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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Essenzialmente i blocchi della tastiera servono a determinare il punto di battuta dei martelli. Negli acuti è determinante per un buon suono e per evitare rotture delle corde. La vite grande serve a determinare la fine dello spostamento del telaio quando si spinge il pedale "una corda"
  2. In realtà quando si abbassa il tasto, il martelo colpisce la corda ancor prima che il montante di scappamento sfugga sotto il rullino. Questo avviene con un abbassamento abbastanza deciso. Quindi tu senti colpire la corda e poi vedi "scappare" il montante. La tangente ( o leva) di ripetizione si abbassa e il martello cade ( se forte, si para sul paramartello, altrimenti cade di uno o duo millimetri). Ciò non avviene nel tocco "pianissimo", perchè il tasto si abbassa lentamente e cavalletto e martello salgono lentamente. Tu hai la precisa sensazione che sia l'ultimo colpetto sul fondo del tasto che genera la decisiva spinta verso la corda. A volte è proprio il montante di scappamento che, sfuggendo sotto il rullino, nel ppp, determina la piccola e dolce decisiva spinta verso la corda.( apposta deve essere tutto ben regolato, altrimenti questo colpetto, nel ppp, non genera suono) In realtà è sempre il montante di scappamento che determina la spinta del martello verso la corda. Ma abbiamo due dinamiche e due sensazioni diverse.
  3. Lapsus "insigne". Non merito tanto Non ti preoccupare era solo un simpatico "sottolineare"...del resto anche tutti i miei ex compagni di scuola e non solo si sono serviti di diminutivi affettuosi, dato il mio lungo cognome: Ferricchio, ferrareccio, Ferri, Ferarè, ferrandì, ecc.
  4. Il pedale tonale consiste in una sottile barra rotante che azionandola "prende" i soli smorzatoi alzati perchè essendo gli stessi dotati di piccole alette, la barra, incontrandoli, impedisce la loro discesa. Non conosco il quarto pedale di Fazioli. Sono sincero. Mi rivolgo all'amico Pioniere, se è ancora in Italia, perchè può chiarirci sicuramente il nuovo congegno e la validità dell' "invenzione"
  5. Non Ferruccio, ma Ferrarelli. Comunque lo prendo come un diminutivo affettuoso!!
  6. Ti rispondo subito, spero, in modo esaustivo per te. Pedale di risonanza: Alza gli smorzatoi, sia nel coda che nel verticale, mediante una barra. Il pedale deve avere un po' di gioco, altrimenti rischia di sentirsi il colpo di arresto. Nel verticale, la partenza del distacco degli smorzatoi, cioè l'attacco del pedale, può essere regolato avvitando e svitando la vite o la farfalla che si trova in corrispondenza del pedale e dell'asta che collega la trasmissione in legno. Sul coda bisogna agire sulla vite che si trova in cima all'asta di metallo che spinge l'asta della meccanica degli smorzatoi. Il pedale del "piano" è totalmente differente nel vrticale e nel coda. Nel primo muove la barra dei martelli che porta gli stessi in avanti, più vicini alle corde. Così facendo diminuisce la corsa e quel vuoto che il pianista avverte prima di sentire il peso del martello, contribuisce a togliere "forza" al suono. Nel coda, invece ( si chiama pedale "una corda") il pedale sinistro fa spostare la tastiera e tutta la meccanica a destra. Così facendo i martelli suoneranno su due corde invece che su tre opp., a scelta del pianista, sempre su tre corde, ma sulla parte meno "segnata" del feltro. Il pedale di centro, anche, è differente nei due modelli. Nel coda si chiama tonale. Facendo un accordo e spingendo il tonale, si possono tenere alzati solo gli smorzatoi corrispondenti a quelle note, potendo rinnovare sul resto della tastiera il pedale di risonanza. Nel verticale è, invece, una sordina. Cioè fa calare un feltro di spessore graduale( più spesso nei bassi e meno negli acuti) che permette ai vicini di casa di fare una pennichella....( sembra vero!!! Chi non sente è il pianista....ma i vicini sentono eccome). A che serve? Serve a rovinare il tucco ai pianisti e a vendere più pianoforti...! Comunque, apri i pannelli e guarda la tua sordina. controlla la molletta di ritirno dell'asta e guarda se si sia "tagliata" dalla troppa usura. Puoi ancora abbassare il feltro agendo sulla vita del pedale. Ciao
