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Piano Concerto - Forum pianoforte

LuigiB

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Tutto postato da LuigiB

  1. Ragazzi ciao a tutti. Mi spiace ma non riesco a venire causa un imprevisto dell’ultimo minuto. Vi auguro una buona serata un buon concerto e speriamo di rivederci presto Ciao un abbraccio Luigi
  2. Carissimi beethoveniani, 200 anni fa proprio oggi (il 22 Ottobre) nasceva a Natick (USA) il grande biografo di Beethoven. Dopo aver studiato ad Harvard, venne in Europa nel 1849 per scrivere la più completa e "vera" biografia di Beethoven. Venne eletto console a Trieste nel 1865 e da quell'anno visse in quella città fino alla sua morte del 1897. E' sepolto a Trieste e recentemente ho collaborato per il restauro della sua tomba. Mi sono permesso di ricordarlo in questo forum per questo speciale anniversario, anche per le mie numerose ricerche che ho svolto e scritti (tra cui un libro) su questa figura e una mostra alla Beethoven-Haus nel 2010. La sua biografia è stata pubblicata in lingua tedesca e inglese, e perfino in giapponese. Peccato che non sia stata tradotta in italiano, ma questo vale anche per altre biografia su Beethoven. A distanza di 200 anni, Thayer merita un pensiero in questo sito su Beethoven. Luigi
  3. Bellissimo! sono contento di averti mandato la partitura e che sia pubblicata con mp3...ho già qualche aggiunta da mandarti su questo compositore (che ti mando via email) che cambio nome da Cornetti a Cornet, una volta arrivato a Vienna!
  4. Anche io mi limito a scrivere due parole. L'ho incontrato una volta e ci siamo scritti riguardo il suo libro su Beethoven, è una persona che forse come carattere all'inizio sembra un po particolare e "rude" ma con me è stata di una gentilezza e di cultura anche se con l'idea di essere il "più grande" recente biografo di Beethoven (e non solo). Mi ha parlato del suo libro che lo ha impegnato per molti anni, nonostante ci siano dei punti (a volte molti) che non condivido come il suo modo di esprimersi e di criticare altri scrittori. Un saluto a tutti.
  5. Caro Armando, Anche tanti auguri da parte mia! Ciao. Luigi
  6. Frank, Ho verificato circa l'organo della chiesa dell'elettorato e ho indirizzo email e le informazioni e delle foto che ho fatto. Se mi dai un tuoi email (o tramite Armando) ti mando tutto. Ciao. Luigi
  7. Ciao a tutti...anche se non partecipo attivamente come voi (e vi ringrazio che ci siete e date vita a questo forum) mi ha fatto molto piacere conoscervi e dare un volto a tutti voi. Grazie e a presto. Luigi PS Non penso di avere un aurea dottorale come dice Armando...forse non conoscendovi rimanevo un po' riservato.
  8. domani ci sarò anch'io ma non penso di riuscire a venire per pranzo. ci vedremo per la mostra o un attimo prima. Chiamerò Armando. Ciao Luigi
  9. come già anticipato da Armando anche io (salvo imprevisti dell'ultimo momento) sarò presente e sarà un piacere fare la vostra conoscenza.
  10. Caro Daniele, Sono stato diverse volte a casa dei gentilissimi Carrino a Muggia e posso dirti che è un museo dedicato a Beethoven; li puoi trovare biografie, saggi, edizioni a stampa, ritratti, stampe, francobolli, exlibris, medaglie, maschere, fino a pipe con la faccia di Beethoven, lampade, etc... e bottiglie di vino. Cioè tutto quello che riguarda Beethoven e posso dirti che è una collezione unica e sempre in aumento! Complimenti famiglia Carrino!
  11. E' una bella brochure sulla casa natale di Beethoven in Bonn e il volantino illustra la collezione permanente che si può visitare al museo. A completamento di questa bellissima e unica collezione vi sono delle mostre periodiche (circa ogni 4-6 mesi) che occupano 3-4 sale della casa che sono a tema, e inaugurate con un concerto e una presentazione guidata dal Direttore del Museo. Per ogni appassionato di Beethoven visitare la casa natale è una tappa direi obbligatoria nonché un giro della bellissima città. Ciao a tutti.
