DanelePiano Postato Febbraio 13, 2012 Report Share Postato Febbraio 13, 2012 Propongo un video che spiega come suonare Bach...ma ahimè il video è in inglese....c'è qualcuno che è capace di darne una traduzione riassuntiva?? Thank you so much...! http://www.youtube.com/watch?v=ZAeLjliS1LY&feature=player_embedded Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Febbraio 14, 2012 Report Share Postato Febbraio 14, 2012 TRADUZIONE Capitolo 1.3 Bach sul pianoforte moderno. Sono stata fortunata a crescere pensando che non c'è nulla di sbagliato a suonare Bach su un pianoforte moderno. Perciò non ho mai avuto "complessi" (intesi come insicurezze) nel suonarlo. Certamente ero informata che Bach era scritto per il clavicembalo, e molto presto mi è diventato molto famigliare quello strumento, ma non mi è mai stato molto gradevole. Sono sempre diventata velocemente frustrata dal fatto che non potevo esprimere correttamente una frase che richiedesse di suonare due note la cui seconda più leggera della prima, oppure l'impossibilità di imitare il naturale salire e scendere della voce umana (credo che intenda sempre in senso dinamico più che in senso di altezza). Solo per questi motivi ho trovato il clavicembalo limitato. Il clavicordo, un altro strumento di quell'epoca, era molto più espressivo e capace di cantare. Il pianoforte venne sviluppato come una risposta al desiderio di avere uno strumento più potente (inteso come versatile in questo caso) che potesse sostenere il suono più a lungo. Non sto dicendo che il clavicembalo non possa avere un suono bellissimo, è solo diverso, ed io volevo uno strumento che potesse realmente cantare. Nelle grandi sale da concerto che abbiamo oggi, il clavicembalo, semplicemente, non può riempirle. Il pianoforte può fare ogni cosa che Bach richiede. Può imitare con successo un arco (violini, viole, violoncelli, contrabbassi), un fiato, una voce umana a volte anche un organo. Bach ha riciclato molta della sua musica, scambiando un concerto per violino in un concerto per tastiera, e più tardi, utilizzandolo nuovamente in una cantata per voce e orchestra. Perciò la musica che conta è molto più dell'attuale strumentazione. Sono d'accordo con Rosalyn Turek, una delle più grandi esperte di Bach del ventesimo secolo, la quale disse che la colpa spetta all'esecutore piuttosto che allo strumento, quando lo stile di Bach è mancante di qualcosa nelle performance al piano. E' vero che Bach ebbe modo di testare alcuni sommari esempi (antenati) di pianoforti sviluppati dal suo amico "Silbermann" (non sono sicuro di aver capito bene il nome), ma lo trovò troppo debole negli alti registri, e la meccanica troppo rigida. Certamente non avrebbe detto lo stesso di questo Pianoforte Fazioli. Penso che Bach nel piano è da interpretare in un modo più duro che nel clavicembalo, perché hai molte più decisioni da prendere sul timbro ed il tocco e le possibilità sono infinite. Lasciatemi mostrare un gigantesco vantaggio che ha il piano a scapito del clavicembalo. Il vero pianista di Bach ha l'abilità di distinguere, utilizzando diversi colori (timbri), le diverse voci nel contrappunto Bacchiano. Per dimostrare questo lasciatemi prendere la terza variazione di Goldberg: il canone all'unisono. Questo significa che abbiamo due voci suonate dalla mano destra che stanno cantando esattamente la stessa musica, a una battuta di distanza. A causa di questo le voci sono costantemente sovrapposte l'una con l'altra e facilmente diventano impigliate. La pianista suona. Nel clavicembalo non c'è modo di dare un suono alla prima voce ed un altro alla seconda, cosa che nel piano può essere fatta. La pianista suona. Ora facendo uscire la voce dominante, ovvero la prima, (la pianista suona) ed ora la seconda voce, che ho fatto quando ho suonato la ripetizione, (la pianista suona). Nel clavicembalo semplicemente non puoi farlo, è tutto uniforme. (La pianista si sposta sul clavicembalo e ripete per dimostrare l'uniformità). Questo fa l'intera esperienza di ascoltare questa variazione, almeno per me, molto più comprensibile e gratificante. Per essere un buon interprete di Bach, devi essere uno studioso, leggendo come la sua musica veniva eseguita ai suoi giorni, e, come ho già detto, molti indizi erano lasciati dallo stesso Bach. Come pianisti, non possiamo ignorare tutto il lavoro che viene chiamato autentico. Hanno portato alla luce così tante cose che ogni buon musicista dovrebbe conoscere, ma che spesso non emerge il problema per scoprirle, oppure che ci dimentichiamo di applicarle dopo qualche tempo. Ci sono molti bellissimi libri su questo tema, incluso il saggio sulla vera arte di suonare strumenti a tastiera, di Carl Philip Emanuel Bach, il figlio di Bach. I suoi consigli nel capitolo dell'esecuzione sono validi ora come lo erano 250 anni fa. Ma essere uno studioso, non ti garantisce di divenire una grande interprete di Bach. Questo richiede un esecutore ispirato per