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Piano Concerto - Forum pianoforte

Tendenze, stili, generi oggi


thallo
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La domanda è semplice: siamo in grado di dare un sunto di quali sono le maggiori tendenze attualmente presenti nel mondo della musica contemporanea? Io vorrei per un attimo astenermi, non vi nascondo che è una domanda molto egoistica per capire velocemente se mi sfugge qualcosa.... poi vi dirò cosa c'è sotto, giuro

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Domande preliminari: in Europa o nel Mondo?

In generale sicuramente si sta riscoprendo l’aspetto narrativo della musica. Ecco che musicisti tipo Part, dopo grandi estremismi, tornano ad una modalità quasi “spirituale”.

Da non sottovalutare giapponesi ed alcuni americani che stanno facendo cose molto interessanti.

 

… la musica degli ultimi 30 anni sicuramente sarà progressivamente abbandonata

 

Cosa avevi in mente?

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La domanda è semplice: siamo in grado di dare un sunto di quali sono le maggiori tendenze attualmente presenti nel mondo della musica contemporanea? Io vorrei per un attimo astenermi, non vi nascondo che è una domanda molto egoistica per capire velocemente se mi sfugge qualcosa.... poi vi dirò cosa c'è sotto, giuro

 

Troppo generico e musica contemporanea dal mio punto di vista non dice molto.

 

Ambito?

Giustamente come ricorda Xenakis, collocazione geografica?...o stai pensando ad un processo di globalizzazione? (plausibile)

Con tendenze intendi mainstrem?

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La domanda è semplice: siamo in grado di dare un sunto di quali sono le maggiori tendenze attualmente presenti nel mondo della musica contemporanea?

 

Su due piedi, non ne sarei in grado :)

Le prime cose che mi vengono in mente, in quanto a "tendenze" (molto spesso fra loro intersecantesi): saturismo, derivazioni dello spettralismo, CAO (CAC), codici di trasformazione, gestualità, teatro, elettronica, contaminazioni varie...

Più indicativo sarebbe forse un elenco di compositori interessanti!

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Scusa l'ignoranza, spenderesti 2 parole su saturismo, CAO e codici di trasformazione?

 

Mi limito a due parole!

 

Saturismo... in realtà è stato più accorto micamahler, che ha scritto saturation! La traduzione italiana più corrente è saturazionismo. Gli esponenti più famosi sono Franck Bedrossian e Raphaël Cendo, ho però sentito dire che in Francia Germania Austria si trovano molti epigoni. Saturazione armonica, suono acido distorto e aggressivo.

 

CAO Composition Assistée par Ordinateur (composizione assistita con il computer) con software tipo Open Music per integrare le tecniche di creazione-gestione-trasformazione del materiale. L'IRCAM è, anche qui, di riferimento.

 

Codici di trasformazione. Non sapevo come classificare le tecniche "alla Donatoni". Magari avrei potuto parlare di figura. Si tratta sempre di classificazioni un po' grossolane!

 

Aggiungerei al mio post precedente l'importante "tendenza" che si richiama a Lachenmann: lui la definisce musica concreta strumentale.

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Dal mio punto, tecnicamente parlando, condivido chi cita la computer music; sicuramente la composizione assistita avrà e sta avendo un grande spazio.

 

Per quanto riguarda gli esperimenti di Lachenmann relativi alla defunzionalizzazione del timbro per me sono abbondantemente superati dalle possibilità di campionamento e sintesi proprie della musica elettronica dove si compone il suono pure in realtime, per cui con il gusto della performance. Questa cosa la riprenderò dopo.

E in realtà noto che si conosce Lachenmann molto per questo aspetto, ma lui scrive anche altro e la sua musica è efficace a prescindere dagli esperimenti che faceva e che mostrano un'altra tendenza.

 

Donatoni e le sue tecniche ormai sono belle che storicizzate...anche insegnate in alcune accademie e l'esperienza insegna che quando una cosa viene catechizzata...ormai è superata. Basta Donatonini :)

 

In effetti giapponesi e americani stanno facendo cose molto interessanti e sicuramente si stanno riequilibrando le classiche controparti: avanguardisti/tradizionalisti.

 

Negli ultimi 30 anni, giravano un sacco di figli del post modernismo…pian pianino, passato il morbillo della sperimentazione, molti incalliti stanno riscoprendo il gusto per la modernità nella tradizione e in questo aiuta la musica per immagini. Leggo nei post troppo la parola “post”…non a caso secondo me.

 

Se proprio vogliamo parlare di tendenza, possiamo dire che il mondo ormai è uno, gli occidentali prendono dall’oriente, gli orientali prendono dall’occidente. Il mondo economico ha un nuovo equilibrio (rispetto agni anni ‘80) che si gioca fra l’ingegno americano e la manifattura cinese.

Come sappiamo i mezzi (anche musicali) vanno dove ci sono i soldi…e non a caso sono stati gli studi di fonologia a permettere lo sviluppo della musica elettroacustica.

