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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Dal film Amici Miei... Ahahahahah che esauriti !!!
  2. Ti do le mie votazioni personali.... Roland -> Ottimo Yamaha -> Buono Casio -> Non l'ho mai provato Orla -> Non ricordo bene ma mi sembra che specialmente i campioni non mi avevano incoraggiato molto.
  3. Io ce l'ho un pianoforte con meccanica a baionetta tedesco della Krauss, posso dirti che finchè la meccanica era in buono stato non era così scomodo, neanche comodo, insomma ci si suonava tranquillamente. Riguardo il fatto dei pianoforti verticali, Chopin aveva un verticale sul quale amava molto suonare e su cui si esercitava a casa, dal suono "molto intimo" secondo i suoi quaderni, ma in concerto non mi risulta che si siano mai utilizzati verticali con meccanica a baionetta...
  4. Ma che c'entra ? La meccanica a baionetta la montano i pianoforti verticali...
  5. Io non credo che i pianoforti d'epoca fossero poi così scomodi da suonare. Non mi ricordo dove ma mi sembra di aver letto che la meccanica era persino più leggera dei pianoforti di oggi. Ecco qui il link ad un meraviglioso sito dove ci sono le foto dei pianoforti d'epoca. In particolare questo è un link ad un Pleyel del 1837: http://hammerfluegel...ge=3&imgid=3407 Questa invece una foto che mette in risalto un martello dei bassi. http://hammerfluegel...ge=3&imgid=3416 Non dimentichiamoci in fine che sia Liszt che Chopin così come tantissimi altri musicisti del tempo... (Non c'erano solo loro), erano tra i più conosciuti e rinomati esecutori/compositori dell'epoca e suonavano sempre su strumenti di grande prestigio. Il sig. Pleyel offriva spesso la sua "Sala Pleyel" a Chopin per i suoi concerti facendolo suonare sempre su strumenti scelti tra i migliori. Il fatto di suonare bene su qualsiasi strumento è secondo me solo un'utopia ! Brani come gli studi di Chopin non vedo come sia possibile suonarli come vanno suonati (col metronomo di Chopin) su una tastiera bloccata, oppure su uno strumento che non sia preparato a dovere. Se conoscete qualcuno in grado di dire: "io riesco a suonare uno studio di Chopin su qualsiasi pianoforte" vi prego di portarmelo, vedrete che in trenta secondi sfaterò il mito. Per brani da concerto tecnicamente difficili c'è bisogno di un pianoforte che sia in grado di essere all'altezza di sostenere la tecnica del pianista e che risponda in modo pronto e fedele alle intenzioni del pianista. Viceversa non è possibile.
  6. Salve Roberto, grazie per averci informato di questo graditissimo evento. Sarei certamente venuto se tanta distanza non ci dividesse. Avete pensato a registrare l'evento e metterlo in podcast sul web ? Se vuole può contattarmi privatamente nel caso in cui fosse interessato a questa idea. Saluti,
  7. Da lettore esterno... Mi piace molto il buon senso di Thallo ma apprezzo anche le prese di posizione di Daniele che ha fatto molte citazioni per spiegare i suoi punti di vista. Sempre da lettore esterno mi sembra di capire che Daniele formula il suo pensiero sull'argomento partendo dalle fonti che ha citato mentre Thallo mi da l'idea che giudichi la questione in modo più personale. Citazioni e fonti a parte Daniele, tu come la vedi veramente la cosa ? Non è un modo di metterti pressione il mio, ti assicuro che è solo curiosità. Io penso che ciò che distingue questi mondi diversi sia, più che la complessità intrinseca del brano che si va ad ascoltare, "l'intenzione" e la mancanza di "educazione". La prima è corollario della seconda. Per educazione intendo il termine in tutti i suoi significati: educazione all'ascolto, ed educazione in senso civile. Personalmente mi sono ritrovato spesso a parlare con persone (non sapevano che fossi un pianista classico) che esordivano con frasi del genere: "Tizio è andato a vedere Beethoven all'auditorium, pensa che rottura di cxxxxxxx !". Ecco, in questa frase si identificano ambo le vesti dell'educazione di cui parlavo poc'anzi. A tratti in questa società mi sembra di osservare che ascoltare musica classica faccia meno "figo". Quest'idea sarebbe cosa da eliminare all'istante. Questa mancanza di educazione scaturisce poi la mancanza di intenzioni. Così come non si può vincere una gara di nuoto se ci si tuffa pensando: "tanto perdo", allo stesso modo non è possibile avvicinarci ad una creatura così esteticamente bella e pura se ci si copre orecchie e cuore col letame. La prima domanda che mi viene da porre quando sento affermazioni sulla musica classica sul tipo del classico "che palle Beethoven", è... IO: "Ma hai mai ascoltato una sonata di Beethoven ? Un concerto per pianoforte ed orchestra ? Un quartetto per archi ? Una sinfonia ?". Puntalmente rispondono: "Certo !" E quando mai avrebbero la faccia di riconoscere la loro ignoranza ? Dunque scatta di routine la mia seconda domanda: "Che cosa avresti ascoltato di Beethoven ?". Loro: "Quella che fa... Ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta taaa ta taaaaa..." e puntualmente tirano fuori l'Inno alla gioia che è l'unica cosa che hanno imparato alle scuole medie suonando il flauto dolce. Dunque replico: "Ahh l'inno alla gioia dall'ultimo movimento della nona ! E poi ?". Loro: Scena muta... A questo punto incalzo chiedendo: "Ma come fai a dire che palle se non hai ascoltato praticamente nulla di un autore e l'unica cosa che hai ascoltato, si fa per dire, alle medie è l'inno alla gioia suonato su un flauto per giunta ?". La scena prosegue con vari arrampicamenti sugli specchi fino al punto che dopo un po' mi viene naturale chiamarli Cliffhanger invece di usare il loro nome. La prassi è sempre la stessa: prendono argomenti assurdi solo per dover tenere il loro punto da perfetti ignoranti e maleducati, perché non hanno la faccia di riconoscere che non sanno assolutamente nulla. Io non giudico il fatto che le persone non amino la musica classica, voglio dire, ci sono persone masochiste ed autolesioniste, figuriamoci quelli a cui non piace la classica, ma almeno, dico io, ascoltatela e poi esprimete la vostra opinione ! Come a voler esprimere l'opinione su un libro senza averne mai letto neanche la presentazione nel retro copertina. E mi duole dirlo ma grande responsabilità di questo stile (che la classica non fa "figo") è assoggettabile proprio agli insegnanti di musica dell'età infantile, non dite di no e non nascondiamoci dietro falsità.... Ovvio non faccio di tutta un'erba un fascio, c'è chi ama il proprio mestiere e lo fa con grande dignità e capacità ma la maggior parte non fa bene il suo lavoro: o perché non è capace di insegnare nonostante magari sia un grandissimo musicista, oppure perché scalda il banco solo per arrivare alla fine del mese. Torniamo però sull'argomento del topic e del perché sono andato a parare sull'educazione e l'intenzione all'ascolto. Come ho detto nel mio primo post, ritengo che sia IMPOSSIBILE paragonare generi di musica diversi perché appartengono ad epoche diverse, a stili diversi e sono indirizzati a persone con un'educazione, dei presupposti e degli stili di vita diversi. Questi elementi rendono il paragone impossibile. Il discorso dunque, si riduce secondo me ad un fatto di attitudini. Non riesco a trovare null'altro di cui possa servirmi per poter portare questo discorso su un piano di razionalità dal momento che il piacere o non piacere è un fattore soggettivo. E' dunque per questo motivo che spingevo il ragionamento sul buonsenso. Ma un brano di DJ Albertino è all'altezza (come attitudine) di una sinfonia di Beethoven e viceversa ? Io non posso credere ed anzi mi rifiuto di credere che ai giovani piaccia di più una musica ripetitiva ed assordante fatta di 2 groove di batteria che si ripetono all'infinito ed una linea melodica di 4 note, rispetto ad una sinfonia. La spiegazione è solo una, se ascolti la classica non sei fighetto, se ascolti la house sei fighetto. Io penso che si possa ascoltare tranquillamente la classica apprezzandone gli altissimi contenuti e continuare a fare il fighetto ascoltando anche la house music ma dando a Cesare ciò che è di Cesare. Passo e chiudo Buenas Noche, è tardino, domani per svegliarmi cannonate
  8. Sorry mi stavo rileggendo, ovviamente era Jerome Rose, piccolo lapsus...
  9. Ciao Matteo, benvenuto, ti consiglio di postare la domanda nella sezione tecnologia del pianoforte così da ricevere le opinioni degli esperti. Cari saluti,
  10. Pensa che alcuni mi hanno detto che il secondo tempo l'ho interpretato un po' troppo melenso. Secondo me deve essere sognante, è uno degli adagi che mi piace di più delle sonate di Mozart quello della 545. Comunque quando avrai avuto modo di ascoltarlo bene fammi avere un feedback mi interessa sempre avere le opinioni di altre persone del forum.
  11. Recentemente sono stato ad ascoltare George Rose. Si è fermato dopo un minuto che suonava perchè una ragazza dello staff gli ha fatto una foto utilizzando il flash disturbandolo. Dopo lo scatto si è sentito un secco: "No Photo !!". Figuriamoci se avesse squillato un cellulare ! Ecco un altro a cui non piacciono i flash...
  12. E' un brano originale Di Luciano Pavarotti
  13. Caro Marioanest, benvenuto tra noi... Difficile dire quale piano digitale è migliore rispetto ad un altro. Dipende molto da quello che si cerca e dalla propria mano. Un pianoforte dobbiamo provarlo e ci deve piacere. A me sono molto piaciuti i Kawai...