  7. Maricallas, Grazie per i grandi complimenti. Speriamo di ascoltarti presto nel "tuo" Mozart. Le sue arie celebri per soprano, quale sei, ti attendono e noi attendiamo che tu ce le faccia sentire. Parlaci anche di queste nella sezione Canto, credo che molti cantanti, e non solo, attendano un "terreno" di discussione. Grazie ancora anche a nome del mio "primo"
  8. Caro Giacomo, Benvenuto nella famiglia di Pianoconcerto.it. Grazie per i compllimenti e in bocca al lupo per l'ottavo. L'ottavo, per noi pianisti, è un esame fondamentale. Faticoso. Lungo. Forse è il "diploma". Vivilo divertendoti e suonando disteso. Pensa alla Musica, al fraseggio, al suono ( se capiti in un'aula riverberante e con un piano poco preparato....immaginalo e cercalo ugualmente!!!!), allo stile degli Autori. A presto...e facci sapere come è andata.
  9. Complimenti al poeta. Davvero simpatica. Anche il contenuto è profondo.
  10. Ringrazio per i complimenti. Eventualmente farò un video sulla tecnica pianistica forse proprio prendendo adesempio questa sonata di Mozart. Potrebbe essere interessante. Compaiono nella sonata molti elementi ricorrenti nella musica pianistica di Mozart: scalette, trilli, cadenze, arpeggi ecc.. Per ora ringrazio e invito all'ascolto. A breve sarà pubblicato anche il terzo tempo Allegretto.
  11. Caro Gian, ti racconto un fatto vero. Anche se non ho riferimenti precisi, è un bel fatto In America una donna di 90 anni ha iniziato a dipingere. A 99 anni è diventata famosa e apprezzata dalla critica. A 108 anni è morta. Fantastico. Ha vissuto un'altra vita alla fine della sua vita! Ora noi non abbiamo limiti e non dobbiamo mettere limiti. Col crescere dell'età avviene solo un fatto: siamo semplicemente sempre più sovrastrutturati e quindi ogni apprendimento di una nuova conoscenza incontra, momento per momento, attimo per attimo, il nostro severo giudizio. E' più difficile imparare perchè siamo colmi di informazioni e la nostra sovrastruttura mentale presiede. Abbandoniamoci un po'. Una frase che fa arrabbiare molto un mio amico è quella che dice Forest Gump nel famoso film omonimo...anzi la frase che l'Autore mette in bocca, volutamente allo sciocco. Lui, pur ragazzo limitato, quasi ritardato riesce a diventare eroe di guerra e addirittura campione di ping pong. Gli chiede qualcuno: " ma come fai?". Lui risponde: " Ma in fondo è semplice...basta mandare la pallina dall'altra parte". Il significato è profondo, immenso. Chi meno fa, più fa. Quando hai appreso, scopri che tutto si basa su pochi principi. "poche regole, ma sane"...................adesso non voglio stare qui a fare il guru. Gridava il maestro di sci all'allievo romano, vedendolo scendere rigido e con le "zampe aperte" : " Chiudi quegli sci....chiudi quelli sci......chiudi quegli sci"- e l'altro: " ...E non ti incazzare! grazie al cavolo....tu sai sciare!!!!!!!!!"
  12. Diceva un pianista: "quando suono Mozart sento un piacevole pizzicore sulla punta delle mie dita". La descrizione della sensazione mi piace. Certo, siamo in un'altra dimensione!! Si può spiegare difficilmente, ma sembra che tutto intorno non esista. Oggi, con il mio caro amico SImone, abbiamo registrato un primo tempo di una sonata di Mozart a 4 mani, che presto pubblicheremo sul sito, a disposizione di tutti. Sensazione di grande intesa e di univoco linguaggio. Abbiamo dialogato con le nostre dita con staccati, scalette, arpeggi, accordi. La simultaneità e l'intesa del fraseggio ci ha accompagnato insieme nel "giardino", nell'"eden" di questo meraviglioso Autore. Cercherete di interpretare e immaginare voi quali sensazioni abbiamo provato.
