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Piano Concerto - Forum pianoforte

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  1. Ciao Enrico. È bello rivederti qui... Grazie per aver condiviso la tua registrazione del Clair de lune di Debussy che è un brano che mi ricorda tante cose perché ci vinsi un concorso pianistico da bambino. Sin dalle prime battute si avverte che hai un controllo tecnico solido: l'arpeggio scorre pulito, gli attacchi sono netti e la lettura resta ordinata dall'inizio alla fine. In Debussy sono per non esasperare troppo il rubato ma si tratta di scelte stilistiche. Il pedale, su un verticale come il tuo è sempre un terreno minato: basta mezzo secondo in più e il suono si impasta. Tu lo usi con prudenza, lasciando le voci leggibili anche nei passaggi centrali dove si scende abbastanza sui bassi alla sinistra che rischiano di impastare tutto. Se volessi provare un velo di magia impressionista, potresti provare microcambi ancora più frequenti: mezzi pedali rapidissimi che fanno vibrare gli armonici senza creare una nuvola indistinta. La melodia, specie nei registri medio-alti emerge molto limpida; sempre nei bassi, dove il verticale non offre la stessa profondità di un coda, un leggero rilassamento di peso sulla mano potrebbe far cantare ulteriormente la linea superiore restituendo il "bagliore lunare" che emerge ad esempio in Michelangeli. Nel titolo si legge che hai utilizzato un NT4 per la ripresa. Trovo che catturi bene la brillantezza degli acuti e restituisca un'immagine stereo nitida. Considera che lo sto sentendo con due monitor Genelec da Studio quindi ho un ottimo ascolto. Ciò che manca, ma è fisiologico su un verticale, è un po' di corpo nelle frequenze gravi. Potresti sperimentare la posizione dei microfoni qualche centrimetro più in basso verso la tavola armonica, o aggiungere un room-mic leggermente distante per restituire più profondità di campo. Lo strumento sembra ben preparato. La tua lettura mi sembra elegante e sincera e privilegia la chiarezza del canto e un fraseggio coerente. La tavolozza timbrica è inevitabilmente limitata dallo strumento. Complimenti per il lavoro!
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  2. Secondo me è uno strumento eccellente. Certo, dagli anni 2000, va valutata sicuramente l'usura e una eventuale "rinfrescata" della meccanica. Se ci mandi le foto della martelliera, siamo in grado (in primis pianoexpert) di valutare se, in merito alla sordità delle note basse di cui hai parlato, sia sufficiente intonare e "rivitalizzare" quei martelli più sordi, o se sia necessaria la sostituzione della martelliera. Identica all'originale (anche se si dovesse scegliere di diversa marca rispetto a quella prevista dalla Petrof, che dovrebbe essere Renner) come misure (altezza, foratura ecc), sí più leggera, assolutamente NO più pesante! Come detto e insegnato da pianoexpert quasi fino alla nausea, ma necessario e va ribadito sempre, bisogna conservare sempre la martelliera originale con i suoi stiletti. Questo per un duplice motivo: uno di natura tecnica (si può risalire a cosa era previsto dalla Casa in caso sorgessero dei dubbi) sia per preservare e testimoniare l'identità storica dello strumento, anche in caso di rivendita. Molto diffuso è il costume di sostituire le sole teste montate sui vecchi stiletti. Credimi, oltre ai vantaggi di cui ho appena parlato, si ha anche un vantaggio economico: considera che, in caso di martelliera usurata, sicuramente bisogna ricorrere alla sostituzione di perni e rullini, passaggio evitabile con stiletti nuovi, a parte un controllo di eventuali attriti che si possono presentare a causa della stasi dovuta all'immagazzinamento degli stessi (ti dirò, può succedere anche con l'acquisto di strumenti nuovi).
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  3. Congratulazioni per il tuo ritorno alla musica! È fantastico che tu abbia deciso di seguire la tua passione.
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  4. un millimetro o due rispetto all'affondo di un testo nero
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  5. Bravo Francesco!!!!!!!Complimenti!!!!!
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  6. Bravo! Bella mano! Lavorerei ancora un pochino la sinistra. In alcuni passaggi si sente che non è ancora all'altezza della destra. Guardati lo studio op. 10 n. 12 di Chopin che ha una sinistra molto lavorata. Ti aiuterà a salire di livello. Le intenzioni musicali sono giuste. Complimenti!
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  7. Tutte le caratteristiche che illustri con aggettivi vari dipendono dall'intonazione dei martelli. Il tecnico deve saper valutare e scegliere quale suono si addice al pianista e all'ambiente di ascolto. Niente è "confezionato". Anche se la Casa mandasse una martelliera originale, potresti constatare che è durissima. Solo dopo una competente intonazione suonerebbe bene. Come qualità, per il Kaway, preferisco Abel, senza nulla togliere a Renner che costruisce martelliere eccellenti...... ma insisto sull'intonazione che deve essere ben equilibrata. Inoltre i pesi devono essere identici come pure le forme dei martelli nonché delle code!!!
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  8. Conosco benissimo questo tipo di strumento. Innanzitutto, mi dispiace molto che sia stata sostituta la copertura della tastiera!!!!!!!! Vorrei sapere che fine ha fatto l'avorio tolto!!!! Spero sia stata messa una copertura adeguata allo strumento. Ora vorrei sapere se è stata sostituita la martelliera e che altro tipo di restauro sia stato fatto. Lo strumento in questione è molto particolare. E' titolare del "suono romantico". Tavola armonica non molto caricata e martelli leggeri....ma attenzione se siano stati solo rasati e come. Preoccuparsi che negli acuti, la loro forma non sia tondeggiante. Bisogna comunque controllare se il feltro offre una buona elasticità e si presti all'intonazione. Il peso di abbassamento, sì, ma quello di ritorno? E poi l'intonazione e al regolazione? Comunque mi sembra di capire che sei rimasto soddisfatto della prova....quindi....forse è tutto ok. E' un grancoda? Modello D? Il suono del Bechstein è pastoso e poco aggressivo. Suono romantico, abbiamo detto. Significa privileggiare il prolunganto del suono e l'addolcimento di quella "curvetta" di caduta dello stesso. Forse un po' meno "eclatante" sull'attacco. Comunque meraviglioso!!! Anche il modello A 180 cm. e il Mod. B,203 cm sono belli. A volte succede che qualche modello abbia qualche rara imprecisione sul taglio del ponticello sui medio- acuti, a volte mi è capitato di constatarlo. Succede, in questi rari casi, che il perno del ponticello che determina la lunghezza della corda non sia stato conficcato perfettamente sul taglio del legno dello stesso. Sulla stessa corda si determinano due "lunghezze" vibranti originando quello che si chiama "falso battimento". Ma non ci fissiamo...sono rari casi! Complimenti per poter suonare su un tale strumento. Sarebbe per me interessante vederlo e provarlo. Saluti Paolo
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