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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Bene! E' con grande piacere che vi comunico che Simone Renzi, nostro amico e Amministratore di questo Forum nonché fondatore di Pianoconcerto, mercoledi 5 prossimo si accingerà a sostenere l'esame di Diploma di pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Rodi Garganico. Il programma è molto interessante: Di Bach, partita n°1 in sib maggiore - Beethoven, sonata op. 110 - studio di Saint Sains - di Chopin una mazurca op. 7, un notturno op. postuma e la famosa ballata n.4 in fa minore op. 52 - Bartok Allegro barbaro. Simone ha preparato molto bene e con grande fatica..e in tre mesi questo programma!!!!! Ieri l'ho ascoltato e sono rimasto molto ammirato delle sue esecuzioni. Il suo pianismo è moderno e il suo stile personale è elegante. Sicuramente sosterrà un buon esame. Il lavoro di preparazione è stato per lui molto duro, ma il suo talento lo ha aiutato. Un Bach dal tocco brillante e non privo di sorprese nel dialogo tra le due mani. Un Beethoven misurato, ma espressivo. Uno Chopin nobile ed eloquente, un Bartok coraggioso ed aggressivo. Gli auguriamo un grande in" bocca al lupo"!!!!!! P.S. Naturalmente sarò presente in sala......per un ..Reportage!!!!!!
  2. Via!! Ci sono brave persone in Italia!!!! Abbiamo bravi Tecnici!!!! Comunque, d'accordo, lo scopo di questo Forum è quello di fornire ai pianisti gli strumenti per capire il proprio strumento. Anche i professionisti del mestiere avvertiranno così di trovarsi davanti a musicisti esigenti e un po' più preparati anche sulla tecnologia dello strumento. Il passo verso la "veste" di Tecnico benvenga!!!!! Ci vuole tempo e dedizione. Magari tutti i pianisti fossero un po' Tecnici!!!!Lo dico e lo penso davvero! Il dialogo con il proprio tecnico sarebbe più esauriente e alcune richieste potrebbero essere più comprensibili da ambedue le parti. Anche la scomparsa di qualche "Bluff" gioverebbe. Appena il mio socio e amministratore Thesimon avrà sostenuto l'esame di diploma di pianoforte (mercoledì 5 prossimo) Ricominceremo con i Tutorials. Grazie per la stima e i complimenti.
  3. Cercherò di fare un piccolo tutorial sull'argomento. Grazie per lo spunto. Spero di poter dare una scaletta di controlli che tutti possono fare. E' comunque opportuno chiamre un proprio Tecnico di fiducia...dico..di fiducia...se si deve acquistare un pianoforte di valore considerevole Ci sono dei controlli, come spiegherò, che devono essere fatti e valutati con esperienza. Saluti e buona caccia
  4. Tiziano, benvenuto nella grande Famiglia di Pianoconcerto. Spero potremo presto scambiare opinioni sul pianoforte, sulla tecnica pianistica e sull'insegnamento di cui sei titolare. Riguardo alla tua meccanica, ponimi i quesiti che ti interessano. Sono a tua disposizione. A presto Paolo
  5. Nel coda i bloccchetti sono mobili e possono essere rimossi svitando una vite spaccat o a farfalla che si trova sotto il tavolaccio. Il blocchetto destro è più importante del sinistro . A lui è affidata la regolazione della corsa dello spostamento del telaio e la determinazione del punto di battuta dei martelli negli acuti. Quando si tira fuori la meccanica e si rimatte a posto bisogna rimettere i blocchetti se si vuole determinare la reale regolazione della tastiera e ascoltare il suono sul reale punto di battuta, altrimenti tutto può essere falsato. In genere sono pezzi autonomi.
  6. Esatto: si può a volte tirare di più per garantire maggior aderenza alla noce....ma che il ontante di scappamento abbia spazio per passare sotto la noce stessa!!!!!
