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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Non c'è bisogno di fare dei send sullo stesso bus per raggruppare dei canali. Si mixano normalmente i canali, quando hai raggiunto il mix che ti piace puoi semplicemente andare nel Mixer, in basso. Seleziona tutti i channel strip che vuoi groupare tenendo premuto il tasto Shift. Ti basterà poi andare su uno dei channel strip selezionati e nella sezione I/O, appena sopra le modalità di automazione c'è un riquadro grigio scuro. Clicca e tieni premuto qualche secondo su questo riquadro e assegna un gruppo alle tracce. Parallelamente si aprirà una schermata dove troverai selezionata la casella relativa al numero del gruppo che hai selezionato. Cliccando a fianco della casella potrai inserire un nome per il gruppo. In basso trovi altri check box dove specifichi quali tipi di automazioni devono essere incluse a livello del gruppo. Una volta confermate le impostazioni automatizzando il volume di una traccia anche le altre verranno automatizzate e dunque avrai svolto un'operazione di automatizzazione sul gruppo.
  2. Giulio, per favore una firma un po' più contenuta...
  3. E' un valzer di Chopin, l'op 70 n.1. Ma mi sembra pitchato così ad orecchio
  4. Ciao Antonello, abbiamo fatto qualche video corso sulla teoria musicale. Puoi partire da lì, benvenuto.
  5. Il discorso va ricercato nell'idea di progettazione. ProTools è un software indirizzato all'editing audio, nonostante permetta di caricare Virtual Instruments, Plug-ins ecc. ecc. Logic è un prodotto orientato al musicista e sapendo questo è stato pensato sia in piattaforma x86 che x64. Ora non si può fare un discorso di quale si migliore dell'altro... Meglio ProTools ? Meglio Logic ? Meglio Cubase ? Meglio Nuendo ? Non è questa la domanda. Come dicevo anche prima questi due software sono gli standard utilizzati negli studi di registrazione. Uno può lavorare con quello che vuole se i progetti restano confinati entro le proprie mura di casa. Se però questi progetti dovranno poi essere passati in editing, mix o mastering ad uno studio di registrazione, sicuro al 100% ti chiederanno il progetto ProTools. In alternativa puoi sempre fare gli Stems delle tracce e poi loro le monteranno su un progetto ProTools, ovvio che la cosa comunque richiede un po' di tempo in più ed il tempo negli studi di registrazione purtroppo si paga caro specie se il DAW non registra sul file wave dello stem le informazioni sul tempo (tempo del brano, ingresso di quello stem all'interno della linea temporale). In quel caso si tratterebbe di risincronizzare interamente il progetto. Insomma capisci che la via più semplice per appoggiarsi ad uno studio è utilizzare lo standard DAW degli studi di registrazione. Logic è un'ottima alternativa perché oltre ad essere indirizzato al musicista a livello di software con il supporto a 64 bit permette di esportare gli stems con le informazioni sul tempo in formato wave o aiff cosicché se anche gli stem vengono importati all'interno di ProTools si posizionano automaticamente nella linea temporale e viene accomodato automaticamente il tempo del progetto. Pertanto ti dico il mio pensiero personale. Se pensi di lavorare su Mac ti straconsiglio Logic perché automatizza in modo molto facile ed intuitivo tutti i routing del segnale (cosa che non avviene in ProTools). Ha un motore di editing e rendering molto veloce ed affidabile (non si pianta mai) ed è indirizzato al musicista (se hai tanta RAM carichi l'infinito ed hai pochissima latenza -> tipica caratteristica del mac). In alternativa su mac puoi sempre utilizzare ProTools. Se invece non vuoi andare su mac ma preferisci restare in Windows buttati dentro ProTools e perdici un po' di tempo. E' un pochino più macchinoso di Logic per alcune cose ma una volta capito vai una spada anche lì. Piccolo problema di protools: molte schede audio non sono supportate, quindi informati prima di perdere tempo. Logic al contrario si mangia di tutto senza alcun problema. In ogni caso ti assicuro che non ho mai visto nessuno che lavorasse con musica o grafica (vettoriale, raster, 3d) che non utilizzare un mac.
