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Piano Concerto - Forum pianoforte

Bianca

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Tutto postato da Bianca

  1. Bianca

    Zipmusik

    proprio così! quello che intendevo nei principi prima enunciati è proprio che un zm deve in qualche modo comunque preservare un'identità propria è non deve essere semplicemente il surrogato di qualcosa d'altro (tant'è che non le si richiede di essere unzippabile :-) Ma come anche dicevo in precedenza non è strettamente necessario che sia più breve. E la brevità non è comunque ascrivibile ad una compressione temporale, intesa come accelerazione: nella zipwaltz il tempo è infatti addirittura più lento che nell'originale, anche se forse complessivamente ti dà l'impressione opposta; inoltre nella zipwaltz vi sono note che si prolungano per diverse battute (da cui la necessita dell'utilizzo dei fiati). Trovo molto importante che tu abbia sottolineato l'aspetto dell'identità e autonomia, lo aggiungerei tra i criteri di base
  2. Bianca

    Zipmusik

    in effetti nella versione zip parto dalla fine del brano originale, che a sua volta è una rielaborazione del tema iniziale (che a sua volta è una elaborazione del tema dato - ma questa volta molto più "standard" di quelle a cui sono abituata). Per cui credo che in qualche modo il cervello, anche inconsciamente, lo "recuperi". immaginavo intendessi qualcosa del genere. In prima istanza considero le pause alla stessa stregua delle note, per cui per esempio se c'è un'aumentazione di una frase queste vengono alterate alla stessa maniera. Il problema può nascere nel riordino: se riordino le note queste mantengono comunque una loro identità, riordinando le pause no. Questo è uno dei motivi per cui, come avrai notato, ho fatto largo uso delle percussioni
  3. Bianca

    Zipmusik

    ovviamente è solo che l'originale è il brano del prossimo laboratorio in scadenza a breve, per cui appena si può lo metto su. quello che potrebbe essere interessante è la realizzazione di una zip partendo da brani noti. Io sono partita dal mio per comodità e anche perché avendolo fatto da poco conoscevo la struttura senza mettermi ad analizzarlo.... Se qualcuno se la sente si potrebbe anche proporre un laboratorio di questo tipo, ovviamente dopo aver condiviso i principi e le regole base
  4. Bianca

    Zipmusik

    beh, innanzitutto grazie come al solito per l'attenzione Frank, cosa intendi/proponi (perché la cosa è ovviamente un punto di interesse) ? Faria, sì, il brano risulta più breve (in questo caso di 4 volte circa) anche se potrebbe non essere in assoluto la lunghezza, la discriminante (una parte degli algoritmi di compressione, per esempio, non "riducono" in senso vero e proprio, ma come prima cosa "trasformano") A proposito del brano di partenza: è un bene che tuo non l'abbia riconosciuto, siccome è un mio brano inedito
  5. Bianca

