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Piano Concerto - Forum pianoforte

geppino12575

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Tutto postato da geppino12575

  1. Mi sono perso alcuni interventi, però volevo rispondere a raffaeleb su una cosa: non è il numero di tensioni che ti rende più o meno jazzistico un brano, ma tanti elementi musicali, primo tra tutti lo swing, quel modo tipico di stare sul tempo. Tanto per intenderci, Esbjorn Svensson era jazz anche se metteva le triadi e Micheal Bublè è più vicino al pop che non al jazz, pur volendo ammiccare al jazz. Dire di voler mettere tonica, terza e settima ad ogni accordo secondo me è limitante, bisogna avere a disposizioni tutte le possibilità e scegliere quelle che si ritengono migliori; in questo caso il tema ci dà dei suggerimenti e degli "assist" ben precisi, che andrebbero sfruttati. Cmq ripeto una cosa: ti sei scelto un brano difficile, per tanti aspetti, difficilissimo direi se vuoi applicare i principi dell'armonizzazione a 4 parti reali col raddoppio della lead,
  2. Puoi fargli fare gli accordi siglati, non creerà nessun disturbo alla sezione di fiati. E cmq lo stesso chitarrista potrà decidere autonomamente come eseguire i voicing al suo strumento.
  3. "Per quanto riguarda la melodia che mi va a creare un disturbo uditivo la mia perplessità è questa. Nella prima battuta la melodia sib risuona tranquillamente con la 5° dell'accordo Nella seconda battuta si ha il si naturale mentre nell'armonia ho il la naturale ma il fatto che sono ad un ottava di distanza salva l'effetto parzialmente." Mi vorrei soffermare su questa frase di raffaeleb perchè, come dice anche Chick Corea, spesso nella domanda è già contenuta la risposta. Posto che la melodia è "sacra e intoccabile", essa non può e non deve creare un "disturbo uditivo", ciò vuol dire che dobbiamo piegare l'armonia ai voleri della melodia e non viceversa, quindi se una melodia si permette il "lusso" di soffermarsi su una tredicesima, come il si sull'accordo di re maj7, sarà il caso che anche l'armonia sia più spigliata e si apra verso possibili estensioni e alterazioni. Il disturbo uditivo deriva dal fatto che mentre la melodia è molto ampia, libera e i cambi degli accordi altrettanto, l'armonizzazione degli stessi è troppo scolastica, sono posizioni che jazzisticamente non funzionano, sarebbe come voler armonizzare col legame armonico a tre suoni una serie dodecafonica, le due cose cozzano vistosamente tra di loro. Il consiglio che mi sento di dare è quello di cercare non tanto quali estensioni usare, cioè una nona piuttosto che una settima, ecc...ma anche e soprattutto la DISPOSIZIONE delle singole note all'interno del voicing, spesso nel jazz funzionano disposizioni in cui le note estreme sono tonica-dominante o tonica-tonica, ma in mezzo c'è tutto un mondo di alterazioni, legate tra di loro da logiche intervallari, ben al di là del siglato, che è solo un'indicazione di massima. Ebmaj7 non vuol dire assolutamente che dobbiamo usare le note Mib sol sib re, ma vuol dire che dobbiamo usare un accordo ascrivibile alla categoria della settima di IV specie, può essere 6, 6/9, add9, #11, non ha importanza, basta che abbia il sapore del maj7..... Alla fine il cosiddetto "fastidio uditivo" deriva proprio da questa incoerenza di fondo, tra la complessità del brano e la scolasticità dei voicing, che di per sè possono essere anche corretti, ma non è detto che funzionino....