  6. Menomale. Io comunque ti consiglio di provare ProTools. I DAW si assomigliano un po' tutti ma se devi partire da 0 tanto vale usare gli standard professionali. Cubase che io sappia non è usato in nessuno studio di registrazione o per lo meno non l'ho mai visto in nessuno studio in cui sono stato.
  7. Gep, io con cubase non posso proprio aiutarti ma perché non provi a migrare sugli standard ? Se non hai un mac per mettere logic metti ProTools... Se stai cercando di imparare un DAW io al tuo posto mi metterei a studiare quelli che sono gli standard che si trovano in qualsiasi studio di registrazione che come ti ripeto sono ProTools e Logic.
  8. Migra a Logic... Dammi retta !
  9. Guarda, ti dico la sincera verità in logic e ProTools so benissimo come ovviare a questo problema in Cubase no, nel senso che non ho mai utilizzato cubase. Del resto gli standard sono Logic per il mercato americano e Pro Tools per il mercato europeo. Posso dirti come si risolve il problema in Logic... In logic si crea una nuova traccia MIDI e si seleziona la spunta su "Multi timbral". A questo punto le tracce saranno tra loro legate da canali MIDI crescenti. Caricando il Kontakt come sorgente di ingresso su una qualsiasi delle tracce multi timbral si carica automaticamente come phantom in tutte le altre tracce legate. Avendo canali midi crescenti posso caricare tutti i campioni che voglio all'interno della stessa istanza di Kontakt ed indirizzarle alle diverse tracce semplicemente switchando il campione utilizzando il canale midi della relativa traccia alla quale voglio indirizzarlo. Ergo, carichi in RAM un'unica istanza di Kontakt ma hai ogni campione caricato all'interno di kontakt con il routing su tracce separate multi timbral... Dovrebbe essere questo quello che cerchi...
  10. PS. Ovviamente una volta consolidata una traccia non buttare via il midi ma rendilo semplicemente inattivo di modo che non pesi sulle risorse di sistema. Nei file audio poi non avrai più la possibilità di modificare le note o le velocity o le articolazioni. Quindi tieniti sempre il midi... Se noti dei problemi potrai sempre cancellare il file audio, tornare sul MIDI, apportare le modifiche e riconsolidarlo.
  11. Non credo che la cosa sia possibile se i campioni sono separati... Mi spiego meglio. Per avere diverse articolazioni significa che è stato campionato il suono nelle diverse articolazioni per l'appunto... Ogni campione corrisponde ad una diversa liberia a meno che già a livello di programmazione non si sia pensato di includere tutte le articolazioni all'interno di un VST. A quel punto potrebbero esserci dei segnali MIDI di controllo per fare lo switch in tempo reale dei campioni da leggere. Resta comunque il fatto che i campioni debbano essere caricati in RAM. Non ci dimentichiamo che normalmente un singolo campione ha un certo peso e pensare di renderizzarli utilizzano l'hard disk è impensabile. Quindi i campioni vengono caricati in RAM. Non credo che la cosa dunque sia fattibile. Il mio consiglio per ovviare a questa problematica è il seguente... Dal momento che, mi sembra di capire, tu debba realizzare una composizione, potresti ad esempio servirti di un sintetizzatore che pesa poco e ti offre la possibilità di ascoltare quello che stai facendo, per poi sostituire una volta ultimato il progetto, il sinth con i campioni che ti servono. Ovviamente non tutti insieme altrimenti avresti lo stesso problema, ma consolidando traccia per traccia. In questo modo una volta consolidato hai una semplice traccia audio che non pesa nulla al sistema e procedi allo stesso modo con la traccia successiva. Alla fine della fiera hai tutte le tracce audio sulle quali puoi lavorare con i vari plug-in di effetti (riverberi, compressori, ecc. ecc.) ottenendo un prodotto finito senza la necessità di mandare tutto in saturazione. Il problema quando si progetta con i DAW è che servono prestazioni hardware considerevoli. Io per ovviare a questi ed altri problemi di latenza ho dovuto aggiornare il mio mac a 16Gb di RAM (ovviamente lavoro con Plugins e DAW a 64 Bit) e mettere un hard disk SSD bello capiente (500 Gb). Non soffro più di tutti questi problemi ma ho dovuto spendere parecchi soldini.