  12. Armando, Grazie per questo tuo ultimo regalo, è molto interessante ascoltare questo terzo movimento nella sua fedeltà al manoscritto.
  13. Ciao Daniele, Me lo sono chiesto anche io vedendo diverse volte la partitura manoscritta, vi sono poche correzioni e qualche variante, che discutendo con Massimo abbiamo deciso di inserire nella partitura e di suonare rendendo cosi l'esecuzione diversa dalle precedenti. Come ho detto va intesa come una sonata (direi non poco Fantasia) incompleta che poi non potremmo mai sapere perché Beethoven non l'abbia mai ripresa e pubblicata. Io mi devo scusare per il discorso, devo ammetterlo mi ero un po' emozionato e le parole a volte sfuggivano con qualche (purtroppo) errore, cercando anche di esprimermi in modo non complesso per permettere la traduzione in tedesco. Da parte mia ringrazio innanzitutto il mio caro amico Michael Ladenburger, direttore della Beethoven-Haus, per aver accolto la mia richiesta e permesso questo concerto, avermi ospitato a casa sua per 3 giorni; ad Armando, carissimo amico, per aver fatto molto e per il suo sito e ovviamente a Massimo per aver suonato in modo perfetto con un pubblico più numeroso del solito,. Ho approfittato per qualche ricerca su Beethoven in Italia (un mio prossimo studio) e partiture di musiche dedicate a Beethoven, qualcosa di interessante che mentre eravamo a Bonn si pensava di studiare e eseguire. Un caro saluto a tutti! Luigi
  14. Omaggio ad Abbado a Milano con Adagio della terza sinfonia di Beethoven. abbado.pdf
  15. Per quanto riguarda la partitura della Missa Solemnis di Beethoven fu stampata da Schott nel 1827 : Sinfonie mit Schluss-Chor über Schillers Ode: "An die Freude" für grosses Orchester, 4 Solo- und 4 Chor-Stimmen, componirt und SEINER MAJESTAET dem KÖNIG von PREUSSEN / FRIEDRICH WILHELM III. in tiefster Ehrfurcht zugeeignet von Ludwig van Beethoven. 125.tes Werk. Eigenthum der Verleger. – Mainz und Paris, : bey B. Schotts Söhnen. ; Antwerpen ( Anversa) Mentre sempre nel 1827 venivano stampate le singole parti cosi divise: Soprano / Solo, Alto / Solo, Tenore / Solo, Basso / Solo,Soprano / Coro, Alto / Coro, Tenore / Coro, Violino Primo, Violino Secondo, Viola, Violoncello, Basso, Organo, Flauto Primo, Flauto Secondo, Oboe primo, Oboe Secondo, Clarinetto Primo in A., Clarinetto Secondo in A., Fagotto Primo, Fagotto Secondo, Contra Fagotto, Corno Primo, Corno Secondo, Corno Terzo, Corno Quarto, Tromba Prima, Tromba Seconda, Trombone Alto, Trombone Tenore, Trombone Basso, Timpani e l’organo (che non era tra le partiture nella prima edizione). Quindi da qui puoi vedere l’organico completo. Per le tonalità che chiedi: il Credo lo si può dividere in 4 parti: - Da Allegro ma non troppo al "descendit de coelis" in Si b - Da "Incarnatus est" al "Resurrexit" in Re - Da"Et ascendit" al Credo in Fa - La Fuga e Coda "et vitam venturi saeculi, amen" in Si b. Agnus Dei: Inizia con la voce maschile in Si minore e va al Re maggiore con il "dona nobis pacem" Spero di averti chiarito. Ma come sempre, per una descrizione completa puoi consultare il sito del nostro amico Armando: http://www.lvbeethov...se.html#Opus123 Un caro saluto. Luigi
  16. Carissimi amici, oggi si è spento un grande direttore e musicista, Claudio Abbado, nonchè grande interprete di numerosi compositori tra cui Beethoven. Mi sembrava giusto ricordarlo anche in questo forum.