  4. Bisogna capire qual è la finalità di questa armonizzazione: immagino che sia un'armonizzazione jazzistica visto il brano; in questo caso, sebbene gli accordi non siano sbagliati di per sè (a parte la nota reb nell'accordo di re maj7, che dev'essere do# e non reb), si possono trovare soluzioni migliori per quanto riguarda la scelta delle note e la loro disposizione. I moti di quinta e ottava sono da evitare solo in un contesto strettamente contrappuntistico; in questo caso non costituiscono errore, per cui consiglierei di concentrarsi non tanto sull'evitare errori di questo tipo, ma sulla scelta degli intervalli nei vari voicings, ad esempio sull'accordo iniziale di Mib maj7 ci sta bene una disposizione quartale, visto che il basso si muove tra tonica e dominante, quindi Mib Sib al basso e sol do fa alla mano destra. Anche se la sigla dell'accordo è Mib maj7 e in questo voicing la settima maggiore non c'è, non ha importanza perchè la tipologia di accordo è la stessa. Se invece è solo un modo per armonizzare in maniera più "allargata" rispetto ad un contesto scolastico, ritengo che il brano non sia adatto a questo tipo di esercizio, perchè alla melodia cantano note molto particolari e armonicamente non ci sono relazioni tonali "tradizionali" tra gli accordi.
  5. Ti ringrazio dell'ottimo commento, sono partito inizialmente dalla partitura, poi ho preso come riferimento l'incisione dell'orchestra di Pittsburgh diretta da Lorin Maazel, di cui ho il cd ma si può ascoltare anche su youtube. Sono ancora lontano dalla qualità e dal suono avvolgente che si sente nelle demo, penso proprio che mi manchi qualche passaggio importante nell'utilizzo dei plugin, perchè le librerie quelle sono.....l'ho mandato anche a un amico che fa proprio questo di mestiere, un professionista italiano molto noto nell'ambiente e sono in attesa di un suo commento. Mi fa piacere che rispetto al brano di Chopin si noti un miglioramento, dovuto sicuramente anche alla migliore orchestrazione di Respighi rispetto alla mia..... Il ragionamento di partenza è stato che se avessi usato librerie tutte della stessa marca, il problema del farle stare tutte insieme sarebbe stato superato, per cui ho scelto tutti campioni della EW per legni, ottoni e percussioni, ma gli archi non mi piacevano proprio e non mi davano la possibilità di realizzare i divisi, per cui sono stato costretto a scegliere i Lass. Cmq sono sempre gli archi i più difficili da rendere....
  6. Nel basso ci sono alcune cose che non vanno bene: 1) batt. 2: quando il basso scende dal V al IV grado, il IV non si armonizza ma l'accordo rimane fermo e diventa un terzo rivolto di un accordo di settima di I specie, ciò per evitare il tritono "si - fa" che si realizza nelle voci, anche se tra voci differenti. 2) batt. 7: eviterei il raddoppio della terza quando la terza è al basso, meglio raddoppiare l'ottava, il do, quando poi il basso va a do nel movimento successivo bisognerà inserire il mi nell'armonia altrimenti l'accordo risulterà privo di terza. 3) batt. 7: non capisco l'armonizzazione del basso la, che è un sesto grado che scende al quinto, tu usi re fa do su basso la, ma così diventa un secondo rivolto di re minore, ma il secondo rivolto sarebbe bene usarlo con moderazione e in casi particolari, anche se nell'armonizzazione del basso, a differenza che nel contrappunto, viene fatto usare con più libertà, troppa libertà direi, per cui per evitare possibili critiche cambierei il re a do e il gioco è fatto, così si ottiene un primo rivolto e nessuno può dirti niente.... 4) batt. 8: stessa cosa di battuta 2, il basso fa non va armonizzato e poi così com'è ci manca la terza; il passaggio V-IV è sempre un po' ostico, ecco perchè la migliore soluzione è tenere fermo l'accordo e far scendere solo il basso. Nelle battute successive si ritrovano alcune delle cose che ho già elencato sopra. In conclusione per essere un basso dato, direi che la voce più alta si muove troppo poco, addirittura sempre tra si, do e re. Forse non sei giunta ancora nello studio alla fase in cui si privilegiano i movimenti melodici della parte più alta, anche perchè l'armonizzazione è ancora a parti strette, però ti consiglio di cominciare a entrare nell'ordine di idee che le parti estreme (basso e soprano) sono quelle che si avvertono maggiormente e che quindi devono avere un respiro melodico più ampio e interessante. Per quanto riguarda l'armonizzazione della melodia, direi che non mi piace, perchè c'è sempre il ritorno degli stessi gradi (I-V, V-I, VII-I) che sono proprio quelli da evitare perchè danno un senso di chiusura, per cui ti consiglio di esplorare le varie possibilità privilegiando gli altri gradi (II, IV, VI, III) e di lasciarti il V e il I per le parti cadenzali.
