Mozart Requiem - Karl Bohm

[Natan]

Mozart Requiem - Karl Bohm

http://www.youtube.com/watch?v=-1DsJ5YQr5s&feature=related

 

Questo di Bohm mi sembra grandioso, probabilmente il migliore che abbia mai ascoltato.

[Carlos]

Questo di Bohm mi sembra grandioso, probabilmente il migliore che abbia mai ascoltato.

 

Böhm è stato un grandissimo interprete di Mozart e, a suo tempo, molto considerato. Oggi, con tutto il dovuto rispetto che va naturalmente a lui e a tutti i grandi interpreti, non solo direttori, della sua generazione, la storia dell'interpretazione è andata avanti e un'esecuzione così lascia intravvedere tutti i suoi anni. Io penso che non si possa più prescindere da interpretazioni meravigliose come, ad esempio, quella di John Eliot Gardiner, pur continuando ad ammirare ciò che ci hanno lasciato i «grandi vecchi».

 

[Eagle]

La butto li Carlos, un' inpterpretazione può passare e una composizione no...o ha durata inferiore.

 

Io dico, se l'interpretazione fosse geniale, perchè dovrebbe essere superata e non avere il valore di una buona alternativa? Parlo chiaramente in generale e non stettamente a questo caso e mi riferisco anche al mondo dell'interpretazione in modo trasversale...orchestra e non orchestra

[Carlos]

La butto lì Carlos, un'inpterpretazione può passare e una composizione no... o ha durata inferiore.

 

Questo senza dubbio. La musica vive grazie a quello che gli interpreti ne fanno. Con ciò ovviamente non voglio anteporre al compositore l'interprete, in termini di importanza, ma proprio perché ritengo che la musica sia «viva», sono convinto che continui a dirci sempre cose nuove e, tornano un momento coi piedi per terra, anche noi, studiando, possiamo capire, sapere e scoprire aspetti di un pezzo, di un autore, di un repertorio, che solo cinquant'anni fa non conoscevamo. Anche nel caso di quest'incisione, senza nulla togliere a Böhm, ovviamente, oggi sappiamo che quell'approccio non va nella direzione pensata da Mozart (ma lui no, almeno non del tutto, quindi non se ne fa una colpa a Böhm, sia chiaro). Io, personalmente, non riesco più ad ascoltare interpretazioni così, perché non riconosco l'autore, ma riconosco che è stata anteposta una «concezione» (che non è la sua) alla realizzazione della sua partitura, sia stato fatto questo consciamente o inconsciamente.

 

Io dico, se l'interpretazione fosse geniale, perché dovrebbe essere superata e non avere il valore di una buona alternativa?

 

Ottima obiezione. Se l'interpretazione fosse geniale, il discorso probabilmente cambierebbe, ma... ci si dovrebbe accordare sul fatto che lo sia (geniale, intendo) o meno. Secondo te questa di Böhm lo è? Secondo me no, ma, a scanso di equivoci, non credo che lo sia nemmeno quella di Gardiner, che però ha il pregio, oltre che essere un'esecuzione pregiatissima, di non anteporre a Mozart idee che non siano motivate dalla lettura e dallo studio del suo testo musicale.

Come diceva una volta Alfred Brendel, non è che rispettare il testo sia meno difficile e richieda meno fantasia che non rispettarlo. Il testo è comunque inesatto (questo lo dico io, non Brendel ), nel senso che la sua interpretazione non è univoca (per questo ritengo una scemenza bella e buona sostenere, di chiunque, che «fa esattamente quello che c'è scritto», perché vuo dire decisamente niente...) e, anche lavorando alacremente per avvicinarsi il più possibile ad una interpretazione «giusta» del segno, resta fortunatamente un margine lasciato alla sensibilità (in senso lato) dell'interprete. Altrimenti, se così non fosse, interpreti che abbiano in comune edizioni e studi sulla prassi produrrebbero esecuzioni identiche, ma così non è, nonostante spesso gli scopi siano gli stessi.

Tornando all'interpretazione di Böhm, fa ancora parte di un modo di far musica secondo il quale il testo diventa in realtà un pre-testo, per leggere sotto una luce diversa un brano e, così sembrerebbe, avvicinarlo alla nostra sensibilità. In questo caso il messaggio è chiaro: Mozart è letto sotto la lente d'ingrandimento dei grandi compositori di fine ottocento, e probabilmente all'epoca di quell'interpretazione si aveva la sensazione di sentirlo più vicino, mentre oggi, almeno a mio parere, quell'interpretazione ottiene esattamente l'effetto contrario.

[Natan]

Ottimo punto di vista Carlos

 

ma riconosco che è stata anteposta una «concezione» (che non è la sua) alla realizzazione della sua partitura, sia stato fatto questo consciamente o inconsciamente.

Questo ci dice ce l'interprete non è mai libero veramente.

[Carlos]

Ottimo punto di vista Carlos.

Questo ci dice ce l'interprete non è mai libero veramente.

 

L'unico interprete libero al 100% (dove per libero intendiamo «di fare cò che vuole») è il compositore che esegue la sua musica.

Dipende da cosa uno cerca nella musica. Io mi sento comunque tanto più libero quanto più conosco il compositore, perché la "mia" concezione, attraverso la conoscenza, arriva (quasi) a coincidere con la sua.

[CromaDiBrera]

Leggendo l'intervento di Carlos, stavo pensando ad un'altra celebre direzione mozartiana della quale immagino si possa dire più o meno lo stesso:

 

http://www.youtube.com/watch?v=WJFRl6LjAv4;

Mi viene da chiedermi se non ci stancheremo, dopo la retorica tardo romantica da un lato e il filologismo rigoroso dall'altro, anche delle virtuose vie di mezzo. Certo è che, fra qualche decennio, Mozart sarà diretto con criteri ancora diversi: sarebbe divertente chiedersi quali possano essere, allora, cercando di capire dove sembri rivolgersi la sensibilità odierna, dei direttori più giovani e, forse, dei paesi con tradizioni diverse da quella europea.

[Carlos]

Leggendo l'intervento di Carlos, stavo pensando ad un'altra celebre direzione mozartiana della quale immagino si possa dire più o meno lo stesso:

 

Decisamente, e confesso che, nonostante io ami particolarmente Toscanini, non sono mai riuscito ad andare oltre l'esposizione di questa incisione...