  12. Sto facendo la conversione. Te lo carico sul mio google drive e ti mando il link in posta privata.
  13. Certo, nel pomeriggio te lo scarico... Dove te lo mando però ?
  14. Trovo che Stockhausen sia una persona decisamente geniale ! Ho seguito con grande interesse questa intervista e mi trovo perfettamente d'accordo con tutto ciò che sostiene. In particolare si riallaccia ad un discorso che io ho fatto diverse volte sulla musica contemporanea, discorso sul quale sono stato ripetutamente attaccato, ora che lo dice il Maestro spero si possa fare chiarezza. Alla fine del suo video dice: "Questa è una descrizione degli apparati che ho utilizza e grazie a questo spartito una persona può capire come è stato composto il tutto. Questo non significa ancora che riesca ad ascoltarlo tutto (hear it all in questo caso significa apprezzarlo nella sua interezza, complessità). Anche per me è una grande sfida sentire questa musica così complessa che ascoltiamo adesso per esempio. Per ascoltare tutti i movimenti, le direzioni, il tempo, ci vuole un'enorme lucidità, devi essere molto preciso. Puoi seguire tutto quello che sta accadendo nell'aria e lo trovo Interessante, mi piace". In queste ultime parole Stockhausen rafforza la sua figura non solo di musicista, quanto più di sperimentatore nel campo della musica elettronica alla continua ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. Conferma questa mia idea poco dopo quando dice: "Ho anche dovuto inventare una macchina speciale che io chiamo Okteg [...] Non c'è fine alle nuove scoperte, alla ricerca e alle invenzioni di nuovi macchinari. La musica adesso è strettamente correlata alle attrezzature con cui è realizzata e questo è qualcosa di totalmente nuovo nella storia". Pertanto io continuo a sostenere che la musica contemporanea sia qualcosa di molto ma molto interessante ma che è difficilmente fruibile senza conoscere gli scopi e le intenzioni dell'autore. Ascoltare un concerto di musica contemporanea totalmente impreparati sulle scelte dell'autore può certamente provocare delle sensazioni ma per capirla profondamente non si può prescindere dalla sua conoscenza e da cosa l'autore ci ha lasciato. Non a caso in tutti gli scritti di Stockhausen che ha commentato nel video sono rappresentati punti chiavi che negli spartiti di classica non vengono presentati (per es. sensi di rotazione del suono, macchinari utilizzati con specifiche tecniche; uno spartito tradizionale dovrebbe limitarsi a descrivere l'andamento dei suoni nel tempo, ma è evidente che Stockhausen vuole darci di più, vuole darci la spiegazione del perché dietro ad una musica apparentemente incomprensibile ci sia in realtà un mondo di quadratura, combinazioni e matematica perfetti.
  15. thesimon

    Tunelab

    Credo che ci siamo capiti male. Gli accordatori non si mettono a fare i conti, utilizzano quelli già fatti contando ad orecchio i battimenti. La difficoltà di accordare è proprio questa, prendere confidenza con il conteggio ad orecchio dei battimenti. Tutti noi utilizziamo il cellulare ma certamente non abbiamo la necessità di sapere come funziona elettronicamente se poi lo conosciamo è nostra ricchezza culturale. L'accordatore sa che tra una nota e l'altra di un bicordo si devono verificare "x" battimenti e li conta. Poi dovrebbe anche sapere come si calcolano quei battimenti e perché, ma questo è un altro discorso, dovrebbe far parte della sua cultura, anche non sapendo il procedimento matematico ma conoscendo i battimenti in un bicordo un pianoforte si può accordare, se c'è l'orecchio.