  13. E' un argomento vastissimo quello che getti sul "tappeto" Proverò a dire qualcosa. Non tutta la Musica è tonale e governata dalle regole dell'armonia. C'è una coerenza che fa della Musica, come della Pittura o della Danza una credibile Arte, degna di grande interesse. Proprio tu hai proposto musica contemporanea dove tutti i riferimenti tonali e non solo si sono distrutti. Eppure rientra e viene considerata Musica. Il fatto che per noi sia difficile riconoscerla come tale è un'altra cosa. Se passiamo davanti alla Pietà di Michelangelo non possiamoi far a meno di gridare " al Capolavoro". Arriva a tutti noi. Non è così per un quadro di Magritte. Certo che l'Armonia ha una storia, un'evoluzione. Dapprima il contrappunto (punctum contra punctum- cioè nota conro nota) ha imperato e noi conosciamo bene quel nostro grande amico che si chiama J. Sebastian Bach, che "pensava" direttamente in termini polifonici. Mentre si chiudeva a chiave dentro alla sua stanza, cercando di non farsi distrarre dalla confusione che creavano i suoi numerosi figli, gettava sul pentagramma direttamente la sua musica polifonica, la sua geometria interiore, che doveva semplicemente scrivere. L'armonia cresceva come, dice Massimo Mila, la grazia della fanciulla che perde l'ngenuità dell'infanzia, ma che ancora non possiede la seduzione della donna. Culminerà nel romanticismo e nel tardo romanticismo, con la sua massima ricchezza. Poi la caduta delle monarchie....e del sistema tonale. L'indeterminazione e la libertà del "modello" Sicuramente ogni compositore sentiva e sente dentro di sé la propria musica. Ciò, però, non vuol dire che diventi composizione. Rubinstein diceva che sentiva una musica suonare dentro di sé da quando si svegliava al mattino sino alla sera, quando andava a dormire. Eppure non è stato Compositore. Mozart scriveva di getto. Beethoven limava un quartetto per due anni. Schubert scriveva una sinfonia in tre giorni. E' interessante vedere qualche manoscritto, per vedere le cancellazioni e le modifiche. Naturalmente l'armonia tonale ha delle regole, ma i Grandi le hanno sapientemente trasgredite, rendendo l'errore un "gustosa pietanza" Vivaldi era molto indisciplinato, ma la sua musica è meravigliosa. Che diredel "freddo" delle "quinte vuote "della Boheme di Puccini e degli unisoni strazianti dell'ultima pagina dopo la morte di Mimì? Naturalmente: "impara la regola e dimentica" come disse Verdi......ma bisogna saperlo fare. Nella marcia trionfale dell'Aida, ad un tratto senza "dolci modulazioni" ripete il tema trasponendo improvvisamente la tonalità di base in una tonalità lontana.....quella giusta. Ogni altra soluzione non funziona, ma quasta ci evoca fantasticamente il senso del Trionfo di Radames. Armonia e composizione, mondo meraviglioso e sconfinato.
  14. P.S. Grazie di "passi sulla neve" é uno dei più lineari e suggestivi pezzi del grande Debussy!!!!! Grazie Gennarino e saluti a tutti.