  7. Quella signora che suona "Il volo del calabrone" alla pedaliera mi ricorda quell'arciere che nel tentativo di destare l'attenzione del sovrano gli fece vedere come centrava un chicco di pisello con una freccia scagliata da 30 metri di distanza. Il sovrano quando vide ciò lo fece uccidere, adducendo come motivazione che uno che spreca la propria vita ad esercitarsi a fare una cosa tanto inutile, non merita di continuare a vivere.......è inutile storpiare un brano che non è nato per un certo strumento e anche se ci si riesce il risultato sarà comunque discutibile, come in questo caso. Su youtube vidi un tale che suonava Donna Lee di Charlie Parker al fagotto, col risultato che si sentivano solo rumori di chiavi e chiavette e non c'era la fluidità che il brano richiede, un po' come in questo caso, e chissà quante ore di esercizio per ottenere questo risultato......
  8. Vi propongo questa mia versione di uno dei brani del celebre ciclo romano di Respighi: ho realizzato l'audio senza cambiare nulla, la mia intenzione era vedere se l'orchestra virtuale può in qualche modo essere "credibile" misurandosi con un'orchestrazione che sicuramente funziona (non come le mie....). Ho suonato tutto, non è fatto in Finale ma in Cubase, in questo modo volevo capire se si riesce a dare maggiore "umanità" al brano rispetto all'esecuzione di Finale che, per quanto umanizzata, ha sempre quel non so che di computerizzato. A me il risultato non dispiace e mi sembra un buon compromesso considerando che sono rimasto abbondantemente dentro i 4Gb di un software a 32 bit come Cubase 5. Tutti i campioni sono della East West (microfonazione F) ad eccezione degli archi, che sono gli LA Scoring Strings divisi (questo è molto importante per realizzare le parti degli archi divisi di cui è pieno questo brano....). Ci sono delle piccolissime licenze dovute alle estensioni, gli strumenti virtuali non arrivavano a certi estremi e ho dovuto usare qualche stratagemma (abbassare qualche nota ai violini di un'ottava, dare delle note al piccolo invece che al flauto oppure al clarinetto invece che al clarinetto basso, ma tutto sommato poche cose....). L'audio è fatto sempre in Cubase con pochi plugin: un po' di riverbero generale (oltre al riverbero singolo sugli archi che di per sè sono dry e sulla tromba che deve sentirsi più lontana rispetto al resto, uno stereo enhancer, un maximizer per evitare di clippare nella parte centrale in ff). I pini presso una catacomba.mp3
  9. Grazie per le risposte, leggerò gli articoli che mi avete segnalato. A proposito delle articolazioni e dei parametri segnalati da Videoclip, direi che LASS è la libreria di archi che più mi soddisfa da questo punto di vista ed ha la possibilità di realizzare bene i divisi in quanto ogni sezione ha un sample full e 3 sample (detti A, B e C) che differiscono leggermente tra di loro e possono essere usati singolarmente o insieme (come nel sample FULL appunto).
  10. Sto sperimentando la combinazione di vst di varie case produttrici per trovare delle sonorità più convincenti: cosa ne pensate di questa tecnica? Ci sono dei pro e dei contro? Ad esempio l'ultima volta ho messo insieme un sample di violini primi della East West con uno di LASS, ognuno ha i suoi pregi e difetti e mettendoli insieme esce qualcosa di nuovo che però non ho ancora capito se può essere una soluzione oppure no. LASS ha il difetto di essere dry, per cui l'ambiente te lo devi creare tu e il suono è troppo sparato in faccia e troppo a sinistra per cui va allontanato e spazializzato meglio, mentre EW è inferiore come qualità del campione stesso, ma è posizionato meglio ed è wet. Per la cronaca ho utilizzato un sample DXF per la EW in modo da rispondere alle variazioni di modulation come normalmente fanno le altre librerie come LASS. In questa combinazione il mio intento era quello di minimizzare i difetti di ognuno dei campioni. Si accettano suggerimenti e consigli, grazie...