  16. Per 20 brani ? Mmmmm la cosa mi sembra irrealizzabile in studio...
  17. Non devi chiedere un mutuo ma se devi fare le cose in modo professionale come mi sembra di aver capito devi andare in studi seriamente attrezzati che utilizzano banchi NEVE o SSL, da qui non si scappa. La catena da seguire per un prodotto professionale è la seguente: - Registrazione degli strumenti veri, nel caso di musica in cui ci sia l'orchestra. Non si può produrre un cd con i campioni, tutt'al più puoi metterne una di traccia con i campioni nei momenti in cui non si ritrova a suonare da sola. Serve che si confonda. Se poi parliamo di musica elettronica o di base con i sintetizzatori allora non c'è problema e usi lo studio solo per registrare la voce. - Ti dicevo di stare attento ai macchinari. Se devi registrare un CD in modo serio valgono solo banchi SSL e NEVE che sono gli standard che vengono utilizzati da tutti gli studi di registrazione che producono prodotti da immettere sul mercato. - La qualità dei microfoni -> Di norma la voce si registra con microfoni di un certo spessore... Neumann, Brauner, Peluso, Panasonic Vintage, AKG (il 414), blue. Insomma robetta che costa dai 2500 euro in su. - Una volta registrato tutto deve essere mixato e quindi devi informarti sul tipo di ascolti che utilizzano Una volta ottenuto il prodotto mixato, ovvero tutte le tracce del cd registrate e mixate, tutto questo deve essere mandato in uno studio di mastering. - Ultimo punto: realizzazione del mastering dei brani. Ora, io conosco qui a Roma diversi studi che operano con attrezzatura seria ed hanno ottimi curriculum di produzione: pubblicità, fiction, registrazioni orchestre, gruppi famosi, ecc. ecc. ma a Torino non saprei veramente che consiglio darti. L'unico consiglio che potrei darti è per quello che riguarda il mastering. C'è uno studio di mastering vicino a casa mia che ha realizzato molti restauri per il cinema e per CD poi commercializzati. I prezzi non sono elevati e potresti mandare il materiale anche tramite internet per poi riceverlo indietro pronto per essere stampato su cd. Se nel frattempo vuoi cominciare a registrare qualcosa devi avere una buona scheda audio (importantissimi i convertitori ed i pre che devono essere di qualità) ed un buon microfono. Trovo molto bello il CAD trion 8000, un valvolare che non costa moltissimo ed ha veramente un bel suono, dovrebbe stare intorno ai 500/550 euro. Ce l'ho io, mi sono trovato veramente molto bene. Vorrei comunque capire il budget per essere più preciso su questa richiesta. Sei troppo lontano altrimenti qualche cosa potevo prestartela io...
  18. thesimon

    Tunelab

    Tutto questo è giusto ma sono degli accomodamenti che escono fuori dal discorso matematico che abbiamo fatto finora... Che quarte e quinte sovrapposte debbano avere lo stesso numero di battimento con quarte crescenti e quinte calanti non è deltutto esatto (devono avere circa lo stesso numero di battimenti) anche perché è impossibile pensare di riuscire a stabilire il preciso numero matematico di battimenti quando si accorda. Il famoso la Do# 8,73... Ma chi è in grado di accordare questo bicordo con 8,73 battimenti ? Magari si potrà riuscire ad accordarlo in un range compreso tra 8,6 e 9,8... Tanto per darti un'idea. Resta il fatto che Il metodo per la spartizione dell'ottava centrale nasce dalle considerazioni che abbiamo fatto prima. Giusta osservazione riguardo i tuner come tunelab. Funzionano bene nella parte centrale ma poi non funzionano sotto e sopra per il discorso che ti facevo nel mio precedente post ovvero perché l'orecchio tende a modificare dei fenomeni acustici in modo soggettivo, da persona a persona e quindi la matematica che è una scienza oggettiva non può funzionare in un campo di natura soggettiva.