  14. Chiarissimo ! Ma per tornare su quello che ho appena scritto ritengo che il mio ragionamento sia stato rafforzato dal tuo dubbio e ti ringrazio per l'opportunità: chi ha sostanza ha già avuto l'umiltà di ascoltare molte altre persone e sono quasi certo che nel caso in cui entrambi i soggetti possiedano contenuti di spessore siano felici di continuare ad agire su questa strada scambiandosi le proprie opinioni in armonia e prestando attenzione l'uno alle parole dell'altro e viceversa, magari pur conservando le proprie idee alla fine di tutto ma contando comunque su un arricchimento dato da un ulteriore punto di vista: qualcosa in cui non si crede ma che si possa comunque raccontare ad altri per fornire un ottica diversa oppure da poter usare come cavillo sul quale formulare un nostro ragionamento anche a confutazione di un'altra idea... In fin dei conti è proprio questo che distingue chi è intelligente da chi non lo è...
  15. Condivido in parte. Il carattere è certamente un tramite per imporsi, ma credo che bisogna far valere le proprie idee imponendosi quando si è certi che i contenuti siano di un certo spessore, imporre contenuti di dubbia qualità non porterebbe nessuno da nessuna parte ed anzi lo metterebbe in cattiva luce suscitando negli animi la solita frase: "Ecco un altro che non capisce un tubo e vuole fare il sapientone". Essere umili in fine non significa essere nemici del successo, significa essere intelligenti. L'umiltà è l'unica cosa che riesce a farti crescere ed apprendere da chi ne sa più di te. Chi non è umile non si pone in un atteggiamento di interesse verso chi ne sa più di lui, ma anzi, cerca di evitarlo per non doversi confrontare. Onestamente non ho mai capito che c'è di male a riconoscere i propri limiti e sentire cos'hanno da raccontare gli altri. Potremmo accorgerci di altri punti di vista che non avevamo mai considerato, è un modo per imparare cose nuove. Chi non è umile resta lì dov'è... E spesso è ancora all'inizio della corsa. Tutto ciò non significa che non si debba comunque esternare e far valere le proprie opinioni verso gli altri, il punto è che dovremmo guardarci bene dai classici venditori di fumo, ovvero le persone che vendono il loro "piccolo" sapere a prezzo d'oro facendolo passare per regole di vita universale, molto spesso i veri insegnamenti provengono da chi te li regala, e sta alla tua intelligenza (in questo caso specifico, determinata anche dall'umiltà di una persona) la capacità di captare questi insegnamenti, ragionarli e con il tempo farli propri. Questo per lo meno è quello che penso, magari ho detto molte banalità.
  16. Ringraziando Thallo per gli esperti consigli, posto come promesso una registrazione che ho fatto fresca fresca oggi di mio padre con "Fly me to the moon". L'inglese è quello che è, devo cercare di migliorargli la pronuncia e poi secondo me potrebbe essere un buon crooner, poi ovviamente la parola agli esperti. L'importante per noi che non siamo dei cantanti, mi ci metto io e tiro in ballo anche mio padre, è divertirci quando organizziamo qualche cena/serata karaoke con gli amici (Le nostre cene con amici sono sempre con un numero di persone che va dalle 50 unità in su specialmente nel periodo estivo). Chissà che questa estate non si organizzi una bella cena di pianoconcerto.it in giardino... Bisognerebbe vedere quanti sono disposti a venire, ma può essere un'idea. A presto e, buon ascolto... http://www.pianoconcerto.it/condivisione/flyme.mp3
  17. Ma sì, mi sembra proprio questo il caso...
  18. Ma certo ! Penso che tutti siamo consapevoli dell'importanza del direttore in orchestra, questa mi sembrava comunque solo una satira da prendere col sorriso che evidenziava il pensiero di un ipotetico elemento dell'orchestra che a volte può ritrovarsi a suonare cose di cui non contempla determinate scelte stilistiche del direttore. Del resto l'hai detto anche te che ci si ritrova a suonare le stesse cose che possono avere risultati anche opposti ed in quel caso particolare di esecuzione mediocre l'elemento dell'orchestra magari poteva aver ragione. Certamente poi è ovvio che mettere d'accordo 100 musicisti ne richiede uno che li riunisca e che si assuma anche le responsabilità per rispondere ad una critica, quindi tanto di cappello. È giusto però dare anche spazio alle idee viste da altre prospettive, in questo caso, perché no, anche in modo simpatico utilizzando la satira da parte di un elemento dell'orchestra...
  19. La vedo più come una cosa tipo: "Anche noi elementi dell'orchestra abbiamo una nostra idea musicale" ma per dirlo utilizziamo la satira altrimenti sono dolori...
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