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Piano Concerto - Forum pianoforte

John Field - Notturno N. 16


Guest Gennarino
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Guest Gennarino

Nome file: John Field - Notturno N. 16

Autore del file: Gennarino

File inserito: 07 gen 2012

Categoria del file: Spartiti

 

John Field è stato un pianista e compositore irlandese, nato nel 1782 in una famiglia di musicisti (padre violinista, nonno organista).

Allievo del nonno, fu affidato successivamente alle cure di Clementi, che di lui ebbe grandissima stima, al punto di parlarne come di "autentica geniale promessa" e che continuò a insegnargli anche dopo il suo esordio come concertista. Field fu grandemente acclamato, per la sua grandissima valenza tecnica e per la capacità espressiva; fra quelli che grandemente lo apprezzarono, oltre a Clementi, ricordiamo Glinka e Hummel. Dopo essere vissuto a Londra e Parigi, si stabilì per un lungo periodo a Pietroburgo, dove fu un apprezzatissimo insegnante di pianoforte. Ritornato successivamente a vivere a Londra e a Parigi, durante una tournée in Italia si ammalò gravemente a Napoli e da qui ritornò in Russia, sua seconda patria, dove qualche anno dopo, nel 1837 moriva.

 

Field è considerato il maggior allievo di Clementi ed è riconosciuto come il creatore del notturno pianistico; tuttavia, per una serie di sfortunate, diremmo, coincidenze, Field è rimasto fino ad oggi praticamente ignorato e la presenza di sue composizioni nelle sale da concerto è estremamente rarefatta.

Ciò in contrasto stridente con l'alone leggendario che lo circondò quando era in vita, anche per la grande maestria tecnica ed esecutiva.

Field riuscì peraltro ad affrancarsi dalle concezioni di Clementi, rinunciando alla parte più "visibile" delle sonorità virtuosistiche dello strumento e incamminandosi verso una strada caratterizzata da dimensioni liriche. Al riguardo, Liszt parlava del "pianismo addormentato" di Field, che si ritrasse sempre dal richiamo dello strumentismo di bravura e dalle sfide musicali a quei tempi tanto in voga.

Purtroppo, come accennato prima, la fortuna dei suoi notturni incappò nel trionfo degli analoghi capolavori di Chopin, ciò che ne produsse una rapida ed inesorabile esclusione dal repertorio pianistico. Resta comunque, a suo onore, la creazione di un nuovo genere che riesce a portare la "musica notturna" dalla generosa dimensione esecutiva della serenata sinfonica a quella, molto più intima, del solo del pianoforte, pur se caratterizzato da un uso generoso della cantabilità.

 

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John O'Conor, pianista e insegnante irlandese, nato nel 1947, è stato direttore dell'Accademia di Musica Irlandese.

O'Conor è noto per due fatti contrastanti; il primo connesso alla sua natura artistica, il secondo a quella umana.

Egli è infatti da molti ritenuto fra i più grandi interpreti contemporanei della musica per piano di Beethoven, con uno studio particolare fatto assieme a Wilhelm Kempff e ne ha inciso, se non erro, quasi tutto il repertorio. Per inciso, O'Conor frequentava qualche anno fa la splendida Positano, perla della mia terra natia, assieme a Kempff - che ha ivi una villa - ed ho avuto la fortuna di passare da quelle parti e di potermi godere una volta un suo delizioso concerto a Ravello.

Peraltro, O'Conor è anche noto per essere stato inquisito due anni fa dall'equivalente irlandese della nostra Corte dei Conti per le enormi spese non giustificate effettuate nel suo ruolo di (ex-) direttore dell'Accademia di Musica.

Fra le numerose incisioni, le Sonate per Piano, le Bagatelle e i Concerti per Piano di Beethoven, diversi Concerti per Piano di Mozart e molte opere di Schubert. Infine, è fra i pochi che esegue le opere di John Field, del quale ha inciso quasi tutte le maggiori composizioni, fra cui i Concerti, le Sonate e i Notturni.

 

Vi propongo qui, di John Field il Notturno N. 16, dalla raccolta dei 18 Notturni curata da Franz Liszt per i tipi della Julius Schuberth; come dice l'editore - che è finalmente riuscito a pubblicarli tutti insieme - una sequenza di piccoli capolavori sparsi come foglie d'autunno dalla noncuranza dell'autore già al momento della composizione e, successivamente, al momento della loro pubblicazione.

 

L'esecuzione che ve ne propongo è, come potevasi immaginare da quanto letto, di John O'Conor, che bene riesce a rendere l'ingenuo fluire della malinconia e della meditazione del poeta.

 

Clicca qui per scaricare il file

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