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Piano Concerto - Forum pianoforte

Valchiria

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Tutto postato da Valchiria

  1. Tra le opere teoriche (sebbene non contenga testo) è da considerare quella singolarissima e ingegnosissima raccolta, che J. S. Bach intitolò Die Kunst der Fuge e che si propone di dimostrare praticamente come da un solo soggetto si possano ricavare infinite combinazioni fugate. Vi era nota?
  2. Manuali non mi risulta che ce ne siano, forte dell'esperienza scolastica sulla fuga barocca...dovresti appoggiarti al repertorio....
  3. Il pf aggiunge difficoltà a chi è abituato a misurarsi ad un contrappunto strumentale (coro, orchestra, organo, etc.) nel senso che con il pf bisognerebbe farne la giusta sintesi...non è detto che tutte le voci debbano essere "compiute" nel tratto scritto, sicuramente pensate ma non sviluppate e riportate per esteso, altrimenti non si ricalcherebbe il gesto strumentale.
  4. Come diceva RStrauss, consigliatissimo "Elementi di composizione musicale" di Schoenberg. Non è facilissimo da trovare in libreria, ma ne vale la pena
  5. Che io sappia ai funerali di B. c'era F. Schubert
  6. Allo stato attuale attendere ad esempio un treno alla stazione si rivela un incubo: pubblicità continua a rotazione, aspettando un'ora capita di sentire lo stesso spot per otto volte, una follia che, a mio avviso, tende a rendere aggressivi!
  7. Valchiria