  19. thesimon

    Tunelab

    Non si può fare per un motivo semplicissimo. La disarmonicità lì in basso è veramente considerevole. Accordando partendo dall'ottava lì sotto ti porti dietro tutti i problemi da essa derivanti. Viene fatta la spartizione dell'ottava centrale proprio perché è quella meno disarmonica e quindi in essa valgono tutte le considerazioni matematiche che abbiamo fatto prima. Gli armonici teorici con i quali andiamo a contare i battimenti si discostano pochissimo (qualche decimo di Hz) dagli armonici reali, quindi in questa banda di frequenze possiamo considerare la disarmonicità nulla. Il fatto che non sia facile contare 13 battimenti e che non è cosa da tutti è pura verità, ed è proprio per questo motivo che l'accordatura del pianoforte è più difficile rispetto a quella di qualsiasi altro strumento. In sostanza non tutti la possono fare, la può fare solo chi ha orecchio e questo orecchio deve essere anche ben allenato ! Oltretutto più si scende e più l'orecchio umano tende ad avere la percezione di portare più in alto le frequenz, negli acuti succede il contrario e, infatti se si va a misurare la curva delle frequenze una volta accordato il pianoforte ad orecchio riportando le frequenze su una scala logaritmica si nota che non c'è linearità che teoricamente dovrebbe rappresentare l'accordatura perfetta. Dobbiamo sempre fare i conti con l'orecchio. Purtroppo un pianoforte accordato solo in modo matematico suona molto male. Un pianoforte accordato ad orecchio suona bene anche se matematicamente sbagliato in gran parte dei suoi comparti. Se effettui l'accordatura matematica noterai che al tuo orecchio piacerà solo l'ottava centrale dove effettui la spartizione perché solo lì dove la disarmonicità è molto bassa valgono le regole matematiche, man mano che scenderai o salirai sarà sempre peggio.
  20. Allora guarda su questo c'è da fare un discorso a parte... Ovvero... Dipende che studio di registrazione ti registra, nel senso che se vuoi registrarti da solo, già prendendo un microfono a condensatore sapendo smanettare bene nel mix, se lo studio in questione non è ben attrezzato la differenza è poco percettibile. Informati bene del banco di cui dispone lo studio o dei moduli di cui lo studio è in possesso. Le cose professionali seguono un iter costoso e vorrei capire il livello finale di quello che devi realizzare... Senza sapere questa cosa non posso aiutarti... Vuoi realizzare un CD autoprodotto da far ascoltare ai tuoi amici con tutte le limitazioni del caso o vuoi fare proprio una cosa professionale di livello CD in commercio ? Comunque non porti problemi sui dubbi, sono qui apposta, me lo sono cercato io... Parlo di cose che mi piacciono e che studio in università, non è un peso per me, anzi mi piace condividere le cose che so.
