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Piano Concerto - Forum pianoforte

Schulze Pollmann


lorbell
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Ciao a tutti!!

Come ben sapete sono da poco felice possessore di uno Sculze Pollmann da 1,6 mt. del 1974 che monta meccanica renner .

 

Dopo aver visto tutti i video del maestro Ferrarelli ho iniziato a effettuare delle misure :) :)

 

Affondo dei tasti 12 mm

 

Peso di affondo circa 100 gr. nei bassi, 80 gr nei medi e 60 gr. nel registro degli acuti.

Col pedale del forte inserito il peso si riduce di circa 20 gr.! (Paolo mi accenno' di una tastiera pastosa ma non credevo fino a questo punto)

Prima di tutto mi piacerebbe ottimizzare quest'ultimi valori che credo siano un po' eccessivi :):( il peso si sente, nei brani veloci, ed è fastidioso. Si sente inoltre qualche cigolìo quando il tasto lo si affonda lentamente :) :)

Domande

1) Come si misura il peso di ritorno dei tasti ?

2) avevo intenzione di acquistare il Protek (per i perni ) e la grafite liquida (per rullini di scappamento) sul sito della Renner , cose ne pensate?

 

 

Grazie per l'aiuto prezioso!

Lorenzo

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Guest Pianotuning

Ciao lorenzo,

 

per la lubrificazione io uso sempre grafite ma in polvere, quindi un lubrificante secco.

Non userei grafite liquida, però aspettiamo anche il parere di Pianoexpert.

 

Per controllare il peso di abbassamento , metti dei pesi sulla parte anteriore del tasto ed aumentali fin quando il tasto non inizia a scendere.

per il peso di ritorno, metti i pesi e comincia a toglierli fin quando il tasto non comincia a salire.

 

Pianotuning

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Ciao

Per il peso di affonfo prendi delle monetine da 5 cent e le metti sul lato anteriore del tasto bianco, se arrivato a 13 o 14 monetine il tasto comincia a scendere significa che il peso di affondo è tra 51 e 55 grammi ; a tasto affondato comincia a rimuoverle a poco a poco, il tasto dovrebbe ritornare nella posizione di riposo quando sono rimaste 5 o 6 monetine ottenendo un peso di risalita tra 20 e 25 grammi.

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Il sistema delle monetine mi piace!!!!!

 

Piuttosto mi sembra eccessivo il peso di abbassamento. Siamo sicuramente in presenza di molti attriti deo perni di centro...anche quelli della meccanica degli smorzatoi. L'abbassamento di 12mm mi sembra eccessivo!!No assolutamente il Protek. Sono personalmente contrario. Bisogna che un buon tecnico ricontrolli tutta la meccanica. Penso valga la pena, data l'entità dello strumento. Inoltre sui pianoforti di "leva corta" questi problemi sono più delicati.

 

Solo lubrificanti secchi., bravo Pianotuning! Ma non credo che possa risolversi il problema con lubrificazione.

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:) :) :) grazie a tutti!!!

 

Perfetto ! (si fà per dire)

 

Il peso di ritorno va misurato a scappamento "scappato" oppure no!??

 

Per Pianoexpert:

Di cosa è fatto il protek? Perchè non va bene?

In un'altra discussione consigliavi la grafite liquida per lo scappamento con successiva lucidatura! Mi confermi?

Prima di consultare il tecnico voglio capire bene cosa puo' essere ... sai meglio andare con i piedi di piombo!

Un'altra cosa ! Perchè nei pianoforti con leva corta tutto è piu' "delicato"?

 

Grazie a tutti per i consigli.

Lorenzo :) :)

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Il discorso è lungo. In breve. Devi smontare un cavalletto, un martello e verificare la forza di attito delle forcole. Il lubrificante non elimina i forti attriti. Qui siamo in presenza di pesi eccessivi che penso, penso, dipendano dai perni. Vanno forse cambiati.

Quando la leva è più corta, la "bilancia" ha meno braccio e tutte le variazioni di peso e di dinamica sono più evidenti. Bisogna comunque vedere ed esaminare parte per parte.

 

Non ultima, può influire molto la regolazione.

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Il sistema delle monetine mi piace!!!!!

 

Piuttosto mi sembra eccessivo il peso di abbassamento. Siamo sicuramente in presenza di molti attriti deo perni di centro...anche quelli della meccanica degli smorzatoi. L'abbassamento di 12mm mi sembra eccessivo!!No assolutamente il Protek. Sono personalmente contrario. Bisogna che un buon tecnico ricontrolli tutta la meccanica. Penso valga la pena, data l'entità dello strumento. Inoltre sui pianoforti di "leva corta" questi problemi sono più delicati.

