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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Grazie della fiducia. Mi sembra di capire che hai avuto cattive esperienze di "sostituzione martelliera"(non ricordo se ne abbiamo già parlato..) Se si seguono le "regole"però, non si dovrebbe incorrere in errori. Certo, a monte, non deve esserci errore di valutazione nella scelta dei nuovi martelli. La martelliera deve essere fatta su campione!!! E BISOGNA PRETENDERE LA RESTITUZIONE DELLA VECCHIA. Lo scrivo ad alta voce volutamente( ma vedo che anche tu sei della stessa sana idea). Solo così si può valutare la differenza con l'originale, in caso di insoddisfazione. La nuova martelliera deve suonare MEGLIO, non peggio e l'identità del pianoforte, se la martelliera è fatta su campione, non viene snaturata. E' importante saperla "intonare" ed eventualmente impregnare ( vedi Steinway, che cambia totalmente suono con martelliera originale nuova, ma non trattata!!!!!). Ovviamente l'incollaggio, le inclinazioni e gli allineamenti della corsa dei martelli sono fondamentali. Il peso e la forma dei nuovi martelli sono fondamentali.
  2. Sono d'accordo su tutto. Segnalo la polvere di teflon che è ancora meglio della grafite ma non sempre si trova. Comunque come ben consiglia James la grafite va benissimo. Basta andare in un negozio di belle arti e procurarsi delle bacchette di grafite 6B ( morbide) e strofinarle delicatamente sui rullini dopo, possibilmente averli delicatamente spazzolati con una spazzola piccola di ottone ( …..quante complicazioni !!!! ah,ah,ah)
  3. Io, passando all'opinione "secondo turno", preferirei allora un verticale con silent, che montare un sistema sul coda.
  4. puoi fare molte regolazioni personalizzate, ma musicalmente e tecnicamente non è opportuno snaturare i principi e allontanarsi troppo dalla regolazione standard consigliata dalla Casa. Comunque la distanza martello corda deve di regola essere uniforme nelle sezioni. Casomai un pochino più corta negli acuti per favorire un più determinato "scatto" del montante di scappamento. ( anche un maggiore "dopo tocco"). Questo favorisce anche una maggiore cantabilità e un più facile jeu perleè
  5. Io sono per acquistare un discreto digitale e studiare in cuffia!!! Il lavoro che si deve fare preliminarmente va bene su di un digitale…dove possiamo scoprire altre difficoltà e "scoperte" tecniche che questo strumento rivela inesorabilmente senza pietà. La sua funzione ce l'ha. Anche con un 1500 € si può acquistare secondo me un discreto digitale. Poi naturalmente si prova periodicamente sull'acustico. Questa è la mia opinione. I sistemi "ibridi" sono complicati e possono creare problemi nel tempo. Non conosco il sistema silent per il coda, ma penso che vada a complicare e snaturare un poco lo strumento. E' solo una opinione personale. Io studio molto su di un digitale e poi provo sul mio Steinway. Mi trovo bene. Ritrovare naturalmente una naturale "fisicità" sull'acustico è indispensabile. Conviene investire soldi sulla scelta di un pianoforte acustico di buon livello e lasciare che faccia la sua "parte". Questa è la mia opinione.
  6. Ma certamente sono d'accordo con Simone. Si può, con tatto e gentilezza condurre con se un proprio tecnico di fiducia o al limite un altro amico pianista ed esaminare questi problemi. Questo perché può capitare, a mio avviso, che provando un pianoforte in un negozio, lo si giudichi soddisfacente sotto alcuni aspetti e sotto altri no. Magari, con un lavoro modesto che il venditore non è disposto a fare, lo strumento può, ad esempio, funzionare meglio. Il prezzo ci può far valutare la convenienza di colmare, se possibile, queste carenze dello strumento. Allora la presenza del Tecnico è fondamentale per valutare il costo di un eventuale intervento a breve e quello di altri interventi a scadenza future. ( vedere mio video Tutorial sulla manutenzione programmata del pianoforte…sempre che sia stato già editato…altrimenti sta per uscire!!!) Quindi Martinamoon, è tuo diritto non abbandonare l'idea dell'acquisto del pianoforte che "senti tuo", se così è, previa assistenza di persona veramente competente …e cortese con il venditore, in rispetto delle sue idee e delle sue "formule di vendita"
  7. A mio avviso, nelle tue parole, enricofabio, intravedo due aspetti del " problema"..se così lo vogliamo chiamare. Premessa: è evidente che la sensazione di maggior "rispondenza" della meccanica verso gli acuti è favorita proprio dalla minore inerzia. muovendoci verso gli acuti può diminuire un poco il peso di abbassamento dei tasti e aumenta il peso di ritorno. Non è così sui bassi, dove la meccanica segna il divario maggiore tra i due pesi. E' infatti dipeso dai martelli più grossi e più pesanti che, anche se bilanciati con maggiore piombatura ai tasti, hanno una maggiore inerzia. Quindi prima di tutto eliminare la troppa lentezza o la troppa resistenza dei perni; controllare e rendere uniforme la scorrevolezza della meccanica( controllo perni delle forcole dei martelli, delle forcole dei cavalletti, dei montanti di scappamento) Un modo pratico per non essere costretti ad usare strumenti di misura di queste resistenze è, come ho già accennato in altri post, osservare se la forcola cada sotto il peso della propria