  21. Ciao Marco, Non è una questione di qualità, sono due cose separate. Esistono diversi tipi di microfoni che hanno tecnologie molto diverse tra loro, essi si dividono principalmente in 4 categorie: dinamici, a condensatore, piezoelettrici, a nastro. Ti voglio spiegare come funziona ognuno di questi perché attivare la Phantom su alcuni di questi può danneggiare i microfoni irreparabilmente. Microfoni dinamici Sono i microfoni più utilizzati in ambito live (ad esempio concerti). La capsula (quella che si occupa di fare la trasduzione fisica di un'onda di pressione in segnale elettrico) dei dinamici funzionano al contrario degli altoparlanti. Negli altoparlanti abbiamo un nucleo esterno magnetico ed un avvolgimento alla base del cono dell'altoparlante. Al passaggio di un segnale elettrico la bobina si muove all'interno del campo magnetico esercitato dal nucleo ed il segnale elettrico viene convertito in onda di pressione. Nei dinamici accade il contrario: un movimento di un nucleo magnetico all'interno di un avvolgimento determina la generazione di un segnale elettrico. I dinamici sono i più utilizzatiin ambito live perché sono molto resistenti. Se cade un microfono dinamico nella maggior parte dei casi (a meno che non cada da 3 metri) si può riprendere e continuare a cantare, se cade un microfono a condensatore risulterà inutilizzabile. Il nucleo magnetico della capsula ha un certo peso pertanto avrà un determinato momento di inerzia non trascurabile al passaggio di un'onda sonora. La cosa risulta molto limitativa per le alte frequenze infatti il range di frequenza dei microfoni dinamici non è molto grande. Peccano molto soprattutto alle alte frequenze. Microfoni a condensatore Sono i più utilizzati in ambito di studio di registrazione perché sono molto sensibili. In ambito live si possono usare con i dovuti accorgimenti (si usano spesso come panoramici cardioidi per la batteria, alcune volte all'uscita del cono in un ampli per chitarra). Il funzionamento è rappresentato da una capsula che svolge il ruolo di condensatore. La capsula è normalmente realizzata in un diaframma ricoperto di povere d'oro. Esso rappresenta un'armatura del condensatore. L'altra armatura è tipicamente fissa. Al passaggio di un'onda di pressione il diaframma si allontana e si avvicina dall'armatura fissa del condensatore. In questo modo cambiando la distanza tra le armature cambia la capacità del condensatore secondo la seguente legge: C = e*(A/d) che si legge "la capacità è direttamente proporzionale all'area delle armature ed inversamente proporzionale alla loro distanza per una costante dielettrica". Tale costante è ottenuta tramite il prodotto della costante dielettrica nel vuoto moltiplicato per la costante dielettrica del materiale dielettrico che separa le due armature, se fosse l'aria, la costante dielettrica dell'aria. Al variare della capacità del condensatore corrisponde una variazione della tensione. Siccome un microfono a condensatore per funzionare necessita di essere alimentato per far sì che si carichi il condensatore al suo interno esso riceve un'alimentazione a 48v chiamata Phantom Power. La capsula è infinitamente sottile e questo comporta che il range di frequenza transducibile di un microfono a condensatore sia molto elevato. Acusticamente significa che avremo maggior dettaglio nella cattura della voce perché riusciremo a catturare armoniche superiori che non riusciremmo a catturare con il dinamico che ha range di frequenza più scarso. Non viene inoltre utilizzato nel live, oltre che per la sensibilità (soffre tantissimo vibrazioni, colpi e umidità) anche per l'eccessivo dettaglio. Per questo motivo se utilizzassimo un microfono a condensatore per cantare in un concerto sarebbe una sagra di rientri (effetto larsen) con conseguenti fischi. Microfoni piezoelettrici Sono spesso utilizzati nei microfoni a contatto per questioni di funzionamento, ovvero riescono a funzionare bene solamente se sono a contatto con la superficie che vibra. Il cristallo piezoelettrico è un materiale che se deformato (si parla di nanometri) produce una differenza di potenziale e dunque un segnale audio amplificabile. Viene spesso utilizzato negli strumenti ad arco e nelle