  7. INCREDIBILE!!!!! Non avevo mai visto la nascita di una canna d'Organo. Una delle più nobili Arti, la defnirei. Ascoltare il "respiro della Musica" che si leva religiosamente nell'aria, crea una emozione unica. Quest'aria magica accarezza le pareti forgiate dal fuoco e dalla mano dell'uomo: Non nella viata....ma nell'Arte L'Uomo sa compiere Miracoli! Grazie
  8. Caro Lorenzo, Il Knabe è un pianoforte americano di Baltimora. Fabbrica sorta nel 1837 in seno all'Aeolian American Company. La matricola è a cavallo fine 1933-1934. Tieni presente che questi strumenti arrivano, da restaurare, in nave dopo lungo viaggio. Vengono restaurati, ma bisogna vedere le condizioni della tavola armonica e della meccanica......e come si è intervenuti. Non farsi ingannare dalla "bella apparenza" Dubito che, a quel prezzo, la meccanica possa essere stata sostituita o resa efficiente. Molte volte ho visto tali pianoforti con la meccanica "sabbiata"! Sotto la sabbiatrice tutto ciò che è sporco diventa nuovo, ma la sabbia uccide il meccanismo!!!!!!. E la condizione delle corde? Anche esse possono essere sabbiate. Una bella lucidata......Insomma, non voglio essere pessimista. Bisogna partire dal suono. Fai un accordo e aspetta che si spenga il suono. Deve durare. Inoltre verifica che non ci siano spaccamenti alla tavola. Assicurati della tenuta dell'accordatura e della qualità delle corde. Quelle dei bassi, in genere vengono solo pulite e rimontate...ma se il loro suono è sordo.......Prendi un pezzetto di legno o altro lungo circa 7 centimatri e posalo di taglio su varie zone dei ponticelli. Il pezzetto deve basculare, ovvero le corde devono avere un buon angolo di vibrazione. Dai una occhiata alla meccanica e guarda se ti sembra molto vecchia....magari pulita, proprio a sabbia. Se così, metti in conto di sostituirla. Comunque se le corde e il suono sono buoni, puoi prendere in considerazione di mettere una nuova meccanica. Alla fine non avrai speso molto, ma avrai un piano efficiente. Controlla ciascun tasto che non abbia molto gioco larerale e che scenda senza impedimenti, se sì...allura bisogna anche verificare lo stato delle guarnizioni di Kasimir....ma poco male. Insomma fagli una bella visita!!!!!!!! Cerca di individuare se regge bene l'accordatura....e che i martelli non siano stati rasati troppo e con forma troppo arrotondata. Buona fortuna
  9. La prima cosa da controllare è la martelliera. Se è nuova, controllare se è stata mal intonata ( troppo...magari intervenendo vicino al punto di battuta e in profondità!! Speriamo di no) Se è stata rasata. Controllare la forma dei martelli. Più rotondi nei bassi e più appuntiti sugli acuti. Osservare se è molto usurata e se nella zona in questione, il punto di battuta sia molto solcato o "ammorbidito" Può darsi che sia ora di rasare la martelliera o semplicemente di intonarla ( magari ammorbidendo i bassi,...se gli acuti suonano bena, da soli) Se invece tutto è in regola, si può tentare, con cautela di impregnare la zona in questione. Se non si riesce a sviluppare equilibrio tra bassi e acuti, può dipendere dalla eccessiva carica della tavola armonica. La tavola si può scaricare, modificando il carico delle corde sui ponticelli. Esistono vari procedimenti. Ma questa soluzione è da tenere in ultima analisi. Anche ricalcolare e sostituire parte delle corde degli acuti. Al limite, la sostituzione con una martelliera nuova, realizzata su richiesta con acuti più compressi potrebbe risolvere il problema. Un buon tecnico può prendere una di queste decisioni e procedere. Spero di essere stato di aiuto. Mandami un MP3 e delle foto dei martelli, forse si può circoscrivere meglio il problema. Fammi sapere Saluti Paolo
