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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Hai per caso una fonte relativamente a questa ipotesi?
  2. In generale credo proprio che gli strumenti originali suonino in modo molto distante da quelli di oggi, per cui il fatto che uno strumento si chiami tromba non vuol dire nulla se non il fatto che ad un certo punto quello strumento ha avuto vita con quel nome. Per dirne una, Haydn scrive nel periodo in cui la tromba aveva le chiavette...non so se sapete cosa vuol dire o se l'avete mai ascoltata In generale rinnovo l'invito a frequentare l'early music.
  3. ... leggo con piacere che nessuno mi ha risposto su "quale cembalo" suonare Bach
  4. Segnalo "Premio MARIANI-PRATELLA 2015 - Concorso Internazionale di Composizione" indetto dall'ISSM G. Verdi di Ravenna. http://www.ondiola.com/premio-mariani-pratella-international-composition-competition-2015.html
  5. Ben dosato e ben fatto! A 1'25'' avrei lasciato assaporare un po' di più la chiusa, mi sembra un po' "tagliato" e in effetti mi piacerebbe sapere se è stata una scelta. L'ho ascoltato più volte e mi fa sempre lo stesso effetto, desidero avere più tempo per gustarmela
  6. In generale per il laboratorio non ho ancora speso un mio commento sui brani, questo dipende dall'assoluta mancanza di tempo di questo momento che mi inpedisce di formulare ordinatamente il mio parere, ammesso che interessi. Ho ascoltato e mi sono segnato degli appunti. Comunque sono contento che ci sia stata una buona condivisione da parte di tutti e speriamo nel prossimo lab di fine ottobre.
  7. Grazie Bianca per la precisazione, io in realtà so perchè non mi piace l'accordo che ho scritto Non tanto perchè è scontato o errato (come dicevo) ma perchè nel contesto armonico che ho scelto, la sesta tedesca arriva come il "digerire" silenziosamente (ma digerire) durante un momento intimo fra due fidanzati. A corollario di tutto, da un approfondimento che avevo fatto qualche anno fa sull'armonia di Faurè, è saltato fuori che usa rarissimamente la sesta tedesca. Ognuno ha le sue esigenze.
  8. E sai che non lo so Nell'ouverture che ho indicato, opera già della maturità di Brahms, le sezioni vermente cromatiche alla Wagner quanto pesano? Lui invece sospende "a suo modo" le cadenze. Se così non fosse non riconosceremmo Brahms dopo pochi secondi. Su Liszt, considerando che ha scritto brani senza tonalità, niente meno brani che iniziano e finiscono su una settima diminuita, direi che il tratto stilistico è un po' diverso dalla triade eccedente. Sono sempre accordi polivalenti, ma che lavorano in modi e gradi diversi. Fra i coevi non trascurerei il buon Grieg (1843-1907), che sarebbe carino andare a vedere come usa la triade eccedente...e in effetti in passato avevamo fatto diverse analisi dei pezzi lirici. Non cito Scriabin perchè è a cavallo ma nella sua musica più tonale, come si muove questo tratto armonico? Detto questo, per me l'armonia è troppo poco per connotare Brahms, bisogna guardare il contrappunto (ancora una volta rimando alla tragica) e all'orchestrazione...senza contare le impicazioni formali, che fanno nell'insieme Brahms. Il mio intervento ovviamente è rivolto in generale, prendo solo spunto dalle sollecitazioni di Red.
  9. Nei miei brevi interventi al topic, Red, punto proprio a quegli elementi da te adesso citati...sul discorso generale, hai detto la parola chiave: "JSTOR". Più noto ai musicologi che compositori di una certa generazione.
  10. Lo stavo già facendo (il topic Bach a modo mio), ma in questi giorni non ce la faccio...vedremo fra una settimanella. Se vuole cimentarsi Antares, ha il "modello" che può ereditare dalle altre sezioni
  11. So che dirò un'affermazione forte, ma la filologia non può esistere. Se ti interessa l'ambito prova a documentarti sull'Early music. Se sei comodo, uno dei centri più attivi in Italia è Urbino. Dal punto di vista organologico bisognerebbe contestualizzare il significato di musica antica, che se fino a 40 anni fa si intendeva rinascimento/barocco, adesso include anche ad esempio la musica di Mozart (vedi correlazioni al fortepiano che ha fatto da volano). Inoltre ho sentito ad esempio in realtà tipo quelle di Parma di ambiti anche romantici, del resto il tempo passa, e c'è questa esigenza (bella viva) che non riguarda solo il pianoforte - che dal punto di vista organologico è avanti anni luce - ma anche l'orchestra. Chiaramente il discorso è ampissimo, ma più ti avvicini a questa disciplina (l'organologia) e più ti rendi conto (Antares) che la filologia è una chimera. Per cui viva l'arte, io fra Gould e Leonhardt (CrazyPiano), scelgo entrambi. Anche perchè tiriamo in ballo il "cembalo" in generale...ma se ad esempio ti chiedessi: di scuola francese o italiana? O quale per Bach? Perchè si fa presto a dire filologia, ma poi cosa vuole dire? Cosa si dovrebbe fare per avere esecuzioni veramente filologiche? E la Early music come si inserisce in questo contesto?