  17. Caro Daniele, ciao e tanti auguri di Buon Anno. Ho letto l’intervento di Armando e i tuoi e capisco bene cosa si vuole dire. La ricerca non dipende da un singolo compositore ma si basa su musica da studiare ed analizzare e trascrivere, e certamente io non cerco di “sprecare il tempo” anche se ne ho pochissimo a disposizione, tra lavoro e famiglia (puoi ben immaginare con un bambino di 4 anni e una di 9!). Ho ben volentieri aiutato il caro amico Armando ad avere le copie dei manoscritti delle musiche che sono a Berlino, conoscendo il personale che lavora e la Biblioteca. Mi piace la ricerca, ed è ciò che mi ha portato a scrivere articoli su Beethoven e biografi di Beethoven, come Alexander Wheelock Thayer, considerato il più grande e la sua biografia è la base di tutte le biografie di Beethoven. Il mio libro su di lui è durato ben 10 anni di ricerche in Italia, Europa e USA, con spese tutte sostenuta da me, ma sono stato felice di farlo, scovare documenti originali, lettere e che poi abbia trovato un editore Americano per la pubblicazione. Sarebbe sempre da ringraziare chi come Armando si dedica alla ricerca e nell’esecuzioni di pezzi mai eseguiti al di la che siano o no di Beethoven o di altri compositori. Non immagini quanto lavoro vi è dietro ad un lavoro simile. Citi Kropfinger che conosco da diversi anni e proprio parlandone con lui uno degli argomenti è stato senza dubbio una nuova e completa edizione di una Biografia di Beethoven, ma è un lavoro che si potrebbe iniziare ma nessuno può sapere come e quando finire. A tal proposito ti posso dire che la Henle a breve pubblicherà una nuova edizione del catalogo Kinsky-Halm / Dorfmüller con la collaborazione della Beethoven Haus. Daniele, spero che non abbandoni il forum e che continuerai a scrivere dando il tuo pensiero e il tuo contributo. Ciao Luigi
  18. Ciao Azzurro, si intendevo che si è sciolta sia per mancanza di fondi sia perché Bauer era divenuto anziano e vi erano pochi promotori. Può essere che anche le vicende della seconda guerra mondiale (USA vs Germania) abbia influito. Già nel 1940 era quasi sciolta anche se ufficialmente avvenne nel 1948. La biblioteca e i diversi archivi passarono alla Biblioteca Pubblica di New York.
  19. A proposito di Harold Bauer, solo due righe per dire che il suo nome è legato al nome di Beethoven non solo per le sue esecuzioni ma anche perché fondò nel 1918 a New York la “Beethoven Association”, il cui scopo era di diffondere in America la musica del musicista tedesco (e non solo). Attraverso i diversi concerti, Bauer potè raccoglierei i fondi necessari per questo scopo e per questo merito ricevette la cittadinanza Americana nel 1924 (Bauer era nato in vicino a Londra nel 1873). Un altro importante evento di Bauer e della Beethoven Association è stata la pubblicazione in lingua inglese della biografia di Beethoven di A. W. Thayer nel 1921 e che fu stampata fino al 1934 e il supplemento scritto da Sonneck e la pubblicazione nel 1927 delle lettere di Beethoven in America. La biografia di Thayer, nonostante fosse Americano, fu pubblicata in lingua tedesca in tre volumi nel 1866, 1872 e 1879. Fu poi completata sempre in lingua tedesca da Deiters e Riemann agli inizi del XX secolo e solo nel 1921 riveduta e tradotta in inglese da Krehbiel, amico di Thayer e pubblicata dalla Beethoven Association. Purtroppo la Beethoven Association fu dissolta nel 1948 , solo qualche anno prima della morte di Bauer che avvenne nel 1951. Approfitto per farvi i miei auguri di Buone Feste e Buon Anno. Luigi
