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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Entro in punta di piedi, secondo te Thallo (o anche altri interessati al discorso), in un mondo glibalizzato, può essere che un mercato "locale" come quello italiano sia veramente così diverso? Basta passare su alcuni siti stranieri per vedere quanto, più o meno legalmente, sia possibile scaricare. Curiosità, cosa vi dice Blockbuster? Per i più giovani: http://it.wikipedia.org/wiki/Blockbuster
  2. ehm, ehm. Io mi riferivo al mio brano
  3. I gusti son gusti, ad esempio a me non piace al 100% l'accordo al battere di 27, non perchè sia sbagliato ma perchè quella situazione è quella che risulta al mio orecchio la meno "raffinata" di tutte. Dal mio punto di vista è la soluzione che mi permetteva di salvaguardare tanti aspetti: eseguibilità, intelligibilità, semplicità, etc. ... e per il mio gusto (a qualcun altro piacerà) ... pace, amen (1 battuta su 60 ci sta)
  4. @AleGozzo Ciao, ben trovato. Intanto grazie, è semplice in quanto l'ho pensata per giovani pianisti. Non so se conosci l'originale, mi dirai se la preferisci alla mia PS In effetti Faria ha messo il dito nella piaga
  5. Comunque sia in generale è importate sapere dello stile galante che si diffonde all'inizio del settecento ed è la pratica strumentale domestica per dilettanti su strumenti a tastiera (clavicembalo, clavicordo) con l’esecuzione di brani che presentavano un dualismo tra la linea melodica e l’accompagnamento con la netta separazione dell’uso della mano destra e sinistra. Il nuovo orientamento musicale che si sviluppa tra il 1730 e il 1760 si riferisce all’uomo “galante” rappresentato dal nobile che apprezza tutto ciò che è “moderno”, ”libero” e contrapposto a tutto ciò che è antico. La musica “moderna” è quella rappresentata dall’opera napoletana e, in special modo, dall’opera buffa. Johann Mattheson (1681-1764), è il teorico-compositore che definisce lo stile galante come espressione del nuovo, del moderno, contrario a quello di derivazione contrappuntistica. Negli scritti “L’orchestra rifondata” (Amburgo, 1713) e “Il perfetto maestro di cappella” (Amburgo, 1739), egli mette in evidenza la figura del musicista di professione rispetto al galant homme che deve evitare ogni sorta di pedanteria. Nel trattato “L’orchestra ideale” (Amburgo, 1721) egli associa il concetto di galanterie alle melodie raffinate accompagnate da dolci accordi. In queste considerazioni si evidenzia il ruolo di un pubblico che, oltre ad essere fruitore di spettacoli, è anche esecutore. Per capirci, aspetti stilistici: - Dualismo tra linea melodica e accompagnamento. - Melodie cantabili a struttura simmetrica (proposta/risposta-antecedente/conseguente) nei tempi lenti la melodia è abbellita da appoggiature, mordenti, trilli e gruppetti. -I ritmi sono uniformi e collegati a quelli della danza con schemi semplici e ripetuti. -La struttura armonica elementare presenta il predominio di triadi nell’ambito della tonica o della dominante con modulazioni ai toni vicini e l’accompagnamento è di terzine e accordi spezzati arpeggiati. Il “basso albertino” deriva proprio dal clavicembalista/cantante e compositore il veneziano Domenico Alberti (1710-1740) il primo che fece uso frequente di questo tipo di accompagnamento. Le composizioni per cembalo scritte dai compositori italiani dal 1730 in poi presentano una struttura in due movimenti: - il primo in tempo veloce, binario - il secondo in ritmo di danza, ternario come il minuetto o la giga. Venezia e Napoli furono i centri italiani di maggior produzione musicale dello stile galante; ed ecco che arrivano le sonate di D. Scarlatti (1685-1757) - E’ il principale compositore di sonate per tastiera del 1700 con la produzione di ben 555 sonate caratterizzate da una straordinaria varietà e ricchezza di spunti tematici. - Nasce a Napoli figlio di Alessandro Scarlatti, uno dei maggiori compositori dell’epoca. Johan Joachim Quantz (1697-1773) cita Domenico