vite. La forcola deve cadere agevolmente e in modo uniforme. Se il perno è troppo lento si controlla lo sbandamento laterale dello stiletto o del cavalletto o del montante, tenendo le forcole ben ferme. Un successivo controllo, qualora tale lentezza non si manifesti può essere fatto "dondolando" ad esempio il martello, sospendendolo per la forcola con due dita. Non dovrebbe compiere più di due- due e mezzo oscillazioni. Un altro aspetto del problema, un'altra prospettiva, può essere valutato sotto il profilo della tecnica pianistica. Fermo restando che la sensazione di scorrevolezza e di efficienza sulla tastiera sia uniforme, secondo me,dal punto di vista pianistico, non bisogna alterare i pesi e le piombature, nell'intento di avere una tastiera più "pesante" dove "allenarsi" e pensare di "irrobustire le proprie dita" Nei miei video Tutorials sulla tecnica pianistica argomento questo concetto affermando che un sano sviluppo della tecnica avviene nella comprensione che le muscolature debbano essere fuori tensione e guadagnare energia dalla compartecipazione di tutto l'apparato muscolare a disposizione del pianista. Naturalmente molti passaggi difficili possono e devono essere approfonditi e lavorati,sotto il vigile controllo di un buon Maestro, tenendo sempre presente, però, che il giusto "gesto" presiede rispetto all'acquisizione della "forza muscolare", che, comunque, senza eccessive "torture" ginniche, diverrà sempre più potente e abile. Inoltre un eccessivo peso della tastiera non favorisce, anzi annulla, lo sviluppo delle sensibilità e la ricerca delle varie colorazioni timbrico-dinamiche. Ecco che è vanto delle grandi marche, come quella alla quale il tuo strumento appartiene, di arrivare ad un progetto raffinato ( proporzione lunghezza tasto, posizione cavalletto- martello, pesi della meccanica) che aspiri a ridurre il peso di abbassamento relativamente ad un buon peso di ritorno. Quindi mi permetto di sconsigliare si variare la piombatura della tastiera se non per minime correzioni dovute al montaggio di una nuova martelliera ( identica nei pesi e nelle forme a quella originaria. Nel caso sia stata rasata la martelliera, infine, i pesi di abbassamento si sarebbero un poco alterati. Ma controbilanciarli nella parte posteriore dei tasti equivarrebbe ad alterare l'inerzia e a cancellare ( a meno di una rilevazione scritta) il riferimento della piombatura originaria. Un bravo Tecnico saprà valutare tutto questo e decidere insieme a te, gli interventi necessari e più urgenti per rendere le prestazioni del tuo strumento di tua soddisfazione. Buona Musica
  8. Benvenuto Akud, troverai nel nostro Simone un bravo esperto che potrà suggerirti molte cose nella "informatica applicata alla musica".
  9. Benvenuta Martina. Buon viaggio nel meraviglioso mondo della Musica
  10. sono d'accordo con James. Controllare gli attriti!!!Per il resto, una buona regolazione e accordatura.
  11. ok. Naturalmente maggiorare il perno. Sono anche io contrario al Protek.
  12. Sono d'accordo con James. Speriamo che non sia l'inizio di un processo di aumento degli attriti. Un bravo Tecnico saprà controllare tutta l'efficienza della meccanica, per stabilire fino a che punto l'aumento degli attriti comprometta la buona scorrevolezza della stessa. Alcuni consigliano di estrarre parzialmente il perno bloccato e scaldarlo. Io sono personalmente contrario perché il calore oltre che stirare un poco il panno della guarnizione del foro, tende a dilatare la parte in legno dove il perno deve invece restare ben fermo. Vorrei conoscere anche l'opinione del mio amico James.
  13. Che piacere riaverti tra noi!!!! Benvenuto di nuovo!!!! Il tuo contributo è ben accetto!!!!
  14. Bravo. Secondo me ci vuole un po' di maturazione e questo avviene, oltre che studiando meglio i movimenti necessari e giusti per rendere questa sonata (mi riferisco soprattutto al 3° tempo), anche andando avanti con gli studi e cimentandoti in soluzioni tecniche superiori. Dopo, in seguito sarà ripreso lo studio di questa sonata e molte soluzioni saranno viste da una diversa prospettiva. Per ora, per il grado di sviluppo tecnico-musicale è una buona esecuzione e devi essere soddisfatto di questo traguardo. Il tuo Maestro ti avrà già suggerito i passaggi da rivedere alla luce di questa importante esperienza. Anche lo strumento non aiuta. Mi sembra piuttosto scordato, mal intonato e penso non ben regolato, ma comunque le intenzioni vengono ben fuori e alcune decisioni interpretative sono buone. La sonata, cavallo di battaglia di molti studenti, non è affatto facile!!!! Alcuni Grandi pianisti si trovano un po' in difficoltà tanto da rallentare notevolmente i tempi ( terzo tempo). SI ascolti il Grande Kempff, che ha comunque fatto di queste sonate un importante documento storico-interpretativo di riferimento. Tu scegli già un tempo "ardito" e riesci ben a sostenerlo sino alla fine. Bene. Non è cosa da niente. Vedo che prediligi gli attacchi dall'alto. C'è il pro e il contro. Sicuramente la gravità della caduta del braccio aumenta la forza e fa risparmiare energia, ma è più pericoloso, specialmente quando si attacca sul 5° dito come sull'inizio degli arpeggi prima del finale. Comunque complimenti e ad Majora.
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