  20. Complimenti caro Armando, un lavoro impressionante e utilissimo. A presto e ciao. Luigi
  21. Ciao a tutti e vorrei dire due parole su questo argomento, anche se molto si è scritto. Di questo famoso pezzo manca in realtà l’autografo completo ed originale che sembra abbia avuto l’intestazione “Per Elisa, un piccolo ricordo da L.v. Bthvn, 27 Aprile”. Dell’anno si può ipotizzare che sia stato il 1808 o 1810. Rimangono però due abbozzi preliminari di cui uno quello studiato da Sieghard Brandenburg (SV 90) e riportato da Armando nel suo interessante post e un altro abbozzo (SV64) sicuramente datato 1808. L’abbozzo SV90 non ha una data precisa ma si pensa che sia stato scritto da Beethoven nel 1810 ed è preservato alla Beethoven Haus, regalato da Erich Prieger nel 1890 in occasione della fondazione della Beethoven Haus (Prieger era di Bonn e grande collezionista di Beethoven). Questo abbozzo era stato ripreso da Beethoven nel 1822 quando volava pubblicare delle piccole bagatelle (ma non più utilizzato) e presenta delle piccole variazioni (o migliorie come alcuni dicono) rispetto al pezzo che tutti conoscono. Ovviamente Beethoven non poteva ricordarsi il suo autografo regalato ad “Elisa” . Fino ad arrivare allo studioso Ludwig Nohl, che lo pubblica nel 1867 nella sua seconda (la prima pubblicata due anni prima) raccolta di lettere di Beethoven, dove scrive di aver visto l’autografo completo di Beethoven con la data 27 Aprile come ho scritto prima, e messa a diposizione dalla Sig.na Babette Bredl, e facente parte dell’eredità di Theresa Malfatti (eredità era passata al figlio illegittimo di Bedl, Rudolph Schachner nel 1851) Pertanto si può confermare che questo pezzo è sicuramente di Beethoven, in quanto molto simile ai due abbozzi autografi di Beethoven, e sicuramente non scritto o completato da Ludwig Nohl, che a parte essere un grande studioso di musicisti (Beethoven, Mozart…) e amico di Wagner, non aveva grandi competenze né musicale né pianistiche. Ovvio vi è un grande interesse sapere chi fosse questa Elisa, e molto se ne è parlato e se ne parlerà anche perché non lo si potrà mai sapere con certezza. Si passa da Theresa Malfatti (amica e allieva di Beethoven) e con l’ipotesi che Nohl avesse trascritto male il nome dal manoscritto - Elise invece di Therese. Fino a Elisabeth Röckel, moglie del musicista Johann Nepomuk Hummel , tesi supportata da Kopitz nel suo libro. Rita Steblin suggerisce che potrebbe essere invece una certa (Elise) Juliane Katharine Elisabet Barensfeld che fu a Vienna e Beethoven gliela dedicò quando lei ebbe 13 anni. A parte tutte queste ipotesi e altre future, questo pezzo che lo si chiami “Klavierstuck” come lo stesso Nohl lo identifica o Bagatella (come Copper, Biamonti, per il motivo che Beethoven riprese questo abbozzo per comporne una Bagatella) è uno dei pezzi più noti e più suonati di Beethoven. Penso che qualsiasi persona, dal bambino all’anziano che inizi a suonare il piano, desideri prima o poi suonarne almeno le prime note. Ciao a tutti. Luigi PS Luca volevo solo rassicurarti che le Bagatelle Op 119, anche se con il nome Bagatelle, erano specificatamente scritte per “Wiener Pianoforteschule”, quindi come puoi capire per uno scopo ben preciso.