    Zipmusik

    Prendendo spunto da una battuta di qualche tempo fa, ho deciso di fare una prova. Cerco di essere concisa (vista la questione ;-)). Innanzi tutto è un tentativo che vi propongo al fine di verificarne il buon senso. Ho pensato di basare questo "tipo" di musica su alcuni principi che la possano rendere in qualche modo identificabile. Per esempio: -una zm deve sempre derivare da un brano esistente, che ne rappresenta la sua versione espansa (uzm) -una zm deve rappresentare quello che l'autore ritiene siano le idee musicali essenziali della uzm -da una zm non deve necessariamente essere possibile desumere con una procedura la sua uzm -una zm deve evitare le ridondanze (anche se questo non significa necessariamente eliminare le ripetizioni) -una zm deve essere un oggetto musicale e non un oggetto matematico o di altro tipo... Per ora mi fermerei qui. Se la cosa interessa sicuramente c'è materia per il contendere :-) . Ed ecco la prima zipmusic: zipwaltz.mp3
  6. e dovrebbe essere un bene o un male, a tuo avviso ? un metodo è per definizione schematico (ma forse non ho capito bene cosa intendi ) o forse intendi che lo schema è molto semplice? ma anche in questo caso, dovrebbe essere un bene o un male? cosa può far ritenere a priori che uno schema tipo a1, a2, a3,... sia peggiore o migliore di uno schema A, B, A. Nel qual caso, non è soltanto lo schema formale a rendere valido o meno un oggetto musicale, ma come questo schema viene implementato.... oppure intendi qualche altra cosa ?
  7. scusa se rispondo in ritardo, ma mi era passato di mente >Nonostante l'alternanza di piunti troppo dissonanti rispetto ad altri molto consonanti, in generale mi risulta gradevole.. La convivenza di questi differenti aspetti è una cifra che ricerco quasi sempre in quello che scrivo (anche se in questo caso è molto mitigata): è in genere abbastanza ostica da digerire, sia dal punto di vista "formale" che da quello "percettivo", soprattutto per un orecchio molto allenato, e che può confondere facilmente le idee >Non ho capito il VI all'inizio cosa indica. il VI all'inizio indica il grado. Il titolo del brano si riferisce al circolo delle quinte. Come avrai notato il numero romano compare all'inizio di ogni sezione. Per esempio sulla prima battuta ti dice che sei partita in Sol minore (di cui Mib è il sesto grado) e non i Sib. Inoltre ho cercato di impostare le diverse sezioni (quasi ) sempre sul sesto grado. Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento.
  8. Qualcuno (se non sbaglio un tal Leonard Bernstein, anche se non rintraccio la fonte) disse una volta che Brahms è solo armonia. Nel senso che se altri del suo tempo e prima di lui avevano molte più carte da mettere in gioco (melodia, ritmo, forma, ...) Brahms faceva tutto praticamente con un unico ingrediente, l'armonia appunto. A prescindere dal fatto che questa posizione possa essere condivisa o meno, fondata oppure no, mi è sempre rimasta impressa e inconsciamente forse, ha fatto si che mi rivolgessi a Brhams con un occhio di simpatia e benevolenza, come ci si rivolge a qualcuno che è dato in partenza svantaggiato. A parte la mia impressione, forse quanto detto da Bernstein andrebbe considerato seriamente valutando qualcuna delle sue opere.
  9. Mi sembra un bel lavoro, davvero realistico geppino. Cosa intendi col nuovo sistema di Sample Modeling? Le VSL le hai mai prese in considerazione? Sentiti i singoli campioni mi sembrano davvero eccezionali e forse superiori alle EW. Di una cosa sono consapevole comunque, non basta avere le librerie migliori per ottenere i risultati migliori, ma occorre un gran lavoro e una conoscenza assai approfondita della materia.
