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Piano Concerto - Forum pianoforte

Manutenzione


DanelePiano
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Molto spesso mi capita di studiare un pezzo. Il mio studio è fatto a varianti e scali di metronomo e memorizzazione prima a mani separate e poi unite...ma durante l'esecuzione incappo sempre in qualche errore....(in genere gli errori sono molti di meno se lo studio del brano è fatto lo stesso giorno dell'esecuzione)...succede sopratutto se il brano non è stato preso per diversi giorni...

 

Come faccio ad evitare questi errori e mantenere il brano nello stesso stato del giorno in cui era stato studiato (più o meno l'esecuzione del brano era abbastanza pulita nel giorno dello studio)???

 

Grazie1000

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E' un po' complesso rispondere. cercherò di essere sintetico.

 

 

"Quello che sappiamo veramente è quello che ci rimane dopo che abbiamo dimenticato tutto" Non è una mia frase, ma mi piace.

 

L'assimilazione è senza meno una "garante" del risultato dell'esecuzione "D'acchitto".

 

La Ripetizione ci conduce al risultato,...ma a volte non ce lo assicura nel tempo. Anzi, se ci succede che alla successiva seduta di studio ci rimane ben poco di quello che avevamo "studiato"...forse abbiamo studiato male...oppure non abbiamo risolto i problemi...Insomma non siamo diventati padroni del pezzo. Eppure, quando avevamo studiato...andava sempre meglio. Ripetendo si era arrivati ad un buon risultato. Sì, ma forse ci siamo affidati troppo all'addestramento "motorio" e meno alla consapevolezza mentale.

Prova a diventare "cosciente" delle suluzioni e mettiti alla prova come se dovessi spiegare ad un allievo "come fare".

 

Difficile? Chiaro? Non so, è arduo spiegarlo così.

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l'armonia aiuta moltissimo. Ma mi sembra di capire che la mano diventi più fallibile! Credo che bisogna sviluppare una tecnica anche e soprattutto mentale. Ciò che il cervello fice la mano fa. Sentire la tranquillità della mano e ripetere quello che si farà in esecuzione.

 

Mandami un video

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Dico la mia anche se sono fresco di forum. Sono naturalmente daccordissimo con Paolo e ritengo sacrosanta la frase detta all'inizio.

Se tu Daniele studi un pezzo e durante questo studio (varianti e scatti di metronomo sono un ottima cosa tra l'altro) non lavori bene, ossia ti permetti degli errori, queste tracce sbagliate rimangoni in memoria e il cervello è peggio di un computer mannaggia a lui! Mi spiego meglio. Se in un brano la mano istintivamente, vuoi per pigrizia, vuoi per caso o per praticità esecutiva, vuole per forza suonare una nota al posto di un'altra che magari risulta scomoda, ecco che quel gesto d'istinto e quindi assorbibilissimo dal tuo cervello a fatica farà marcia indietro rispetto a tutti quei gesti invece mentali che hai fatto in modo corretto leggendo la partitura.

 

Quando si affronta un pezzo lo si legge in genere a parti arrivando ad un punto preciso ma la cosa non va sottovalutata dato che quel momento vergine è basilare ed è in quel momento che non ti devi permettere (o meglio non devi permettere alla tua mano di far quel che gli pare) ma con l'aiuto del cervello devi concentrarti ( magari facendo parecchia fatica) e cercare di dire tutte le note giuste al posto giusto. Non devi solo ripetere il pezzo o l'insieme delle note che lo formano ma meccanicamente perche è proprio quel tipo di studio meccanico che fa fatica a far presa sulla memoria. Diciamo che la tecnica e lo studio devono essere vissuti come gioia e non come tedio e tutte le parti difficili e tecniche devono essere studiate in funzione dell'espressione e non freddamente. Ad esempio non hai mai notato come rimangono più in testa i pezzi con tempi lenti rispetto a quelli con tempi veloci? Perchè il tempo lento ha tempo di decantarsi in modo ordinato e cadenzato all'interno del nostro cervello e dato che su un "adagio" è piu difficile commettere errori rispetto ad un "presto" questo adagio lo si ricorderà meglio oltre al fatto che il cervello ha molto più tempo per scegliere le note da dover dire al momento dell'esecuzione. Comunque ogni individuo ha aspetti diversi da risolvere ma la cosa che dici tu è abbastanza comune e succede tutt'ora anche a me quando sottovaluto certe situazioni.

Per lo studio a mani separate io penso che sia giusto ma credo che bisognerebbe fare anche molto esercizio di prima vista con le due mani assieme.

 

Scusa la risposta un po lunga ma penso che parlando di come ho risolto qualche intoppo magari qualcuno ci guadagna no? Naturalmente se ci sono inesattezze o cattivi consigli spero che intervengano i nosti supervisori che......sono veramente preparati. Ciao e grazie per questo forum.

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Bravo!!!!

 

L'unica precisazione. Ok studio lento e "pensato".....ma la lentezza non deve snaturare l'accentuazione. Es: se dobbiamo eseguire un valzer veloce in "uno", cerchiamo di conservare quell'"uno" anche nel lento e non frammentare ltroppo le accentuazioni.

 

Sono d'accordo sul resto

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