portarlo in vita. Sempre più spesso le persone mi dicono di studiare Bach in modo limato e accademico ed effettivamente posso ricordare molti esecutori che mi hanno fatto annoiare fino alle lacrime e poi restano sorpresi di sentirlo così pieno di vita ed espressione. Questo non vuol dire che bisogna dare un'impronta romantica, che non ha niente a che vedere con il giusto stile di Bach, quindi procediamo a scoprire quale è il giusto stile di Bach. Ho tradotto un po' velocemente, penso che comunque il succo si capisca. Saluti, Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 14, 2012 Report Share Postato Febbraio 14, 2012 Un video molto importante. Eterna diatriba come suonare oggi la grande musica di ieri. Io penso che bisogna immaginare e dedurre l'idea del compositore fino in fondo. Un "Immenso" come Bach che pensava direttamente in modo polifonico, non poteva pensare le voci con colore unifirme. Credo che il fatto che abbia Lui potuto suonarle su strumenti che non rendevano giustizia e onore alla sua grande idea, non ci esclude dalla possibilita di realizzare la grande Idea su uno strumento moderno che ci permette di diversificare il colore delle voci: Credo che Bach approverebbe sentire, nello strumento moderno, questa possibilità. Non pensate? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Guest Gennarino Postato Febbraio 15, 2012 Report Share Postato Febbraio 15, 2012 Accipicchia, ma quel dannato di TheSimon non dorme mai la notte? Ieri, al ritorno dalla Romania, avevo visto il video della Hewitt e stamane ho iniziato a trascriverne la traduzione ed ecco qui che ho buttato via il mio tempo (si fa per dire, è stato comunque un utile diversivo, solo che ho un mare di arretrati, visto che sono stato fuori più di un mese e mezzo!). Insomma, la prossima volta, scrivete subito "Ci penso IO", così tutti gli altri si rilassano e aspettano! A parte il gioco, confermo per Simone che sì, ha sentito bene, si tratta di Gottfried Silbermann, costruttore tedesco di strumenti a tastiera. Dopo che aveva costruito due strumenti, Silbermann li sottopose al suo amico Bach, che ne contestò il tono degli acuti e la durezza della tastiera. Egli si dedicò allora a migliorare i suoi piani, esaminando le realizzazioni del Cristofori e, questa volta, i suoi strumenti ottennero l'approvazione del divin cantore (oh, i grandi vantaggi del copiare!). Tant'è che è rimasta traccia documentale della intermediazione di Bach nella vendita di piani del Silbermann! (oh, i grandi vantaggi di capirci qualcosa!). P.S. Fai anche Tu rimanere traccia documentale del pagamento delle traduzioni! @PianoExpert Sì, mica era uno qualunque! Sono sicuro che quello che sentiva era, come sempre accade ai geni universali, enormemente più grande di quanto si potesse realizzare in quel momento. (L'immaginazione è il vero Dio della realtà. Isaia, 1.13.24) Ciao Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 16, 2012 Report Share Postato Febbraio 16, 2012 L'Immaginazione è il vero Dio della realtà!!!! Questa me la stampo nel cervello. Frase di immenso significato!!!!! Grazie Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Guest Gennarino Postato Febbraio 16, 2012 Report Share Postato Febbraio 16, 2012 Caro Paolo, quando ho scritto questa frase, stavo - come al solito - giocando (la citazione Isaia, 1.13.24 è stata inventata di sana pianta all'impronta da me, al fine di ricoprire l'invenzione di suggestioni bibliche!). Non so a questo punto se sono o meno l'inventore dell'idea (ma non credo), tuttavia la frase rispecchia il mio esatto pensiero. Noi poniamo nella realtà ciò che immaginiamo e tanti altri vedono/sentono/toccano ciò che per noi nemmeno esiste: se non è questo divino, non so che altro! Il mio giocare dipendeva dal fatto che stavamo affrontando un discorso troppo serio e quindi cercavo di non essere/apparire pedante. Ringrazio quindi di cuore per il benevolo commento "Frase di immenso significato!" e questo Tuo commento sì che me lo stampo in mente! Un caro saluto. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 16, 2012 Report Share Postato Febbraio 16, 2012 Caro Gennarino, La frase è bella davvero. .......Hai vinto un orologio!!!!!!!! ( Spiega al Popolo di Pianoconcerto che significa.....dovessero pensare che ad ogni bella frase.....vincono un orologio....!!!!!!Aoh!!!!! ) P.S. Le persone disordinate come me non devono riporre le cose , col rischio di non trovarle più........questa volta ti è andata bene e rendo partecipi tutti gli amici del Forum della mia negligenza. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Guest Gennarino Postato Febbraio 16, 2012 Report Share Postato Febbraio 16, 2012 Guarda, ero sicuro che l'avresti ritrovato! Era solo che, trattandosi dell'orologio preferito di un grande amico, l'avevi riposto nel posto più sicuro che hai a casa!!!!!!!! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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