Se aggiungiamo che in un contesto sociale così coeso (che comprende tutti e non solo addetti ai lavori) la musica colta sarebbe fuori contesto…lascio dovute riflessioni anche in relazione al fatto che da un bel po' i compositori dipendono dagli interpreti e in numero sempre più maggiore preferiscono la tradizione. Come sempre il rapporto fra compositore e interprete è fondamentale, Vedi Paganini, Liszt, Berio con la moglie, tutti quelli che si sono appoggiati agli Arditti, etc.

Ciclicamente avviene che il virtuosismo dell’interprete diventa un driver, ma poi c’è sempre una fase di assestamento.

Noi siamo in questa fase secondo me…a me non commissionano brani avanguardistici, mi chiedono brani musicali, interessanti, godibili e non estremi dal punto di vista esecutivo (insomma umani). La classica frase è: “Maestro, non mi metta alla mano destra 7 note, 5 alla sinistra, una scopa nel cul… e uno straccio della polvere in bocca”.

Tornando a Lachenmann e lo dico prima a me stesso: è inutile girarci intorno, facciamo fare agli strumenti le peggio cose: c’è chi li spacca, chi gli sega le corde, chi in modo teatrale li fa suonare senza corde lasciando solo l’aspetto gestuale e l’elenco è infinto. Ma il suono nuovo è quello elettronico, per cui gli interessati a sentire/suonare gli strumenti tradizionali vogliono sentirli per quello che sono e sanno fare meglio e mi permetto di dire che oltre ad avere ragione, forse e meglio non limitarsi e completare la propria formazione approdando al campo della computer music.

Esempino: se voglio sentire un flauto...basta il flauto e non un vc che suona da flauto. Idea interessante quella di Lachenmann, appunto come avvenne per il suono con Webern (... chi se lo fila oggi? Interessante ma si è estinto nella sua aforisticità...uno vuole "mangiare" la carne e non solo le ossa, lo scheletro) o Cage al contrario, il silenzio interrotto dal suono...oggi conta la musica o la filosofia?

 

Comunque sia tutto questo non mi vieta di togliermi degli sfizi…appunto….

 

Sono tutte cose che possono far riflettere…pensieri in libertà.

Modificato da Frank
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Per quanto riguarda gli esperimenti di Lachenmann relativi alla defunzionalizzazione del timbro per me sono abbondantemente superati dalle possibilità di campionamento e sintesi proprie della musica elettronica dove si compone il suono pure in realtime, per cui con il gusto della performance.

[...]

Donatoni e le sue tecniche ormai sono belle che storicizzate...anche insegnate in alcune accademie e l'esperienza insegna che quando una cosa viene catechizzata...ormai è superata. Basta Donatonini :)

 

A dire il vero, se si parla di tendenze, mi vengono in mente compositori e compositrici fra i venti-trenta-quarant'anni, provenienti da Germania, Spagna, USA, Argentina, Irlanda, Polonia, nei quali il suono di Lachenmann è riconoscibile e costituisce un elemento determinante: non parlo però di cloni di Lachenmann, o di puri epigoni, ma di compositori con percorsi ben definiti e con un pensiero non riducibile sic et simpliciter alla formula della musica concreta strumentale.

 

Discorso analogo per Donatoni: al giorno d'oggi ovviamente non si sente più il suo suono tipico (che fa molto "anni Ottanta"), ma le sue tecniche compositive, rivisitate e adattate e magari stravolte o contaminate, sono una componente non eludibile del bagaglio artigianale di molti compositori. Bisogna intendersi su cosa si intende con "superato": in sé una combinazione di codici di trasformazione e di spettralismo non è né plausibile né implausibile, al giorno d'oggi: si valuta il risultato, caso per caso.

 

Per questi motivi trovo molto difficile (e altrettanto stimolante) il discorso sulle tendenze attuali, che saranno poi l'oggetto della musicologia del futuro.

 

PS altra aggiunta ai post precedenti: un compositore "molto sentito" oggi è Fausto Romitelli (starebbe un po' stretto nel filone delle "contaminazioni varie" di cui parlavo).

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Per questi motivi trovo molto difficile (e altrettanto stimolante) il discorso sulle tendenze attuali, che saranno poi l'oggetto della musicologia del futuro.

 

... peccato che la musicologia non produce musica, la musica la fanno i compositori. Per questo mi sfugge il nesso fra musicologia e tendenza?

 

Idee?

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al giorno d'oggi: si valuta il risultato, caso per caso.

 

Chiaro e concordo ma una tendenza non può essere fatta caso per caso, compositore per compositore...Tendenza penso sia un orientamento più generale. A questo punto o Thallo dice qualcosa ... o non se ne esce.

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Vi svelo l'arcano, che qualifica questa discussione come profondamente egoistica...

Sono in quel periodo dell'anno in cui penso al dottorato di ricerca. L'anno scorso l'ho provato, alla fine l'ho pure vinto, ma senza borsa di studio, quindi ho rinunciato.

Potrei ripresentare il progetto dell'anno scorso, ma non mi piace più, e allora ne sto elaborando un altro. Ho l'idea ma vorrei subito metterla alla prova del repertorio. E visto che da più di un anno mi sento lontanissimo dal mondo contemporaneo, volevo delle risposte di getto da voi.