  11. Mi piace la versione di Bianca con il wordbuilder: dal punto di vista tecnico non lo ritengo eccessivamente difficile o addirittura ineseguibile, ho sentito cose molto più ardite eseguite da cori anche amatoriali. Ciò che non mi piace è che alle volte ci sono delle misure con tempi composti messe lì solo per far respirare il coro, allora meglio "quadrare" la misura e prendere un respiro diverso; ad esempio ci sono delle battute in 11/8 che sarebbe stato meglio fare in 12/8 e far prendere un respiro leggermente più lungo, anche perchè a volte si ha un po' l'impressione che determinate frasi debbano "sfogare" un po' di più. Inoltre sarebbe anche più facile per gli esecutori contare il 12 piuttosto che l'11, quindi se si può agevolare la vita a chi esegue è meglio. Per quanto riguarda il WB, immagino che il brano sia stato scritto con Finale o Sibelius e esportato in Cubase dove il WB è usato come insert: l'osservazione che mi sento di fare è che si poteva ridurre un po' la durata delle sillabe che terminano con consonante (soprattutto con la s), in modo da far sentire di più queste consonanti, che vengono percepite quando si rilascia il tasto, per cui hanno bisogno di alcuni millisecondi per essere pronunciate. Il risultato complessivo col WB non è male, più di tanto non si può ottenere, anche per quanto riguarda le dinamiche, che spesso sono incontrollabili e vanno dove decide il software nonostante tutti gli accorgimenti; io infatti non nutro più speranze di far uscire fuori qualcosa di realistico al 100% con questa tecnologia, cmq sempre meglio del semplice vocalizzo.
  12. Alle volte scorre, alle volte si blocca, ma il file audio lo crea sempre, anche quando la barra non scorre. Cmq ho risolto cambiando campioni, ho usato un organo della Sonokinetic, che gira su kontakt; a questo punto della GPO4 potrei farne a meno completamente....non ho intenzione di reinstallare Finale per questo problema, dal momento che l'Aria player non lo uso quasi mai.
  13. Mi è sorto uno strano problema con il player della Garritan, l'Aria player, caricato in Finale: quando vado a fare l'esportazione dell'audio (export as audio file) nel file wav che ne risulta non si sente niente, capita solo con l'Aria player caricato in Finale, se lo carico in Cubase non accade, se esporto il mixdown l'audio si sente, inoltre ho provato nello stesso file a mettere sia il kontakt che l'Aria player: ebbene i samples del kontakt si sentono nel file audio e quelli dell'Aria no. Quando metto in playback l'Aria si sente, è solo quando esporto l'audio che non si sente, eppure il file audio si crea. Non vorrei essere costretto a rifare i suoni daccapo in Cubase....cosa fare per risolvere questo problema? Fino all'ultima volta che ho usato l'Aria player in Finale questo problema non mi pare ci fosse e non mi sembra di aver toccato niente nei settaggi...
  14. Ripensandoci sono giunto a questa conclusione: se io utilizzo una libreria e vendo i miei cd, è la casa produttrice che dovrebbe pagare me, perchè sto facendo diffusione di un loro articolo, soprattutto se il prodotto vende.... Tutti noi sappiamo che esistono siti su cui si trovano questi vst craccati, io non incito all'utilizzo di questi software, ma mi chiedo: chi è che li mette in rete? Sono degli utenti "benefattori" che dopo aver speso centinaia se non migliaia di euro (o dollari) per comprarsi librerie costosissime, li "regalano" agli altri a scopo umanitario..? In realtà le case produttrici hanno tutto l'interesse affinchè si sviluppi il passaparola cosicchè qualcuno possa acquistare il loro prodotto, anche se molti altri si limiteranno a scaricarli. A questo proposito basti pensare che la playstation ha avuto un incremento delle vendite soprattutto in funzione del fatto che è facilmente modificabile per leggere anche i dvd scaricati. Quindi questa storia dei permessi da chiedere mi sembra una "paraculata", una cosa che scrivono nei contratti di licenza ma nella quale non credono neanche loro. Poi mi chiedo: se io sto in Italia, come fa una casa produttrice che magari ha sede in California a citarmi in giudizio, cosa fa, chiede l'estradizione.....???