  10. Scusa per il ritardo Frank, ma ho accompagnato degli amici a Lourdes e sono tornata solo stanotte dopo una decina di giorni senza tecnologia . il Lab a cui mi riferisco è l'accordo in battere di 28. Mi sono riletta il discorso e ho visto che anche tu hai qualche dubbio su quel passaggio. Puoi vederlo come Lab o Sol#, ma (al mio orecchio) non suona proprio come un accordo di dominante (che comunque non mi piacerebbe neppure in quel punto - come ti ho detto mi piace l'idea dello schema di accordo - accordo incompleto), al limite può essere un Sol# con settima maggiore e la quinta abbassata (che non so come si chiama). Il motivo per cui di ho detto che in quel punto mi aspetterei piuttosto un Do in secondo rivolto (maggiore o minore che sia ) è proprio perché ho in interpretato il Lab7 come una sesta eccedente (ho detto che l'orecchio se l'aspetta - non che io l'avrei messa ). Ovviamente è solo un parere personale e un'altra strada è quella di non passare per il Lab7...
  11. @Frank saltando i convenevoli vengo al dunque La parte che mi sembra più interessante è la progressione centrale, che mi pare nel pieno del tuo stile (più che in quello di Fauré ) Come dici tu i gusti sono gusti, però, visto che eri partito con uno schema che a me non dispiace (Accordo -- Accordo 7 sospeso), perché non portarlo avanti anche dopo battuta 26? A me un Lab7 messo lì spiazza un po', soprattutto per quello che segue: quasi quasi mi aspetterei un Do in secondo rivolto (che però ti avrebbe portato su un tono più lontano da quello che cercavi), invece mi ripresenti di nuovo un Lab ma con il sol al basso (guarda caso), che mi smorza gli entusiasmi... Avrei poi cercato un'altra soluzione dopo 34... ma lo so, il tempo è tiranno
  12. Ti ringrazio Piccinesco, credo che tu non abbia bisogno di cercare consensi, almeno per quanto mi riguarda. Il tuo pezzo mi piace moltissimo. L'ho ascoltato più volte e non trovo affatto che ci siano momenti di stanca. Se uno pensa di dover migliorare qualcosa è perché crede che ci siano margini di miglioramento e questo è solo positivo. Dare suggerimenti è sempre facile, darli buoni e appropriati un po' meno. Quello che ti posso dire è che ritengo che la sintesi sia una qualità la cui sopravvalutazione è caratteristica dei giorni nostri. Non è un principio che va applicato dappertutto e in ogni caso. Magari prima o poi il cervello umano si abituerà ad ascoltare musica in formato compresso (e magari la chiameranno zipmusik ), ma io non sono ancora giunta a questo stadio.
  13. la mia scelta era come la vedi scritta, cioè con il mordente senza alterazioni (poi se a qualcuno serve che scriva le note per esteso non c'è problema): dal punto di vista interpretativo dovrebbero essere eseguite diatonicamente (proprio perché non ci sono alterazioni) - o sbaglio? ma quello che mi piaceva capire è in quali punti tu avresti messo le alterazioni. I collegamenti armonici sono studiati in quel modo e come vedi si ripetono schematicamente (ho anche segnato i gradi delle tonalità di arrivo per non lasciare dubbi). In particolari in quali passaggi li trovi fastidiosi?
  14. Ci provo. Il brano, ha una struttura molto semplice: il titolo è Circolo, perché intende percorrere il circolo delle quinte (quasi tutto). Ogni segmento rispecchia il precedente ma con un’impronta differente: più melodica, più armonica, modale, quasi contrappuntistica a tratti. In mezzo si vorrebbero far convivere accenti anche molto differenti (un po’ come, secondo me, capita anche in Fauré), dal barocco al classico fino al blues. Non so quanto comunque ci sia riuscita. Per quanto riguarda il tema, metto in allegato questa traccia. Come vedi da linea melodica è diventata quasi una linea armonica, il cui sviluppo segue tutto il brano.
  15. @Piccinesco Ti ringrazio. A dire il vero questa volta temevo di essermi allontanata un po' dal mio stile per venire incontro alla possibilità esecutiva, ma evidentemente qualcosa è rimasto. @Faria Effettivamente il primo abbellimento è esplicitato e l'ho messo come indicazione per i successivi. Tuttavia è vero che possono essere realizzati comunque in diversi modi. Mi piacerebbe anzi conoscere le soluzioni a cui pensavi, poi eventualmente espliciterò anche le successive. Se poi hai anche voglia di perdere un po' di tempo e dirmi quali soluzioni armoniche avresti adottato in alternativa...
  16. mi fa molto piacere, fammi poi sapere come ti ci sei trovato