 

Solo lubrificanti secchi., bravo Pianotuning! Ma non credo che possa risolversi il problema con lubrificazione.

 

mi fa piacere che il mio post delle monetine (su altro forum) abbia avuto successo, lo avevo scritto nell'agosto del 2010!! : lo richiamo qui dal momento che avevo scritto tutto un racconto sull'uso delle monetine da 5 cent anche per valutare lo sfondo, così faccio meno fatica e non riscrivo (ovviamente quello che c'era da dire è stato detto):

 

http://pianoforum.livingclassic.com/cgi-bin/forum/YaBB.cgi?num=1283005909

 

anche se c'è una imprecisione: lo sfondo del tanto nero non deve essere uguale quello del tasto bianco come avevo scritto ma deve essere scelto osservando che i cavalletti con due tasti adiacenti (uno nero e uno bianco) premuti si portino alla stessa altezza. Lo sfondo del nero quindi potrebbe essere leggermente minore, trattandosi di leva di differente lunghezza.

 

tutto questo studio sulle monetine era nato dopo una fregatura che presi con un pianoforte "restaurato" che per fortuna riuscii a dare indietro con addebito di danni e costi vari al venditore :)

buona lettura

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Ho ispezionato un po' tutta la meccanica, tranne i perni delle forcole! I perni di centro dei tasti sono perfetti, non ci sono segni di ruggine!

I piombi sono presenti ma non su tutti i tasti!

Pensate che un bilanciamento di tutta la tastiera sia fattibile o meglio tenermi tutto com'è?

Eventualmente posto qualche foto anche per rendervi conto che la maccanica è veramente in buoni condizioni! POsso anche segnarmi i tasti dove sono presenti i piombi!

La martelliera dubito sia stata sostituita!

Grazie

Lorenzo

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Non si può entrare nei particolari, rischiando di sostenere tesi poco realistiche. Bisognerebbe vedere lo strumento. Un tasto che 100 non è suonabile. I piombi potrebbero essere stati rimossi per "appesantire" la tastiera. Ma, vedi, continuiamo afare ipotesi.

 

 

Lo so Paolo ! :) :)

 

Comunque ho notato che gli smorzi si alzano appena inizia l'abbassamento del tasto il che (credo) influisca, in buona parte, ad incrementare il peso d'affondo. Tu cosa ne pensi?

Lo smorzo si dovrebbe sollevare a circa metà corsa del martello se non ricordo male!!?

 

Per il momento studio così ... che devo fare!

Grazie di cuore per i consigli ! :)

 

Lorenzo

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mi fa piacere che il mio post delle monetine (su altro forum) abbia avuto successo, lo avevo scritto nell'agosto del 2010!! : lo richiamo qui dal momento che avevo scritto tutto un racconto sull'uso delle monetine da 5 cent anche per valutare lo sfondo, così faccio meno fatica e non riscrivo (ovviamente quello che c'era da dire è stato detto):

 

http://pianoforum.livingclassic.com/cgi-bin/forum/YaBB.cgi?num=1283005909

 

anche se c'è una imprecisione: lo sfondo del tanto nero non deve essere uguale quello del tasto bianco come avevo scritto ma deve essere scelto osservando che i cavalletti con due tasti adiacenti (uno nero e uno bianco) premuti si portino alla stessa altezza. Lo sfondo del nero quindi potrebbe essere leggermente minore, trattandosi di leva di differente lunghezza.

 

tutto questo studio sulle monetine era nato dopo una fregatura che presi con un pianoforte "restaurato" che per fortuna riuscii a dare indietro con addebito di danni e costi vari al venditore :)

buona lettura

 

Si il tuo post è davvero interessante e da modo a noi curiosi di divertirci un po. Non l'ho citato perchè non sapevo se poterlo farlo.

Ciao

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Attenzione. D'accordo sulle monetine, ...ma le monetine hanno un bordo e non le trovo pratiche per un allineamento. Bisogna, comunque avere dei pesi calibrati. Anche delle dime per l'affondo. Il pianista sente anche due decimi di differenza . Alcuni anche un decimo. Più che di pesi bisogna subito parlare di inerzia, di dinamica. Lo so che lo hai detto, ma bisogna sempre ribadire che la proporzione tra peso abbassamento e peso ritorno non basta. Il peso di ABBASSAMENTO DEVE ESSERE PORTATO AL MINIMO, CONSERVANDO UN PESO DI RITORNO AL DI SOPRA DI 20 GR. Non credi? Steinway riesce a stare sui 47 gr. con un ritorno dai 20- 27. Eccezionale. Nel Grancoda però parte da 52 nei bassi fino a 47 nei superacuti. Questa è una pesatura più facile, da concerto.