  15. Se realizzassi un cd che venga poi commercializzato con dei brani fatti con le varie librerie vst di cui sono in possesso, dovrei pagare qualcosa per l'utilizzo delle stesse alle rispettive case produttrici?
  16. Consiglio vivamente Piano in Blue 2 della Cinesamples.
  17. Attenzione, aumentare la ram ha senso solo se il sistema è a 64 bit e tutti i software utilizzati devono essere a 64 bit, altrimenti pur avendo 16 Gb di ram, sempre al massimo 4 se ne possono utilizzare. Finale è un software a 32, mentre mi pare che Cubase sia disponibile anche nella versione a 64 bit. Di sicuro Sonar è a 64 bit ed è una DAW molto simile a Cubase, inoltre devono essere a 64 bit tutti i plugin utilizzati, il kontakt, i vari effetti e così via, altrimenti avere tanta ram non è utile. In alternativa esiste la soluzione jBridge, un programmino che si scarica e fa funzionare i vst sia in host a 32 che a 64 bit, ma non è proprio funzionale al massimo, poichè una singola istanza di jBridge consuma tantissima ram e rallenta i tempi di caricamento o può rendere instabile l'intero sistema. Per quanto riguarda il buffer del kontakt (rispondo a Bianca), devi lanciare il kontakt in standalone e andare nelle opzioni: il buffer di default è messo a 60kb, abbassalo a 30, vedrai che i campioni pesano la metà. Questo si può fare in quanto parte del peso del campione viene letto non nella ram ma direttamente sull'hard disc e siccome l'hd è più lento della ram, si consiglia di avere un ssd (disco solido), in modo da accelerare i tempi di lettura dei campioni. Io stesso, che un ssd da 120Gb, alla prima lettura di un file così caricato, spesso ho delle interruzioni nel playback perchè il disco solido sta ancora caricando il peso del campione, ma dopo qualche secondo funziona perfettamente. Considera però che il mio pc, grazie al disco solido, si accende e spegne in meno di 10 secondi, quindi è assolutamente consigliato un disco di questo tipo se si vuole agire sul buffer del kontakt.
  18. Sono stato da un ingegnere del suono, che mi ha detto che ho fatto un buon lavoro, solo che lui ci ha sentito un po' troppo "casino" che deriva dal fatto che è stato applicato un riverbero per ogni istanza di kontakt (quindi 5 riverberi) che vanno tutti nel complessivo e quindi si sommano creando troppo ambiente. Mi ha consigliato di lavorare con i campioni dry, quindi laddove sia possibile scegliere la microfonazione, scegliere sempre close e poi applicare due riverberi sul complessivo, una lungo e uno corto e dare più o meno di questi due riverberi a ogni sezione, in modo da posizionare gli strumenti più avanti e più dietro a seconda delle reali posizioni che occupano in orchestra. Ad esempio gli archi sono più vicini rispetto all'ascoltatore, per cui avranno 80% di riv vicino e 20% lontano (le % sono indicative...), i legni sono intermedi, quindi un po' più di riverbero lontano e meno di vicino rispetto agli archi, gli ottoni ancora un po' più lontani e le percussioni ancora più lontane. Inoltre mi ha detto che più lontani sono gli strumenti reali e più bisogna tagliare un po' le frequenze alte, perchè il suono deve percorrere un percorso più lungo per giungere all'ascoltatore e le frequenze alte sono assorbite dalle teste degli esecutori, per cui è buona norma applicare un po' di EQ e tagliare un po' di alti, così come per evitare rumori indesiderati è consigliabile tagliare un po' le frequenze inutilizzate dagli strumenti. Mi ha detto che il mio metodo di lavoro fa uscire di testa, che lavorare su Cubase è molto più comodo, ma tutto sommato se i risultati sono questi mi posso ritenere moderatamente soddisfatto. Spero che queste informazioni siano utili a qualcun altro che si trova come me a lavorare sulla partitura e non sulle tracce.