  17. Grazie, questa volta mi sono impegnata sì, in effetti, ho scritto proprio il pezzo per un forumista con il quale mi sono accordata A questo proposito, in attesa dell'esecuzione vera e propria, posso mettere il playback virtuale, perché capisco che magari non tutti hanno tempo e voglia di suonarselo . Sentiamo se per gli altri va bene....
  18. Incomincerei a proporre il mio brano, perché ad Agosto non so se riuscirò a frequentare il laboratorio. Ho seguito il consiglio di Redscharlach e questa volta ho scritto appositamente per un amico del forum, che, se tutto va bene e riesce a trovare un po' di tempo, per Settembre ci proporrà la sua interpretazione registrata al piano. A prescindere dalla riuscita o meno dell'esperimento, trovo che sia un traguardo comunque importante per questo genere di esercitazioni. A proposito del pezzo, come al solito, non ho usato la melodia nella sua forma originale, ma l'ho presa solo come spunto. Con un po' d'orecchio e di fantasia si può capire come, se serve poi, darò qualche indicazione in più. ecco l'mp3 20140720.pdf 20140720.mp3
  19. non so, qui avevo messo qualcosa https://www.youtube.com/watch?v=9pgJBYzlpNo anche se ora vedo che non si vede più bene, se ti interessa ti invio un pdf.
  20. ...e a me dicono che scrivo per piovre... (Se ti interessa ti passo qualche spartito...)
  21. a parte la spiegazione da contesto storico culturale, che, come l'abito nero, è sempre elegante e si adatta bene a tutto, ti direi che le opere di Mozart sono, a mio parere, per lo più "non ispirate". Col che non voglio dire che non siano dei capolavori, ma semplicemente che che non hanno una fonte ispiratrice particolarmente cogente se non la commissione da cui derivavano. Il che significa pure che il 5/95 di cui sopra in Mozart diventa uno 0/110 (e lode ). Il suo senso musicale fu senza dubbio adamantino, tale da non aver appunto neppure bisogno di un'ispirazione. Qualcuno potrebbe addirittura dire che Mozart era ispirato direttamente dalla musica.
  22. Esatto, Messiaen si faceva ispirare dagli uccellini, Xenakis dai numeri... ognuno si cerca gli stimoli con cui ha più confidenza ... ma questi sono solo punti di partenza la musica è musica, non è logica, ma ha una logica
  23. per quello che vale, la mia opinione: non scoraggiarti mai! Prova a prendere la cosa da un punto di vista totalmente diverso. Per esempio, se finora sei partito dalla melodia, hai provato ad armonizzarla e via dicendo, prova invece a vedere quella melodia come un punto di arrivo di un percorso, con un nuovo punto di partenza. Cerca di capire come tu vorresti che fosse, piuttosto di vederla come un vincolo. Prova a immaginarti cosa ti comunica ed elaboralo a modo tuo. Oppure, se proprio non ti comunica nulla, prova a trasformarlo con le tecniche che hai a disposizione finché non trovi qualcosa che ti colpisce... Insomma, dal mio punto di vista, un tema non deve essere che solo un pretesto per proporre (o riproporre) un propria idea musicale
  24. il fatto è che qui stiamo proprio discutendo questo. La tua precedente affermazione era di carattere generale. Comunque io credo che ciascuno possa e debba avere e sostenere la propria opinione, però è importante saper mettere in dubbio le proprie convinzioni. Da un certo punto di vista potrebbe anche solo trattarsi di capire quali sono le estensioni dei concetti che si usano. Perché usare "semantica", a proposito della musica, nell'accezione "linguistica" e non piuttosto nell'accezione "matematica"? Dopo tutto quanti musicisti e teorici proclamano una maggiore affinità della musica con la matematica piuttosto che con il linguaggio verbale? E perché poi non usare "semantica", a proposito della musica, in un'accezione "musicale"? In effetti si può anche usare il termine "senso" al posto di "significato", ma quello che occorre stabilire allora è la posizione relativa dei due a proposito di quello di cui parliamo. Tanto per dare anche un altro punto di vista che potrebbe almeno far capire che non si tratta di una pure questione sofistica: http://www.cogsci.ucsd.edu/~coulson/CNL/koelsch-needle.pdf buona lettura
  25. ti consiglio di non dire mai una cosa del genere ad un esame di Logica o di Matematica
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