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Attenzione. D'accordo sulle monetine, ...ma le monetine hanno un bordo e non le trovo pratiche per un allineamento. Bisogna, comunque avere dei pesi calibrati. Anche delle dime per l'affondo. Il pianista sente anche due decimi di differenza . Alcuni anche un deck.imo. Più che di pesi bisogna subito parlare di inerzia, di dinamica. Lo so che lo hai detto, ma bisogna sempre ribadire che la proporzione tra peso abbassamento e peso ritorno non basta. Il peso di ABBASSAMENTO DEVE ESSERE PORTATO AL MINIMO, CONSERVANDO UN PESO DI RITORNO AL DI SOPRA DI 20 GR. Non credi? Steinway riesce a stare sui 47 gr. con un ritorno dai 20- 27. Eccezionale. Nel Grancoda però parte da 52 nei bassi fino a 47 nei superacuti. Questa è una pesatura più facile, da concerto.

 

Le monetine sono un utile, economico e pratico strumento di riscontro in tutti quei negozi o botteghe dove si vendono pianoforti restaurati senza criterio oppure usati ma senza alcun controllo: possono servire per avere una indicazione su un affondo esageratamente elevato oppure per capire se c'è qualcosa che non va sul bilanciamento della tastiera (per eccessivi attriti o per qualsiasi altra ragione).

 

Tutto questo ha senso se non possiamo permetterci di portare con noi un tecnico ogni volta in cui vogliamo visionare un pianoforte usato per acquisto...purtroppo nel comune mercato dell'usato gli ordini di grandezza nelle differenze tra le misure sono le decine di grammi e il millimetro, non certo il grammo e il decimo di millimetro.

 

Per quanto riguarda le regolazioni invece, gli sfondi al decimo di millimetro si può anche pensare di farli ma dopo 10 ore di studio ci si ritroverebbe a doverli fare di nuovo causa compressione dei cuscinetti [è capitato]...mi sembra assurdo considerato che in italia il tempo medio che intercorre tra due accordature dello strumento è pari a 4 anni!

 

Magari i nostri accordatori o acquirenti avessero tutti a che fare con gli Steinway da concerto, sarebbe più facile acquistare i pianoforti e fare gli accordatori...e non esisterebbero nemmeno le fregature.

 

La realtà è ben diversa e spesso la disponibilità di spesa per un primo pianoforte è di circa 2000 euro e l'acquirente non ha nessuna sensibilità per capire se si trova davanti ad uno strumento ben preparato nonostante il fascino del mobile od il bel suono. Le monetine possono evitare che si acquisti un pianoforte con 12 mm di sfondo, con pesi di affondo di 70/80 grammi o con i tasti neri che affondano oltre i bianchi (tipico caso in cui vengono sostituite delle coperture in avorio o galalite con delle coperture in plexiglass lasciando i tasti neri in in ebano in strumenti dal valore nemmeno irrisorio) [è capitato].

 

L'utente inesperto purtroppo non vede, non si rende conto di certe cose.

Ovviamente per le regolazioni di fino servono gli attrezzi del mestiere, tenendo sempre in considerazione che la regolazione di un pianoforte è comunque un compromesso.

 

L'Italia è il paese della accordatura ogni 4 anni, dove il padre medico acquista un baionetta del rigattiere per la figlia che incomincia con la scuola di pianoforte e che poi chiama l'accordatore pretendendo che quello strumento suoni in maniera divina, essendo convinto che si tratti dell'affare del secolo [è capitato]! L'Italia è anche il paese del concertista che trova sempre qualcosa che non và sullo strumento prima del concerto, qualcosa che si risolve nel momento in cui l'accordatore FA FINTA di caricare le molle di ripetizione o sistemare qualunque altra cosa! [è capitato] Altro che decimo di millimetro.