Il fatto che negli ultimi interventi si sia parlato di musica concreta strumentale e di computer music mi ha consolato.

 

Da qui, parto col delirio del progetto di dottorato... vorrei affrontare un tema che mi angoscia da anni, quello della voce impostata. La domanda dovrebbe essere: venuta meno la necessità di eseguire la musica vocale "unplugged", che ruolo ha l'oggetto "voce impostata"? E' un ruolo puramente timbrico? E' un tabù difficile da mettere in discussione? E' un elemento imprescindibile dovuto al fatto che la comunità dei "trained singers", almeno in Europa, è costituita quasi esclusivamente da cantanti lirici? La mia risposta preliminare (allo stato delle cose) è che la voce impostata sia per molti una sorta di feticcio, bella senza funzione, ovvero kitsch. O, ancora di più, camp, iper-espressiva e quasi ridicola, soprattutto per gli "addetti ai lavori". Ci sono repertori in cui questa cosa si nota facilmente. Opere neo-tonali e opere post-minimaliste, o tutta la galassia dell'operatic pop. Nonostante la maggior parte di essi siano concepiti come prodotti discografici, la natura dell'impostazione vocale lirica è inalterata, anzi, spesso sono inalterati anche i "tipi" vocali: soprani leggeri, baritoni cantabili, tenori lirici etc.

I problemi iniziano quando si applica quella domanda a... tutto il resto. Un tema di ricerca simile non può pretendere di descrivere l'intero mondo del contemporaneo musicale, ma acquista forza se può essere applicato a un numero discreto di esempi. E in realtà i compositori contemporanei che si prendano la briga di opporre un nuovo tipo di vocalità a quella "classica" sono pochi. E sono per la maggior parte cantanti essi stessi, compositori performer. Non so quanta musica vocale ci possa essere tra la computer music, è un campo che mi manca. Si parlava di spettralisti e post- , e da quello che conosco (Saariaho e Romitelli) anche lì non viene di molto messa in discussione l'impostazione. Anche se, a naso, questo è un campo pieno di possibili riflessioni: l'entità timbrica della voce impostata qui HA una funzione, e molto più ricca che nella tradizione, poiché virtualmente formalizzante. Pur mettendo in discussione molte cose, Sciarrino (nella galassia Lachenmann) non discute l'impostazione, anzi, ne limita il potenziale intrinseco. E se devo pensare ad un esempio di voce-oggetto-feticcio, "Alfred! Alfred!" di Donatoni calza a pennello :-)

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Interessante ... non so però se sono d'accordo con questa affermazione:

 

Pur mettendo in discussione molte cose, Sciarrino (nella galassia Lachenmann) non discute l'impostazione, anzi, ne limita il potenziale intrinseco.

 

In realtà Sciarrino mi sembra uno dei pochi compositori capaci di proporre una vocalità davvero idiomatica e inconfondibile: la vocalità di Sciarrino è un marchio che si identifica infallibilmente. Quanto spesso invece si ascolta una vocalità contemporanea che suona come un Puccini con le note sbagliate!

 

Non conosco invece la vocalità di Lachenmann... mi sa che dovrò ascoltare La piccola fiammiferaia!

 

In bocca al lupo per il progetto!

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Marcin Stańczyk non mi ha molto impressionato, alla fine se ci pensi bene con meno sbattimenti hanno maggiore resa tipo questi

 

 

 

Degli altri compositori suggeriti non sono riuscito a sentire nulla, ho girato un po' sui loro siti e non ho trovato nulla di ascoltabile, in realtà in questi giorni ho dei problemi con il PC e non vorrei che sia un problema del browser che non mi apre alcuni link.

Per curiosità, RedScharlach, tu sui loro sit (a parte Stańczyk) riesci a sentire autdio?

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Marcin Stańczyk non mi ha molto impressionato

 

Lo so, sono un insensibile caprone, mi sono annoiato...se non fosse stato per il tetris che nel frattempo facevo....

 

Comunque carino l'ansimo tematico, almeno poteva metterci una donna ... la sua prima riproposizone non è neanche preparata e sembra frutto del taglia incolla di un PC ...

 

In generale mi sembra strano che brani tipo questo rappresentino una tendenza, anche perchè probabilmente sono opere che rientrano nella nicchia della biennale di Venezia

 

Ecco, forse in futuro saranno sempre più evidenti nicchie e conseguenti Lobby, il mondo accademico si rifugia a Venezia, altri ad Holliwood, altri ad "Harlem"...e così via.

La parola rifugio non è casuale, ormai tutti sanno tutto di tutti ed è bene allearsi con i propri simili...per non soccombere dal peso della critica che non è più propriamente accademica

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alla fine se ci pensi bene con meno sbattimenti hanno maggiore resa tipo questi

...

Per curiosità, RedScharlach, tu sui loro sit (a parte Stańczyk) riesci a sentire autdio?

 

... mah, non lo so se ci sono meno sbattimenti in Kodo - Drummers ... Mi sembra che ci sia dietro un enorme lavoro di precisione, anche per loro.

 

PS sì, in tutti i siti c'è una sezione audio...

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