  22. Da parte mia è stato un piacere, dare questo piccolo e semplice contributo sulla famiglia di Beethoven. Auguro a tutti un sereno Agosto e per chi va in ferie o lo è già un buon riposo. A presto. Luigi
  23. Ciao Armando, contraccambio i saluti. In effetti vi sono moltissimi scritti che non sono stati tradotti in italiano, a partire dalla Biografia (nota B maiuscola) di Alexander Wheelock Thayer, disponibile solo in tedesco, inglese e…giapponese. Ma anche la biografia di Ludwig Nohl è molto interessante, purtroppo questa solo in tedesco. Tradurre in questo periodo non è facile, non ci si dovrebbe fermarsi alla mera traduzione ma alle numerose note da aggiungere per rendere la biografia aggiornata in base a tutti gli studi effettuati ad oggi. Quanto tradurre Schindler, si tratta di un'opera che, pur interessante e spesso ben informata, non entusiasma moltissimo, piena com'è di falsificazioni volute, di forzature, di inesattezze. Andrebbe tradotta e rettificata al contempo in nota sulla base degli ultimi studi su Beethoven, ma l'impresa si farebbe in tal caso davvero imponente. Pertanto lo Schindler sarebbe un lavoro improbo, non tanto per la traduzione in sé, ma per la rettifica, la confutazione, il riordino, la conferma delle innumerevoli informazioni contenute. Non avrebbe infatti senso al giorno d'oggi offrire al lettore una edizione priva di commenti, come se il testo contenesse solo verità. Si dovrebbe fare un lavoro di equipe, ma quale editore sarebbe disposto a pagare 3, 4 persone per la realizzazione di un volume che in Italia venderebbe sì e no 1000 copie? Forse è meglio abbandonare l'idea di una siffatta edizione italiana, a meno che qualche colto sponsor intervenga con decisione. Ma come tu sai argomenti come la famiglia di Beethoven, le sue malattie, o quanto vino beveva, le sue donne e capire chi possa essere l’immortale amata non mi entusiasmano né riuscirei a dedicarmi con volontà. Uno studio che ho iniziato ma che è molto lungo è Beethoven in Italia. Capire e sapere come è stato “appreso” Beethoven in questa terra e dai nostri connazionali. Non molto su e cosa è stato eseguito di musiche di Beethoven, ma principalmente cosa è stato stampato da editori Italiani, che ciò che mi colpisce che sono stati i pezzi per pianoforte e per di più variazioni. Tra i primi pezzi di Beethoven stampati in Italia, è bene ricordare quelli stampati dal 1817 da Lorenzi in Firenze : Op. 90, Op. 1 (no.2), Op. 79, WoO 069, Op. 17, Op. 76, Op. 49 no.1-2, WoO 070, Op..11, Op. 12, Op. 18, Op. 1 (no. 3), Op. 50, Op. 26, Op. 105, WoO 046. E per dire che il primo libro solo dedicato a Beethoven su un saggio teatrale di Cossa del 1872 seguito dal Mastrigli del 1886, anche se passi biografici vennero pubblicati in diverse riviste Italiane, a partire da quello del 1828 su L’eco alla lunga biografia molto interessante su Lucifero del 1841 e nel 1846-47 su La Gazzetta Musicale di Milano. Scusate, mi sono allontanato dall’argomento di questo topic, cioè la famiglia Beethoven. Ci sarebbe molto da dire ancora sul nonno, sul padre, nonché sui fratelli o il nipote Karl e i suoi figli, tra cui Hermine che non solo era una mediocre pianista ma molto assomigliante a Ludwig. Fino al figlio di Karl, Ludwig che dovette scappare in America per sfuggire alla prigione per la vendita di falsi manoscritti o oggetti del suo avo musicista. Ultimo ad avere il nome di Beethoven è il figlio di Ludwig, Karl Julius Maria nato il 8.05 1870, proprio nell’anno del centenario del compositore; scrisse per diversi giornali in Inghilterra, Francia, Belgio e Germania, morendo celibe in un ospedale militare (era stato anche un mediocre soldato) in Vienna il 10 Dicembre 1917 per una combinazione di attacco di cuore e malnutrizione. Nella medesima città dove 90 anni prima il feretro di venne portato da nobili e musicisti e una grande folla, l’ultimo con il nome van Beethoven su sepolto di gran fretta in a semplice tomba. A presto, Luigi