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Ma infatti sono stato il primo ad alogiare l'idea. Volevo però far passare il messaggio che l'artificio non sostituisce la competenza. E' vero che qualche Tecnico fa finta di caricare le molle o fa finta di accordare, ma i ciarlatani esistono in tutte le categorie. Per fortuna esistono anche gli esperti. Bisogna avere fiducia. E' vero anche che chi decide di comprare uno strumento da 2000 euro può non essere competente.....ma non sono certo le monetine a salvarlo. Tu già parli con competenza e hai escogitato una simpatica invenzione. Ma dietro al simpatico uso delle monetine stai enunciando dei principi, delle conoscenze sul peso di abbassamento e di ritorno, sugli attriti ecc...Un pianoforte che costa 2000 euro può essere fallato in altri parti e aver subito dei danni che sono irreversibili. Varrebbe la pena spendere anche un piccolo onorario per il Tecnico, ( possiamo permetterci 100 euro in più, per non buttarne 2000!!!)che sa valutare se vale la pena acquistare uno strumento di così basso prezzo, magari proposto senza chiarezza di vendita.

 

Il nostro tentativo è quello di divulgare e mettere in guardia i pianisti e non solo sulle cose che tu hai già scoperto, ma senza sminuire la competenza del Tecnico, quello vero, quello competente, che, con qualche conoscenza in più, si può individuare e scegliere più oculatamente.

 

Quindi ben vengano le monetine o qualsiasi altra invenzione strumentale che può surrogare la raffinata attrezzatura, ma attenzione ad avere la convinzione di potersi sostituire a chi ha la competenza acquisita con la conoscenza e con l'esperienza consolidate nel tempo.

 

P.S. E' ovvio che la compressione dei feltri può, a breve, falzare le regolazioni, ma bisogna tener conto anche di questo. Quando si regola una meccanica, bisogna tener conto di quali "cuscinetti" o feltri o pelli abbiamo sostituito. A volte si ripete la regolazione a distanza di tempo, come avviene in fabbrica. Poi, c'è un momento in cui tutto si assesta.

 

P.P.S. Vorrei poi dire una cosa che mi morde la lingua: Non bisogna comprendere chi pensa di risparmiare e volere, furbescamente o presuntuosamente, al tempo stesso un buon risultato, o un buon prodotto. Si può aiutare o difendere, con delicatezza e tatto, colui che vuole per forza acquistare questo o quello strumento, convincendosi che per lui va bene. Si deve dire la propria opinione, se siamo chiamati a pronunciarci. Non si può invece far credere che usando qualche piccolo trucco si possa avere in tasca la magia ....per non prendere fregature. Ricordo un amico che viaggiava con la bussola in tasca, perché stava scegliendo una casa e dopo il colloquio con l'agente immobiliare o col proprietario venditore, la tirava fuori, cercando il nord con grande competenza. Tra i sorrisi dei presenti, individuava certamente l'esatto orientamento....ma magari, in quella villa, si era già infiltrata l'acqua due o tre volte, in occasione di abbondanti piogge.

 

Non me ne volere

con amicizia

Paolo

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No per carità non bisogna sostituirsi ai tecnici...però c'è da dire che 100 euro spese con te sono spese bene ma non tutti lavorano seriamente...quindi si crea la necessità di arrangiarsi da soli...quando si spendono più volte 100 euro e non si rimane soddisfatti perché le cose non vengono fatte bene! Ricordo in professionista che una volta ha avuto il coraggio di dire di aver fatto una regolazione di un verticale dopo Aver finto di toccare i paramartelli!! Questo è successo a casa mia. Per fortuna non tutti sono così. Le monetine sono una trovata simpatica con cui ognuno può divertirsi a casa senza spendere nulla....se poi magari ci si accorge con le monetine che a seguito di una nostra insoddisfazione ci sono effettivamente delle irregolarità nelle misure grossolane si può chiamare il tecnico per una consulenza ed eventuale intervento. Non c'è nulla di male nel sapere indicativamente cosa non va...se ne può discutere....