  10. QUINDI centratura dei martelli e planearità tra la superficie dei martelli con le corde. Anche Regolazione.
  11. E' difficile stabilire a distanza. Non voglio pensare a scollamento delle teste dei martelli. Potrebbe essere invece una cattiva regolazione dei supporti del telaio. Se troppo avvitati, potrebbero far alzare troppo la parte anteriore del telaio con conseguente perdita di contatto con il tavolaccio, sul quale scorre, Nel colpo forte, il vuoto provca lo "sbattimento tra telaio e tavolacco nella parte anteriore, in corrispondenza dell' abbassamento del tasto. mandami se puoi un chiaro MP3
  12. pianoexpert

    Presentazione

    Caro Francesco, benvenuto. Avrai tutto l'aiuto. Chi ti parla è un "maturo" !!!!!Sappiamo bene quali piccole difficoltà abbiamo nell'informatica. Anche l'amico thesimon, amministratore del Forum e "padrone dell'informatica" ci aiuterà. Grazie per i complimenti. Noi vogliamo che chi ama il pianoforte, vi entri dentro senza segreti e che lo ami totalmente. E' una strumento complesso che dobbiamo conoscere di più. Il suo funzionamento e la sua messa a punto ci interessa sentitamente, perché è nostra convinzione che non si possa produrre buona musica su di uno strumento inefficiente. Ne parleremo. Ciao
  13. Il Maestro Organaro decide come farci appassionare al magnifico strumento!
  14. bell'intervento!!!! Proprio così. Non si finisce mai di capire il significato e quindi l'interpretazione è un territorio molto vasto. Bachaus ha inciso l'integrale delle sonate di Beethoven tre volte nella sua vita e devo dire che sono tutte e tre diverse. Famoso esempio le Variazioni Goldberg di Bach nelle due "diferentissime" incisioni di Glen Gould. La famosa Polacca op. 53 di Chopin risulta diversa sotto le mani di un Rubinstein giovane e quello ultrasessantenne. L'interpretazione musicale e non solo fa i conti anche con la preparazione culturale complessiva. C'è qualcosa che si arricchisce dentro di noi e ci dona sempre nuovi e raffinati strumenti di lettura. "Con la Musica si gonfia il mare del nostro cuore come il flutto sotto la luna" (Autore a me sconosciuto)
  15. Domanda grande come l'Oceano Pacifico!!!! Personalmente non credo all'apprendimento fatto a "fasi", come non credo che si debba parlare di interpretazione dopo un certo periodo degli studi. Anche un pezzettino di Beyer può essere oggetto di studio dell'interpretazione (ricerca di significati) Personalmente non credo ai "separati" significati dei termini: "Tecnica", " Interpretazione" "Lettura della Partitura e/o dello spartito". Sono un sostenitore della Teoria della Gelstalt, nella parte in cui si enuncia: "Il tutto non è la somma delle parti". Infatti il "tutto" è qualcosa di più. E' il tutto. Penso che nell'Arte, e non solo nella Musica bisogna non perdere di vista il "tutto" e fare attenzione a tutte quelle pratiche che ci allontanano troppo da questo e/o ci impediscono di raggiungerlo e di comprenderlo. Personalmente penso che fare "prima" tecnica, poi "lettura delle note" poi "interpretazione" ci faccia raggiungere a fatica, difficilmente e a volte affatto l'obiettivo. Tutto è già dentro il brano e noi dobbiamo raggiungere, il più possibile, il "tutto". Non è detto che possiamo raggiungerlo mettendo in fila diligentemente tutti gli aspetti del tutto...ma separatamente. Anni fa ero di diversa opinione: avrei pensato a ciò come un "pressappochismo spicciolo". Ora penso che vermente la Musica ci suggerisce le soluzioni tecniche, cioè del "come fare" e non perdere di vista le "idee" dell'Autore sia di grandissimo aiuto. E' chiaro che per poco tempo possiamo "allontanarci" per sperimentare e comprendere nel dettaglio e fuori dal contesto del brano cose che ci rimangono più "ostiche"...ma non per molto. Nel lungo periodo sarebbe come intravedere il sentiero senza poter vedere mai il luogo da raggiungere Penso che dobbiamo rammentare che stiamo facendo Musica e che la Musica contiene tutto. Sono personalmente contrario a rimanere per lungo tempo in un mondo lontano fatto di "tempi lenti di studio" e di formule ritmiche in contrasto che snaturano l'accentuazione richiesta e da assimilare. Credo che questo percorso non faccia altro che prepararci a quello che "non dobbiamo eseguire" e che non funzioni affatto da antitodo o antibiotico contro i "vizi" o gli "errori" commessi. Conviene quindi, anche prima di studiare il brano, documentarsi, ascoltare, capire...anche provare qualche passaggio più facile per entrare nel "carattere" del pezzo. Ora, sì, va bene una lettura lenta, frammentata, "attenta", ma sempre tenendo in considerazione la velocità finale del tempo, come pure la qualità del suono, il tocco, la fisionomia delle frasi ecc. Ho visto studenti, e non solo, studiare due pagine di una sonata di Beethoven, nota per nota, lentamente, per due anni. Forse con l'aspirazione di eseguirla, e solo così, alla perfezione al tempo giusto. Il fatto è che, spesso, al giusto tempo, con "l'interpretazione"..che poi verrà..tutto cambia. I gesti e la partecipazione corporea sono diversi e potrebberao esigere, ad esempio, una diteggiatura diversa, che invece funzionava benissimo, o quasi, lentamente!Cioè ....avvicinandoci al "tutto" potremmo accorgerci che l'estenuante e lunghissimo studio delle singole parti in un mondo lontanissimo dall'esecuzione, forse è servito a poco o, almeno, ha tolto grande economia di tempo al nostro studio. Vorrei fermarmi per ora qui, lasciando ad altri di sviluppare il tema. Ritorno a ricordare ciò che è stato lanciato sul tappeto:.."ma insomma bisogna interpretare subito, domani, dopodomani o fra due anni??" Bho!!!!!!
