Rotore Postato Luglio 1, 2015 Report Share Postato Luglio 1, 2015 Padre cretino merita figlio analfabeta. Inutile disperarsi. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thallo Postato Luglio 1, 2015 Report Share Postato Luglio 1, 2015 in realtà negli ultimi anni gran parte degli specialisti hanno dichiarato guerra ai compiti in generale, soprattutto quelli per le vacanze. Chi studia musica dovrebbe sapere, più di altri, che lo sviluppo cognitivo di un bambino-ragazzo non passa solo attraverso lo studio "scolastico" e di materie scolastiche. Passa attraverso il gioco, il movimento, la creatività. Quel padre è più intelligente di molti docenti, secondo la mia esperienza. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Lowseling Postato Luglio 1, 2015 Report Share Postato Luglio 1, 2015 Secondo me invece questo genitore ha ragione. Nel corso degli anni ho imparato che un concetto per poter essere appreso e assimilato non ha bisogno solo dello studio, ma anche del riposo. E' un po' come quando si prepara il pane. Prima si prepara la pasta, poi si lascia riposare e poi quando è pronta si inforna. Sarà compito del genitore poi far digerire al figlio quello che ha appreso durante l'anno scolastico, stimolando il figlio ad esercitarsi e a studiare, ma senza forzarlo. Alle elementari a me davano un libro di 50 pagine con i compiti per le vacanze estive. E' vero, 50 pagine di esercizietti non sono nulla in 3 mesi di estate, ma se la vediamo dal punto di vista di un bambino sono strazianti. In fondo se proprio devo dirlo io non ho mai fatto nessuna di queste 50 pagine, e non mi sento così tanto ignorante! Il riposo fa bene ed è diritto di ogni essere umano. Se tutti ci concedessimo una pausa saremmo tutti meno stressati e più produttivi, il cervello non è una risorsa inesauribile! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Luglio 2, 2015 Report Share Postato Luglio 2, 2015 Premesso che sono sopravvissuto ai compiti estivi e come me tanti altri. La prima domanda a ruota libera che mi faccio è: "nel caso non li avessi fatti, come sarei oggi?" (migliore/peggiore, più o meno abituato allo stress, etc.). Detto questo, la cosa che mi convince di meno della mail sono le motivazioni finali che hanno tutto fuorchè un taglio didattico/pedagogico...in quel frangente traspare la seccatura da parte del genitore di stare a dietro all'impegno del figlio. Per me non è una motivazione ragionevole. Sarebbe stato molto diverso se avesse asserito motivazioni di altra natura...bastavano 4 righe sensate come ha fatto il buon Thallo o anche Lowseling. Per cui per me il genitore ha un po' ha "invalidato" il suo scritto anche se potrebbe essere nel giusto. Non so se esistono statistiche sul "valore" dei professionisti di oggi in relazione a compiti estivi si/no. Di sicuro il mondo del lavoro non lascia molte pause o pause trimestrali, per cui un'altra domanda potrebbe essere... la preparazione al mondo del lavoro fino a dove (e in che ambito) dovrebbe spingersi? Penso che ci siano forti relazioni anche a quesiti del tipo: - Esami di riparazione vesrus debiti - Esame alla fine della scuola primaria/secondaria: si/no Mi ripeterò ma in generale mi sembra che molti siano sopravvissuti a scenari di questo tipo e/o "ibridi". Penso che sia difficile dimostrare oggettivamente i benefici di cambi di questo tipo, servono scienza, tempo e statistiche Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ludovica Postato Luglio 2, 2015 Report Share Postato Luglio 2, 2015 Io ho sempre fatto i compiti estivi, e letture e non sono morta. Non l'ho vista come una tortura imposta che mi flagellava l'esistenza. E a fine agosto non vedo l'ora che arrivasse l'inizio della scuola. Così mio fratello. Io credo che manchi il rispetto per l'istituzione SCUOLA, che è una cosa seria, va coltivato l'amore per la scuola. Se non c'è rispetto per quello che viene assegnato come approfondimento estivo dagli insegnanti, perchè dovrebbero avere rispetto i figli per gli insegnanti stessi? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Valchiria Postato Luglio 2, 2015 Report Share Postato Luglio 2, 2015 qui si potrebbe aprire una polemica infinita, ho scelto di far eseguire ai miei figli il minimo ma proprio il minimo sindacale di campiti estivi preferendo letture (scelte da loro e non imposte) e attività cultural/ricreative condite da approfondimenti e discussioni su vari argomenti; visto i risultati è stata la scelta migliore!!! Se poi il non far fare i compiti diventa la giustificazione per dimettersi da genitore, bèh, questa è un'altra storia! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Lowseling Postato Luglio 2, 2015 Report Share Postato Luglio 2, 2015 Io ho sempre fatto i compiti estivi, e letture e non sono morta. Non l'ho vista come una tortura imposta che mi flagellava l'esistenza. E a fine agosto non vedo l'ora che arrivasse l'inizio della scuola. Così mio fratello. Io credo che manchi il rispetto per l'istituzione SCUOLA, che è una cosa seria, va coltivato l'amore per la scuola. Se non c'è rispetto per quello che viene assegnato come approfondimento estivo dagli insegnanti, perchè dovrebbero avere rispetto i figli per gli insegnanti stessi? Io purtroppo non posso portare rispetto verso un istituzione che non rispetta me. In tutta la mia vita sono stati pochi gli insegnanti in grado di insegnarmi davvero qualcosa, e si parla di 1/2. Tornando al discorso compiti, fare i compiti non distrugge l'esistenza, ma uno studente medio è già obbligato a stare 6 ore sui banchi, quando potrà allargare le proprie conoscienze e dedicarsi a quello in cui vuole specializzarsi? Ma poi sopratutto i bambini, che ancora hanno tanta voglia di giocare e di scoprire il mondo, perché devono stare obbligati sui libri solo per capriccio di un insegnante attaccato ai metodi di 40 anni fa? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Rotore Postato Luglio 3, 2015 Autore Report Share Postato Luglio 3, 2015 Ma poi sopratutto i bambini, che ancora hanno tanta voglia di giocare e di scoprire il mondo Di fatto i libri sono un mezzo per scoprire il mondo, giustamente accusi i tuoi insegnanti...e si vede. Ci sono libri con i quali si può anche giocare. Ogni età ha i suoi giochi! E' un po' come la questione militare .... non serve, non serve e ieri ero ad una grande centro commerciale, chiedo ad un giovane commesso (avrà avuto 22 o 23 anni) dove posso trovare un tira acqua e lui non sa neanche di cosa sto parlando. Ragazzi a 20 anni serviti e riveriti che non si sanno neanche fare il letto ... e poveretti, sarebbero troppo stressati a fare 4 esercizietti di grammatica o matematica o la lettura di un buon libro. Poi ci lamentiamo che le biblioteche chiudono, va beh. Forse, come leggo fra le righe di Lowseling, è la didattica....ma questo cosa centra con il beneficio di una buona lettura estiva? Nessuno obbliga nessuno a leggere Madame Bovary, ma a leggere serve ed è ancora più bello farlo quando non si ha l'impegno della frequenza. Altra questione: > quando potrà allargare le proprie conoscienze e dedicarsi a quello in cui vuole specializzarsi? Scusa, ma forse hai sbagliato indirizzo. Se non si tratta di un lavoro manuale, cosa è meglio a tal proposito di una scuola e dei libri?! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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