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Mi intrometto anche io in questa conversazione perché sento di dover dare alcune delucidazioni. Credo che sia necessario da subito distinguere la figura del tecnico specializzato (colui che ha studiato, che è stato seguito da professionisti del settore e che ha coltivato una tutt'altro che scontata esperienza), da chi si improvvisa tecnico perché ha bisogno di inventarsi un lavoro altrimenti non mangia. Nonostante io conosca Paolo da diversi anni e conosca gran parte del funzionamento della meccanica di un pianoforte, le procedure dell'accordatura ecc. ecc. non mi sognerei mai di andare a comprare un pianoforte usato da solo perché i soldi, come credo quasi tutti li sudo, e preferisco spendere 100 euro per la consulenza di un tecnico piuttosto che buttare alla meglio 4/5000 euro... A questo punto è necessaria un'altra distinzione: qual'è lo scopo del mio acquisto. Se acquisto il pianoforte come mobile, e non avrò intenzione di suonarlo o comunque avrò solo intenzione di strimpellare qualche motivetto, (capita anche questo nelle famiglie molto benestanti ed ho visto con i miei occhi pianoforti steinway in mano a persone di 60 anni fermi al primo anno di pianoforte da una vita... Per carità è bellissimo che ci si interessi alla musica, ma un pianoforte di 80/100000 euro in mano a chi è fermo al primo anno mi sembra un po' buttare soldi o voler apparire) non avrò bisogno di portarmi un tecnico per scegliere un pianoforte usato. Punterò maggiormente alla bellezza estetica dello strumento, al risparmio, nella mia visione, e valuterò le caratteristiche funzionali secondo le mie conoscenze. Il secondo esempio è relativo alle famiglie che anche stando bene non navigano nell'oro e decidono di comprare uno strumento finalizzato allo studio, il mio caso. Io ho comprato un pianoforte nuovo di fabbrica quindi il problema non si è posto, ma nel caso in cui avessi dovuto acquistare un pianoforte usato, avrei senz'altro richiesto la presenza di un tecnico specializzato. Il motivo è che siccome dovrò spendere tanti soldini per l'acquisto di un pianoforte sul quale passerò molti anni di studio o che addirittura mi porterò dietro tutta la vita, voglio evitare fregature... Tutti noi possiamo recarci da un rivenditore e presi dall'entusiasmo dell'acquisto finalizzare un pagamento su un pianoforte che a noi autodidatti della conoscenza tecnologica del pianoforte, può sembrarci in ottime condizioni. Il problema è che, come detto, siamo autodidatti. Il mio pianoforte ha un peso di abbassamento medio di 60gr circa ora che Paolo mi ha sostituito i perni di centro e prima di chiamarlo, quando c'erano dei tasti a 70 gr. come lo sentivo sulla mano ! La maggior parte delle persone che compra un pianoforte lo fa o per la prima volta o in sostituzione di un vecchio pianoforte. Nel primo caso non ha nessun termine di paragone, aivoglia a metter monetine, i problemi ai tendini per un peso eccessivo della tastiera si sentono dopo settimane che si suona su un pianoforte che ha problemi di distribuzione dei pesi, non con i 10 minuti di prova prima dell'acquisto. (@Fra... Intendi le monetine sono una trovata molto carina magari per valutare per grandi linee il peso della nostra tastiera sul pianoforte di casa, ma io non lo userei al momento della scelta di un pianoforte usato). Nel secondo caso (quello del passaggio ad altro pianoforte) è chiaro che si cerca di scendere dall'asino e montare sul cavallo, ma di cavalli ce ne sono diversi e non è facile per chi non è pratico scegliere e montare sul cavallo che non ha nessun problema, e, a quel punto forse era meglio un asino che stava bene piuttosto che un cavallo zoppo. Non vorrei, pertanto che si fossero confuse le finalità dei nostri video (lo dico a titolo generale, per tutti). Nei nostri video non insegnamo ad accordare un pianoforte come non insegnamo a regolare la meccanica di trasmissione. Cerchiamo di spiegare la tecnologia che sta alla base del pianoforte perché in caso di problemi si possa cercare di spiegare al tecnico con una terminologia giusta e comprensibile il tipo di problema riscontrato ed ovviamente per tutelarci con i tecnici improvvisati di cui parlavo all'inizio del messaggio; poi è ovvio sono consigli che possono tornare utili nella risoluzione di piccoli inconvenienti senza dover chiamare un tecnico. Ci sono alcuni video in cui possiamo permetterci di utilizzare il termine "insegnare" perché la tipologia di argomentazione lo permette (Vedi i video sull'uso di Logic, vedi quelli sulla teoria musicale, ma in generale ove non specificato diversamente si danno delle delucidazioni su un argomento ma non si insegna a diventare artigiani via web). Nel video sull'accordatura viene detto come sentire ad orecchio se un pianoforte è accordato oppure no, vengono descritte le prove da effettuare per testare se esistono le giuste relazioni armoniche nei diversi intervalli e quindi si danno dei principi per capire se il tecnico ha svolto un buon lavoro, non viene specificato come si accorda un pianoforte, anche perché per via telematica è impossibile. Io ho affiancato Paolo decine di volte durante un'accordatura, ho imparato a tenere in mano la chiave senza farmi male ai muscoli della spalla e del collo al termine del lavoro, ma non ho ancora imparato a spartire con perfezione l'ottava centrale ad orecchio, alla fine dell'accordatura c'è sempre qualcosa che balla un po', lo ripeto, dopo decine di affiancamenti e di sue continue spiegazioni durante ogni accordatura. Come si può pensare di fare lo stesso semplicemente osservando un video ? Noi finalizziamo il tutto alla conoscenza, all'approfondimento ed al perfezionamento di alcuni concetti (come dice anche il nostro video introduttivo), non alla formazione di tecnici. Ci sono persone come Paolo ma anche altri tecnici che hanno studiato per il loro mestiere in tante parti del mondo, parlo di Paolo perché è l'unico di cui conosco i movimenti. Corsi per tecnici manutentori restauratori e riparatori di pianoforti in America, afficamento di grandi nomi nel campo dell'accordatura, corsi di perfezionamento in Francia... Voglio dire non ci si sveglia la mattina, ci si vede due video e si diventa tecnici del pianoforte. Alcuni sono tecnici perché hanno affiancato per anni personale esperto e mi sta bene, ma siamo sempre lì, non si sono improvvisati. Io uso molto la logica nelle cose e spesso guardo al pianoforte, alla meccanica ecc. con l'ausilio di questa dote, ma purtroppo non basta, sulla mia pelle mi sono dovuto rendere conto che c'è bisogno degli strumenti giusti che ti assicuro non vengono per nulla regalati dai negozianti, anche perché di negozi riforniti con materiale professionale ahimé ce ne sono solo in America, ma soprattutto c'è bisogno di tanta esperienza e conoscenza dello strumento. Lo ripeto per l'ultima volta altrimenti passo per noioso tongue.gif: i nostri video sono per conoscenza e approfondimento. Nel nostro primo video della serie "Viaggio all'interno del pianoforte" questo viene specificato: tutti i musicisti conoscono il proprio strumento, pochi pianisti conoscono la tecnologia del pianoforte. Ma ovviamente come i pianisti hanno il loro tecnico i violinisti hanno il loro maestro liutaio.