  15. Ma grazie a tutti, amici!!!!!!!Chi mi ha cercato telefonicamente non mi ha trovato perché mi sono concesso una gita in montagna. Ottima giornata...soprattutto per aver trovato al mio ritorno la sorpresa dei vostri auguri . GRAZIE
  16. C'è un aspetto puramente acustico, psicoacustico e un aspetto estetico. E' evidente che , purchè non suoni in cuffia, durante l'esecuzione sentirò il "mio" suono, mentre udirò un suono diverso, relativamente reale e bilanciato. Mandando la registrazione, a prescindere dalla qualità di ripresa, ascolterò. La mia attenzione si focalizza sulle intenzioni e sulla correspondenze tra queste e la realizzazione delle idee musicali. Molto spesso sentiamo dentro di noi qualcosa di "forte" da esprimere, di "intenso", ma poi, a volte, scopriamo che quello che realizziamo è un'energia debole e timida. Jean Erik, grande maestro chopiniano, più volte in giuria al concorso internazionale Chopin di Varsavia, fece un efficace esempio durante un corso di perfezionamento al quale partecipai. "Vede- disse ad un pianista- Lei ha visto in strada un lampione con una grande luce...che però non arrivava ad illuminare se non più lontano di due metri. Invece avrà notato la piccola lampadina che è montata sul faro della sua auto..piccola...ma la sua luce arriva lontana. Faccia che la sua Musica arrivi lontano. Questo grande esempio ci suggerisce l'intensità espressiva che dobbiamo sviluppare con il nostro suono. Dobbiamo pensare ad un suono"pubblico" più che "privato"
  17. Ci sono metodi che ti invitano a suonare subito. Sono contrario a fare tre anni di scale ed esercizi per poi cominciare "a fare musica". Iniziare con Beyer e Microcosmos di Bartok. Si può cominciare a fare musica anche con un piccolo pezzo. Subito. Ti suggerisco "le cinque dita" di Strawinskj. Pensa! senza il passaggio del pollice...eppure c'è tanta musica. Cerchiamo di leggere subito una piccola frase o una melodia. L'album per la gioventù di Schumann è indicato. Facile. Buona musica....anche per i vicini di casa!
  18. La musica del 900' esprime la "confusione del nostro tempo". Non è affatto facile, ma è affascinante. Non dobbiamo giudicarla ed esaminarla come siamo abituati per la musica tonale. Con l'accordo del Tristano di Wagner, si apre la musica del nuovo secolo. Tutto va verso la massima sintesi. Indeterminazione e irrisoluzione. Nuovo mondo. Forse bisognerà aspettare del tempo. Non bisogna, però, rifiutarsi di ascoltarla.
  19. Benissimo, Saverio Molti complimenti e auguri al piccolo Maestro. Ora viene il bello! L'ottavo ha un programma bellissimo e forse proprio durante il compimento medio si diventa maturi. Ad Majora!!!!! Augurissimi!!!!!!!!!!
  20. Alcuni Yamaha hanno il Silent. credo il Mod. 131. Bisogna vedere se questo verticale sarà il tuo pianoforte principale. Se sì, allora devi scegliere un mod. alto e di buona marca. Ci sono dei Petrof buonissimi di buona altezza.Ora hanno cambiato la meccanica e "camminano bene". Buonissimo trovo il Seiler. Lo Schimmel è il principe...ammesso che tu non abbia sentito un verticale Steinway. Insomma o spendere il minimo, ma rimandare a dopo un acquisto di un pianoforte buono o fare uno sforzo e prendere subito un pianoforte serio. Si può trovare anche una buona occasione da un privato da restaurare, ammesso che la tavola sia in buono stato e che non sia troppo datato. Cerca. Chi cerca trova e poi facci sapere. Questa è la mia idea,...un'idea, non la sola.
  21. Ma non ti preoccupare!!!!!!Rispetta i giusti intervalli del riposo e vedrai che nulla succederà. Se poi diverrai così bravo da dover studiare per concerti qualche ora al giorno ( non 10 ore, che non serve a niente...Richter studiava 3 ore al giorno) alora prenderai in considerazione un digitale. Buona musica. P.S. Una buona cosa è pensare che gli altri ci ascoltano. Ciò ci induce a trovare subito la musica nel pezzo che ci accingiamo a studiare....anche a mani separate.......Lei ci suggerirà le soluzioni tecniche....Buon lavoro
  22. Caro Gian, Qui hai già trovato molti amici. Ci stai regalando dei simpatici e profondi doni "sonori". Vedrai che svilupperemo insieme molte iniziative. Ciao Paolo ( ragazzo 61enne)
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