diapasuono Postato Gennaio 27, 2012 Report Share Postato Gennaio 27, 2012 Ho letto per un pò di tempo le sonatine di Muzio Clementi e le trovo interessanti anche se un pò poco dense rispetto alle ricerche armoniche Mozartiane....cosa ne dite? Sarebbe interessante parlarne visto che la continua disputa Clementi-Mozart mi ha sempre lasciato perplesso. Per assurdo Clementi sembra esser stato più importante di Mozart per certa musica che successivamente animerà le scene del nuovo secolo. Parlarne un pò non farebbe male. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Gennaio 27, 2012 Report Share Postato Gennaio 27, 2012 Le sonatine di Clementi le ritengo un capolavoro. La mia preferita: la terza. Ancora più interessanti le sue sonate. Nota è la disputa Clementi- Mozart. La cosa più significativa e cattiva che può aver detto Mozart di Clementi: "suona come tutti gli Italiani...senza sentimento". Questo ci deve far pensare e deve cancellarein noi il pregiudizio che suonare Mozart espressivo sia fuori stile. Non gode certo di espressione romantica, ma è espressivo. Lo è sempre di più, diventata la sua musica. La fantasia in do minore che il nostro Simone ha interpretato oggi nel suo concerto è un esempio di questa massima espressione. Che dire del rondò in la minore? Provate a suonare le prime battute!!!!!! Anche il tempo può diventare un poco flessibile, specialmente quando il Grande ripete di seguito le stesse formule ritmiche e melodiche ( fantasia , fine seconda pagina, prima dell'andantino). Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Gennaio 29, 2012 Report Share Postato Gennaio 29, 2012 Mozart più quadrato ? Più giocoso ? Più espressivo ? Più spensierato ? ...Forse tutto questo ma in periodi diversi ! Personalmente ritengo che per interpretare un brano bisogna risalire a quando il brano è stato composto, al perché è stato composto in riferimento alla vita dell'autore. Ogni compositore è prima di tutto un uomo o una donna che vive la sua vita, la quale ovviamente spazia tra i brutti momenti ed i bei momenti, problemi e spensieratezza. La vita di tutti è fatta di alti e bassi ed i compositori non fanno eccezione, anzi, credo che data la loro particolare sensibilità, per loro sia più facile esprimere le proprie sensazioni con il linguaggio musicale più con il linguaggio parlato, ed anzi la musica per loro rappresenta quasi un rifugio nei momenti di sconforto ed un amico che ride con te nei momenti di gioia. Credo dunque che sia di fondamentale importanza fare riferimento a questi momenti dell'artista quando si studia un brano. La fantasia K. 475 in particolare è scritta in Do minore, tonalità che in Mozart rispecchia inquietudine e sofferenza. L'inquietudine è data anche dai continui cambiamenti di tonalità e finalmente trova pace in un lungo cantato lirico in Re maggiore, così rasserendandosi. Proseguono alternanti cambiamenti di tempo fino al finale, nuovamente in Do minore dove viene ripreso il tema iniziale. Il tutto termina con una possente scala di Do minore a completare l'inesorabilità della morte. Io la sento così... http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/451-concerto-di-simone-renzi-a-roma/page__pid__2449#entry2449 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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