  24. Ciao Daniele, Sto bene grazie e spero anche tu. Tra poco vado in ferie e quindi avrò più tempo per dedicarmi alla famiglia e ai miei hobby. Hai ragione su quello che hai scritto, ma non volevo entrare nel dettaglio nei rapporti tra Ludwig e la sua famiglia per diverse ragioni. Ci sono tantissimi scritti e opinioni, a cominciare da Schindler, a Wegeler, Thayer, Nohl, a moltri altri autori più moderni come Schiedermair, Krofinger e Solomon che hai citato. Purtroppo l’unica fonte diretta sono le pochissime parole di Beethoven nei suoi quaderni o lettere e ovviamente il resoconto scritto da Gottfried Fisher. Il padre Theodor Fisher, fornaio, ebbe 9 figli e Gottfried nacque nel 1780 (ben dieci anni dopo Ludwig) e mori nel 1864; la casa in Rheingasse (al no. 934) dove i Beethoven si trasferirono circa nel 1775 era di proprietà della famiglia Fisher da generazioni. Beethoven visse in quella casa per circa 10 anni. Fisher, che era un fornaio di professione, incominciò a scrivere (proprio su della carta usata per la farina!) le sue “memorie” su Beethoven e famiglia nel 1838 insieme alla sorella Caecilia (che nacque molto prima nel 1762). Quindi possiamo dire che il contributo di Caecilia fu molto significativo per diverse ragioni: primo tra tutti perché lei era 18 anni più grande del fratello e aveva ricordi più completi e informazioni circa la famiglia Beethoven rispetto a Gottfried. Inoltre il tedesco scritto da Gottfried (non avendo avuto un’educazione adeguata) non era dei migliori con molti errori e mancanze e la sorella ha cercato di aiutarlo in una stesura che alla fine è risultata mediocre, con molte note e ripetizioni. Non tutto può essere considerato come pura verità come in diverse parti quando scrive riguardo le tre generazioni della famiglia Beethoven. Caecilia morì nel 1845. Il manoscritto di 25 fogli fu completato negli anni 1850 e cercarono di pubblicarlo senza successo; pochi anni prima vennero scritte le biografie di Schindler (1840, 1845 in seconda edizione) e Wegeler- Ries (1838, addendum nel 1845). Fischer in occasione dell’erezione del monumento di Beethoven nel 1845, lo riscrisse in “bella copia” ma molte parti differiscono dalla suo manoscritto originale. Lo stesso A.W. Thayer, visitò Fisher diverse volte (ultima volta mentre Fisher era sul letto dell’ospedale) e lesse il manoscritto completo dandole un discreto valore, ma il prezzo che chiedeva Fischer era altissimo, quindi rinunciò tutte le volte ad acquistarlo. Passò poi all’archivio della città di Bonn e fu poi donato alla Beethoven Haus nel 1889 quando questa fu fondata. Entrambi i manoscritti (prima e seconda copia) sono ora al Museo della casa natale di Beethoven a Bonn. Fu pubblicato integralmente nel 1971 da Schmidt-Görg „ Des Bonner Bäckermeisters Gottfried Fischer Aufzeichnungen über Beethovens Jugend“ anche se Thayer permise a Deiters di pubblicarlo nell’appendice del vol. I pubblicato nel 1866. Dopo la morte di Thayer, nella seconda edizione del vol. I, scritto da Deteirs, questo gli diede molta più importanza rispetto a Thayer e lo inserì nel testo che venne pubblicato nel 1901. Faccio presente che la casa in Rheingasse, che Fischer vendette prima del 1850, fu poi distrutta da in raid aereo nell’Ottobre 1944, mentre la casa natali in Bonngasse è una dei pochissimi edifici risparmiati della distruzione della seconda guerra mondiale. Ritornano al tema iniziale, vi sono pochissime notizie riferite da Beethoven stesso a sua madre, ovviamente come per tutti questo tipo di informazioni sono personali e quasi mai si ha l’intenzione di scriverle in lettere od altro. A te Daniele e tutti voi, auguro buone ferie. Luigi
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