    Frank Zappa

    I suoi notturni nascono dalla fusione di 2 figure, pianista e cantante Molti dicono di Chopin che la sua musica E' limitata al pianoforte, altri dicono che HA scelto di suonare il pianoforte Infatti, in fin dei conti, lui si considerava solo un pianista Zappa non si offenderà se facciamo una digressione sull'argomento ...e spero neanche Tronky
  8. Ho appena postato un intervista a Fedele, utile per chi volesse aprrofondire l'argomento o alcune estetiche http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1507-biennale-musica-2012-ivan-fedele-intervista/
  9. Biennale Musica 2012 - Ivan Fedele (intervista) Biennale Musica 2012 - Ivan Fedele (2) Biennale Musica 2012 - Ivan Fedele (3)
  10. Vero TheSimon, ma noi le 2 ore di chiacchierata di Scala e il suo "amico" non l'abbiamo sentite...per cui in fin dei conti si tratta di argomentare in difesa dell'una e dell'altra ipotesi (in senso lato e non sullo specifico esempio). Chiaro che per me non c'è paragone, però ho la sensazione che ragionando di tutta un erba un fascio non se ne esce o se ne esce con l'appunto di avere la puzza sotto il naso che non è detto che sia vero
  11. Allora, secondo me è necessario che ci sia un esempio con almeno una trascrizione di una partitura un po' più articolata. In secondo luogo sembra un metodo orientato a chi già conosce il solfeggio tradizionale, per cui è una sorta di trascodifica, più o meno valida (poi ci arriverò), ma sempre tutto è messo sul piano della "traduzione" Valutando la proposta come se fosse oggetto di dottorato, senza la pretesa che io sia un professorone universitario, penso che manchi l'aspetto didattico e cioè, il tutto dovrebbe essere corredato da una serie di esercizi che portano il candidato, partendo da 0, a leggere delle note con difficoltà di lettura pari almeno ai contenuti dei corsi di Solfeggio tradizionali. Il problema grosso che vedo è questo, uno studia X anni per padroneggiare questo sistema e quali spartiti leggerebbe? Per spegarmi meglio vorrei portare l'esempio dellla notazione neumatica dei canti gregoriani. Tu puoi leggere tutte le trascodifiche "moderne" del graduale triplex, ma poi se ti capita il graduale cosa fai? Ricorri ad uno specialista o ti studi la notazione. Ergo, se vuoi leggere le note della quitna sinfonia di Beethoven o studi la notazione tradizionale o ti appoggi ad uno che la conosce e "trascrive" per te nella notazione che conosci. Ora domando: C'è annesso un progetto di riscrittura di tutte le partiture con questo nuovo sistema? Se no, a cosa servirebbe un allievo studiarsi sto sistema? I compositori moderni, scrivono con il sistema tradizionale o con questo nuovo sistema? Se la risposta fosse quello trasizionale, perchè uno dovrebbe imparare una cosa non utilizzata? E ancora, di solito le notazioni "successive" cercano di rispondere a esigenze e difficoltà poste dall'evoluzione musicale... il punto è che oggi c'è l'elettronica, come diceva qualcuno (se non erro Frank) questo è un ambito dove servirebbe una risposta precisa, perchè i sistemi di notazione sono complessi e articolati e probabilmente non rispondono a tutte le esigenze. Ci tengo a precisare che non vorrei che il mio post sia letto in chiave polemica, mi sembra utile per l'ideatore di questo sistema che sappia anche a quali domande dovrebbe rispondere.
  12. Come da domanda, nel repertorio classico, concordo nella risposta di Pianoaccordatore, però questa tua frase esce dall'ambito classico, oggi puoi fare qullo che ti pare e mescolare pure temperamenti... per cui penso che anche Eagle abbia la sua parte di ragione
  13. Bach aveva 20 figli ... santa donna sua moglie La ringrazio ancora
  14. Vedila al contrario, se ci fai un sacco di soldi con un brano che per metà ti ha sistemato lui...magari qualche euro sarebbe carino allungarglielo...no? Può essere che in quel brano ci abbia visto del potenziale e avendoci messo più del ... cambia quella notina li, magari ha pensato di "tutelare" i suoi contributi. Il punto è che di solito si procede per accordi (ormai la regola fra compositori e arrangatori), diciamo che "diplomaticamente" è un fiasco e che potrebbe essere utile parlarne. Provagli a chiedere perchè o cosa se ne farebbe ... si ci vede del potenziale, magari è utile una pubblicazione ...e non lo sai
  15. Io ho iniziato quando avevo la tua età Vai sereno, sono sopravvissuta
  16. Capsico che è complicato a descriversi, praticamente cambia poco e niente se non per il fatto che si "sente" il levare. Come diceva Carlos, un po' come se battessi con il metronomo le suddivisioni...
  17. Il punto è che è diplomato in direzione corale (a parte composizione, organo, maestro al cembalo...senza contare approfondimenti seri in ambito jazz ed elettronica) ed è pure bravo ... mah!?
  18. Mano Dx su e giù sul tavolo, quando tocca il tavolo ovviamente si sente il battere...il levare di norma è muto. Lui cosa fa fare, a circa 20...25 cm dal tavolo fa mettere la mano sx sopra la dx con il palmo rivolto verso il basso e immobile (tipo un "controtavolo" ) Quando la mano destra va giù "picchia" sul tavolo, quando sale il suo dorso picchia contro il palmo della sx...segnando il levare. Spero sia più chiaro
  19. Ho notato che un collega fa "battere" il levare quando fa solfeggiare i suoi ragazzi. Come fa? Mano dx batte il tempo, facendo "risuonare" il battere sul tavolo, ma sovrappone alla mano dx la mono sx, in modo tale da rendere "sonante", seppur più piano, il levare. Come valutate questa "tecnica"? Vi vengono in mente contro indicazioni o comunque cosa ne pensate? Grazie
  20. A parte il ricco intervento di Thallo, il manuale di armonia di Shoenberg
  21. Mi sembrano buone le segnalazioni e ottime le proposte di Carlos, anche troppo professionali dal mio punto di vista. In che senso? Nel senso che uno che sta imparando e vuole esercitarsi è meglio che vari molto nei brani con i quali si misura, piuttosto che lavorare su un pezzo lungo per molto tempo. 30' di sonata in si- sono un bel traguardo ma sono tanti per chi non ha dimestichezza con il mezzo. Non parlo dei risultati, ma dei reali benefici che si avrebbero orchestrando 10 brani di autori diversi da 3' ciascuno. Certo, qualcuno potrebbe riparlare di gratuità, ma il fine è esercitarsi, apprendere una tecnica e non tanto chiudere e presentare un capolavoro. Dopo aver assaggiato tanti "pannelli", allora si avrà anche più forza di cercarli in un opera di ampio respiro come la sonata di Liszt o paritetiche.
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