Scarlatti nella sua biografia e definisce “galant” lo stile del compositore napoletano. - A Roma compone 12 melodrammi. - Nel 1719 viene chiamato a Lisbona al servizio del Re Joao V (1689-1746 e Re dal 1706) come insegnante di cembalo e maestro di cappella. - Scrive musica sacra per la cattedrale di Lisbona e composizioni profane per la corte come serenate e cantate. - Dal 1728 al 1757 si reca a Siviglia e a Madrid al seguito della casa reale di Spagna e in questo periodo si dedica soprattutto alla composizione per tastiera e a sviluppare un suo originale stile strumentale. - Compone altri brani come 30 essercizi per gravicembalo pubblicati a Londra nel 1738 e altre 500 Sonate raccolte in 15 volumi. Lo schema della sonata in un solo tempo è bipartita con struttura simmetrica nelle relazioni tonali: - dalla tonalità fondametale a quella della dominante (maggiore o minore) per poi ritornare alla tonalità iniziale con diversi passaggi armonici. - La struttura della sonata di Scarlatti non è rigida ed caratterizzata da varietà timbrica (effetti in eco, progressioni, note ribattute etc.) - La sonata presenta una semplificazione del disegno musicale in 2 parti, spesso in dialogo, ad imitazione, altre invece presentano un titolo come “la fuga del gatto” (perché occasionalmente un gatto era andato sulla tastiera e aveva preso quelle note) Nelle composizioni sono presenti allusioni ad altri strumenti musicali tipo trombe, mandolino, corni, chitarra. Vengono utilizzate pure degli schemi di danza tratti dalla tradizione popolare. Si ricerca pure una timbrica espressiva utilizzando gli effetti armonici, con uso sistematico di settime diminuite e passaggi enarmonici.
  6. In effetti Xenakis, anche senza andare così a vanti...in alcuni preludi del secondo libro del WTC di Bach sono presenti strutture bipartite di evidente derivazione stilistica delle sonate di stile italiano; uno a caso: D. Scarlatti.
  7. Il Maestro Altieri (nostro utente), che ha scritto un paio di libri proprio sulle sonate di Scarlatti, diversi annetti fa mi passò questa lista di corrispondenza: n.1 = L23 - K38 n.2 = L58 - K64 n.3 = L104 - K159 n.4 = L187 - K481 n.5 = L263 - K377 n.6 = L324 - K460 n.7 = L331 - K169 n.8 = L338 - K450 n.9 = L345 - K113 n.10 = L375 -K20 n.11 = L381 - K438 n.12 = L413 - K9 n.13 = L422 - K141 n.14 = L424 - K33 n.15 = L429 - K175 n.16 = L430 - K531 n.17 = L433 - K446 n.18 = L465 - K96 n.19 = L475 K519 n.20 = L486 - K13 n.21 = L490 - K523 n.22 = L498 - K202 n.23 = Lsuppl.3 - K513 n.24 = L39 - K249 n.25 = L499 - K30 Qualcuno invece è in grado di vagliare questa ipotesi? n.1 = L23 - K380 n.24 = Lsuppl.39 - K441
  8. Ecco la mia elaborazione (chi volesse la partitura mi contatti tramite mp). Ho in cantiere anche un' altra versione ma visto il malinteso iniziale sono partito dall'originale...che poi posterò. EDIT Mi sono accorto che nel titolo ho lasciato una "s" di troppo (ci metto troppo a ricaricare l'allegato) ...
  9. Mi riferivo un po' al discorso fatto da Marta Ops, non mi ero accorto. Non trovo più quello che avevo indicato ma in alternativa puoi ascoltare anche: Passages - Ragas In Minor Scale - Ravi Shankar and Philip Glass http://www.youtube.com/watch?v=R6biwTUpZQk Philip Glass and Ravi Shankar - Passages - 01 Offering
  10. Io dovrei arrivare questa sera...ho un po' di "arretrato"
  11. Non vorrei fare la parte dell'avvocato del diavolo, ma... ...questa cifra è rinegozialbile nel tempo?
  12. Ho aggiunto la segnalazione di Gianni69 http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3806-chopin-edizioni-critiche-audacter/
  13. E' un compositore che non ha scritto solo canzonette, quali brani conosci? Ognuno è libero di avere i propri gusti, ci mancherebbe altro. Citi anche Allevi e Yiruma, ma nel mio post che precede il tuo ho indicato un brano di un'altro compositore; come vedi le occasioni per allargare i propri orizzonti ci sono, basta coglierle. Per curiosità, come l'hai trovato?
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