Ovviamente queste righe che ho scritto sono indirizzate a tutti e sono solo mie opinioni personali, quindi non me ne volere Fra.

 

Un salutone !

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Infatti, mi cito:

 

No per carità non bisogna sostituirsi ai tecnici...[...] Le monetine sono una trovata simpatica con cui ognuno può divertirsi a casa senza spendere nulla....[...] Non c'è nulla di male nel sapere indicativamente cosa non va...se ne può discutere....

 

Credo comunque che per diventare bravi tecnici non sia sufficiente essere seguiti da grandi professionisti, questo è solo un presupposto. E' indispensabile invece avere tanto talento, trattandosi di mestiere tecnico/artistico: non sempre gli allievi di grandi tecnici raggiungono i loro maestri!

In mancanza di talento si può essere sufficientemente bravi...ma ci sarà sempre qualcosa che "balla" dopo l'accordatura!

 

Tecnici sufficienti ne abbiamo tanti, vorremmo trovare invece tanti accordatori bravi, quelli che sanno far vibrare lo strumento nella maniera corretta!!

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Lo strumento deve vibrare!!!!!!La brillantezza dell'accordatura deve venir fuori dal complessivo suono dello strumento. Poco male se qualche piccola cosa "balla". Una corda o due possono muoversi, ma l'insieme dell'accordatura deve rendere lo strumento "grandioso". Questo fa i conti con la disarmonicità, che differisce da strumento a strumento e nell'ambito di ciascuno strumento da zona a zona della tastiera. C'è qualcosa che ci mette in comunicazione con il pianoforte e/o con qualsiasi altro strumento musicale, qualcosa che non saprei davvero spiegare. Non si tratta di professionalità o di professionismo; si tratta di "comunicazione". Una comunicazione che bisogna cercare sempre attraverso le vibrazioni delle cose nel Mondo che ci circonda. C'è un momento in cui, quella nota, quel passaggio, quella frase musicale, quell'accordatura sono giusti. Non c'è scienza o apparecchio che possa convalidare il risultato. Esso si confronta con "L'Umano" e con la nostra esigente sensibilità. Traguardi sofferti e cercati attraverso il tempo, le cadute, gli errori, i tentativi, a ridosso, naturalmente, di uno spesso tessuto di conoscenze di base.

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