  19. Effettivamente mi sembra un po' troppo riverberato pure a me, proverò a togliere qualcosa. Riguardo al fatto di lavorare in Finale o di esportare in Cubase e simili, devo dire che nessuno consiglia di lavorare in Finale o Sibelius ed effettivamente l'editing è più scomodo, anche se sostanzialmente con una buona scheda audio si può registrare a latenze minime anche su Finale come se fosse un sequencer (la scrittura viene squadrata) conservando l'integrità del fattore umano, chiamiamolo così. Io sono legato a Finale perchè sono legato alla partitura e perchè Cubase lo so usare solo in teoria, nella pratica mi sento più sicuro partendo dallo spartito, ma la stragrande maggioranza fa l'opposto, parte dal suono e quindi dalla propria esecuzione midi e poi semmai cerca di ricavarne le parti se servissero per eventuali musicisti reali. Inoltre le librerie virtuali sono create in massima parte per questo secondo approccio, cioè partire dal suono, non per i programmi di notazione e quindi dalle note. Ognuno sceglie l'approccio che gli è più congeniale, io al momento preferisco partire dalla partitura e mettere in atto tutta quella serie di accorgimenti per umanizzare l'esecuzione.
  20. Un paio di mesi, con delle pause perchè ci sono state le feste per lo mezzo. Ovviamente non c'ho lavorato tutti i giorni e compatibilmente con gli impegni di lavoro e con qualche problema di salute che ho avuto in questo periodo. Per l'audio procedo a tentativi, mentre per la scrittura sono abbastanza sicuro di quello che faccio, ecco perchè per scrivere avrò impiegato una decina di giorni ma i tempi si allungano enormemente per l'audio.
  21. Purtroppo non ho tantissima esperienza in merito, perchè mi è capitato raramente di far eseguire a un'orchestra vera dei miei arrangiamenti, però dal vivo suonavano decisamente meglio, in un ambiente con un bel riverbero naturale. In generale tutti sono concordi nel dire che per far suonare bene le librerie virtuali devi saper scrivere prima per strumenti reali e conoscere bene le varie tecniche e articolazioni di tutti gli strumenti anche se li suoni tu stesso con la tastiera midi. C'è in più la difficoltà che il compositore virtuale (chiamiamolo così) deve fare anche l'ingegnere del suono, studiare bene le varie librerie per metterle insieme, per far in modo che sembri che stiano tutte nello stesso ambiente, curarne il posizionamento stereofonico ecc, insomma una serie di problematiche che chi scrive e basta solitamente non si pone, anche se ci sono esempi nella storia in cui i grandi maestri hanno calibrato le loro opere (soprattutto per organo) in funzione dell'ambiente in cui venivano eseguite. E' anche vero, per dar manforte a ciò che dici, che spesso si pensa che un passaggio suoni male perchè è midi, ma in realtà suona male semplicemente perchè è orchestrato male, ecco perchè molti consigliano, prima di investire nei software, di investire nello studio della composizione e dell'orchestrazione, nell'ascolto, anche e soprattutto dal vivo, e nella collaborazione con strumentisti reali.
