costruire diversi accordi: sesta tedesca (Lab-Do-Mib-Fa#), sesta francese (Lab-Do-Re-Fa#), sesta italiana (Lab-Do-Fa#). Sono tutti accordi che precedono una dominante (V o I46). 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gerardo Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 Sono tutti accordi che precedono una dominante (V o I46). Facendo seguire una sesta tedesca direttamente da un V c'è un la possiiblità di creare dei parallelismi di quinta, in una ricostruzione stilistica meglio usare la doppia appoggiatura 46. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fox Postato Agosto 28, 2015 Autore Report Share Postato Agosto 28, 2015 Diciamo che c'è da premettere che questi accordi nascono da movimenti contrappuntistici, i primi ad utilizzare con cognizione armonica (e non contrappuntistica) la sesta italiana furono Vivaldi e Caldara, quest' ultimo anche quella tedesca che poi assieme a quella francese venne ampiamente utilizzata nell'800. La sesta tedesca ad esempio enarmonicamente coincide con una settima di dominante, per cui comodissima per modulare; per sapere su quale grado la stai utilizzando dovresti analizzare il prima e il dopo. Sicuramente puà essere seguita da un V[46 35] oppure da un'altro accordo di settima, dipende dove vuoi andare. un procedimento tipico è il seguente, in re minore (dal grave all'acuto): sib re sol sib re fa sol# (DE) Poi V la re fa la oppure sib re sol sib re fa sol# (DE) sib re mi sol# (FR) Poi V Se analizzi le succesisoni armoniche potresti avere delle risposte ma sicuramente si notano subito (contrappuntisticamente parlando) i movimenti cromatici delle parti. (vedi nel primo esempio sol sol# la della parte più acuta). Grazie!! quindi la sesta tedesca coincide enarmonicamente con una settima di dominante! non lo sapevo.. E' possibile costruire un accordo di sesta eccedente su ogni grado della scala e non solo sul II della scala maggiore, giusto? ho capito bene? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 Proprio per questo scrivevo I46, che corrisponde alla doppia appoggiatura. Facendo seguire una sesta tedesca direttamente da un V c'è un la possiiblità di creare dei parallelismi di quinta, in una ricostruzione stilistica meglio usare la doppia appoggiatura 46. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 Grazie!! quindi la sesta tedesca coincide enarmonicamente con una settima di dominante! non lo sapevo.. E' possibile costruire un accordo di sesta eccedente su ogni grado della scala e non solo sul II della scala maggiore, giusto? ho capito bene? No: come scrivevo nel post precedente, gli accordi di sesta eccedente si costruiscono sul VI della scala minore. In Do minore sul Lab (intervallo di 6E Lab-Fa#), in Re minore sul Sib (intervallo di 6E Sib-Sol#), e così via. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fox Postato Agosto 28, 2015 Autore Report Share Postato Agosto 28, 2015 No: come scrivevo nel post precedente, gli accordi di sesta eccedente si costruiscono sul VI della scala minore. In Do minore sul Lab (intervallo di 6E Lab-Fa#), in Re minore sul Sib (intervallo di 6E Sib-Sol#), e così via. ah! grazie mille ora ho capito! quindi solo sul VI grado della scala minore ..scusa è che il mio libro dice che si costruiscono sul II grado del modo maggiore o sul IV del modo minore Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gerardo Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 Proprio per questo scrivevo I46, che corrisponde alla doppia appoggiatura. Ah mi ha tradito una o di troppo > (V o I46). Comunque sia la doppia appoggiatura si indica così V[46 35] proprio perché non è I (funzionalmente)…i cembalisti nel continuo usano solo 46 perché loro leggono solo le relazioni intervallari con il basso. Di fatto sei su un V. Si indica I46 quando si è sul primo in secondo rivolto, che non è il caso della doppia appoggiatura. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gerardo Postato Agosto 28, 2015 Report Share Postato Agosto 28, 2015 ..scusa è che il mio libro dice che si costruiscono sul II grado del modo maggiore o sul IV del modo minore Il tuo testo dice giusto, sicuramente dietro c'è il seguente ragionamento: Se prendi la successione indicata da Frank sib re sol sib re fa sol# (DE) Poi V la re fa la Sib re sol è IV36 di re minore omettendo da questo accordo (sib re fa sol#) il fa che è la quinta, appunto sib re sol# ... ti renderai conto che è stata solo innalzata una nota, appunto il sol (IV° grado) che diventa sol# per cui un #IV. Ovviamente lo usi sulla sopra-tonica (in re- appunto sib) ma non sul sesto grado in termini funzionali Facendo lo stesso esercizio per la francese .... avrai un altro risultato, indovina? 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fox Postato Agosto 28, 2015 Autore Report Share Postato Agosto 28, 2015 Il tuo testo dice giusto, sicuramente dietro c'è il seguente ragionamento: Se prendi la successione indicata da Frank sib re sol sib re fa sol# (DE) Poi V la re fa la Sib re sol è IV36 di re minore omettendo da questo accordo (sib re fa sol#) il fa che è la quinta, appunto sib re sol# ... ti renderai conto che è stata solo innalzata una nota, appunto il sol (IV° grado) che diventa sol# per cui un #IV. Ovviamente lo usi sulla sopra-tonica (in re- appunto sib) ma non sul sesto grado in termini funzionali Facendo lo stesso esercizio per la francese .... avrai un altro risultato, indovina? sib re mi sol# ? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gerardo Postato Agosto 30, 2015 Report Share Postato Agosto 30, 2015 sib re mi sol# ? Mettendo le note in ordine di terza...mi sol# sib re ... avrai delle risposte Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Zedef Postato Settembre 1, 2015 Report Share Postato Settembre 1, 2015 Io qualche dubbio sulla lettura "funzionale" degli accordi di sesta aumentata ce l'ho. Vennero usati ben prima che li pensassero come controdominanti con 5 abbassata e sfumature varie. Prova ne è, se prova lo è, che vengono denominati proprio in virtù di un intervallo caratteristico nato da moti cromatici divergenti e non della loro presunta derivazione dominantica che per me non c'è. In sintesi, in una sesta aumentata io vedo più un IV grado in I rivolto che una dominante secondaria. Altra corsa è l'abbassamento della quinta al basso in una dominante primaria, così usato a fine ottocento. Opinioni e sottigliezze, magari inutili. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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