  12. Ah, questo era il topic http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3867-coriolano-di-beethoven-e-ouverture-tragica-di-brahms/ Poi risponderò a Daniele, sono un po' in "affanno" in questi giorni.
  13. Dal mio punto di vista, già il fatto di "dover" spulciare può essere indicativo di qualcosa. Se invece dovessero esserci trattazioni specifiche, sarebbe carino indicarle. Altrimenti vale il discorso di Gerardo che si sa che qualcuno si è interessato, ma stringi stringi...chi si interessa veramente in Italia a consultare questo materiale? (Ovvio, la triade eccedente è veramente troppo poco, ma racconta qualcosina...non è che i suoi coevi andavano in quella direzione) Io passo solitamente dalle partiture e mi sono fatto una specifica idea sull'argomento e suggerivo degli ambiti, visto che in un'altra sezione del forum citavo l'opera 81, perchè non partire da quella Thallo? Visto che apre scenari interessanti anche a livello formale? Ad esempio potremmo ragionare in termini di utilizzo di alcuni intervalli che nel caso specifico è il salto di quarta discendente. Vedete voi, di sicuro il topic mira ad un ambito interessante.
  14. Inizierei a ragionare su quinta vuota e modalità
  15. Leggendo a caldo, sento di concordare con quanto scritto da TheKeyboardistZ; integrerei solo un paio di "postille". Al passaggio 3), nel caso di musica contrappuntistica (vedi Bach e figli), non guasta lo studio a voci separate, anzi, è proprio necessario. Al passaggio 6), io lo dividerei in "sottopassaggi", nel 6a) "il qualcuno" è un registratore, solo quando noi saremo soddisfatti di quello che sentiremo allora saremo pronti per il 6b) dove "il qualcuno" sarà una persona in carne ed ossa. La registrazione lo vedo un passaggio irrinunciabile, ci trasforma in reali ascoltatori esterni di quello che è stata la nostra performance...e ci costringe, nel caso di insoddisfazione, a ciclare persino dal punto 3, se dovesse servire. Ripensandoci, anche al punto 2) farei delle precisazioni, immagino siano implicitamente comprese, ma l'analisi dovrebbe orientare la nostra interpretazione e di conseguenza la diteggiatura necessaria ma anche l'individuazione di gesti tecnici necesari per perrorare la nostra causa. Dopo aver smarcato questo, io mi sentirei pronto alla memorizzazione che però riguarda solo la memoria visiva e intellettuale, quella cinetica ad esempio per forza non può avvenire prima di 5) o comunque con lo studio mentale può avvenire prima solo parzialmente. E comunque tutte e 4 le aree di memoria andrebbero esercitate durante lo studio pratico.
  16. Grazie RStrauss per il commento e i complimenti...alludere a Brahms e risultare più intimo di Faurè in un laboratorio proprio sulla melodia forse è eccessivo, ma capisco le intenzioni; veniamo ai punti: A pelle ho sempre evitato il tipo di Texture di questo brano di Faurè, ho sbagliato a non essermi mai misurato con la stessa...a conferma che misurarsi con brani d'autore è sempre prezioso e diciamo che conoscendomi, contrappuntare una contromelodia (soluzione non scelta da Faurè) mi avrebbe solo facilitato il lavoro. Sul tema solo al basso diciamo che mi è venuto un attacco di "Horror vacui" . La facilità di esecuzione è stata ricercata in quanto ho voluto pensare questo brano per i giovani pianisti che tecnicamente possono fare i conti su 3 difficoltà mirate; appunto la texture dell'A in controtempo, i salti melodici della sinistra del B che appunto accompagnano anche la ricomparda del tema nella texture originale e l'agogica, che nell'interpretazione proposta è ottimamente gestita. Bravo Simone! Approfitto per ringraziarlo per il lavoro che ha fatto.
  17. Due campus gratuiti molto buoni sono: www.speakspeak.com https://elt.oup.com/student/result/?cc=it&selLanguage=it Questi sono quelli che conosco io
  18. Dovrenmmo essere al completo, ecco l'originale, ho avuto una piacevole sorpresa fra battuata 4 e 5 http://conquest.imslp.info/files/imglnks/usimg/b/bf/IMSLP09675-Faure_-_Op.17_-_3_Romances_Sans_Paroles.pdf
  19. Questa è "interessante" In pratica, per partecipare ad eventi e iniziative culturali il candidato deve anche pagare il diritto d'autore in quanto proponente di quelli stessi eventi, con tariffe fisse che variano dai 73,40€ ai 425,80€. Non si dica, quindi, che lo Stato italiano non si preoccupa di creare lavoro per i cittadini italiani: basta che paghino e di lavoro ce n'è eccome.
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