  16. Scusami, ma non mi vorrei mettere erroneamente a decifrare una terminologia che non conosco, come ripeto, non è il caso di dibattere cose dubbie, magari senza supporto fotografico o grafico, rischiando di creare ancor più confusione. Il libro che ho fatto vedere, in cinque lingue, mette in chiaro, per sempre la terminologia, accettata a livello europeo. Comunque si può ipotizzare. In alcune meccaniche che risalgono all'inizio del secolo scorso, dette "meccaniche legate", il cavalletto era legato al tasto mediante uno snodo portante due perni....assomigliava ad un vero e proprio cardine. In seguito è scomparso questo sistema, montato anche su quqlche Bechstein. E' stato sostituito dal pilota che spinge sul tallone del cavalletto. E' solo un'ipotesi.
  17. Anche nel verticale si può usare la striscia di feltro. La stecca a molla, utilissima, servirà dove il feltro non può arrivare e sarà utile anche nel fare gli unisoni per isolare alternativamente le corde laterali di ogni coro.
  18. La centratura dei martelli è fondamentale. E' fondamentale anche che ogni martello colpisca simultaneamente le due o tre corde. Purtroppo, trascurando nel tempo questi controlli, i martelli subiscono un "solcamento" decentrato e quando si vorrebbe riportare tutto alle giuste centrature è bene che i martelli vengano prima rasati. Per far rasare i martelli occorre esperienza. Attenzione: deve esserci sufficiente feltro ( possono essere rasati una o due volte al massimo) ed è FONDAMENTALE che dopo la rasatura conservino una forma leggermente arrotondata nei bassi e più a punta sugli acuti. Cisì è anche importante conservare l'originario "punto di battuta, che, dopo la rasatura, per effetto di maggior corsa del marlello, deve essere ricalcolata. Un buon Tecnico, esperto, valuterà il da farsi. Seguire, comunque attentamente le operazioni. Dopo la rasatura, la martelliera necessita di nuova intonazione.Dopo queste operazioni il suono deve risultare nitido e compatto, compatibilmente con la qualità del progetto dello strumento.
  19. Non conosco questo termine. Spiegati meglio. Comunque al di là della terminologia, bisogna focalizzarsi sella funzione di ciascun pezzo. La terminologia deve essere esatta, ma l'importante è intendersi.
  20. Quelle sono molto utili per il verticale, ma in generale è molto pratico usare una striscia di feltro alta un cm. e spessa mezzo per isolare le corde( lasciare libera solo quella centrale). Successivamente, togliendo gradualmente il feltro si potranno accardare gli unisoni. Mi riservo di postare delle foto degli attrezzi minimi.
  21. Mi sembra di ricordare che sia un pianoforte che abbia un "sapore" italiano. Forse montato in Italia.
  22. Come avrai visto sui video Tutorials sono necessari un ferro a punta per girare i piloti, un altro piccolo attrezzo per girare le viti ad occhiello nonché l'attrezzo per girare i perni a testa piatta in testa ai bottoncini e un piccolo cacciavite. Naturalmente dei modelli di misura per stabilire le distanze dei martelli dalle corde e la loro distanza di caduta e di parata.
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