chitarre, produce un suono molto a punta, tanto che spesso si utilizza nella registrazione delle chitarre come secondo microfono di accento. Microfoni a nastro Si basano sullo stesso concetto dei microfoni dinamici ma al contrario di essi sono molto delicati. Una sottilissima lamina di oro o alluminio è immersa in un campo magnetico, al passaggio dell'onda il movimento della membrana produce una differenza di potenziale e dunque un segnale amplificabile. E' categoricamente vietato il loro utilizzo in ambito di cattura di strumenti a grande escursione dinamica. Posizionandolo ad esempio davanti alla cassa della batteria l'onda di pressione al colpo potrebbe rompere la lamina al suo interno. Si è capito dunque che l'alimentazione Phantom è utilizzata solo dai microfoni a condensatore ma che succede se alimento con la Phantom le altre tipologie di microfoni ? Nei caso dei dinamici gli avvolgimenti sono calcolati per poter sopportare l'alimentazione phantom anche perché a volte soprattutto nel live potrebbe non essere possibile disabilitare la phantom solo per un canale quindi per i dinamici no problem. Non ci sono problemi neanche per i piezo. Se alimentiamo con la Phantom un microfono a Nastro lo prendiamo e lo buttiamo all'istante. La lamina rappresenta infatti un corto circuito. Nel caso di corto circuito c'è massima richiesta di corrente pertanto la lamina si scalda e si rompe (il tutto in quale decimo di secondo visto il suo piccolissimo spessore). Quindi OCCHIO A NON UTILIZZARE LA PHANTOM CON I MICROFONI A NASTRO, anche perché un microfono a nastro poco che costi stiamo sui 750 euro. Venendo alla tua scheda, ha l'alimentazione Phantom anche se ci sono comunque alimentatore phantom a parte per chi non avesse un mixer / scheda sonora o quel che sia, senza alimentazione Phantom. Se hai domande sono qui...
  22. thesimon

    Tunelab

    Ciao Mario, sono felice che il mio elaborato ti sia piaciuto. Venendo a noi... La procedura step by step è già raffigurata nella tesina. Ci sono due tabelle con tutti i battimenti da stabilire tra bicordi. Ogni riga della tabella rappresenta uno step successivo. Non esistono differenze o vantaggi/svantaggi nella scelta di accordare per terze e seste o quarte e quinte. Dipende semplicemente da quelle che riusciamo ad ascoltare meglio, pertanto la cosa è puramente soggettiva; entrambe portano allo stesso medesimo risultato. Entrambe i metodi nascono da calcoli matematici (nel video parlo di come trovare la giusta frequenza di battimento per accordare l'ottava centrale). Si accorda l'ottava centrale non per caso, c'è una motivazione... L'ottava centrale è quella dove funzionano bene i calcoli matematici (perché è l'ottava meno disarmonica). Nel riportare le ottave successive poi ci vuole solamente l'orecchio perché è necessario tenere i bicordi di ottava fermi ovvero con frequenza di battimento pari a zero. Siccome però soprattutto in alto e in basso non è semplice distinguere la "fermezza" di un bicordo (sono effetti psicoacustici che dipendono da persona a persona) non è possibile progettare dei software che accordino perfettamente il pianoforte. Il gusto dell'accordatura dipende dall'orecchio. Ma perché accordare per quarte e quinte o terze e seste ? Volendo si potrebbe anche optare per accordare a seconde e settime trovando i battimenti relativi a questi due bicordi. Il problema, è che probabilmente poi gli armonici isofrequenziali creerebbero dei battimenti "fuori portata" per il nostro orecchio (sto ipotizzando, non ho verificato, ma a senso mi viene da dire questo) in quanto l'orecchio riesce a percepire frequenze di battimento nell'ordine dei 15/20 Hz, dipende dalla sensibilità dell'orecchio; se le frequenze in bicordi diversi fossero di 30 battimenti, tanto per portare un esempio, si potrebbe lo stesso accordare a livello teorico, ma a livello pratico tu non riusciresti a distinguere più i battimenti a quella frequenza, percepiresti un suono rugoso indistinto e non ti sarebbe possibile accordare. Tolto comunque il fatto che ti sfido a riuscire ad accordare, anche volendo, con frequenze di battimento nell'ordine della terza decade. Come li conteresti ?
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