  22. Finale 2011, audio fatto stesso in Finale, con vari plugin, senza esportare niente in Cubase o simili. Librerie utilizzate: Berlin Woodwinds per i legni, Cinebrass per gli ottoni, East West per le percussioni e Lass 2.0 per gli archi. Plugin per il mastering: Ozone 5 per EQ, Harmonic exciter, Compressore (giusto una punta...), Stereo image; Reverberate (rich hall) per creare l'ambiente. La cosa difficile è che le varie librerie utilizzate sono registrate in ambienti diversi e Lass è dry per cui sugli archi ho dovuto applicare un reverb preset del kontakt 5 e poi il reverb generale. Il peso complessivo dei software e dei vari plugin si aggira intorno ai 3 Gb, quindi anche con un sistema a 32 bit ce la si fa, ma ho ottimizzato al massimo il buffer del kontakt in modo che la ram impegnata nel caricamento degli strumenti sia diminuita, altrimenti si sforano i 4 Gb. Ciò è possibile disponendo di un SSD (disco solido), molto veloce nella lettura. E' inutile dire che ho fatto innumerevoli tentativi e confronti con demo e brani di orchestre reali reperibili in rete, ho trovato anche delle vere e proprie lezioni di orchestrazione virtuale molto interessanti e mi è parso di capire che molto dipende dall'orecchio e dall'esperienza che si maturano negli anni, mentre le librerie quelle sono, le migliori che ci sono in giro sono quelle (EW, Lass, Vienna, Cinematic string, Cinestrings, Berlin, 8Dio), non ce ne sono altre, quando ascoltiamo una demo che suona a mostro è perchè c'è un ingegnere del suono che sa tirare fuori il meglio da ogni singola libreria. Possiedo tutte queste librerie tranne Vienna, quindi posso dire che la mia scelta per gli archi è ricaduta su Lass per motivi timbrici e di Ram utilizzata, Cinematic strings sono troppo scuri per me, 8Dio Adagio presentano errori di campionamento abbastanza evidenti, EW non ho la serie Hollywood, ma quella precedente, che come qualità è inferiore a Lass, ma la Hollywood pesa tantissimo. L'unico problema dei Lass è che sono dry, quindi bisogna smanettare per creare un ambiente prima ancora di iniziare a comporre.
  23. Alla luce di nuove acquisizioni sul fronte mixing, mastering, orchestra virtuale, plugin e cose simili, ho fatto vari tentativi per migliorare l'audio del preludio di Chopin in re minore utilizzato per il laboratorio di orchestrazione, per cui provo a ripubblicarlo (solo l'audio, l'orchestrazione è la stessa). Sto cercando di trovare una mia personale template più o meno definitiva, anche se i brani sono come le partite di calcio, ognuno è una storia a sè.... Se a qualcuno interessa posso dire cosa ho usato sia come librerie che come plugin per il mastering. Preludio Op.28 N.24 (15).mp3
  24. La prima parte non è male, ma nella seconda deve succedere qualcosa di nuovo. Secondo me, in generale, ci vuole più ambiente, soprattutto sul sax soprano e sugli archi, il sax è troppo sparato in faccia, con un riverbero più lungo potresti allontanarlo un po', lo stesso per gli archi che dovrebbero essere anche più aperti stereofonicamente.
  25. Sono librerie che non sono concepite per la scrittura, ma per l'utilizzo con i sequencer, per cui non c'è corrispondenza tra le altezze delle note e la loro posizione sulla tastiera o peggio ancora nel pentagramma. Il principio è che organizzare determinati fonemi, sebbene non formino necessariamente parole di senso compiuto, è più realistico dei semplici vocalizzi con le classiche ah, eh oh, ecc..., si dà una parvenza di testo anche se non si capisce che parole siano. Questo funziona soprattutto in un contesto orchestrale e nei brani di carattere epico. Cito solo un esempio: la colonna sonora del videogioco Skyrim (parliamo di uno dei videogiochi più di successo di tutti i tempi) fa largo uso dei campioni della libreria Requiem Pro della 8Dio; io riesco a distinguere le parole perchè conosco la libreria, ma sono solo parole accostate tra di loro senza un senso compiuto: Crucifixus, Dominum, Morituri, Ex crux, Incarnatus, Apocalypse, ecc...per fare un Ave Maria non va bene. Sul fatto di consigliarne o meno l'acquistto, dipende: se si ha il budget a disposizione e se piace smanettare con questa roba, dà sicuramente più soddisfazione che i semplici vocalizzi, però come in tutte le librerie, bisogna saperle usare per ottimizzare i risultati e avere determinati requisiti di sistema perchè sono esose per quanto riguarda la Ram. Io mi trovo bene con le librerie della Soundiron: Venus, Mars e Mercury, ma ce ne sono altre, come Voxos, che a me non piace moltissimo; come qualità di campionamento sono meglio della EW, ma il wordbuilder vero e proprio ce l'ha solo la EW.
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